FIDC FVG: APPROVATO IL DDL 220
- Scritto da Luca Gironi
- Dimensione font Riduci dimensione font Aumenta dimensione font

La Federcaccia Friuli Venezia Giulia, attraverso il suo Presidente Regionale Paolo Viezzi, informa che il Consiglio Regionale ha, con consenso trasversale, approvato il disegno di legge sulla caccia, accogliendo buona parte delle richieste che il mondo venatorio aveva avanzato alla Presidente Debora Serracchiani nell’incontro avvenuto a Pozzuolo del Friuli nell’autunno dell’anno scorso.
“Nonostante rimangano ancora da risolvere diversi punti, anche significativi, legati alla governance – fa sapere Viezzi – il giudizio dell’Associazione, che rappresenta il 70% dei cacciatori della Regione, sui lavori del Consiglio è positivo.
Sono stati risolti problemi relativi al ripopolamento di alcune specie cacciabili, alla caccia con il segugio, al contenimento dei cinghiali e all’individuazione dei criteri di riscrittura del PFR”.
Brevemente gli aspetti positivi:
1) libertà d’immissione del fagiano adulto;
2) eliminazione del divieto d’uso del segugio entro 1 km dalle aree protette;
3) possibilità di caccia tradizionale anche su terreni coperti da neve in zona faunistica;
4) divieto di controlli da parte della vigilanza sui tesserini a tavolino. Potranno solo durante la caccia;
5) eliminazione del limite di 5 soli colombacci;
6) ampliamento periodo di caccia al cinghiale di selezione e dell’orario;
7) divieto di sanzionare il cacciatore che si reca a caccia prima e dopo l’orario consentito se con fucile scarico ed in custodia.
“Mancano ancora – sottolinea il Presidente FIdC – oltre alle disposizioni sulla governance, anche altre sulla sburocratizzazione e semplificazione complessiva del sistema.
Temi comunque che riteniamo siano raggiungibili visto lo spirito collaborativo che è emerso tra la Presidente e quasi tutte le altre componenti d’opposizione del Consiglio Regionale.
Unica forza politica con posizioni demagogiche e controproducenti i 5 Stelle, incapaci di comprendere i problemi prima che cercare le soluzioni.
Per loro la proliferazione dei cinghiali o delle nutrie è il senso di un benessere non certo un problema economico e sociale.
Ma questa è l’ovvia distanza fra il mondo della rete e quello reale”.
(www.ladeadellacaccia.it)