Arci Caccia Pistoia: Atc allo sbando e chiarimenti...
- Scritto da Luca Gironi
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Arci Caccia e Dynamo Camp
Ci giunge notizia, tramite alcuni nostri associati, che alcuni male informati stanno spargendo la voce che la nostra associazione sarebbe favorevole ad un progetto di realizzazione di un parco naturale sulla montagna pistoiese. Questo progetto, ideato dall’associazione che gestisce il Dynamo Camp, sempre secondo questi cacciatori prevedrebbe ogni sorta di vincoli, culminanti con la chiusura della caccia. Ebbene, il fatto che Arci Caccia approvi una simile prospettiva è priva di un qualsiasi fondamento. La nostra associazione sta seguendo con grande interesse i primi passi di un progetto, la così detta Social Valley che, non solo a prima vista niente avrebbe a che vedere con un parco, ma ancora ci sembra solo in fase di ideazione. Questo perché non è costume della nostra associazione dichiararsi a priori contro qualcosa se non la si conosce a fondo, valutandone pregi e difetti. I nostri associati che cacciano o risiedono in montagna vogliono capire quali siano le prospettive e quali le novità con cui dovranno confrontarsi, ma a tuttora, come già detto, tutto ci sembra in fase embrionale e quindi abbiamo molto poco da spiegare. Se ci saranno novità le valuteremo e poi agiremo di conseguenza, come la ragionevolezza impone. Abbiamo ottimi rapporti con il Dynamo Camp, le cui attività a favore dei bambini abbiamo, nel nostro piccolo, contribuito a finanziare, ma questo non ci toglierà certo la capacità di discernere il giusto dallo sbagliato. Certo senza populismi o campanilismi ma con la barra solidamente dritta verso l’interesse dei cacciatori.
Il Problema ATC Pistoia
Arci Caccia Pistoia esprime viva preoccupazione per lo stato di impasse in cui si trova l’Atc Pistoia. Da un mese a questa parte, dopo le dimissioni del Presidente, l’ATC è di fatto bloccato e non in grado di svolgere nemmeno le funzioni ordinarie atte a garantire la quotidianità. Non si è riusciti nemmeno, nonostante ve ne fosse il tempo, a pubblicare i bandi di gara necessari a garantire la continuità dei servizi tecnici in vista dell’apertura. Come verranno affrontati i censimenti estivi alla stanziale indispensabili alla gestione delle ZRC? Chi realizzerà i miglioramenti ambientali? Chi si occuperà della gestione degli ungulati e della rilevazione dei danni? Adesso cosa ci aspetta? Una nuova parentesi commissariale? Sembra inevitabile fino alla nomina del prossimo Comitato di Gestione a meno che questo non venga nominato in tempi brevi. Per questo noi di Arci Caccia chiediamo alla Regione di trovare una soluzione e di trovarla in fretta. La gestione faunistica non può aspettare i tempi della politica, ha tempi suoi dettati dalle stagioni e dalle scadenze che porta il progredire dell’annata venatoria. Noi chiediamo quindi che si proceda con le nomine, un Commissario o meglio il Comitato di Gestione. Meglio il secondo, anche se si tratterà di un Comitato di Gestione che, per la prima volta nella storia dell'ATC, vedrà esclusi dalla rappresentanza tutti i cacciatori non iscritti alla Federcaccia. Un monocolore raggiunto addirittura a colpi di costosi ricorsi, migliaia di euro spesi, non per essere maggiormente rappresentati, ma per togliere voce alle altre associazioni venatorie e ai loro associati. Staremo a vedere a cosa porterà questa maggioranza assoluta. Saprà finalmente costruire un progetto serio di gestione della selvaggina nobile? Si ad avere una gestione seria ed efficiente della caccia di selezione e della caccia al cinghiale? Ma soprattutto si sapranno vagliare le buone idee indipendentemente dalla loro provenienza o avrà diritto di parola soltanto l’associazione maggiore? Staremo a vedere, di sicuro noi vigileremo sull’operato del prossimo Comitato di Gestione, portando le nostre proposte e rimanendo pronti a segnalare ogni passo falso. Quando si è chiamati ad un ruolo istituzionale tenere un profilo alto è doveroso, ma quando si è relegati ad un ruolo di spettatori si può decidere sé elargire applausi o fischi sonori. Fa parte del gioco.