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Luca Gironi

Luca Gironi

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FIDC PIEMONTE: ALLA REGIONE NON NE VA BENE UNA

Il TAR Piemonte ha bloccato i piani di contenimento della specie cinghiale nella Città Metropolitana di Torino e in tutta la regione, si può dire che alla Regione Piemonte non ne va bene una.

Anche questa volta la Regione Piemonte soccombe al Tribunale Amministrativo piemontese, perché a quanto pare a legiferare o deliberare leggi e norme sulla caccia il governo del Piemonte proprio non ci azzecca.

Che sia il mondo venatorio o il mondo ambientalista a ricorrere nelle aule dei Tribunali la Regione Piemonte perde.

Persi cinque ricorsi al TAR proposti dalle A.V., persi parecchi ricorsi al TAR proposti dal mondo ambientalista, impugnata dal Governo centrale avanti alla Corte Costituzionale la nuova Legge n. 5 del 19/06/2018, quindi deve essere proprio vero che questi attuali governanti Piemontesi sono incapaci.

Di una cosa noi di Federcaccia siamo certi, prima che finiscano il mandato Ferrero and company avranno ancora altre sorprese perché Federcaccia ha continuato nel suo mandato datoci dai nostri iscritti nel ricorrere contro le oscenità partorite dalla Regione Piemonte, per il bene di tutti i cacciatori e di tutto il mondo venatorio Piemontese.

A seguito della sentenza del Consiglio di Stato Federcaccia Piemonte ha presentato il ricorso al TAR contro la deliberazione della Giunta regionale 6.7.2018 n. 28-7183 che, oltre a riproporre le censure relative alla clausola di incompatibilità di carica, contesta il criterio del 55% per l’assegnazione di due seggi nei comitati di gestione e l’individuazione del momento in cui gli ATC/CA rilevano l’eventuale appartenenza ad una A.V. al dicembre 2017, in deroga alla regola ordinaria del riferimento all’anno solare di scadenza dei comitati di gestione, ai fini delle imminenti nomine.

L’udienza per la discussione della istanza di sospensione inerente a tale ricorso non è ancora stata fissata, ma lo sarà a breve presumibilmente entro il mese di ottobre.

Mentre altre A.V. si preoccupano di contestare Commissari di ATC che loro stessi hanno votato o chiedono lumi sul colore delle bretelle noi di Federcaccia Piemonte proseguiamo con tenacia e perseveranza nel combattere le ingiustizie che l’assessore Ferrero, ignorando ogni regola di democrazia, ci impone.

La difesa della caccia di Federcaccia Piemonte…non si è mai addormentata.

Torino 12 ottobre 2018

FEDERCACCIA PIEMONTE

FEDERCACCIA SARDEGNA: SULLE ULTIME VICENDE DEL CALENDARIO VENATORIO HA PESATO LA POSIZIONE DELL’ASSESSORATO

Abbiamo difeso lo stesso anche in grado di appello pur sapendo che l’ordinanza collegiale ci avrebbe dato torto, dati il senso e le affermazioni di quella monocratica, ma la cosa peggiore è avvenuta nella riunione del 10 ottobre del Comitato Faunistico, quando l’Assessorato si è schierato contro di noi sostenendo una causale non credibile e cioè un fantomatico, non precisato a nostra domanda, parere negativo dell’Ufficio legale, che ha certamente influito sulla successiva votazione.

Noi, in base all’ultimo parere Ispra, abbiamo chiesto una giornata alla pernice ed alla lepre od una mezza giornata, che servisse anche da test per una base di dati sul prelievo, sostenuti dai colleghi delle altre associazioni.

Parere Ispra protocollato il 4 ottobre e che noi abbiamo potuto vedere il giorno della riunione. Parere che non ha niente di equivoco ma conta di una parte critica e di un suggerimento finale per l’utilizzo di una mezza giornata alla pernice e lepre.

Apprezziamo ancora una volta il comportamento dell’Università di Sassari, che si è astenuta in una votazione importante per il principio più che per la sostanza.

Le province presenti sono andate a rimorchio dell’Assessorato.

A questo punto non rimane che attendere la conclusione politica della legislatura, che possa rinnovare un sistema che per due anni ci ha privato della caccia alla nobile stanziale, pur ridotta al minimo, stante l’inefficienza politica nell’applicazione della Legge Sarda.

