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Luca Gironi

Luca Gironi

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Arcicaccia: A Pistoia Sabato e Domenica si svolgerà il corso per monitoratori di beccaccia

Arcicaccia Federazione Provinciale di Pistoia organizza il “CORSO PER MONITORATORI DI BECCACCIA”

NEI GIORNI 4 e 5 MARZO, a partire dalle ore 9.00 presso Il Circolo Arci Santomato –

Santomato – Pistoia, costo del corso che si svolgerà su entrambi i giorni, comprensivo di dispense, sarà di 60€.

PER INFORMAZIONI:

Luca Gironi 3477403541, Alessandro Baroncelli 3494415965, Gabriele Stagi 3337335041

Storni, l’allarme di Confagricoltura Toscana: perse 20 mila tonnellate di prodotti all’anno

Firenze, 23 febbraio 2017 - 20 mila tonnellate di prodotti agricoli persi, per intendersi ben 700 autotreni colmi di uva, grano, semi, mele, ciliegie e altro. Un danno economico stimato in 4 milioni di euro l’anno. Confagricoltura Toscana fa i conti con i gravi problemi causati dai circa 5 milioni di storni che popolano, ormai in maniera stanziale, la Toscana.
Li vediamo bene in città, soprattutto all’imbrunire, quando si muovono in migliaia in figure affascinanti. Ma la poesia finisce quando al loro passaggio lasciano campi distrutti e guano pericoloso. Confagricoltura Toscana lancia l’allarme.
“Servono interventi straordinari per una situazione non più sostenibile per i nostri agricoltori - ha detto il presidente di Confagricoltura Toscana Francesco Miari Fulcis - Noi siamo disponibili al confronto, ma chiediamo che tutti, a partire dalla Regione Toscana, intervengano con strumenti più incisivi e efficaci. L’abbattimento programmato di 23 mila capi l’anno è assolutamente inefficace per una specie di uccello come lo storno che prolifica indisturbato in maniera incontrollata - la popolazione infatti tende a raddoppiare ogni due anni."
Fino a 15 anni fa, gli storni arrivavano in Toscana in pochi e con la migrazione, ora invece sono diventati stanziali colonizzando tutto il territorio regionale. “E’ cambiato l’ecosistema della campagna toscana - aggiunge il presidente di Confagricoltura Toscana - Gli storni, con le cornacchie, altro flagello introdotto da errate scelte dei nostri amministratori pubblici negli anni passati, hanno scacciato o annientato specie animali più piccole, come i passeracei e i pettirossi, ormai quasi scomparsi, creando un grave squilibrio di fauna che incide ovviamente su quel delicato sistema che rende la nostra campagna uno dei luoghi più belli al mondo”. Ma si parla anche di danni organolettici ad una delle produzioni più importanti per la regione: il vino. “Lo storno quando mangia un chicco d’uva rovina irrimediabilmente tutto il grappolo - continua - modificandone il gusto e le proprietà”
I danni non riguardano solo l’agricoltura e la biodiversità, ma anche l’attività zootecnica, soprattutto quando rischia di vedere compromessa la severa prassi igienica degli allevamenti. Problemi enormi anche al patrimonio artistico e edilizio, causato dal guano: ogni storno produce in media 7-9 grammi di deiezioni al giorno.
“Servono strumenti diversi - conclude Miari Fulcis - E’ ormai palese che i dissuasori sono un inutile pagliativo , così come l’abbattimento programmato. E’ necessario aumentare le criticità nei posti in cui gli storni stanziano e si riproducono, spostandoli verso luoghi dove le risorse alimentari non favoriscono la loro proliferazione. Siamo disponibili a confrontarci e a trovare soluzioni condivise, l’importante è fare presto.”

Toscana: Per Confagricoltura “Nessun miglioramento sul fronte ungulati, legge insufficiente”

  • Pubblicato in Notizie

Firenze, 23 febbraio 2017 - “Ci aspettavamo un numero di abbattimenti sicuramente superiore, in grado di rendere la legge obiettivo realmente capace di diminuire i danni alle nostre coltivazioni. Così non è e siamo sicuri che il numero di ungulati in Toscana sia anche aumentato” E' quanto dichiarato da Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana.
“In Toscana per avere un nuovo equilibrio sono necessari almeno 250 mila abbattimenti annui – pari cioè al numero stimato di nascite – che è difficilmente paragonabile con quanto annunciato oggi dalla Regione.
Vogliamo inoltre avere un quadro dettagliato area per area sugli abbattimenti perché in moltissime zone abbiamo registrato danni anche superiori al passato. Infine è opportuno ricordare che i danni ingenti provocati dagli ungulati in Italia, e tra questi non scordiamoci il flagello caprioli e cervi, non devono essere rimborsati in regime di “de minimis” in quanto la selvaggina non è di proprietà dell’agricoltore (come in tutta Europa) ma di proprietà di terzi che ne devono rispondere in toto! Gli agricoltori hanno quindi il sacrosanto diritto di essere rimborsati per il reale danno subito." (Confagricoltura Toscana)

Abruzzo: Al via la caccia di selezione al cinghiale

Partirà da marzo e durerà fino a giugno, per ripartire poi con la nuoca stagione venatoria che inizierà proprio a giugno. La caccia di selezione dicono Franco Recchia e Antonio di Paolo della Regione Abruzzo si è resa necessaria per prolungare la stagione di caccia al cinghiale, specie problematica che necessita a causa dei danni che provoca all'agricoltura di uno sforzo di controllo più ampio.

 

http://www.ecoaltomolise.net/cinghiali-otto-mesi-ritardo-parte-la-caccia-selezione-abruzzo/

 

Utilizzo dei cani in ambito venatorio, firmato accordo tra Regione e Ente nazionale cinofilia

 

FIRENZE - Costruire un percorso condiviso e coordinato per migliorare, qualificare, specializzare l'utilizzo dei cani in ambito venatorio. E' questo il senso dell'accordo sottoscritto oggi a Firenze da Regione Toscana e Enci (Ente nazionale della cinofilia italiana).

L'utilizzo di unità cinofile è importante per la Regione, nell'ambito delle sue competenze in materia faunistica e venatoria, e visto il possibile utilizzo dei cani nelle attività di caccia, di controllo faunistico e di monitoraggio delle specie selvatiche.

L'Enci, d'altro canto rappresenta in ambito nazionale il soggetto di riferimento per la cinofilia. L'Ente, sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole, ha lo scopo di tutelare le razze canine riconosciute pure,migliorandone ed incrementandone l'allevamento, nonché disciplinandone e favorendone l'impiego e la valorizzazione ai fini zootecnici, oltre che sportivi.

L'accordo, il primo del genere in Italia, prevede la realizzazione di numerose attività: l'organizzazione e la realizzazione di brevetti e abilitazioni per unità cinofile da impiegare in ambito faunistico venatorio, di monitoraggio faunistico o in operazioni di pubblica utilità; il miglioramento della qualità delle unità cinofile specializzate in ambito faunistico venatorio. E ancora il potenziamento delle opportunità per la formazione ed aggiornamento delle unità cinofile specializzate e, infine, l'individuazione di aree destinate alle prove, brevetti e/o abilitazioni, di livello nazionale ed internazionale, da affidare alla gestione di Enci.
(Massimo Orlandi - Toscana Notizie)

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