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Luca Gironi

Luca Gironi

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DAL 2019 IN LOMBARDIA I TESSERINI VENATORI SARANNO SPEDITI A CASA DEI CACCIATORI

ROLFI: SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA RICHIESTA DAL MONDO VENATORIO


(LNews - Milano, 31 ott) Grazie a un provvedimento approvato dalla giunta regionale lombarda su proposta dell'assessore all'agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi, dalla stagione venatoria 2019 il tesserino sarà inviato direttamente a casa dei cacciatori lombardi attraverso il servizio postale.

"Abbiamo accolto una richiesta da tempo avanzata dal mondo venatorio, soprattutto in provincia di Brescia e di Bergamo" ha dichiarato Rolfi.

"Con questo intervento - ha aggiunto l'assessore - miriamo a superare incombenze burocratiche e disguidi. Ci sono state infatti diverse problematiche nella distribuzione avvenuta attraverso gli enti locali. Scegliamo in questo modo una via molto semplice, uniforme e senza intermediari che consentirà al cacciatore, che già paga le tasse regionali, di avere direttamente a casa il tesserino, un titolo funzionale alla attività di caccia. Dall'altro lato togliamo una incombenza anche agli enti locali".

"La Regione Lombardia prosegue nel lavoro di semplificazione - ha concluso Rolfi - per favorire l'attività venatoria e ridurre la burocrazia". (LNews)

Il Gala del Team Bruni

La grande cinofilia, quella della grande cerca, delle classiche, ecc... è una macchina composta da diversi ingranaggi che collaborano tutti per il fine concreto del miglioramento genetico delle razze cinofile. Cani, allevatori, proprietari e addestratori sono le parti di questo meccanismo che "produce" soggetti la cui qualità viene verificata durante le prove. Un duro lavoro che coinvolge tante persone. Naturale, quindi, che quando arrivano i risultati vengano celebrati in maniera adeguata. E' per questo che il team nato attorno a Davide Bruni, uno dei dresseur più titolati del momento, ogni anno riunisce gli amici per celebrare i successi che ormai, arrivano ogni stagione con precisione Svizzera. Teatro di questa edizione, svoltasi all'inizio di Ottobre,  Villa Dianella, splendida location sulle colline di Vinci. Presenti molti nomi del gotha della cinofilia italiana con molti giudici Enci, allevatori, dresseur e un buon numero di appassionati che si sono riuniti per celebrare le vittorie di Davide e dei suoi campioni. D'altra parte questo è il team che con  Milady dei Mascii ha vinto (prima volta nella storia) la Coppa Europa di Grande Cerca per due anni di fila e che continua a mietere successi mascii

Davide Bruni, al centro, tra i proprietari dei cani che compongono la scuderia

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L'intervento del Giudice Enci Coti Zelati interviene durante la presentazione dei prodotti

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Davide Bruni con Sergio e Giulia Mascii insieme a Milady

TOSCANA: Apre la caccia al cinghiale, Remaschi fa appello a rispetto norme sicurezza ed indicazioni Protezione Civile

FIRENZE – Un appello alla prudenza in considerazione dell'allerta meteo arancione emessa dalla Sala Operativa della Protezione Civile regionale, e al rispetto delle norme di sicurezza. Lo fa l'assessore regionale ad agricoltura e foreste in vista dell'apertura della caccia al cinghiale, domani.

"A poche ore dall'avvio della caccia in braccata al cinghiale – dice Remaschi – faccio un invito alla prudenza vista l'allerta meteo arancione che riguarda soprattutto la zona meridionale della regione. Invito per questo tutti i cacciatori ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dalla Protezione Civile, per queste circostanze, a tutti i cittadini. Inoltre raccomando ai cacciatori, impegnati nella caccia tradizionale al cinghiale, di osservare con attenzione le norme di sicurezza. Invito ad una scrupolosa osservanza che sottolineo specialmente in giornate di avverse condizioni meteo come quella che si prospetta domani".

MAZZALI (FDI): PROGETTO DI LEGGE BRAMBILLA IMPROPONIBILE

“Bimbo di nove anni ferito a Osimo da un cacciatore: un fatto terribile è vero, ma un fatto accidentale che non può diventare occasione per l’onorevole Brambilla di agitare il sospetto che i cacciatori siano potenziali assassini da reprimere in tutti i modi .

Vorrei ricordare che chi esercita l’attività venatoria ama e rispetta la natura più di tutti gli altri; i percorsi di caccia sono tracciati e segnalati nel rispetto e nella tutela della sicurezza e dell’incolumità umana. Purtroppo ogni giorno, compiendo le attività quotidiane, mettiamo a repentaglio la nostra vita a causa di fattori esterni, ma non per questo smettiamo di vivere. Gli incidenti più numerosi infatti si verificano per strada, sul posto di lavoro e anche in casa. Non per questo ci sogniamo, per ogni evento che comporti una compromissione temporanea o definitiva delle condizioni di salute di qualcuno o, nei casi più gravi, la morte, di presentare un disegno di legge apposito. Cosa dovremmo fare ? Prepariamo una legge per reprimere l’omicidio domestico ? E un’altra per l’omicidio sul posto di lavoro? E un altro per l’omicidio derivante da caduta di cornicione? L’omicidio è omicidio sempre, e cioè privazione della vita, non c’è bisogno di qualificarlo. Ecco perché ritengo che la proposta della Brambilla sia surreale al punto di diventare quasi demenziale.