Concludiamo ricordando all’Assessorato, ma soltanto pro forma, che il Comitato ha una duplice funzione, deliberativa per il calendario venatorio e consultiva per tutto il resto, funzione quest’ultima mai utilizzata. (Federcaccia Sardegna)

Calabria: stanziati 3 milioni per 41 progetti di tutela dell'habitat

“Con orgoglio presentiamo oggi un lavoro straordinario che valorizza l'enorme capitale naturale della Calabria. Un lavoro coordinato con le associazioni di settore che rappresenta l'intero territorio e mette in risalto le principali pecularietà”. Lo ha detto l'Assessore regionale all'Ambiente Antonella Rizzo nel presentare la conclusione del percorso amministrativo e la firma delle convenzioni dei progetti con cui la Regione mira a tutelare la biodiversità terrestre e marina conservando gli habitat e le specie degli ecosistemi interni e marino-costieri.All'incontro hanno partecipato anche il Dirigente generale del dipartimento Ambiente Orsola Reillo, il Dirigente del settore Giovanni Aramini e il Consigliere regionale Arturo Bova. Nello specifico, per la tutela della biodiversità terrestre e marina, sono stati selezionati, a seguito di un avviso pubblico, 41 progetti che riguardano i siti di interesse comunitario (Sic) presenti in Calabria, attraverso una dotazione finanziaria pari a 3 i milioni di euro per progetti a sostegno degli habitat e delle specie incluse nelle direttive europee. Nel caso di ambiente terrestre si tratta perlopiù di progetti a sostegno dei centri di recupero di animali feriti, al ripopolamento di specie a rischio di estinzione, di creazione o ripristino di zone umide e, non ultimo, di rimozione straordinaria di rifiuti nei siti di grande valenza naturalistica. In ambiente marino gli interventi finanziati riguarderanno invece la realizzazione di strutture di contrasto della pesca a strascico, strutture di ripopolamento, ripristino e mantenimento di dune e zone umide retrodunali e pulizia dei fondali."L'iniziativa - ha spiegato ancora Antonella Rizzo - è risultata il frutto di un confronto costante con tutti i portatori di interesse in tema di tutela ambientale, dalle associazioni ambientaliste agli enti gestori delle aree protette, come gli Enti parco, ai Consorzi di bonifica. Le domande che hanno beneficiato dei fondi sono state, prevalentemente, quelle delle associazioni ambientaliste con oltre un milione e 300mila euro di contributi, seguite dagli Enti parco che beneficeranno di circa 708mila euro; i consorzi di bonifica (460mila euro) e gli enti pubblici (431mila euro). La realizzazione dei singoli progetti consentirà, da una parte di perseguire concreti obiettivi di tutela e, dall'altra, di accrescere la consapevolezza dell'importante ruolo ambientale, economico e sociale svolto da rete natura 2000, attraverso l'informazione e la sensibilizzazione rispetto alle tematiche oggetto dell'iniziativa".Tutti gli interventi saranno realizzati sulla base di specifici cronoprogrammi di attività entro il primo semestre del 2019. L'Assessore all'Ambiente Rizzo, durante la firma delle Convenzioni, si è confrontata con i responsabili dei progetti selezionati per fare il punto sullo stato di attuazione del progetto "monitoraggio degli habitat e delle specie", che vede coinvolti, insieme al Dipartimento ambiente, i Parchi nazionali e regionale, le Riserve regionali, l'Arpacal e le università della Calabria. Un progetto che mira a rafforzare il quadro di conoscenze del patrimonio ambientale calabrese. Le zone interessate dai progetti abbracciano l'intera regione e ciascuna provincia. Si va dalle aree ad elevato valore ambientale, alle zone speciali, compresi tutti i parchi e le riserve naturali. A questo progetto si aggiunge quello di monitoraggio dei Sic marini, Sic terrestri in aree protette ed esterni alle aree protette, per il quale sono stati stanziati dal fondo Fesr quattro milioni di euro, realizzato con il supporto scientifico delle università Unical e Unirc, e il progetto Ami, Alberi monumentali d'Italia, con cui il dipartimento è riuscito ad inserire, nel primo censimento, ben 83 alberi di valenza naturalistica. g.m.

