FIDC: “PANTANELLE” E' IL PROGETTO DEL MESE DEL MANIFESTO PER LA BIODIVERSITÀ FACE.
- Scritto da Luca Gironi
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Il “Manifesto per la Biodiversità” è l’iniziativa della FACE (Federazione europea delle Associazioni per la Caccia e la Conservazione) che si inserisce nel quadro europeo delle azioni richieste dalla Strategia europea per la Biodiversità e raccoglie i contributi dei cacciatori nella tutela degli habitat e delle specie dimostrando la loro partecipazione al raggiungimento degli obiettivi descritti nella Strategia stessa.
Il Progetto è nato nel 2010 ed è stato sviluppato elaborando 8 sezioni che richiamano 34 azioni specifiche nelle quali si concentra l’impegno dei cacciatori europei: gli habitat, le specie, le aree protette, l’uso sostenibile, le infrastrutture verdi, i servizi ecosistemici, gli investimenti nella natura. Sulla base di queste dal 2013 la FACE sta raccogliendo dati sui progetti intrapresi per valutare i progressi compiuti dai cacciatori europei nell’ambito del Manifesto della Biodiversità pubblicando poi un Report annuale che elenca e descrive tutti i progetti raccolti (ad oggi 300).
Nel sito http://www.biodiversitymanifesto.com/ sono visibili tutti i progetti finora raccolti nei vari Paesi europei, Italia compresa, per la quale la FIdC ha dato un significativo contributo.
È con grande piacere quindi che apprendiamo che il “Progetto del mese” è dedicato all’ennesima esperienza realizzata da cacciatori italiani.
All’Indirizzo http://www.biodiversitymanifesto.com/project-of-the-month viene infatti descritto il lavoro compiuto da un gruppo di appassionati cacciatori toscani, pratesi per la precisione, coordinati da Alfio Cardini.
Il contesto è la zona umida denominata “Pantanelle”, situata alla periferia Ovest di Prato. Si tratta di dieci ettari strutturati in due ambiti divisi da un argine: cinque ettari ad uso caccia e cinque di area non cacciabile, ma sempre mantenuta nei minimi dettagli sia nel regime delle acque che ambientale nel suo complesso.
A gestire la zona è un gruppo di dieci appassionati cacciatori che con impegno e non pochi sacrifici dedicano dodici mesi l’anno al mantenimento di questa bellissima area umida.
La loro grande passione ed esperienza fa sì che questo paradiso naturale oltre che bello a vedersi sia anche ricco di animali. Già da febbraio uccelli in migrazione si fermano in gran numero, grazie all’accurata gestione dell’habitat che permette alla fauna di sostare, alimentarsi e in seguito riprodursi.
Quest’anno in Aprile (a passo migratorio inoltrato) nel lago era presente ancora una coppia di Moretta tabaccata (specie di anatra tuffatrice definita dagli ornitologi soggetto molto raro come nidificante nell’area), che ha deciso di metter su famiglia portando a termine la cova di ben 13 pulcini, che sono stati fotografati dall’appassionato Giordano Tognarelli.
Un evento eccezionale soprattutto se consideriamo il luogo e la posizione geografica, in un contesto fortemente antropizzato.
Sempre nel corso di quest’anno sono state censite oltre centoventi nascite di Germano reale, alle quali vanno aggiunte svariate coppie nidificanti di Cavaliere d’Italia, Tarabusino, Folaghe, Gallinelle, Svasso maggiore, Tuffetto e Cicogna,..
Alta la presenza degli Ardeidi e dei Limicoli e di diverse specie di piccoli passeriformi come Forapaglie, Cannareccione, Cannaiola, Migliarino.
Ennesimo esempio di come grazie all’impegno di pochi cacciatori e a fronte di prelievi numericamente limitati e pienamente sostenibili per un limitato periodo di tempo, l’intera comunità può godere di un patrimonio naturale ricco e vario che altrimenti andrebbe certamente perduto.
Roma, 11 luglio 2018 – Ufficio stampa Federazione Italiana della Caccia