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Luca Gironi

Luca Gironi

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ARCI CACCIA. “Grillini” in Campania. Ancora una brutta pagina della politica. Dichiarazione congiunta del Presidente Nazionale Sergio Sorrentino e del Presidente Regionale Enrico Rosiello.

“Della vecchia politica i Grillini sembrano i migliori interpreti.

Di calamità e problemi dei cittadini si alimentano, così come di qualsiasi cosa possa fare notizia. Sono “cacciatori di voti” irriguardosi delle difficoltà, dei sentimenti delle persone.

Con l’”Apertura” della stagione venatoria “mangiano pane e caccia” strumentalizzando la siccità, inviano messaggi privi di alcun supporto scientifico e razionale.

Gli italiani e i campani nel caso specifico sono stanchi di politici che leggono i “fondi del caffè” per autocelebrarsi interpreti dei pensieri umani e animali.

Mentre drammaticamente i cittadini pagano, anche con la propria vita, la mala gestione del territorio e il dissesto idrogeologico, ci sono i grillini così arroganti da ergersi a giudici delle politiche ambientali e del rapporto politica/creato.

La difesa del Creato “non è cosa loro”. Di questo patrimonio rispondono tutti i cittadini del mondo compresi i cacciatori, universalmente presenti perché la caccia controllata, è necessaria alla salvaguardia dell’equilibrio tra le specie. Non esistono “encicliche” anticaccia di alcun Papa.

Noi continueremo a difendere con argomenti e ragioni, l’attività venatoria indispensabile all’economia rurale.

Anche l’approccio di qualche intellettuale al tema riportato dalla stampa in queste ore è talmente in “overdose” di faziosità e di scarsa conoscenza scientifica da non essere credibile. Si parla di problematiche non ben conosciute, di specie di avifauna selvatica che forse non sanno transitano e lasciano l’Italia indipendentemente dalla siccità, per loro sono stanziali. Nei luoghi incendiati, non si caccia con il pieno assenso dei cacciatori e loro lo ignorano. La presenza di cinghiali secondo l’ISPRA specie autoctone è in forte presenza anche perché parchi e aree protette concorrono alla riproduzione.

Pur di colpire la caccia qualche ambientalista forse vorrebbe chiudere i parchi a vantaggio della speculazione edilizia? Il dubbio è lecito.

La caccia è parte della cultura positiva e produttiva di ambiente e fauna selvatica del territorio.

“Becchi” di fagiani tagliati, e pratiche di stregoneria pronta caccia forse si praticano nelle riserve di caccia che conosce la dottoressa Tamaro. Il Cacciatore Italiano grazie ad una legge scritta anche da una grande ambientalista, Laura Conti produce vita grazie ad agricoltori e cacciatori che investono in gestione faunistica, tutela dell’ambiente, vigilanza, presidio del territorio. Altro che mistificazioni raccontate sull’accesso a fondi agricoli e sulle distanze delle strade o dalle case che per andare a caccia sono rigorose e da rispettare.

Ma questo agli integralisti della cultura “disneyana” e anti-rurale, ai fondamentalisti, non fa comodo raccontarlo, perché non fa Avanspettacolo della natura”.

FIDC CAMPANIA: CONTINUANO GLI ATTACCHI CONTRO L’APERTURA DELLA STAGIONE VENATORIA

In data 27 luglio 2017 il Gruppo Consiliare “Movimento 5 Stelle” nelle persone dei Consiglieri Regionali Maria Muscarà e Luigi Cirillo, ha protocollato una mozione con oggetto una richiesta di sospensione annuale dell’attività venatoria per i danni prodotti dagli incendi. A seguito di tale richiesta, il 7 settembre scorso è stata convocata una seduta del Consiglio Regionale della Campania per il prossimo martedì 12 settembre, e tra i tanti punti all’ordine del giorno, al punto numero 16 è prevista la discussione della mozione sopra indicata.

Federcaccia Campania, fin dai primi attacchi nei confronti dell’attività venatoria ricevuti durante questa lunga e tormentata estate, ribadisce la propria posizione chiara, decisa e soprattutto basata su dati e numeri, quegli stessi che il mondo animalista e ambientalista non produce, facendo altresì riferimento su luoghi comuni ed eccessivi e indimostrabili allarmismi.

Nella fattispecie Federcaccia Campania si augura che la Giunta Regionale confermi la precedente decisione e confermi le date delle giornate di caccia già previste nonché il regolare inizio e svolgimento della stagione venatoria 2017/2018.

