ARCI Caccia: sul Corona Virus senso di responsabilità, precauzioni e niente panico
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L’emergenza Covid-19 sta paralizzando l’Italia. In questo confuso susseguirsi di dichiarazione, perlopiù dai toni ingiustificatamente allarmistici, abbiamo sentito l’opinione del Presidente Nazionale Arci Caccia Piergiorgio Fassini:
Presidente qual’è la posizione di Arci Caccia nell’emergenza?
Abbiamo avuto molta attenzione fin dai primi casi di manifestazione del virus a dare indicazioni “precauzionali” nei comportamenti da tenere, indispensabili per cercare di collaborare alla prevenzione del contagio. La nostra gratitudine va alla Protezione Civile, alle forze dell’ordine,ai volontari, ai sanitari per l’impegno straordinario lodevole di queste persone a tutela della salute degli italiani. La nostra raccomandazione, il nostro convincimento è che occorra un forte ed ineludibile senso di responsabilità per evitare che si diffonda il panico nella popolazione che rischia di inficiare anche attività di prevenzione messe in atto.
Quindi in concreto quali sono le prescrizioni che Arci Caccia raccomanda ai propri soci?
Per rispondere alle esigenze e alle richieste di tutela dei cittadini e del Paese ricordiamo che anche per le nostre attività occorre attenersi alle leggi, alle ordinanze, alle circolari emesse dagli organi dello Stato preposti. Il Decreto Legge n° 6 del 23 febbraio 2020 ha vietato l’accesso ai Comuni o all’area interessata dal contagio (la cosiddetta zona rossa) e sospeso, giustamente, tutte le manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, gli eventi e ogni forma di riunioni in luogo pubblico e privato anche di carattere sportivo, ludico o religioso. L’ARCI Caccia si attiene rigorosamente al rispetto del Decreto, delle Ordinanze emesse dal Governo e a quelle che saranno emanate dalle Regioni in materia.
Come possono fare i soci per sapere se ci saranno cambiamenti?
Informeremo, attraverso i canali di comunicazione dell’associazione, il corpo sociale e tutti i cacciatori ogni volta che ci saranno nuove disposizioni di legge e ordinanze alle quali i cittadini e l’Associazione saranno tenuti ad ottemperare immediatamente e rigorosamente con la proporzionalità cautelativa prevista dai provvedimenti per ciascun luogo di applicazione. D’altra parte, la struttura associativa, nelle località interessate dai provvedimenti restrittivi, è invitata a dare piena collaborazione alle autorità.




(aun) – perugia, 19 feb. 020 – “In Umbria si volta pagina per porre fine al problema dei cinghiali, lasciato finora senza controllo, con una situazione di inerzia che ha prodotto gravi danni all’agricoltura e rischi crescenti per l’incolumità pubblica: la Giunta regionale ha varato un pacchetto di misure urgenti, mentre si sta già lavorando a nuove linee guida di intervento per la fauna selvatica, con l’impegno di definirle entro aprile”. È quanto ha affermato l’assessore regionale Roberto Morroni, con delega alle Politiche agricole e Caccia, illustrando i provvedimenti della Regione per il contenimento dei cinghiali approvati questa mattina, su sua proposta, dalla Giunta regionale.

In merito alla continua, ripetuta intolleranza animalista della quale si è fatto interprete anche il consigliere Regionale Veneto del PD Andrea Zanoni, il Presidente Nazionale dell’ARCI Caccia – Piergiorgio Fassini – ha dichiarato:
Arci Caccia Toscana ricorda a tutti i cacciatori che entro il 28 Febbraio dovranno essere inviate ai competenti uffici regionali i documenti per il rinnovo degli appostamenti fissi alla minuta selvaggina, a palmipedi , trampolieri e colombacci. Per espletare la pratica occorrerà compilare e inviare in Regione apposito modulo e allegare il pagamento della tassa di concessione di 56,00€ con apposito bollettino postale sul CCP 109504 intestato a Regione Toscana – Tassa per l’esercizio venatorio.