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Luca Gironi

Luca Gironi

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La Cabina di Regia delle Associazioni Toscane chiede pari condizioni per i toscani nell’interscambio con Umbria e Lazio

  • Pubblicato in Notizie

cabina di regia toscana logoLa Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Toscane, pur ritenendo opportuno il ripristino degli accordi di reciprocità con Umbria e Lazio, sottolinea con forza che questi debbano essere paritetici e che ci debbano essere gli stessi costi e le stesse opportunità per i cacciatori delle tre regioni.

LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE SACCARDI

Accordi di reciprocità. Basta penalizzare i cacciatori toscani

 Caro Assessore,

Nonostante le richieste a lei rivolte dalla Cabina di Regia delle Associazioni Toscane, in merito agli accordi di prossima sottoscrizione con le Regioni Umbria e Lazio, registriamo ancora una volta la volontà di non tutelare gli interessi dei cacciatori toscani.

Avevamo indicato al suo Capo Segreteria, Dott. Burresi, la necessità di stipulare accordi che garantissero una vera “reciprocità”, cioè pari condizioni di accesso in ogni Regione firmataria. Dalle bozze di lavoro circolate, appare invece il contrario, si vuole determinare una differenza senza motivo tra i cacciatori toscani e quelli delle regioni confinanti.

Nel merito, i cacciatori umbri e laziali potranno venire in Toscana a cacciare le specie migratorie e la specie cinghiale per un totale di 20 giornate di caccia, mentre i nostri cacciatori invece potranno recarsi in Umbria e nel Lazio solo per la caccia alla migratoria sfruttando gli accordi, ma se volessero cacciare la specie cinghiale, dovranno obbligatoriamente iscriversi ad un ATC umbro o laziale come fuori regione, con costi maggiorati.

Questo tipo di accordi finisce di fatto per definire cacciatori di Serie A e cacciatori di Serie B, anzi, in questo caso i toscani non vanno oltre la categoria della promozione.

Non comprendiamo i motivi di tali scelte esclusivamente politiche, se non per seguire (e non sarebbe la prima volta per la Toscana) suggerimenti di qualche soggetto del vasto mondo venatorio che predilige gli interessi nazionali a quelli locali.

Chiediamo quindi che venga predisposta una nuova delibera che garantisca pari condizioni di accesso a tutti i cacciatori delle regioni interessate dagli accordi.

 

Le Associazioni componenti la Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Toscane Arci Caccia, Enalcaccia, Italcaccia, Liberacaccia

Arci Caccia: Il Presidente Maffei scrive ai soci e ai dirigenti chiedendo di continuare l’impegno di tesseramento

maffei

Il Tesseramento 2021 di Arci Caccia sta procedendo in modo decisamente positivo, con un deciso incremento dopo la parentesi negativa che ha caratterizzato la fase acuta dell’emergenza Covid-19. Per questo, nonostante la stagione venatoria si sia già aperta, il Presidente Nazionale Maffei invita a non abbassare la guardia e a mantenere questo trend decisamente positivo. Per questo, il Presidente ha scritto ai soci e ai dirigenti una lunga lettera di cui riprendiamo i punti salienti:

