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Il Setter Inglese: Addestramento di un Principe della Caccia

setter inglese

Elegante nei movimenti, instancabile nella cerca, inconfondibile nella ferma. Il Setter Inglese non è solo un cane da caccia: è un compagno, un interprete del terreno, un vero artista della selvaggina a piuma. Ma dietro l’armonia che mostra nei boschi e sulle pianure, c’è un lavoro lungo, fatto di pazienza, intuito e rispetto per la sua natura.

In questo articolo esploriamo le fasi chiave dell’addestramento di questo straordinario ausiliare, dalla socializzazione fino al lavoro sul campo, con un occhio di riguardo per la tradizione venatoria italiana.

Origini e attitudini

Il Setter Inglese è frutto di una selezione rigorosa iniziata nell’Inghilterra dell’Ottocento, pensata per ottenere un cane da ferma elegante e preciso, instancabile nella cerca e capace di lavorare in simbiosi col cacciatore. Oggi, è tra i più amati e utilizzati in Italia, specie per la caccia alla beccaccia e alla starna.

Razza dal temperamento sensibile e collaborativo, il Setter ha bisogno di un addestramento coerente, mai aggressivo, che valorizzi la sua innata passione per la cerca e la ferma.

L’inizio: costruire il futuro cacciatore

L’addestramento comincia ben prima della prima uscita con la doppietta.

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Socializzazione e imprinting (2-4 mesi)

In questa fase il cucciolo deve conoscere il mondo: persone, altri animali, ambienti diversi. È il momento di iniziare a costruire il legame col futuro conduttore, insegnando comandi base come il richiamo e abituandolo al nome.

Prime uscite in natura (4-6 mesi)

Portare il giovane Setter in campagna, lasciarlo esplorare e seguire l’istinto senza forzature è fondamentale. Non serve pretendere nulla: basta osservare e lasciarlo “accendersi”. È qui che si inizia a vedere la scintilla del cacciatore.

La selvaggina come maestra

Il Setter non si addestra in un campo sterile. Ha bisogno del contatto vero con la selvaggina, con l’odore, la pista, l’imprevedibilità del volo.

Ferma e consenso (8-12 mesi)

Una delle magie più emozionanti è vedere la prima ferma spontanea. Il cane si immobilizza, il corpo teso, il naso alto: ha trovato. In questa fase si lavora sull’autocontrollo, insegnandogli a mantenere la posizione fino al consenso e al frullo. Mai urlare o avvicinarsi bruscamente: il rischio è rompere l’incanto.

Obbedienza e controllo (dopo l’anno)

Superato l’anno di età, il cane è pronto per il lavoro avanzato. Si affina il richiamo, si introduce il consenso allo sparo, e, se necessario, il riporto. Ma tutto deve avvenire con coerenza, premiando la collaborazione più che imponendo obbedienza cieca.

Il terreno, la vera scuola

Per formare un vero cane da caccia, servono ambienti veri. Pianure, boschi, colline: ogni zona offre lezioni preziose. I terreni di addestramento autorizzati e le ZAC sono strumenti importanti, ma nulla può sostituire la selvaggina vera.

Un Setter destinato alla beccaccia, ad esempio, va portato nel bosco fin da giovane, per abituarlo alla cerca più raccolta, al volo improvviso, al terreno difficile. Diverso è l’allenamento per chi caccia in pianura o con selvaggina di allevamento.

Lupin dei forcelli

Setter è un’arte, non una formula

Addestrare un Setter Inglese non è seguire un manuale. È un’arte. Ogni cane ha il suo carattere, la sua maturazione, la sua storia. L’addestratore deve saper osservare, interpretare, e soprattutto rispettare.

Chi si avvicina all’addestramento con troppa fretta, o con la mano pesante, rischia di rovinare un cane che magari aveva doti naturali eccezionali.

Il Setter Inglese, quando ben addestrato, sa regalare emozioni rare. La sua cerca ampia ma controllata, la ferma statica e intensa, l’equilibrio tra passione e obbedienza, lo rendono un compagno insostituibile.

Ma perché tutto questo si realizzi, serve tempo, pazienza e soprattutto amore per la caccia vera, quella fatta di silenzi, attese e rispetto per la selvaggina. Perché, come sanno i veri setteristi, non si caccia solo per abbattere, ma per vivere quel momento perfetto in cui uomo e cane si fondono in un solo istinto antico.

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