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Luca Gironi

Luca Gironi

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Direttiva armi: il comparto italiano si compatta per vigilare sul recepimento delle nuove norme a livello nazionale

In vista del voto in Plenaria a Strasburgo del 14 marzo, il comparto sportivo-venatorio e armiero si è riunito a Roma per valutare il testo finale della Direttiva Armi e individuare le prossime azioni

Roma, 10 marzo 2017 – I rappresentanti di Anpam, Anpp, Assoarmieri, Comitato D-477, Fenaveri, Fitav e Fitds si sono riuniti, su proposta di Anpam, mercoledì 8 marzo 2017 presso il Palazzo delle Federazioni del Coni a Roma con l’obiettivo di creare un maggiore coordinamento di comparto e analizzare insieme il testo finale della Direttiva Armi.

Gli sforzi compiuti nei mesi precedenti hanno consentito di apportare modifiche rilevanti al testo originale della direttiva. Un risultato che, sebbene non del tutto soddisfacente per gli attori coinvolti, ha permesso di limitare in modo significativo l’impatto negativo del testo. La prima stesura, infatti, prevedeva il bando completo delle armi di categoria B7 (armi semiautomatiche simili alle armi automatiche), l’inclusione dei caricatori nelle parti essenziali, una maggiore limitazione dei colpi nei caricatori rispetto alla normativa nazionale nonché una minore durata delle licenze di porto e detenzione delle armi che avrebbe richiesto una maggiore frequenza dei relativi controlli medici.

Per tali motivi, quindi, le Associazioni e le Federazioni firmatarie hanno riconosciuto e apprezzato il lavoro svolto sin dall’inizio da più parti per emendare i contenuti fortemente penalizzanti della proposta della Commissione europea e per ottenere un testo maggiormente equilibrato.

Da un’approfondita analisi dello scenario politico attuale si ritiene estremamente rischioso, in questa fase, proporre emendamenti, seppure opportuni, in quanto il loro esame comporterebbe la necessità di riaprire le negoziazioni sull’intera direttiva, con la concreta possibilità di reinserimento di pericolose limitazioni, ad oggi scongiurate.

Pertanto i rappresentanti delle Associazioni e delle Federazioni, riuniti per la prima volta insieme intorno ad un tavolo comune, concordano sulla necessità di concentrare l’attenzione e vigilare sul recepimento a livello nazionale della normativa europea, in linea con quanto accade negli altri Stati membri. Tutti i firmatari, infine, convengono sull’opportunità di sviluppare e applicare un efficace sistema di informazione condivisa su questi temi, nel tentativo di garantire il minor impatto possibile della direttiva sulle attività produttive, sul commercio e sugli utilizzatori finali.

Molise: Caccia di selezione, notizie positive dall’Ispra

Molise : Il consigliere Di Pietro dichiara:

Buone notizie per il mondo venatorio molisano. Vi informo che in mattinata ho sentito telefonicamente l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale che si è complimentata per l’ottimo lavoro svolto con la relazione tecnica inerente il Piano programmatico per il controllo dei piccoli ungulati in Molise (cinghiale e capriolo). L’Ispra, inoltre, ha anticipato che entro la prossima settimana arriverà l’attesa autorizzazione per l’attivazione della caccia di selezione con il metodo dei selecacciatori, chiesta proprio per il contenimento della specie cinghiale. Intanto, in maniera preventiva e informale e soprattutto per accelerare i tempi, ho già inoltrato una comunicazione agli ATC nella quale si chiede di attivare le procedure per l'avvio dei corsi che potranno partire subito dopo la ratifica ufficiale.

All'Italia la Coppa Europa Continentali 2017

L’Italia vince la Coppa Europa continentali in coppia: Belly od Postara, il breton di Roberto Scarpecci si impone al barrage con il CACIT. Una bellissima manifestazione a Zara, dove i nostri quattro soggetti concorrono nella versione sperimentale in coppia, (per il secondo anno una novità per le razze continentali), dimostrando la loro efficacia di collaborazione sul terreno di prova. Ralph, (kurzhaar di Paolo Festa), Fichu del Palangelito, (breton di Gregory Vettore), Edo, (breton di Marco Selmi), e Belly od Postara si confrontano in quattro batterie con i cani di altre tredici nazioni. Tra di loro è Belly che nel turno in coppia manifesta una prestazione splendida con due punti su coppie di starne. Al barrage, palesemente impareggiabile, strappa per l’Italia, per l’ENCI, l’ambita Certificazione internazionale. (www.enci.it)

Legge sui parchi e la … “caccia alle poltrone”.

Alla nostra redazione è giunta nei giorni scorsi una lettera che ci è sembrato giusto rendere pubblica. Un nostro lettore abruzzese, evidentemente attento alle tematiche legislative delle aree protette, ci segnalava un fatto a nostro parere abbastanza grave. Una veloce verifica ci ha portato a trovare conferma delle sue affermazioni nell'atto di nomina che alleghiamo al comunicato. Come il nostro lettore anche noi saremmo molto interessati, dichiarando fin da ora la nostra disponibilità a pubblicarle, alle risposte che Ispra e Ministero dell'Ambiente vorranno darci.