Quest’anno, con ancora più ragioni, occorre incentivare l’attività di proselitismo e di mobilitazione oltre quella che abbiamo sviluppato nei mesi fino all’”apertura generale”.
Le difficoltà 2021 sono note: pre-apertura, insensibilità dei Ministri competenti, assenza dei piani di conservazione delle specie migratrici, ricorsi, hanno lasciato incerti, una parte importante dei cacciatori, sul “se rinnovare o meno la licenza di caccia”.
L’autunno è il tempo del “passo”, della migratoria e si avvicina la “stagione venatoria” del cinghiale. Anche qui con le note problematicità non risolte da Governo e Parlamento. Questi fatti avrebbero richiesto un percorso unitario del mondo venatorio a livello nazionale per parlare all’Europa. Regione per Regione, invece, langue la partecipazione stabilmente operativa e organizzata per responsabilità delle altre Associazioni Venatorie che, ormai, preferiscono non sollevare il tema dei comuni intenti da realizzare nei territori, pur di sopravvivere a se stesse. Si “abbaia alla luna”, si “minaccia”, per coprire un tragico progredire dell’isolamento nella Società e dai giovani, dai quali non si cerca neppure via d’uscita. Meglio fingere di non saperlo.
Altro che l’unità della caccia, altro che tutela gli interessi dei cacciatori. Siamo purtroppo strumentalmente ridotti all’attività “di facciata” della Cabina di Regia Nazionale. La responsabilità conclamata e documentata è nel quadro precario, debole, incerto, inesistente delle attività unitarie tra Associazioni nelle Regioni e nelle Province. Poi si lamentano di non avere forza contrattuale con la società, le istituzioni. Il motto è “primo” sopravvivere a loro stessi. Si lasciano cadere nel silenzio gli appelli che vengono da importanti “influencer”che propongono di evolvere la “Cabina di Regia” nell’UNAVI o come diavolo vorranno chiamarla! Noi confermiamo quanto già detto e scritto: siamo d’accordo a strutturarci in una democratica e radicata forma di rappresentanza comune.
L’unità si costruisce nel dibattito con i cacciatori e, contestualmente, tra i cittadini. Non è da ristretta “elité” di dirigenti. Il Congresso, vivaddio, ha detto che queste “robe” non ci riguardano mai e ovunque. La FIdC ha autodemolito l’alibi anche dei “panni” interni della CCT. Questa Federazione di Associazioni toscane “incompiuta” della Federcaccia sembrava essere l’handicap all’unità. Si vociferava essere d’impedimento verso qualsivoglia percorso unitario, con approccio critico anche all’interno della Federazione stessa. In recenti appuntamenti esterni in Toscana, la FIdC Regionale e Nazionale incontrano l’Assessore Regionale e poi vanno da Letta, con le sole proprie bandiere a vessilli spiegati.
Forse l’autunno produrrà in loro nuovi pensieri più compiuti verso l’unità realizzabile. Ora, superando interpretazioni “penalizzanti” così come nelle “epistole” inviate all’ARCI Caccia Toscana delle quali non c’è stata traccia nell’intervento di FIdC a Chianciano.
In attesa che il 20 ottobre si concluda, senza successo, la raccolta delle firme per il Referendum contro la caccia, atipico nei promotori più “sedicenti” che, rappresentanti dell’universo ambientalista, di contro, disconoscono. Un Referendum politicamente connotato e schierato come smascherato nella campagna elettorale delle amministrative. Dobbiamo sapere che sbaglieremo a fare da cassa di risonanza – e non
lo faremo – a questa iniziativa che è contro la fauna selvatica. Ancor oggi e malgrado qualche spot di personaggi che guardano alle elezioni, il quesito non è nelle principali attenzioni degli italiani. Altri sono i problemi che abbiamo nel Paese, che riguardano le campagne ed i cittadini che, prima di tutto, vi risiedono. La Cabina di Regia dovrebbe superare i ritardi accumulati anche nell’approccio alle prime verifiche giuridiche, in particolare rispetto all’estensione delle firme digitali forse oltre i confini di legge nonché ai meccanismi di finanziamento abbinati al Referendum. Il Tesseramento, insisto, per noi, non è la “svendita” della Tessera associativa che altri praticano in “odore” di saldo, di liquidazione della loro dignità associativa, anche in disprezzo di loro stessi e della capacità del protagonismo di un’Associazione.Siamo orgogliosi di essere ARCI Caccia e ambire ad un ruolo nel Terzo Settore per essere utili alla Società.
Vi invitiamo ora ad attivare riunioni, confronti, dibattiti, a continuare nel “porta a porta” per parlare agli iscritti, per invitare i cacciatori a conoscere l’ARCI Caccia e le sue idee di cui le tessere sono il Manifesto dei Valori. “Rinnovare la licenza e andare a caccia” è il nostro invito a tutti. A quanti hanno fatto altre scelte diciamo: almeno la vostra Associazione sia partecipata, aperta, analizzi quanto, nella società matura, è indispensabile per una terapia efficace. “Mostrare muscoli” è efficace quando determinano fatti, miglioramenti, amicizia e condivisione. I cacciatori non si arrendono, il nemico non sono le Associazioni ma l’esigenza che viene soffocata di cambiare le Associazioni, di rinnovarle di superare la sclerotizzazione da potere ed eventuali interessi talvolta annessi.

ARCI Caccia: Nel Lazio “tempi biblici” per il calendario faunistico venatorio delle aree contigue

LAZIOarciDichiarazione del Presidente Nazionale Christian Maffei

“Esprimiamo preoccupazione per il ritardo “accumulato” dalla Regione Lazio nel promulgare la regolamentazione del prelievo di fauna selvatica nelle aree contigue al Parco Nazionale Abruzzo, Lazio, Molise.

Ritardi che non giovano all’interessi delle Comunità Locali e allo stesso Ente Parco, perché determinano incertezza e difficoltà agli amministratori locali e agli amministratori del Parco. Che almeno il ritardo sia servito a superare i limiti e le contraddizioni della precedente regolamentazione faunistico venatoria.

Come attenzionato anche da Federparchi, è necessario e non più rinviabile assicurare l’attività di prelievo faunistico ai cacciatori con residenza venatoria nell’ATC per garantire, in modo programmato e non discriminatorio per i cacciatori, di concorrere al controllo di popolazioni di specie selvatiche quali il “cinghiale” che, per la loro presenza, arrecano danni alle colture agricole e costituiscono un pericolo alla sicurezza stradale.