FIDC VICENZA: VIA AL MONITORAGGIO AI PASSI

  • Pubblicato in Notizie

Riprese le operazioni di monitoraggio condotte da Federcaccia Vicenza in collaborazione con la polizia provinciale, all’interno del progetto dei valichi prealpini promosso da Regione, Veneto Agricoltura e supportato dall’ufficio Avifauna migratoria di Federcaccia.

L’operazione, come tutti gli anni, si focalizzerà in particolare su fringuelli e peppole, specie la cui caccia in deroga è stata vietata già da diverso tempo. Due volte a settimana, il martedì e venerdì, i volontari opportunamente formati saranno ai passi Mesole e Ristele, tra i comuni di Recoaro e Crespadoro, le due più importanti vie di migrazione (flyway) del Veneto, per avvistare e registrare gli esemplari di passaggio, durante il periodo seguente la riproduzione.

Questo lavoro riveste una notevole importanza dal punto di vista scientifico, per cercare di rispondere alle domande sulle migrazioni post-riproduttive, ma anche per avvicinare le persone che hanno sempre voluto assistere a questo fenomeno, ma non ne hanno avuto l’occasione.

Righeschi Country: Il vestiario per la stagione calda

L’azienda fiorentina Righeschi Country, ci propone le sue soluzioni per la prima parte della stagione. In queste prime frasi, l’esigenza di mantenersi freschi è sicuramente preponderante, abbiamo chiesto a Franco Righeschi, patron dell’azienda, quali dei suoi capi indosserà per questa apertura. Nei primi giorni chi, come me, caccia con il cane, sia da ferma che da seguita, ha come esigenza fondamentale quella di difendersi dal caldo, rimanendo allo stesso tempo protetto da rovi ed arbusti spinosi. Per ottenere questo risultato, non c’è niente di meglio del cotone canvas, un materiale antico ma sempre attuale, che permette la traspirazione e con semplici raddoppi di tessuto oliato nei punti giusti, ci fornisce una corazza leggera e impenetrabile da usare nelle nostre uscite di caccia.

PANTALONE DRIVER MAX

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Pantalone confezionato in cotone canvas LEGGERMENTE elasticizzato, con rinforzi antispina in tutta la parte anteriore della gamba (parti più esposte alle abrasioni con i rovi durante la caccia nel bosco). Le ginocchia e il cavallo sono ulteriormente rinforzati per una maggiore protezione. Capo di notevole confort, realizzato in 100% cotone, per evitare fastidiose condense prodotte dalla sudorazione provocata da tessuti sintetici non traspiranti. TAGLIE XS S M L XL XXL.
Prezzo € 65.00

TRISACCA IN COTONE CANVAS

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Trisacca in cotone CANVAS CERATO antistrappo, questo capo è confezionato in tela rigida di canvas cerato, resistente a qualsiasi abrasione, con tutti gli accorgimenti possibili per essere indossato in tutte le varianti di caccia, dotato di due ampie tasche interne con chiusura in velcro(molto affidabile), dove si possono collocare i vari documenti e accessori che ormai tutti ci portiamo appresso durante le giornate di caccia, nei tasconi esterni sono inserite le celle portacartucce, 5 per parte, realizzate con banda elastica in modo da poter essere utilizzato con vari calibri di munizioni (12/16/20/ecc..), questo capo nato per l'utilizzo venatorio è molto apprezzato dai cercatori di tartufi e da chiunque desideri un capo versatile, resistente, comodo e molto pratico.
Prezzo € 60.00


CASACCA CON ANTISPINA

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Casacca in tessuto canvas verde con rinforzi antispina in canvas oliato nelle maniche e nella schiena, capo leggero e molto pratico adatto nella caccia con il cane da ferma, e in tutte le occasioni in cui serve protezione dai rovi (recupero con cane da traccia, ricerca di tartufi ecc...). Produzione e tessuti strettamente Made in Italy.
Prezzo € 45.00

 


CAPPELLO LEGGERO BECCACCIA

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Cappello sfoderato in puro cotone canvas traspirante, accessorio indispensabile per la caccia nel bosco, protegge la testa dai graffi delle spine, e dai raggi del sole, utile sia per il tiro che per la protezione degli occhi, confezionato in modo che non aderisca alla testa per favorire la circolazione dell'aria all’interno; praticamente non si sente in testa.
Prezzo € 15.00

Per info:
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Tel: 333 2788741 - 335 6822327

 

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