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Cacciando

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Toscana: Guardie ambientali volontarie, accolte tutte le richieste dei Comuni

FIRENZE – Tutte accolte le istanze avanzate dai Comuni toscani che hanno partecipato al bando per l'assegnazione di contributi regionali per attivare il servizio volontario di vigilanza svolto dalle Guardie Ambientali Volontarie (GAV). Risultato: la Regione ha assegnato 120mila euro ai 34 enti ammessi a finanziamento, che porteranno 224 nuove GAV in 55 Comuni.

"Siamo soddisfatti della risposta ottenuta – ha commentato l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni – perché siamo riusciti ad accogliere tutte le richieste che ci sono pervenute venendo incontro alle aspettative manifestate dai sindaci e dai territori. Le GAV offrono un ausilio importante al corpo di polizia ufficiale per contrastare i reati ambientali – ha proseguito l'assessore - . Un altro esempio in cui il volontariato, se ben organizzato e strutturato, può dare un sostegno utile a beneficio di tutta la comunità".

"Le Gav - ha detto Simone Gheri, direttore di Anci Toscana - possono offrire un contributo concreto per controllare e difendere il territorio: basta pensare allediscariche abusive o agli abusi sugli animali, selvatici e no. La tutela dell'ambiente è una priorità per tutti i sindaci, siamo arrivati a questo risultato con il contributo concreto di AnciToscana".

Cabina di regia: da Brambilla disinformazione senza fine

Le Associazioni venatorie riunite nella Cabina di regia e il CNCN rispondono con fermezza alle ultime esternazioni dell’on. Brambilla e alle ancora più gravi dichiarazioni prive di fondamento del vice presidente dell’associazione Vittime della caccia. “Vergognoso utilizzare false informazioni sui bambini per i propri scopi propagandistici”
Roma, 26 settembre 2018 – Sembrano veramente non avere mai fine gli attacchi alla caccia.
Ultimo esempio in ordine di tempo la conferenza stampa tenuta dall’on. Brambilla, paladina dei diritti degli animali – o, almeno, di una parte di questi – alla Camera per presentare le sue ultime proposte di legge, sempre le solite invero, per limitare fortemente, in attesa di vietarla del tutto, la caccia in Italia.
Alla base la consueta supposta commistione fra caccia e bracconaggio; numeri senza alcun fondamento scientifico o riscontro sui selvatici prelevati; denunce di violazioni di norme o Direttive inesistenti; cacciatori presentati come nemici dell’ordine pubblico o persecutori di specie protette e in difficoltà…
In buona compagnia con il vicepresidente della Associazione vittime della caccia – altra fonte di cifre gonfiate ad arte con vari metodi di calcolo, per altro più volte “bacchettati” anche da parte della stampa più obbiettiva – l’on. Brambilla ha così paventato milioni di selvatici uccisi e fantomatiche condanne all’Italia da parte della Ue.
Le cifre, in entrambi i casi, non rispondono a verità. I “carnieri” denunciati dalla Brambilla sono più che teorici addirittura fantascientifici, dal momento che anche i numeri del prelievo, come tutti gli altri aspetti dell’attività venatoria, sono rigidamente stabiliti dalla legge applicando principi di grande prudenza proprio a tutela delle specie selvatiche.
Riguardo gli incidenti denunciati, come abbiamo sempre fatto, anche noi sottoscriviamo che un episodio è anche troppo e l’impegno per la sicurezza, nostra e altrui, è sempre altissimo. Proprio per questo però troviamo quantomeno discutibile, per non dire altro, che con pratica usuale per aumentare la risonanza delle proprie argomentazioni nei numeri vengano conteggiati malori, infortuni, incidenti stradali e perfino cadute dalle scale di casa se avvenute recandosi a caccia.

Da denuncia invece, la cifra di 14 bambini annoverati fra le vittime, “sparata” chiaramente in modo cinico e deprecabile per fare notizia e creare un clima di odio verso la nostra categoria. Nelle ultime 11 stagioni venatorie sono 4 i minorenni deceduti in incidenti di caccia. Un dramma che segna in modo indelebile noi per primi, e sul quale troviamo inqualificabile giocare. Un comportamento inaccettabile, che abbiamo sempre combattuto con i fatti e non solo a parole e che la dice lunga su quanto l’odio ideologico e sistematico nei confronti di una categoria può produrre.
Nelle ultime settimane poi, complice il dibattito attorno al tema della Legittima difesa e al recepimento della Direttiva armi, in realtà due argomenti completamente separati fra loro, con un mix di mancanza di conoscenza che circonda al di fuori dei praticanti il mondo delle armi e di volontà di indirizzare la pubblica opinione in senso negativo a chiunque possiede o utilizza un’arma da fuoco, giornali e media si sono scatenati in una sorta di caccia alle streghe in cui, ancora una volta, noi cacciatori siamo incolpevoli vittime.
Fortunatamente in questo caso almeno, una parte del mondo politico ha saputo dimostrare pacatezza e obbiettività e non possiamo che ringraziarla per questo.
Dunque, caso o tutto fa parte piuttosto di una ben studiata strategia della disinformazione? Non sappiamo dare una risposta precisa, ma certo è che questo clima alimenta tensioni e contrapposizioni che sfociano purtroppo sempre più spesso in episodi da parte di alcuni individui che celandosi oltre che dietro ai passamontagna alla ideologia animalista non esitano a passare, come è accaduto recentemente a Parma, dalle violenze verbali ai fatti.

