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Luca Gironi

Luca Gironi

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FEDERCACCIA LAZIO SCRIVE A ZINGARETTI PER LA COMMISSIONE DI ESAME

  • Pubblicato in Notizie

Il presidente regionale di Federcaccia Lazio, Aldo Pompetti, si è rivolto al presidente della Regione Lazio per sollecitare la nomina della Commissione di esame di abilitazione per l’attività venatoria.

Questo il testo:

Egregio Presidente

Con la presente, a nome e per conto dell’Associazione che rappresento, intendo manifestarLe un grave problema per il mondo venatorio regionale, derivante dalla mancata nomina dei nuovi componenti della commissione esami di abilitazione all’esercizio venatorio. E’ dallo scorso dicembre, infatti, che detta commissione non si riunisce e, dopo le recenti elezioni regionali, non è più stata nominata.

Il risultato di tale incomprensibile ritardo è facilmente intuibile: ad oggi, considerando tutte e cinque le province del Lazio, sono circa 600 gli aspiranti cacciatori ancora in attesa di sostenere l’esame per l’abilitazione. Addirittura alcuni di loro hanno visto scadere la validità semestrale del proprio certificato medico, il che comporta ulteriori spese e disagi in termini di tempo per acquistare una nuova marca da bollo e sottoporsi nuovamente alla visita. A tale proposito, ravviso una probabile interruzione di pubblico servizio da parte della Regione Lazio, che tra l’altro avrebbe potuto lasciare in piedi la vecchia commissione, prorogandone le cariche, per poi sostituirla con nuove nomine una volta smaltita la richiesta di esami accumulata nel tempo.

Le chiedo pertanto, egregio Presidente, di nominare quanto prima la nuova commissione esami, e di procedere con la convocazione dei candidati provvedendo, inoltre, a indennizzare tutti questi candidati che si fossero eventualmente trovati costretti a procurarsi un nuovo certificato medico, per responsabilità imputabili esclusivamente ai ritardi della Regione.

Certo di un Suo pronto interessamento alla faccenda, cordialmente La saluto

 

(www.ladeadellacaccia.it)

ARCI Caccia: prevenire gli incendi al servizio della natura

Con una sua nota il Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi Centro Sviluppo Attività Convenzionali ha invitato alcune associazioni di volontariato e tra queste l’ARCI Caccia il cui Presidente Sergio Sorrentino aveva sottoscritto il Protocollo d’Intesa con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri il 20.12.2017 con lo scopo di impegnare i propri volontari nelle attività di antincendio boschive così come sollecitato nella recente nota del Comando per la Tutela della Biodiversità. La disponibilità e l’impegno è stato richiesto nelle prime quattro località che possono essere interessate. Sono le provincie di Imperia, Latina, Salerno e Cosenza su cui far convergere in assetto coordinato le attività di osservazione preventiva e primo intervento. Le attività si svolgeranno dal 15 giugno.

 

Roma, 8 giugno 2018

TORINO 8 GIUGNO 2018, LA CACCIA S’E’ DESTA

 

L’8 giugno 2018 il mondo venatorio italiano, unito e compatto così come lo è stato poche altre volte in passato, è sceso in piazza a Torino, sfilando orgogliosamente e civilmente in difesa delle sue ragioni, e di una storia antica e ricca di cultura e tradizioni.
La scelta del Piemonte, e della prima capitale dell’Italia Unita come sede della manifestazione, non è affatto casuale, perché qui si sta votando una legge sulla caccia che farà della regione subalpina quella con le norme più restrittive in tutta Europa, in palese violazione con quanto stabilito dalle leggi delle Stato e dalla stessa Costituzione della Repubblica Italiana, come nel caso del divieto di cacciare 15 specie previste dalla l.157/92, o delle limitazioni poste all’attività venatoria domenicale.
Il mondo venatorio non ci sta, e chiede rispetto e considerazione per un’attività antica quanto tradizionale, indispensabile per la corretta gestione del territorio e delle sue ricchezze naturali, utile per la difesa delle biodiversità e generatrice di ricchezza, essendo la caccia il volano di un’economia che in Italia produce quasi 10 mld di euro l’anno, oltre mezzo punto di PIL, e fa lavorare circa 87.000 persone; divieti e limitazioni assurde come quello della caccia alla domenica non servono certo a salvare specie selvatiche che peraltro non sono in pericolo d’estinzione, ma al contrario mettono a rischio attività e posti di lavoro.
La caccia è attività normalmente praticata in tutto il mondo, e i cacciatori ovunque sono rispettati, considerati come una risorsa cui profittare, e non come un problema da risolvere; dev’essere così anche da noi, in Piemonte e in Italia, e bisogna se ne prenda atto, senza pregiudizi o preconcetti.
In questi giorni è stato varato il nuovo Governo, a guida dell’Avv. Prof. Giuseppe Conte, e guardiamo ad esso con consapevole fiducia, nella speranza che ora la politica inizi ad occuparsi seriamente dell’attività venatoria, con l’aggiornamento di leggi che risentono dell’avanzare dei tempi, come la l.157/92, o l’altrettanto vetusta 394/91, norme che non debbono essere cancellate, bensì ammodernate.
Noi crediamo che l’attività venatoria debba avere un futuro importante in questo Paese, e questo anche difendendo le cacce tradizionali ma integrandosi con le indicazioni che ci giungono dall’Europa, e tutto sempre nel pieno rispetto di ambiente e mondo agricolo; infatti, qualora l’attività venatoria dovesse subire degli arresti, o ulteriori limitazioni oltre a quelle già imposte, sarebbero proprio questi ultimi a patirne le maggiori conseguenze, con grave danno per l’intera Società.
Auspichiamo quindi che il Piemonte sappia affrontare la questione rifuggendo dalle spinte ideologiche e da quelle emotive ora fortemente presenti, affrontando in maniera seria e consapevole la materia, servisse anche facendo un passo indietro se spintosi troppo in là nell’immotivata penalizzazione dell’attività venatoria; cambiare non sempre vuol dire cedere o recedere da proprie precedenti posizioni, semmai far esercizio d’autocritica e dimostrare intelligenza politica.
Confidiamo quindi nella saggezza del Presidente Sergio Chiamparino, di Giunta e Consiglio Regionale, e con questo li vogliamo ringraziare per questa occasione concessaci.
A Torino, l’8 giugno, La Caccia s’è desta!