Coerentemente con la legge nazionale 157/92, molte Regioni hanno già legiferato in materia con il pieno coinvolgimento degli ATC interessati che, con le risorse dei cacciatori iscritti all’ATC, concorrono anche al rimborso, possibile, dei danni da fauna selvatica agli imprenditori agricoli che sono state le principali vittime delle precedenti legislazioni regionali subalterne al “fanatismo” ideologico” che non tiene conto della cultura e dell’economia rurale.

Roma 4 ottobre 2021

Mondiale di Para Trap: due medaglie d’argento per il Fiocchi Team

Due medaglie e tantissime soddisfazioni. È questo il bottino conquistato dal Fiocchi Team durante il Mondiale di Para Trap, giunto alla sua terza edizione e celebrato sulle pedane del Trap Concaverde dal 21 al 25 settembre. Tra i 100 tiratori provenienti da oltre 20 nazioni, Fiocchi Munizioni ha schierato in pedana la sua scuderia di atleti paralimpici, che si sono distinti per ottime performance in tutte le categorie di gara. Nella categoria PT1, riservata ai tiratori in carrozzina, l’italiano Oreste Lai si è messo al collo un bellissimo argento: il poliziotto sardo è entrato in finale con il punteggio di 99/125 e ha chiuso la finale al secondo posto con 34/50. Nella categoria PT2, riservata ai tiratori con disabilità agli arti inferiori, anche il finlandese Vesa Jarvinen ha conquistato l’argento al termine di un’ottima gara che lo conferma tra i migliori specialisti a livello internazionale. “Congratulazioni a Oreste e Vesa, ma anche a tutti i tiratori protagonisti di questo Mondiale - affermano soddisfatti i vertici di Fiocchi Munizioni - Siamo orgogliosi di loro e di supportare il tiro a volo paralimpico, nella speranza che presto possa diventare anche disciplina olimpica per raggiungere la visibilità che merita a livello internazionale”.

Fidc: calendario veneto, quando si finisce per dare ragione all’avversario

federcacciaRoma, 29 settembre 2021 – Nelle ultime ore, attraverso video messaggi e comunicati scritti, l’ACV - Associazione Cacciatori Veneti ha diffuso le proprie considerazioni sulle conseguenze dell’ordinanza del TAR Veneto sul calendario venatorio della Regione Veneto 2021-22.
Oltre a illustrare le conseguenze pratiche di quanto disposto dall’ordinanza – peraltro già chiaramente indicate dalla Regione –, l’ACV si lancia nella definizione delle specie in cattivo stato di conservazione, per le quali ci dovrebbe essere la sospensione delle due giornate aggiuntive nella caccia da appostamento alla migratoria. Dando l’impressione di non aver approfondito la materia l’ACV prende ad esempio l’elenco SPEC delle specie presenti nella procedura EU PILOT 6955/ENVI/2014, oggi chiusa e quindi nemmeno più valido come riferimento.
Ancora più incredibile, un’associazione venatoria che si dichiara amica dei cacciatori pare affermare che lo stato di conservazione delle specie di uccelli è da definirsi in base alla classificazione SPEC – sigla inventata da BirdLife International, associazione protezionista –, priva di qualsiasi valore ufficiale e non utilizzata da alcun ente scientifico né dalla Commissione per definire lo stato delle popolazioni di uccelli selvatici.
Sicuramente all’ACV non sfugge che il partner italiano di BirdLife International è la LIPU, con la quale evidentemente ci sono vicinanze ideologiche importanti.
Nemmeno ISPRA ha mai affermato che per tutte le 19 specie elencate si debba sospendere il prelievo nelle due giornate aggiuntive, ma l’ACV è riuscita a fare peggio dell’ISPRA contro la caccia!
Facciamo allora chiarezza:
• La classificazione SPEC non ha alcun valore ufficiale quindi l’elenco prodotto nel comunicato non ha alcun fondamento per classificare lo stato di conservazione delle specie.
• L’elenco delle 19 specie è quello della procedura EU PILOT 6955/ENVI/2014, oggi chiusa dalla Commissione Europea, quindi non più valido.
• L’ISPRA non ha mai indicato le 19 specie citate da ACV come quelle da non cacciare nelle due giornate aggiuntive.
• Non avendo ISPRA indicato nel parere quali sono le specie da non cacciare nelle due giornate aggiuntive Federcaccia ha preso a riferimento quelle citate nel parere della Regione Lombardia che sono precisamente: codone (unico anatide), tordo sassello, cesena e allodola.
Ovviamente Federcaccia chiede alla Regione Veneto di non tenere in considerazione le considerazioni contenute nel comunicato ACV e di procedere come indicato sopra per la sospensione delle giornate aggiuntive.
Se invece di essere interessati ad affrontare e risolvere le criticità della caccia e dei cacciatori si preferisce fare confusione per giocare sullo scontento si corre il rischio, come in questo caso, di fare affermazioni che vanno in senso contrario, finendo con l’avvicinarsi alla filosofia della LAC e delle associazioni animal-ambientaliste.


Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche ed Agro-Ambientali Federcaccia

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