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Luca Gironi

Luca Gironi

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Ticino news: “Fallimentare la strategia lupo europea e svizzera”

lupo

“Fallimentare la strategia lupo europea e svizzera”

La Sezione ticinese dell’Associazione svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori preoccupata per le predazioni avvenute quest’estate, soprattutto perché su greggi custodite. “Se non si cambia, la fine della pastorizia sarà segnata”

Per leggere l'intero articolo clicca sul link: https://www.ticinonews.ch/ticino/fallimentare-la-strategia-lupo-europea-e-svizzera-CE4547026

 

Arci Caccia Lazio: sulla tortora occorre serietà e lavoro, non grida manzoniane

Il problema della tortora in preapertura è un problema serio e di dimensioni sopranazionali. Scrivere alla Regione semplicisticamente chiedendo la tortora in preapertura, senza i Piani Di Gestione approvati, ci condannerebbe a ricorsi al Tar con sospensive dell’atto amministrativo. Serve solo a far demagogia e propaganda. E espone a rischi la nostra attività. Noi, come Arci Caccia, abbiamo scritto al Presidente del Consiglio e chiediamo alla Regione Lazio non un atto semplicistico e demagogico ma quanto richiesto dalla Cabina di Regia del Mondo Venatorio (tutte le Associazioni Venatorie) a tutti gli Assessori Regionali d’Italia. Perché il problema si risolve per tutti o rischia di non risolversi. Soluzioni “laziali” diverse non esistono e le sentenze dei Tar di questi giorni lo stanno dimostrando. Ancor più grave chiedere in preapertura specie tipo il colombaccio sulle quali c’è una proroga sulle chiusura al 10 Febbraio. Anche qui le sentenze Tar di questi anni non hanno insegnato a nessuno il significato di “Arco temporale massimo”? Chiedere tanto per il gusto di chiedere in una gara a chi chiede di più, tanto “faranno sempre in tempo a dire di no” li rende interlocutori non credibili e noi vogliamo essere , per il bene della caccia, credibili e seri. Per questo la inutile e dannosa lettera inviata ieri all’Assessorato Regionale non costituisce nessun fatto a difesa della caccia ma un esempio di pressapochismo preoccupante!!!POI SI LAMENTANO SE SUI SOCIAL IMPAZZA IL TEMA DELL’INADEGUATEZZA DEI RAPPRESENTANTI DEL MONDO VENATORIO !!!!!!

Intanto Arci Caccia, senza chiedere l’impossibile, solo per far vedere che si fa qualcosa, si è mossa per tempo, sia di concerto con la tre associazioni e che in maniera autonoma, e in allegato ci sono le prove:

https://www.arcicaccianazionale.it/il-presidente-maffei-scrive-al-governo-sollecitando-soluzioni-per-il-prelievo-della-tortora/

https://www.arcicaccianazionale.it/la-cabina-di-regia-scrive-al-mite-sul-piano-di-gestione-della-tortora/

 

 

Fidc: non possono essere le aule dei tar i luoghi deputati a gestire l’ambiente

federcacciaCon la sospensione del Calendario Venatorio abruzzese torna ancora una volta alla ribalta l’inadeguatezza dell’attuale modello di gestione nel nostro Paese. A decidere cosa sia meglio per territorio, fauna e ambiente non sono tecnici e Istituti scientifici, ma giudici e avvocati

Roma, 18 agosto 2021 – Accogliendo il ricorso presentato nei giorni scorsi dalle Associazioni ambientaliste WWF, ENPA, LIPU, LAV, LNDC Animal Protection nei confronti della Regione Abruzzo, il Tar ha disposto la sospensione integrale del calendario venatorio regionale fino all’udienza fissata per il giorno 8 settembre.

“Ancora una volta dobbiamo assistere a discussioni e tecnicismi tecnico legali cui affidare il regolare svolgimento dell’attività venatoria. Ricorsi e atti giudiziari sembrano essere i mezzi attraverso i quali discutere di programmazione faunistica. Siamo arrivati al punto che nemmeno il parere positivo dell’Ispra è sufficiente a salvaguardare i calendari venatori dai ricorsi, come dimostra il caso dell’Abruzzo, sospeso anche in quelle parti che per l’Istituto ambientale non erano in discussione”. Così il Presidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi ha commentato la notizia della decisione del Tar Abruzzo.

