Il Comprensorio Alpino TO3 replica alle accuse del consigliere regionale
- Scritto da Redazione Cacciando
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E' stato il consigliere Alfredo Monaco di Scelta Civica, ma un tempo non lontano molto vicino alla destra, a sollevare la questione, riferendo il caso di un'azienda agricola biologica situata all'interno di una zona ripopolamento e cattura (ZRC) sita nei confini del CATO3.
Secondo il consigliere la cattiva gestione ad opera dell'ente avrebbe creato danni agli agricoltori, ed in particolare ad alcune colture di pregio.
Null'altro che propaganda, hanno risposto i rappresentanti del Comprensorio Alpino, e peccato anche che le ZRC sfuggano al loro controllo, essendo di esclusiva competenza gestionale della Città Metropolitana.
Non è questo il primo incidente di percorso del funanbolico consigliere, sempre mal consigliato, distintosi in passato per numerose iniziative contro il mondo venatorio, e che provò pure a farsi eleggere come rappresentante degli enti locali proprio all'interno del Comitato che gestisce unitariamente i comprensori denominati Torino 2 (Alta Val Susa) e Torino 3 (Bassa Val Susa e Val Sangone), cercando anche alleanze con le varie associazioni per ottenerne la presidenza.
La Regione però non è certo assimilabile agli enti locali, e secondo Federcaccia Piemonte Alfredo Monaco non aveva altri titoli o cariche per rivendicare quel ruolo, tanto da sollevare la questione di fronte alla Giunta Regionale.
Nulla accadde e Monaco fu nominato, pur disertando le prime due riunioni dell'insediato Comitato di gestione.
Bastò infatti la sola notifica del ricorso al TAR da parte della più importante Associazione Venatoria piemontese che subito Alfredo Monaco rassegnò le sue dimissioni.
Ora torna alla carica, sbagliando nuovamente bersaglio.
Allegati comunicato del CATO2- TO3 e articolo di Valsusa oggi.
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