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Continua la querelle dopo il convegno sulla legge obiettivo svoltosi a Grosseto lunedì 23 Aprile

Continua la querelle dopo il convegno sulla legge obiettivo svoltosi a Grosseto lunedì 23 Aprile

Non si placano le polemiche dopo il convegno sulla legge obiettivo svoltosi negli scorsi giorni alla Fiera del Madonnino di Braccagni. Fulcro della vicenda una dichiarazione attribuita da Arci Caccia e ANLC al Presidente Fidc Perriccioli, che avrebbe proposto di far pagare alle squadre gli eventuali danni nelle zone cuscinetto tra aree vocate e non vocate. 

Fidc Toscana risponde così alle accuse lanciate nei giorni scorsi:

Mi segnalano polemiche di Arci caccia e Libera Caccia sul mio intervento all’iniziativa promossa da Confagricoltura, alla Fiera del Madonnino, sull’attuazione della Legge Obiettivo.

In particolare si sostiene che avrei detto che le squadre di caccia al cinghiale debbono essere chiamate a rifondere i danni provocati dal cinghiale. In verità ho sviluppato un ragionamento, che in sintesi ripropongo.

Uno dei molti aspetti che non funziona della “Legge Obiettivo” è il non coinvolgimento attivo delle squadre, tramite una più tempestiva applicazione dell’art. 37, e il “contenzioso” latente provocato dalla caccia di selezione al cinghiale.

Abbiamo proposto l’istituzione di un “buffer”, una fascia di territorio attorno alle aree vocate, nel quale la prevenzione, il controllo, la selezione, fanno riferimento alle squadre ed ai cacciatori di selezione iscritti alla squadre stesse. Ristabilire un principio di “responsabilità”, che è quello che lega i cacciatori alla gestione del territorio; compreso dunque, le attività necessarie alla prevenzione del danno, con la previsione di penalità laddove gli impegni non siano rispettati .

Niente di particolarmente innovativo per chi conosce la prassi seguita in molte zone della Toscana che, per inciso, hanno sempre determinato un impegno positivo e risultati gestionali importanti e mai applicazioni di penalità.

Ma si sa, facile è fare polemica, anche mistificando le posizioni di Federcaccia. Ma visto che ho speso del tempo per scrivere, mi permetto due considerazioni.

Il Presidente di Arci caccia ci ha informato che fa l’agricoltore, l’allevatore, il medico, il presidente; ci ha altresì proposto un piano nazionale per la gestione del cinghiale. Ha trascurato di dire se per Arci caccia la “Legge Obiettivo” ha funzionato e quali sono le eventuali proposte di cambiamento; eppure il tema del convegno era questo.

Il dirigente di Libera caccia con coerenza invidiabile, non ha detto né che giudizio ha sulla “Legge Obiettivo”, né le eventuali proposte che avanza.

Le proposte di Federcaccia e della CCT sono pubbliche da giorni sui siti web e sui social network; ognuno le può vedere e giudicare.

È nostro costume assumersi le responsabilità di rappresentanza che le migliaia di cacciatori, la grande maggioranza, ci ha affidato in questa Regione e nel nostro paese. Dire con chiarezza ciò che si pensa; proporre con chiarezza ciò che si vuole. È parlare alla testa delle persone, non solleticare la pancia; questo lo lasciamo volentieri agli altri…

30 aprile 2018 – Il Presidente Moreno Periccioli

E prontamente arriva la replica di ANLC:

 

Leggendo la risposta del Presidente Regionale di Federcaccia non posso fare a meno di notare come stia cercando di rimediare ad uno scivolone incredibile. Ancora peggio se si pensa che cerca di far passare come "lenti a capire" più di quaranta persone, tra cui Presidenti Nazionali, Regionali, Direttori di associazioni Agricole, componenti di comitato dell'atc e anche qualche telefonino che riprendeva.
Però tutti possono sbagliare, forse anche solo ad esprimersi, comunque l'importante è che non si chiedano più soldi aggiuntivi ai cacciatori, questo era proprio lo scopo del mio articolo.
Però Presidente Periccioli, mi spiace, anzi no, è con piacere, che le comunico che Lei è arrivato 27 MESI IN RITARDO.
Questo dirigente di Libera Caccia già a Gennaio 2016 raccolse i consensi di ben 38 distretti di Caccia al cinghiale, se non sbaglio su 42, della Provincia di Grosseto, su come sarebbe stato meglio "adeguare" la legge Obbiettivo. Le posto una delle lettere firmate, con le PROPOSTE, che furono consegnate al Consigliere Regionale Leonardo Marras. Se vuole le mando le altre 37. Invito Lei e tutti i cacciatori a leggerla attentamente, vedrà che io facevo proposte molto prima di Lei . Siccome questa non è una gara a chi arriva primo, sono felice che anche Lei sia giunto, anche se un po' in ritardo, ma meglio tardi che mai, alle conclusioni di Libera Caccia.
La mia Associazione Venatoria era, è, rimarrà un Sindacato a difesa della Caccia e dei cacciatori, opponendosi sempre a balzelli giuridici o economici, difendendo sempre le tradizioni e la cultura venatoria.
Presto usciranno le nostre nuove proposte, dobbiamo finire il giro di consultazioni tra i nostri associati, vedrà così che non c'è bisogno di entrare tutti in una confederazione, con il rischio di essere fagocitati dal più grande, per esprimere e per portare avanti idee o proposte comuni, basta essere democratici, ascoltare le idee di tutti e non avere interessi al di fuori di quelli venatori.
Segreteria Regionale Toscana Libera Caccia
Antonio Goretti

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