Al tempo stesso, volgendo lo sguardo a ciò che accade a livello nazionale, continuano incessanti le pressioni delle associazioni animaliste, ambientaliste e dell’ISPRA sul Ministro Gian Luca Galletti, Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e su tutto l’attuale Governo del Premier Gentiloni. Federcaccia porrà in essere tutti gli sforzi affinché siano scongiurate azioni tese a stravolgere il regolare avvio e svolgimento dell’attuale stagione venatoria.

(www.ladeadellacaccia.it)

FONDAZIONE UNA: “SELVATICI E BUONI”

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Il prossimo 22 settembre alle ore 17 presso la comunità montana Valle Seriana, via S.Alessandro, 74 a Clusone (BG), la Fondazione Una presenta il progetto “Selvatici e buoni. Una filiera alimentare da valorizzare”, progetto scientifico per la valorizzazione della carne di selvaggina a cura dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con il Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Milano e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva.

Interverranno alla presentazione Danilo Cominelli, Presidente Comunità Montana Val Seriana; Paolo Olini, Sindaco Comune Clusone; Nicola Perrotti, Presidente Fondazione UNA Onlus; Maurizio Zipponi, Presidente Comitato Scientifico Fondazione UNA Onlus; Silvio Barbero, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche Pollenzo; Paolo Lanfranchi, Università degli Studi di Milano, Dip. Di Medicina Veterinaria; Luca Pelliccioli, Studio associato AlpVet; Roberto Bertacchi, Presidente Federcaccia Bergamo; Maurizio Volpi, Comprensorio Alpino di Caccia PrealpBergamasche; Giacomo Dubiensky, Comprensorio Alpino di Caccia Valle Borlezza; Antonio Maj, Comprensorio Alpino di Caccia Valle di Scalve.

L’iniziativa, nata dalla condivisione programmatica tra istituzioni ed enti locali, si pone come obiettivo principale lo sviluppo di una filiera delle carni di selvaggina attraverso attività di formazione, miglioramento delle caratteristiche igienico-sanitarie, caratterizzazione e valorizzazione del prodotto sino ad arrivare alla promozione sul territorio.

FACE: I GIOVANI CACCIATORI SONO UN FUTURO PER LA BIODIVERSITÀ EUROPEA

 


La caccia sostenibile è una forza positiva per la conservazione! Questo è stato uno dei messaggi del Commissario europeo per l’Ambiente Karmenu Vella alla conferenza “Giovani cacciatori: garantire un futuro per la biodiversità europea” tenutasi il 6 settembre al Parlamento europeo. Il Commissario ha anche sottolineato il valore del Manifesto della Biodiversità FACE per dimostrare che i 7 milioni di cacciatori europei che questa associazione rappresenta contribuiscono a conseguire gli obiettivi della Strategia europea per la biodiversità fino al 2020.

Con l’accento sui giovani cacciatori, la conferenza ha posto le basi per discutere il futuro della caccia in un mondo sempre più urbanizzato. I relatori hanno discusso le strategie di comunicazione e il modo migliore per sostenere il contributo che i giovani cacciatori danno alla conservazione della natura e alla gestione della fauna selvatica. Vi è stato un ampio accordo sulla necessità di programmi formativi e attività dedicate a sostenere i giovani praticanti.

Janneke Eigeman, responsabile della comunicazione alla Royal Dutch Hunting Association (KNJV), ha evidenziato alcuni sviluppi positivi nei confronti dei nuovi cacciatori. Ad esempio, nei Paesi Bassi circa il 50% delle persone che ottengono il permesso di caccia sono giovani. Per promuovere la caccia fra le nuove generazioni, ha spiegato la necessità di istituire programmi di mentoring [il mentoring è una metodologia di formazione basata su una relazione uno a uno tra un soggetto con più esperienza e uno con meno esperienza, N.d.R.] come quello sviluppato dalla KNJV, che collega cacciatori di maggior età ed esperienza a nuovi e più giovani praticanti.

La conferenza ha riconosciuto il ruolo delle nuove tecnologie come una potente opportunità per costruire reti di giovani cacciatori. Jean Pierre Ferraro, imprenditore danese e co-fondatore di Nyjæger.dk e Huntappvisor ha presentato come le nuove tecnologie possono aiutare i giovani cacciatori a creare tali reti rafforzando le proprie esperienze e diffondendole fra i coetanei.

David Plaz, dalla rete “Young Opinion” del CIC – Consiglio internazionale per la caccia e la conservazione della fauna selvatica -, ha sottolineato l’urgente necessità di campagne di comunicazione ben finanziate per garantire la sostenibilità sociale della caccia in un mondo sempre più urbanizzato. Ha inoltre incoraggiato le associazioni venatorie a continuare a promuovere il valore della carne di selvaggina in fasce sempre più ampie della società.