“Naturalmente anche questa volta Federcaccia sarà al fianco della Regione con i suoi tecnici e i suoi legali a sostegno dei cacciatori e della certezza del diritto e farà tutto quanto in suo potere affinché l’udienza dell’8 settembre rigetti le pretestuose argomentazioni delle associazioni anticaccia – ha continuato il Presidente Buconi – Rimane il fatto che non è più tollerabile che qualsiasi decisione in campo gestionale faunistico e venatorio venga messa sotto scacco da ricorsi fatti ad arte e nella più totale impunità per impedire il regolare svolgimento della stagione di caccia o delle attività svolte in funzione del controllo della fauna selvatica, dal cinghiale alla nutria, spesso in aperto contrasto con gli interessi e la sicurezza dei cittadini. La politica non può continuare ad ammiccare a un mondo animal-ambientalista che ha più volte dimostrato di preoccuparsi non della reale tutela dell’ambiente e delle imprese agricole, ma solo di creare difficoltà a una attività legale e sostenibile per una mera ideologia. Credo siano maturi i tempi affinché tutti i soggetti attivi nella ruralità si uniscano per farsi ascoltare dalla politica e dal Governo” ha concluso Buconi.

Arci Caccia incontra la CIA per parlare del futuro della caccia e promuovere la collaborazione tra cacciatori e agricoltori

arcicaccia logo co1Parlare con gli agricoltori… indispensabile per il loro e il nostro futuro

Il giorno 23 luglio, presso la sede della CIA Agricoltori Italiani, nel quadro del confronto con le organizzazioni imprenditoriali agricole, si è svolto un incontro tra la Presidenza della Confederazione, rappresentata da Dino Scanavino, Presidente Nazionale, e Mauro Di Zio Vice Presidente Nazionale, e la Presidenza dell’ARCI Caccia con il Presidente Christian Maffei, il Vice Presidente Giuseppe De Bartolomeo e il Consigliere Luigi Luongo.

L’incontro è stato richiesto dall’ARCI Caccia per presentare i documenti congressuali preparatori dell’Assise che si terrà a Chianciano nei giorni 10 e 11 settembre prossimi.

L’ARCI Caccia ha posto al centro della discussione le preoccupazioni sui temi della salvaguardia del paesaggio rurale e delle specie vegetali e animali, grazie al lavoro dell’impresa agricola che esprime la rappresentanza operativa della cultura e dell’impegno strategico a tutela del patrimonio naturale. L’interesse del bene comune del Paese è una priorità condivisa.

La gestione faunistica è parte integrante del paesaggio rurale. Gli agricoltori, con le colture specializzate non intensive, danno valore aggiunto di alta qualità, la zootecnia, l’uso operoso dei boschi, della laguna, la conservazione delle zone umide e degli allevamenti ittici sono “economia” e “arte” delle nostre campagne.

L’approccio a questi temi della politica e dei media, con ottica a prevalenza urbana, sottovalutando la funzione dell’impresa agricola, arreca danni alla ripresa economica del Paese. Se l’agricoltura sarà sostenuta e messa nelle condizioni normative di svolgere la sua parte, tutto sarà più facile.

La gestione della fauna selvatica non si può ridurre ad una mera visione ricreativa. Occorre l’acquisizione delle priorità indicate dagli imprenditori agricoli da parte degli enti gestori della fauna: ATC, CA, Aree Protette. Necessita trasferire urgentemente risorse dell’amministrazione centrale anche utilizzando parte degli introiti delle tasse di concessione governativa alle Regioni e agli ATC ai fini della prevenzione, e provvisoriamente, di concorso al risarcimento dei danni da fauna selvatica, nei tempi necessari a riportare in equilibrio il sistema come richiesto dagli agricoltori. I provvedimenti normativi già presenti in Parlamento: la proposta dell’on. Avossa e l’ordine del giorno del sen. Taricco, già approvato dal Senato, sono una priorità.

Nei territori c’è l’esigenza di operatori che possono intervenire anche con gli abbattimenti in tempi rapidissimi e certi. Il ruolo dei cacciatori può essere formalizzato con “albi” strutturati territorialmente di selettori e operatori che, quando chiamati, siano nelle condizioni di dover e poter intervenire immediatamente per un’attività, la loro, che va intesa quale servizio di “pubblico soccorso”.

L’ARCI Caccia ringrazia i dirigenti del mondo agricolo che stanno intervenendo ai Congressi territoriali. Sui temi posti, ascolterà le proposte della CIA che ha assicurato il suo intervento a Chianciano, con la presenza del Vice Presidente Mauro Di Zio.

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