La Associazioni Venatorie.

Allegato comunicato...

LA MODIFICA DELLA DIRETTIVA ARMI APPRODA IN PARLAMENTO

 

Lo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2017/853/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi, è stato approvato dal Governo negli scorsi giorni ed è stato inviato per il consueto parere alle Camere, che si accingono a discuterlo.

Il rappresentanti del comparto (ANPAM, ANPP, Arcicaccia, Assoarmieri, Comitato D – 477, CONARMI, FENAVERI, FIDASC, FITAV, FITDS) si augurano che nel percorso consultivo vengano messe in luce ed eliminate le criticità di un testo che, se fosse emanato senza modifiche, metterebbe in seria difficoltà operatori ed utilizzatori.

In particolare riteniamo che i cittadini e le imprese italiane non debbano essere discriminati attraverso l’imposizione di norme più restrittive di quelle contenute nella direttiva e attuate negli altri Paesi dell’Unione o inutilmente complicate, per esempio con riferimento alla definizione di munizione, al limite di colpi dei caricatori, all’acquisto delle armi tramite contratto a distanza, alle limitazioni del numero di cartucce acquistate, ai calibri detenibili, alla detenzione delle armi sportive.

Anche la prevista informativa ai familiari conviventi per il conseguimento della licenza di porto d’armi o l’acquisto di un’arma, l’eccessiva discrezionalità rilasciata agli organi di PS relativamente alle misure di custodia e una maggiore chiarezza relativamente al rilascio dei necessari certificati sanitari, sono aspetti del decreto che saranno seguiti con attenzione.

Inoltre, l’attuazione delle norme dell’Unione europea deve essere condotta con appropriatezza e buon senso, prevedendo per esempio che anche le armi la cui detenzione è riservata ai tiratori sportivi possano essere collezionate, stabilendo una corretta regolamentazione delle armi detenute in collezione, e operando delle semplificazioni che non riducano il livello di sicurezza ma si traducano in minori adempimenti e costi per Amministrazioni, cittadini e imprese.

Siamo certi che le istanze degli utilizzatori e degli operatori economici e sportivi verranno correttamente prese in considerazione dagli organi parlamentari, che non verranno meno al loro ruolo di garanzia dei cittadini.

(www.ladeadellacaccia.it)

MAMONE CAPRIA NELLO STAFF DEL MINISTRO COSTA

 

Il Presidente nazionale della LIPU, Fulvio Mamone Capria, è stato nominato Capo della Segreteria del Ministro dell’Ambiente, Generale Sergio Costa.

Mamone Capria non è nuovo a frequentare l’ambiente ministeriale, dal momento che in passato anche l’allora ministro Pecorario Scanio lo aveva inserito fra i suoi collaboratori.

Il “nuovo” ministero dell’Ambiente sembra dunque avviato a confermare i dubbi legati alla nomina del Generale Costa di un dicastero “animalista”.

Troviamo difficile pensare infatti viste le per altro mai nascoste idee del nuovo capo della segreteria, che sui temi ambientali e faunistici non finisca per prevalere una linea ideologica che, per quanto ci riguarda, vediamo con preoccupazione. Come cacciatori ovviamente, ma anche come cittadini consapevoli di tutti i problemi che l’animalismo sta portando all’ambiente che dice di voler tutelare.

(www.ladeadellacaccia.it)

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