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Luca Gironi

Luca Gironi

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Arci Caccia: Il Presidente Maffei scrive ai soci e ai dirigenti chiedendo di continuare l’impegno di tesseramento

maffei

Il Tesseramento 2021 di Arci Caccia sta procedendo in modo decisamente positivo, con un deciso incremento dopo la parentesi negativa che ha caratterizzato la fase acuta dell’emergenza Covid-19. Per questo, nonostante la stagione venatoria si sia già aperta, il Presidente Nazionale Maffei invita a non abbassare la guardia e a mantenere questo trend decisamente positivo. Per questo, il Presidente ha scritto ai soci e ai dirigenti una lunga lettera di cui riprendiamo i punti salienti:

Quest’anno, con ancora più ragioni, occorre incentivare l’attività di proselitismo e di mobilitazione oltre quella che abbiamo sviluppato nei mesi fino all’”apertura generale”.
Le difficoltà 2021 sono note: pre-apertura, insensibilità dei Ministri competenti, assenza dei piani di conservazione delle specie migratrici, ricorsi, hanno lasciato incerti, una parte importante dei cacciatori, sul “se rinnovare o meno la licenza di caccia”.
L’autunno è il tempo del “passo”, della migratoria e si avvicina la “stagione venatoria” del cinghiale. Anche qui con le note problematicità non risolte da Governo e Parlamento. Questi fatti avrebbero richiesto un percorso unitario del mondo venatorio a livello nazionale per parlare all’Europa. Regione per Regione, invece, langue la partecipazione stabilmente operativa e organizzata per responsabilità delle altre Associazioni Venatorie che, ormai, preferiscono non sollevare il tema dei comuni intenti da realizzare nei territori, pur di sopravvivere a se stesse. Si “abbaia alla luna”, si “minaccia”, per coprire un tragico progredire dell’isolamento nella Società e dai giovani, dai quali non si cerca neppure via d’uscita. Meglio fingere di non saperlo.
Altro che l’unità della caccia, altro che tutela gli interessi dei cacciatori. Siamo purtroppo strumentalmente ridotti all’attività “di facciata” della Cabina di Regia Nazionale. La responsabilità conclamata e documentata è nel quadro precario, debole, incerto, inesistente delle attività unitarie tra Associazioni nelle Regioni e nelle Province. Poi si lamentano di non avere forza contrattuale con la società, le istituzioni. Il motto è “primo” sopravvivere a loro stessi. Si lasciano cadere nel silenzio gli appelli che vengono da importanti “influencer”che propongono di evolvere la “Cabina di Regia” nell’UNAVI o come diavolo vorranno chiamarla! Noi confermiamo quanto già detto e scritto: siamo d’accordo a strutturarci in una democratica e radicata forma di rappresentanza comune.
L’unità si costruisce nel dibattito con i cacciatori e, contestualmente, tra i cittadini. Non è da ristretta “elité” di dirigenti. Il Congresso, vivaddio, ha detto che queste “robe” non ci riguardano mai e ovunque. La FIdC ha autodemolito l’alibi anche dei “panni” interni della CCT. Questa Federazione di Associazioni toscane “incompiuta” della Federcaccia sembrava essere l’handicap all’unità. Si vociferava essere d’impedimento verso qualsivoglia percorso unitario, con approccio critico anche all’interno della Federazione stessa. In recenti appuntamenti esterni in Toscana, la FIdC Regionale e Nazionale incontrano l’Assessore Regionale e poi vanno da Letta, con le sole proprie bandiere a vessilli spiegati.
Forse l’autunno produrrà in loro nuovi pensieri più compiuti verso l’unità realizzabile. Ora, superando interpretazioni “penalizzanti” così come nelle “epistole” inviate all’ARCI Caccia Toscana delle quali non c’è stata traccia nell’intervento di FIdC a Chianciano.
In attesa che il 20 ottobre si concluda, senza successo, la raccolta delle firme per il Referendum contro la caccia, atipico nei promotori più “sedicenti” che, rappresentanti dell’universo ambientalista, di contro, disconoscono. Un Referendum politicamente connotato e schierato come smascherato nella campagna elettorale delle amministrative. Dobbiamo sapere che sbaglieremo a fare da cassa di risonanza – e non
lo faremo – a questa iniziativa che è contro la fauna selvatica. Ancor oggi e malgrado qualche spot di personaggi che guardano alle elezioni, il quesito non è nelle principali attenzioni degli italiani. Altri sono i problemi che abbiamo nel Paese, che riguardano le campagne ed i cittadini che, prima di tutto, vi risiedono. La Cabina di Regia dovrebbe superare i ritardi accumulati anche nell’approccio alle prime verifiche giuridiche, in particolare rispetto all’estensione delle firme digitali forse oltre i confini di legge nonché ai meccanismi di finanziamento abbinati al Referendum. Il Tesseramento, insisto, per noi, non è la “svendita” della Tessera associativa che altri praticano in “odore” di saldo, di liquidazione della loro dignità associativa, anche in disprezzo di loro stessi e della capacità del protagonismo di un’Associazione.Siamo orgogliosi di essere ARCI Caccia e ambire ad un ruolo nel Terzo Settore per essere utili alla Società.
Vi invitiamo ora ad attivare riunioni, confronti, dibattiti, a continuare nel “porta a porta” per parlare agli iscritti, per invitare i cacciatori a conoscere l’ARCI Caccia e le sue idee di cui le tessere sono il Manifesto dei Valori. “Rinnovare la licenza e andare a caccia” è il nostro invito a tutti. A quanti hanno fatto altre scelte diciamo: almeno la vostra Associazione sia partecipata, aperta, analizzi quanto, nella società matura, è indispensabile per una terapia efficace. “Mostrare muscoli” è efficace quando determinano fatti, miglioramenti, amicizia e condivisione. I cacciatori non si arrendono, il nemico non sono le Associazioni ma l’esigenza che viene soffocata di cambiare le Associazioni, di rinnovarle di superare la sclerotizzazione da potere ed eventuali interessi talvolta annessi.