La caccia non è sport; è tradizione, passione e tutela dell’ambiente. Non sopporto l’idea, il pensiero che la mia gente sia assimilata a degli sbandati che sotto l’effetto dell’alcol provocano gli incidenti del sabato sera. Evocare, infatti, la creazione legislativa del reato di omicidio venatorio equivarrebbe a questo, e ciò non è tollerabile. La nostra categoria è già stata fin troppo penalizzata e flagellata da norme sempre più stringenti, non siamo delinquenti!

I cacciatori hanno sempre esercitato la passione venatoria nei rispetti della distanza di sicurezza, la categoria stessa è già abbastanza sanzionata per dei frequenti errori di interpretazione delle normative, e non è assolutamente il caso di peggiorare la situazione. Non hanno mai partecipato a nessuna battuta di caccia dei minori, se la Brambilla ritiene che accada ciò, porti le prove documentate, se no sono solo parole al vento.

L’on. Brambilla parla di ciò che non conosce. Le sue proposte sono fantasiose e non stanno né in cielo, né in terra.

Le famiglie sono libere di passeggiare tranquillamente nei boschi il fine settimana, ma loro stesse devono prestare attenzione ai percorsi di caccia che, ripeto, sono segnalati in tutti i modi ben visibili come richiesto da normativa; esattamente come chiunque di noi deve fare attenzione ad attraversare la strada anche se si trova sulle strisce pedonali. La prudenza e il senso di responsabilità sono doveri che devono riguardare tutti i cittadini.

Le dichiarazioni della Brambilla sono solo un pretesto per portare avanti le proteste dei suoi amici animalisti che alimentano condotte pericolose di gente che cammina per i boschi e campi solo per il puro piacere di disturbare e mettere a dura prova i nervi dei regolari cacciatori. Basta vedere qualche loro sito web per capire che si tratta di gente pericolosa e violenta che prova odio e rabbia repressa, che poi non vede l’ ora di sfogare su qualcuno.

Credo sia arrivato il momento di smettere di stare sulla difensiva e di comunicare forte e chiaro tutte le cose positive che i cacciatori fanno sul territorio. Come mai nessuno parla della pulizia dei boschi che essi organizzano frequentemente, con umiltà e senza battage pubblicitario? Come mai nessuno dice che la presenza dei cacciatori rappresenta un deterrente per i piromani? Qualcuno conosce i numeri dei tanti atti illeciti che sono stati portati alla luce grazie alla presenza di chi esercita l’attività venatoria? Ebbene, si parlasse di queste cose ogni tanto, evitando di dare addosso alla categoria solo perché non si condivide un’attività ereditata dai nostri progenitori. Che le piaccia o no, anche la Brambilla discende da un avo cacciatore, fin dal Paleolitico, perché questa è la storia dell’uomo”.

MAULLU (FI): “BRAMBILLA NON SA DI CHE PARLA, SUOI VALORI ESTRANEI A CENTRODESTRA”

“L’accanimento ideologico di Michela Brambilla verso la caccia ha ormai superato i limiti della decenza ed è davvero sconcertante. La deputata vorrebbe infatti introdurre il reato di omicidio venatorio, scagliandosi contro una categoria di cui non conosce assolutamente nulla e di cui continua a occuparsi soltanto per un capriccio o forse per inseguire qualche moda. In questi anni ho avuto modo di entrare in contatto con la realtà dei cacciatori sul territorio, partecipando a tante iniziative e toccando con mano la straordinaria realtà della caccia e di chi la esercita per passione. Pensare di attaccare questa categoria soltanto per una mera avversione ideologica, con proposte di legge assurde e basate sul nulla assoluto, è davvero offensivo ed è anche poco rispettoso per quel milione di cacciatori italiani che continuano a portare avanti la loro attività con grande passione, salvaguardando gli ecosistemi naturali e contribuendo alla loro tutela. Gli attacchi di questo genere potrebbero arrecare dei danni enormi anche all’indotto economico generato dalla caccia, il che sarebbe davvero ingiusto. La proposta della deputata forzista non ha alcun senso, soprattutto se si considerano i dati: la caccia, numeri alla mano, è molto meno pericolosa di altri generi di attività, come la pesca professionale o il ciclismo amatoriale, che produce circa 250 morti all’anno (200 in più della caccia). A Michela Brambilla, i cui valori sono evidentemente contrari a quelli della maggioranza del centrodestra, suggeriamo di fondare una sua personalissima forza politica, magari ispirandosi a qualche movimento di animalisti integralisti”.

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