PICCOLO DI CERVO LASCIATO SOLO.... UNA STORIA A LIETO FINE
- Scritto da Graziano Busettini
- Dimensione font Riduci dimensione font Aumenta dimensione font
24 maggio 2025, 9 del mattino. Mi chiama la mia vicina dicendomi: “vieni che c’è un Bambi dietro casa”. Non perdo tempo a spiegare che “Bambi” sarebbe in realtà un cervo coda bianca che vive solo in America, e vado subito a vedere. Infatti, sul marciapiede, fra il muro della casa ed il muraglione che sostiene la strada, c’è un piccolo di cervo di pochi giorni. L’aveva visto camminare e mettersi il quel posto abbastanza nascosto. Almeno fino a 7 giorni prima la cerva che bazzica da queste parti dimostrava un vistoso pancione, accompagnata dal piccolo dell’anno prima. Non sembra ferito né sofferente. Ovviamente dico alla signora di non toccarlo né fare nulla, aspettiamo di vedere se la mamma verrà a riprenderlo. Piazzo 2 fototrappole e vado via. Che fare? Mi consulto anche con l’amico Paolo, ben più esperto di me di fauna selvatica. Si decide essere meglio aspettare il buio per vedere se arriva la mamma. Durante tutto il giorno il piccolo resta pressoché immobile, la fototrappola documenterà poi piccoli spostamenti. Arriva poi finalmente il buio e, cercando attorno con la termocamera, ecco arrivare una cerva con un accompagnatore ad un centinaio di metri dalla casa, fra i cespugli. Bene penso, ecco la mamma col figliolo dell’anno prima! Ma, arrivati ad una settantina di metri dalla casa, e oltre l’alta recinzione di rete, si fermano, si sdraiano fra i cespugli e per una oretta non si muovono più. Mi sorge un dubbio: con tutti i cervi che girano non è che non è la mamma? Oppure: è la mamma lo ha già abbandonato? Oppure, molto probabilmente, il posto angusto fra i muri non consente alla cerva di sentirlo o localizzarlo. Se così fosse probabilmente il piccolo sarebbe destinato a perire sia per fame, che per il freddo (sono previste temperature notturne molto basse). Mi consulto di nuovo con Paolo, e decidiamo di tentare il tutto per tutto: infilo guanti di gomma, prendo un lenzuolo di bucato (per non lasciare odori che potrebbero insospettire la cerva), avvolgo il piccolo e lo trasporto nel prato ad una cinquantina di metri dalla cerva. Anche quando l’ho sollevato non si è mosso, talmente leggero da non sentirlo. Con la termocamera, il cerbiatto, dalla finestra di casa mia, è solo una piccola lampadina bianca nel nero del prato. Gli altri 2, a cinquanta metri, immobili. Passa il tempo e mi metto a guardare la televisione (programma su lupi ed orsi), e ogni tanto a guardare verso il prato. La lampadina sempre lì. Ahiahiai penso, qui finisce male. E invece, dopo un po’…guardo ancora una volta con la termocamera e la lampadina non c’è più. Sposto la visione più a valle e li vedo: mamma e piccolo che stanno andando via, verso il varco sotto la rete che i cervi hanno nel tempo creato. Il tempo di una breve clip video e scompaiono. Evviva!