ARCI Caccia: Nel Lazio “tempi biblici” per il calendario faunistico venatorio delle aree contigue

LAZIOarciDichiarazione del Presidente Nazionale Christian Maffei

“Esprimiamo preoccupazione per il ritardo “accumulato” dalla Regione Lazio nel promulgare la regolamentazione del prelievo di fauna selvatica nelle aree contigue al Parco Nazionale Abruzzo, Lazio, Molise.

Ritardi che non giovano all’interessi delle Comunità Locali e allo stesso Ente Parco, perché determinano incertezza e difficoltà agli amministratori locali e agli amministratori del Parco. Che almeno il ritardo sia servito a superare i limiti e le contraddizioni della precedente regolamentazione faunistico venatoria.

Come attenzionato anche da Federparchi, è necessario e non più rinviabile assicurare l’attività di prelievo faunistico ai cacciatori con residenza venatoria nell’ATC per garantire, in modo programmato e non discriminatorio per i cacciatori, di concorrere al controllo di popolazioni di specie selvatiche quali il “cinghiale” che, per la loro presenza, arrecano danni alle colture agricole e costituiscono un pericolo alla sicurezza stradale.

Coerentemente con la legge nazionale 157/92, molte Regioni hanno già legiferato in materia con il pieno coinvolgimento degli ATC interessati che, con le risorse dei cacciatori iscritti all’ATC, concorrono anche al rimborso, possibile, dei danni da fauna selvatica agli imprenditori agricoli che sono state le principali vittime delle precedenti legislazioni regionali subalterne al “fanatismo” ideologico” che non tiene conto della cultura e dell’economia rurale.