Austin Weldon, del Game and Wildlife Conservation Trust (GWCT) ha illustrato il contributo positivo della caccia e del tiro nel Regno Unito per la conservazione della natura. In tal modo, ha mostrato come il GWCT si impegna con successo con le generazioni più giovani, dando loro l’opportunità di imparare e sviluppare la passione. Ha anche fatto riferimento al portale Perdix come strumento per dimostrare come Internet possa essere utilizzato con successo per supportare e informare la migliore pratica di conservazione basata sulla comunità.

La conferenza è stata organizzata dalla FACE – la Federazione delle Associazioni per la caccia e la conservazione dell’UE – in occasione del suo quarantesimo anniversario e in coordinamento con l’europarlamentare Karl-Heinz Florenz, Presidente dell’Intergruppo del Parlamento europeo Biodiversità, Caccia e Ruralità e col vicepresidente dello stesso, l’europarlamentare Bendt Bendtsen, che hanno presieduto la riunione.

Una mostra parallela al Parlamento europeo – “Giovani conservatori” – ha illustrato visivamente come le associazioni venatorie europee si occupano e si impegnano attivamente con i giovani nella promozione della caccia e della conservazione della fauna e dell’ambiente. I pannelli informativi provenienti da diversi Paesi europei e i documentari video [apprezzato quello realizzato dall’Ufficio avifauna migratoria della Federcaccia, già presentato in Italia e reso fruibile in inglese per questa occasione, N.d.R.] hanno mostrato numerosi progetti di conservazione dedicati ai giovani e ai ragazzi in età scolare e si sono concentrati per approfondire i temi della gestione della fauna selvatica e della conservazione condivisa dalle comunità.

Alla conferenza erano presenti anche il Presidente nazionale FIdC e Vicepresidente FACE Gian Luca Dall’Olio e il Dottor Michele Sorrenti.

(www.ladeadellacaccia.it)

 

LIGURIA: L’ASSESSORE MAI RISPONDE AI 5 STELLE SULLA RICHIESTA DI SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ VENATORIA

Marco De Ferrari (Mov5Stelle) ha presentato un’interpellanza, sottoscritta da tutti i colleghi del gruppo, con cui ha chiesto alla giunta perché «ha deciso di non seguire le leggi nazionali a tutela ambientale, gli appelli provenienti dal coro unanime di tutte le associazioni ambientaliste e la raccomandazione proveniente dall’ISPRA per la sospensione del calendario venatorio». De Ferrari ha chiesto, inoltre, sulla base di quali controlli la Regione ha valutato non grave lo stato di stress fisico ed ecologico della fauna selvatica causato dall’emergenza climatica e ambientale. Il consigliere ha rilevato che l’ISPRA, ha affermato, in una prima nota del 7 luglio, che la siccità è stato il fenomeno filo conduttore tra il 2016 e il 2017 e in una seconda nota del 27 agosto ha chiesto alle Regioni di sospendere almeno per il mese di settembre l’avvio della stagione venatoria. «Per quanto riguarda gli incendi – ha concluso – è altamente plausibile che il patrimonio faunistico nazionale si trovi in larga misura in una condizione di stress che lo rende altamente vulnerabile rispetto a ulteriori diverse pressioni».

L’assessore alla caccia Stefano Mai ha ribadito che d’abitudine le indicazioni di Ispra vengono valutate attentamente, sottolineando che da tempo la Regione ha avviato politiche di controllo e verifiche sul territorio. Mai ha quindi ribadito che in questo caso non c’è stato da parte di Ispra una richiesta ad operare delle scelte, ma a verificare se ci siano le condizioni per mettere in atto delle forme restrittive nei confronti dell’attività venatoria e di quella cinofila correlata. Si tratta – ha detto – di una sorta di raccomandazione. L’assessore ha quindi ribadito che non si è rilevata una condizione di forte stress della fauna selvatica e Ispra, di contro, non ha indicato elementi oggettivi sui quali basarsi. Diversi fattori hanno quindi indotto la Regione ad intraprendere la strada scelta. In particolare – ha evidenziato – la superficie boschiva colpita da incendi non supera l’un per cento, i giorni dedicati all’addestramento dei cani in Liguria sono soltanto diciannove. Mai ha quindi sottolineato che in Liguria non c’è l’apertura precaccia e ha ribadito, invece, l’emergenza legata alla presenza del cinghiale.
(www.ladeadellacaccia.it)

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