Difficile non chiedersi come sia stato possibile, in una società dove si sta ben attenti, a volte sfiorando il ridicolo, a non toccare l’altrui sensibilità garantendo rispetto e libertà di esprimere le proprie idee veramente a tutti, giungere al punto che una attività sostenibile, lecita, consentita e regolata dalle leggi, sottoposta a mille vincoli e controlli e soprattutto chi la pratica venga fatta oggetto di simili attacchi ed esposto a una sorta di gogna pubblica senza che quasi nessuno, tranne alcune lodevoli eccezioni anche nel mondo politico, affianchi i cacciatori spendendo una parola a loro sostegno.
Quando ci si deciderà a mettere un freno a questa delirante deriva sarà sempre troppo tardi.

Da parte nostra continueremo ad agire con la pacatezza ma l’altrettanto radicata fermezza di chi sa di essere nel giusto e non smetteremo mai di informare con tutti i mezzi – anche il comportamento – che la caccia e i cacciatori sono ben altra cosa di quella che pretestuosamente viene trasmessa per convinzione ideologica o, forse ancor peggio, interesse personale.

Federcaccia: il fuoco divora il Monte Serra

  • Pubblicato in Notizie

Cacciatori da subito impegnati nelle squadre antincendio.

In queste ore, nonostante gli sforzi immensi della Protezione Civile, Vigili del fuoco, Carabinieri Forestali ed Istituzioni Locali e Regionali e dei tanti volontari impegnati ad arginare un immane disastro, il Monte Serra sta continuando a bruciare. Le condizioni climatiche e la consistenza dei venti costringeranno gli uomini impegnati, anche con mezzi speciali, ad un duro e pericoloso lavoro; si continua a sperare nella possibilità che l’incendio sia domato entro la giornata odierna per porre fine all’odissea di intere famiglie e centinaia di sfollati. La Confederazione Cacciatori Toscani, nell’ esprimere tutta la vicinanza alla popolazione colpita, vuole essere accanto a quanti stanno lavorando ed operando contro il fuoco, e ringraziare già da ora le numerose guardie venatorie volontarie e cacciatori che coordinati dalla protezione Civile operano all’interno delle squadre antincendio di Calci, Buti e Vicopisano. Cittadini che si sono da subito messi a disposizione per dare tutto il loro possibile apporto e contributo operativo. I cacciatori sono anche questo; persone per bene, cittadini portatori di senso civico; difensori dell’ambiente. Persone che non possono rimanere inermi di fronte ad un simile disastro ambientale che sconvolgerà per molti anni l’ecosistema in questi territori. I sospetti della natura dolosa di questo incendio rendono ancor più forte la voglia di generare una risposta di grande mobilitazione contro chi vigliaccamente ha causato un danno incalcolabile. È presto per fare un bilancio ma alcune inevitabili conseguenze si presenteranno anche quando il fuoco sarà finalmente spento. Le iniziative assunte dalla regione Toscana e dai comuni interessati, ed in particolare quelli di Calci, Vicopisano, Buti e Vecchiano riguarderanno inevitabilmente l’approvazione di ordinanze specifiche per la chiusura della caccia nelle aree percorse dal fuoco così come previsto dalla Legge. Occorrerà comunque procedere con intelligenza, responsabilità e massima concertazione anche con il mondo venatorio pisano, nella individuazione dei contenuti di tali ordinanze per evitare generalizzazioni che potrebbero causare ulteriori danni gestionali in assenza di un attenta ed approfondita analisi sui territori limitrofi alle aree percorse dal fuoco. Ciò sarà necessario per assicurare una corretta gestione e conservazione delle risorse faunistico-ambientali ma anche per evitare ulteriori ripercussioni negative sull’attività venatoria laddove esse apparirebbe ingiustificate. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni ci attiveremo verso le istituzioni locali, i sindaci e la Regione Toscana per seguire da vicino l’evolversi della situazione con il massimo senso di responsabilità.