Roma 4 ottobre 2021

Mondiale di Para Trap: due medaglie d’argento per il Fiocchi Team

Due medaglie e tantissime soddisfazioni. È questo il bottino conquistato dal Fiocchi Team durante il Mondiale di Para Trap, giunto alla sua terza edizione e celebrato sulle pedane del Trap Concaverde dal 21 al 25 settembre. Tra i 100 tiratori provenienti da oltre 20 nazioni, Fiocchi Munizioni ha schierato in pedana la sua scuderia di atleti paralimpici, che si sono distinti per ottime performance in tutte le categorie di gara. Nella categoria PT1, riservata ai tiratori in carrozzina, l’italiano Oreste Lai si è messo al collo un bellissimo argento: il poliziotto sardo è entrato in finale con il punteggio di 99/125 e ha chiuso la finale al secondo posto con 34/50. Nella categoria PT2, riservata ai tiratori con disabilità agli arti inferiori, anche il finlandese Vesa Jarvinen ha conquistato l’argento al termine di un’ottima gara che lo conferma tra i migliori specialisti a livello internazionale. “Congratulazioni a Oreste e Vesa, ma anche a tutti i tiratori protagonisti di questo Mondiale - affermano soddisfatti i vertici di Fiocchi Munizioni - Siamo orgogliosi di loro e di supportare il tiro a volo paralimpico, nella speranza che presto possa diventare anche disciplina olimpica per raggiungere la visibilità che merita a livello internazionale”.

Fidc: calendario veneto, quando si finisce per dare ragione all’avversario

federcacciaRoma, 29 settembre 2021 – Nelle ultime ore, attraverso video messaggi e comunicati scritti, l’ACV - Associazione Cacciatori Veneti ha diffuso le proprie considerazioni sulle conseguenze dell’ordinanza del TAR Veneto sul calendario venatorio della Regione Veneto 2021-22.
Oltre a illustrare le conseguenze pratiche di quanto disposto dall’ordinanza – peraltro già chiaramente indicate dalla Regione –, l’ACV si lancia nella definizione delle specie in cattivo stato di conservazione, per le quali ci dovrebbe essere la sospensione delle due giornate aggiuntive nella caccia da appostamento alla migratoria. Dando l’impressione di non aver approfondito la materia l’ACV prende ad esempio l’elenco SPEC delle specie presenti nella procedura EU PILOT 6955/ENVI/2014, oggi chiusa e quindi nemmeno più valido come riferimento.
Ancora più incredibile, un’associazione venatoria che si dichiara amica dei cacciatori pare affermare che lo stato di conservazione delle specie di uccelli è da definirsi in base alla classificazione SPEC – sigla inventata da BirdLife International, associazione protezionista –, priva di qualsiasi valore ufficiale e non utilizzata da alcun ente scientifico né dalla Commissione per definire lo stato delle popolazioni di uccelli selvatici.
Sicuramente all’ACV non sfugge che il partner italiano di BirdLife International è la LIPU, con la quale evidentemente ci sono vicinanze ideologiche importanti.
Nemmeno ISPRA ha mai affermato che per tutte le 19 specie elencate si debba sospendere il prelievo nelle due giornate aggiuntive, ma l’ACV è riuscita a fare peggio dell’ISPRA contro la caccia!
Facciamo allora chiarezza:
• La classificazione SPEC non ha alcun valore ufficiale quindi l’elenco prodotto nel comunicato non ha alcun fondamento per classificare lo stato di conservazione delle specie.
• L’elenco delle 19 specie è quello della procedura EU PILOT 6955/ENVI/2014, oggi chiusa dalla Commissione Europea, quindi non più valido.
• L’ISPRA non ha mai indicato le 19 specie citate da ACV come quelle da non cacciare nelle due giornate aggiuntive.
• Non avendo ISPRA indicato nel parere quali sono le specie da non cacciare nelle due giornate aggiuntive Federcaccia ha preso a riferimento quelle citate nel parere della Regione Lombardia che sono precisamente: codone (unico anatide), tordo sassello, cesena e allodola.
Ovviamente Federcaccia chiede alla Regione Veneto di non tenere in considerazione le considerazioni contenute nel comunicato ACV e di procedere come indicato sopra per la sospensione delle giornate aggiuntive.
Se invece di essere interessati ad affrontare e risolvere le criticità della caccia e dei cacciatori si preferisce fare confusione per giocare sullo scontento si corre il rischio, come in questo caso, di fare affermazioni che vanno in senso contrario, finendo con l’avvicinarsi alla filosofia della LAC e delle associazioni animal-ambientaliste.


Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche ed Agro-Ambientali Federcaccia

Interscambio mobilità Toscana-Umbria-Lazio, Arci Caccia e CCT chiedono il ripristino


logo regione toscanaQuest'anno la Regione Toscana non ha provveduto al ripristino della mobilità venatoria in interscambio con Lazio e Umbria, che permetteva ai soci delle tre Regioni di cacciare nelle altre con agevolazioni per qusto si sono suusseguite letttere e appelli alle Regioni pechè trovino un accordo:

 

L’interscambio in mobilità è molto importante per i cacciatori e il mancato ripristino di questa consuetudine ha spiazzato gli appassionati delle tre Regioni, per questo nei giorni scorsi Arci Caccia ha sollecitato le Regioni perché si attivino con i confinanti per rinnovare gli accordi, sia pure con qualche piccolo correttivo rispetto alle delibere degli anni scorsi, che mettano i cacciatori delle tre regioni sullo stesso piano.

– All’Assessore alla Caccia della Toscana Stefania Saccardi

– All’Assessore alla Caccia dell’Umbria Roberto Morroni

Oggetto: Richiesta di provvedimento sull’interscambio in mobilità venatoria tra Umbria e Toscana I Comitati Regionali Arci Caccia di Umbria e Toscana, chiedono ai rispettivi Assessori Regionali di attivarsi al più presto per ripristinare, anche nella stagione venatoria 2021/22 gli accordi di interscambio in mobilità
venatoria tra le due Regioni. Questi accordi sono di grande importanza per consentire la mobilità dei cacciatori tra i due territori senza creare aggravi di spesa per i cacciatori in un momento così difficile per l’economia italiana. In questo spirito di collaborazione, chiediamo quindi che nella negoziazione degli accordi tra le due parti, siano inserite pari condizioni economiche e di accesso per i cacciatori umbri che vogliano passare in Toscana e per i cacciatori toscani che vogliano passare in Umbria. Quindi, medesimo numero di giornate alle stesse condizioni, stessa tassa di iscrizione alla mobilità e stessa tassa di iscrizione agli Atc come fuori regione.

Restiamo fiduciosi in una risposta
Sirio Bussolotti – Presidente Regionale Arci Caccia Toscana
Emanuele Bennati – Presidente Regionale Arci Caccia Umbria

 

per CCT, e quindi Federcaccia, invece tutto può rimanere come lo scorso anno:

 

MOBILITA’ VENATORIA ED INTERSCAMBIO TRA REGIONI: L’INTESA E’ANCORA POSSIBILE!
E’ di questi giorni la notizia che l’accordo di interscambio per la mobilità venatoria tra le Regioni Toscana, Umbria e Lazio, ormai consolidato da anni, si sia nei fatti arenato. Più precisamente Lazio ed Umbria sono arrivati ad un accordo che riconferma i termini della delibera siglata lo scorso anno, mentre la Toscana, al momento, sembra essersi tenuta fuori dall’intesa.
Occorre ricordare che da anni i cacciatori provenienti dalle tre regioni interessate, hanno trovato un positivo riscontro alle esigenze di mobilità e reciprocità soprattutto per la caccia alla selvaggina migratoria.
Considerato l’avvicinarsi del periodo di massimo interesse per i cacciatori migratoristi, la Confederazione Cacciatori Toscani, ritiene necessario produrre ogni sforzo per garantire una nuova intesa tra le Regioni interessate anche per evitare possibili ripercussioni sull’accoglimento di cacciatori Toscani negli ATC Laziali ed Umbri.
Per questa ed altre ragioni si chiede con forza all’assessore Saccardi di approfondire la vicenda per giungere in tempi brevi ad una positiva soluzione.
Una soluzione che riconfermando l’impianto dello scorso anno rinvii ulteriori determinazioni alla prossima stagione venatoria al fine di valutare in tempi consoni, eventuali affinamenti o modificazioni dell’accordo.

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