Lo sfalcio dei prati e le sue atroci conseguenze.
- Scritto da Graziano Busettini
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Il titolo potrebbe sembrare una provocazione ma non lo é. In questo periodo dell’anno lo sfalcio dei prati provoca la morte atroce di molti piccoli di capriolo, ma lo stesso può accadere anche per piccoli di altre specie.
Il meccanismo naturale di difesa nei primi giorni di vita di questi piccoli è l’immobilità.
Se il piccolo è stato momentaneamente lasciato disteso nell’erba, non si muoverà fino al ritorno della madre, neanche all’avvicinarsi della falciatrice, che causerà ferite gravi ed una morte terribile.
Assicuro che trovare un piccolo di capriolo di pochi giorni con le zampe tagliate di netto non lascia insensibili.
Ma si può fare qualcosa?
Si, alcune azioni per ridurre il fenomeno si possono adottare, e sono di facile applicazione.
Ricordo di aver visto al Museo di Storia Naturale di Salisburgo un cartello esplicativo di queste azioni.
1. La sera prima dello sfalcio mettere nel prato uno o più spaventapasseri. La madre, percependo una novità potenzialmente pericolosa, probabilmente nella notte sposterà il piccolo
2. Davanti alla barra falciante erano applicati sospesi ed oscillanti dei bastoni, tipo manici di scopa. Il caprioletto, colpito da questi, senza danno, avrebbe potuto saltare di lato e salvarsi
3. Lo sfalcio non dovrebbe avvenire in maniera concentrica dal bordo al centro, ma, o al contrario, o da un bordo all’altro. Questo perché tutti gli animali nel prato che sono in grado di spostarsi, tendono a concentrarsi al centro sospinti. dall’azione della falciatrice, e soppressi in massa nell’ultimo passaggio. Un mio amico contadino aveva notato questo e, nel centro del prato, aveva piantato 2 file di betulle per dare riparo.
Va quindi fatta una opera di sensibilizzazione da parte del mondo venatorio verso gli agricoltori.