Un Mondiale con i Fiocchi chiude la stagione 2018

È calato il sipario sul 52° Campionato del Mondo ISSF, gara conclusiva della stagione 2018, che ha visto le pedane del Changwon International Shooting Range popolarsi dei migliori tiratori del mondo.

Tra loro, una nutrita rappresentativa del Fiocchi Team, che ha regalato lustro e prestigio all’azienda di Lecco, salendo sul podio e mettendosi al collo un considerevole numero di medaglie.
Protagonista assoluta della rassegna è stata la tiratrice slovacca Zuzana Rehak Stefecekova, medaglia d’oro sia nel Trap femminile che nel Trap a squadre miste, gare nelle quali, oltre al titolo iridato, si è aggiudicata la carta Olimpica per Tokyo 2020. Sul podio della prova a squadre, oltre alla tiratrice di Nitra, è salito anche il britannico Aaron Heading, medaglia di bronzo.
Nella prova junior di Fossa Olimpica maschile, Nathan Argiro e Lorenzo Ferrari hanno occupato due dei tre gradini del podio: l’australiano ha chiuso primo, mentre l’azzurro si è messo al collo la medaglia di bronzo.
Lo stesso Ferrari, poi, ha vinto l’oro nella finale di Trap Mixed Team Junior, mentre un’altra italiana in gara, Lucia Palmitessa, ha chiuso in seconda posizione.
Nelle gare di Skeet la copertina è tutta dedicata all’azzurrino Elia Sdruccioli, che dopo aver vinto l’argento al Campionato del Mondo 2017 è finalmente riuscito ad aggiudicarsi la medaglia del metallo più prezioso.
Infine, fuori dal programma delle gare Olimpiche, il terzetto Fiocchi composto da Daniele Di Spigno, Marco Innocenti e Andrea Vescovi è salito sul gradino più alto del podio a squadre di Double Trap maschile.
“Siamo davvero orgogliosi dei nostri tiratori che come al solito si sono confermati atleti di altissimo livello — ha commentato il Direttore Commerciale di Fiocchi Munizioni, Marzio Maccacaro — In particolare siamo molto soddisfatti dei nostri giovani, protagonisti assoluti di questa stagione. Congratulazioni a tutti!”

Maria Cristina Caretta: Gli animalisti si preoccupino degli animali vittime delle predazioni dei lupi

"Nell'attesa che gli animalisti e i loro rappresentanti politici, come ad esempio l'onorevole Brambilla, spendano un po' del proprio indefesso impegno, nella tutela degli allevatori e degli animali vittime delle predazioni dei lupi, la cui proliferazione è ormai un problema evidente e irrimandabile, o che i "fondamentalanimalisti" difendano i diritti dei salmoni in scatola (ogni riferimento, on. Brambilla è puramente voluto), ricordiamo che il bracconaggio e la caccia sono come il diavolo e l'acqua santa. L'attività venatoria è un'attività legale e i cacciatori contribuiscono alla tutela della conservazione di specie altrimenti destinate a sparire sotto gli attacchi di predatori, la cui crescita è spesso incontrollata. I bracconieri, al contrario dei cacciatori, agiscono al di fuori della legalità e non vanno confusi con gli appassionati dell'attività venatoria, che esercitano la caccia nel rispetto delle direttive comunitarie, delle leggi nazionali e regionali, che ricordiamo sono le più restrittive di tutta Europa.

Evidenziamo infine qualche numero a chi pretestuosamente definisce la caccia pericolosa per gli uomini: in Italia i decessi per cause traumatiche sono 24.000 (dati Istat) con un decesso per ogni 2.500 abitanti = 0,04%. Di questi ben 8.000 in un anno per incidenti domestici, 15 al giorno (fonte Inail, mentre altre fonti raddoppiano il dato). Vogliamo parlare dei 500 morti in un anno in montagna? Fra escursionisti e sciatori, con 494 feriti in imminente pericolo di vita (fonte: Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico). In vacanze al mare, circa 390 annegati all'anno, 5.000 bambini in Europa, 175.000 bambini nel mondo (soprattutto in piscina). In Italia, tempo addietro, in 50 giorni sono morti 43 cercatori di funghi (Fonte: Soccorso Alpino).

Nell'attesa che gli animalisti dedichino quindi un po' del proprio tempo anche ad attività "pericolosissime" per l'uomo quali il nuoto, la raccolta dei funghi, l'alpinismo, le pulizie di casa e non dimentichiamo mai la pesca dei salmoni, sperando in particolare modo su quest'ultima nell'impegno dell'Onorevole Brambilla, noi cacciatori rispediamo al mittente accuse pretestuose e infondate che lasciano il tempo che trovano”.

È quanto dichiara l’on. Maria Cristina Caretta (FDI), componente della XIII commissione (Agricoltura)

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