A seguire in corsivo il testo della lettera:

In questi giorni è in discussione alla Camera dei Deputati, la proposta di modifica della legge sulle aree protette.
Gli animalisti, come loro consuetudine, noiosa, antica e ripetitiva “sbraitano contro”. Il loro incubo di comodo, in verità, è la caccia.
Animalismo da “salotto” che ignora i problemi dell’agricoltura e di chi in campagna vive. Di contro la loro caccia è quella alle poltrone dei parchi.
Un anno fa il Presidente della Lipu è stato nominato per conto dell’Ispra a rappresentare questa importante Istituzione scientifica nell’Ente Parco della Maiella. A quale titolo, per quali competenze scientifiche, per quale legge, lo chiediamo al Ministro per l’Ambiente, al Presidente e al Direttore dell’Ispra. A noi non è dato saperlo.
Nel Consiglio del Parco siedono già per legge le Associazioni ambientaliste. Un posto non bastava?
Chi tace acconsente!
Cosa dicono e, soprattutto, cosa vogliono fare le Associazioni ambientaliste, le Federazioni dei Parchi, le Associazioni venatorie perché torni ad essere applicata la legge, quella che dovrebbe essere uguale per tutti?
Il Ministro dell’Ambiente e l’Ispra dicano parole chiare.

Lettera Firmata

Christian Maffei, Vice Presidente Nazionale Arcicaccia, scrive alla Regione Marche

Lettera aperta alla Giunta Regionale


Oggetto: modifiche L.R. 7/95 in materia di risarcimento dei danni da fauna selvatica.
Con la presente manifestiamo la viva preoccupazione dell’ARCI Caccia delle Marche – e
in generale del mondo venatorio – rispetto alle modifiche apportate alla L.R. 7/95 in
materia di risarcimento dei danni da fauna selvatica nell’economia agricola.
Come abbiamo sommariamente evidenziato in un incontro con l’Assessore Pieroni, le
nuove disposizioni emanate ci sembrano insostenibili da parte degli ATC nonché sul piano
delle responsabilità personali che ricadono anche in capo ai rappresentanti delle
Associazioni Venatorie, impegnati da volontari nella gestione degli Ambiti, in particolare
evidenziamo che:
· La normativa trasferisce in capo agli ATC la totale responsabilità rispetto al
“risarcimento del danno da fauna selvatica” anche per le aree protette esponendo i
Presidenti alla responsabilità personale diretta rispetto a una procedura complessa,
anche su parti di territorio, le aree protette, su cui gli ATC non hanno alcun potere di
gestione, con un palese conflitto con le funzioni previste nella Legge 157/1992.
· Il previsto contributo alle spese di gestione, da erogare previa rendicontazione,
necessita di una chiara definizione di quale sia la forma e quali tipologie di spese
possano essere portate a documentazione ai fini della contribuzione regionale, oltre
alla garanzia di tempi certi per la sua erogazione, per non incorrere nel breve volgere
di pochi mesi al tracollo finanziario degli ATC. A tal proposito sottolineo il ritardotriennale,

la sofferenza, nella liquidazione da parte della Regione delle somme già dovute prima delle

modifiche normative intercorse con grave nocumento, già nel passato, per le imprese

agricole interessate dal danno.
· La costante e non marginale immissione di denaro pubblico negli ATC raccomanda
una attenta valutazione su come possa essere compromesso lo status giuridico di Enti
di Diritto privato quali gli Ambiti. Ampia è in materia la giurisprudenza consolidata e
numerosi sono i precedenti da valutare nazionalmente.
A queste rilevanti questioni di merito aggiungiamo un punto di metodo non secondario.
La rappresentanza del mondo venatorio sul piano politico è in capo alle Associazioni
nazionali riconosciute dalla legge che esprimono i loro rappresentanti in seno agli ATC
che sono, per norma, deputati alla mera gestione. Esprimiamo rammarico perché non ci
sono stati momenti di confronto con le Associazioni portatrici di interessi in materia, prima
dell’approvazione della legge. Ricordo il ruolo determinante, per la gestione della fauna
selvatica patrimonio indisponibile dello Stato, che il Parlamento ha riconosciuto
all’associazionismo e alla rappresentanza degli imprenditori agricoli.
In conclusione, con lo spirito di collaborazione che anima il confronto istituzionale –
purtroppo oggi precluso – volendo essere parte attiva nel sostegno alla giuste
rivendicazioni del mondo agricolo e non volendo rinunciare al ruolo che la Legge affida
ai cacciatori all’interno degli organismi di gestione, chiediamo di sospendere
l’applicazione delle norme in attesa dei necessari chiarimenti di cui sopra e di avviare un
confronto con le rappresentanze delle Associazioni venatorie, del mondo agricolo e
ambientalista, per trovare soluzioni solide dal punto di vista giuridico e sostenibili dalle
rappresentanze sociali e di categoria indicate dalla legge 157/92 con il supporto
determinante del mondo scientifico.
A tal proposito chiediamo un incontro urgente per aprire un Tavolo di confronto per tappe
e contenuti di questo percorso.
Ringraziamo per l’attenzione.

Cordiali saluti
Christian Maffei

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Ambiente

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