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SI E' SVOLTA A ROMA LA 55^ ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA FEDERCACCIA

SI E' SVOLTA A ROMA LA 55^ ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA FEDERCACCIA

Si è appena tenuta l’assise generale della Federazione Italiana della Caccia. Approvazione del bilancio consuntivo 2017 in attivo e l’impegno nel panorama politico venatorio italiano e internazionale fra i temi principali di questo appuntamento.

Sabato 14 luglio i dirigenti federali della più antica e numerosa associazione venatoria del nostro Paese si sono ritrovati per dare vita alla “sessione estiva”, la 55a, dell’Assemblea nazionale della Federazione Italiana della Caccia, uno dei due appuntamenti annuali che li vede riunirsi per confrontarsi con i vertici nazionali e fare il punto sulla vita dell’associazione, sull’attualità e sui programmi per il futuro, ma anche per analizzare il quadro generale dell’attività venatoria contingente.

I lavori, condotti da Paolo Antognoni, presidente regionale della FIdC Marche eletto dai presenti presidente di turno dell’assemblea, hanno impegnato per l’intera mattina i delegati provenienti da tutta Italia nello svolgimento dei diversi obblighi statutari.

Fra questi, al primo posto, l’approvazione del bilancio consuntivo relativo all’anno di esercizio 2017, caratterizzato ancora una volta da un risultato positivo che non poteva che soddisfare l’assemblea, che ha infatti approvato all’unanimità il documento sottopostole, confermando così l’analoga posizione espressa il pomeriggio precedente dal Consiglio Nazionale.

La votazione è stata preceduta da una apprezzata analisi di alcuni aspetti maggiormente rilevanti dello stato patrimoniale e finanziario della Federazione presentata da Mauro Cavallari, presidente regionale FidC Lombardia e consigliere di Presidenza, svolta in modo sintetico ma approfondito con l’ausilio di una serie di grafici di facile e intuitiva lettura.

A questa ha fatto eco l’esposizione del parere del Collegio dei revisori dei conti, tenuta dal suo presidente Mario Onano mettendo in evidenza ancora una volta la corretta gestione finanziaria del Nazionale e l’attenzione posta ad un giudizioso e proficuo impiego delle risorse.

“Non posso fare a meno di ricordare e non per la prima volta, l’eccezionalità di questo risultato – ha sottolineato il Presidente Dall’Olio – ottenuto in tempi brevissimi, grazie agli sforzi comuni, già dopo il primo anno di mandato, malgrado avessimo ereditato dalle gestioni precedenti una situazione finanziaria estremamente preoccupante. Una positività del bilancio mantenuta per tutti gli anni di questa Presidenza malgrado la contrazione dei praticanti e aumentando le spese e gli investimenti dedicati a settori ritenuti chiave, come gli uffici tecnico scientifici, le collaborazioni professionali, i finanziamenti di studi e ricerche e, non ultime, le spese legali sostenute per garantire il rispetto e la corretta applicazione delle normative nazionali ed europee”.

“Tutto questo – ha proseguito – è stato possibile solo grazie all’applicazione rigorosa di un modello di gestione che se dovesse venir meno riporterebbe in breve la Federazione alla situazione di dissesto del primo decennio del 2000”.

Continuando la sua relazione, il presidente ha ricordato come l’impegno a darsi una sempre maggiore connotazione all’insegna della professionalità abbia portato Federcaccia a essere presente e ascoltata a quei tavoli di lavoro dove una volta sedevano solo i rappresentanti della controparte ambientalista. “Abbiamo percorso forse solo pochi centimetri – ha affermato Dall’Olio – ma lo abbiamo fatto segnando una strada che indica senza possibilità di alternativa la direzione da tenere per il futuro”.

Il presidente ha poi proseguito la sua relazione, spaziando come di consueto dagli aspetti più tecnico amministrativi della vita federale a quelli di più generale attualità venatoria. Ne esce il ritratto di una Federazione viva, attiva e impegnata, da sola o con altri portatori di interessi, su più fronti a tutela dei propri iscritti e dei cacciatori in generale: dai necessari correttivi ai Dgls per il recepimento della cosiddetta Direttiva armi (la partecipazione a una audizione su questo tema è fissata per questa settimana) a un incontro con la sottosegretaria Gava del ministero dell’Ambiente, alla richiesta di un confronto con il ministro delle Politiche agricole Centinaio per richiamare lui e il suo Dicastero alle responsabilità previste dalla 157/92 e al rispetto delle deleghe che questa gli affida, sempre disattese negli ultimi anni da tutti i ministri dell’agricoltura succedutisi. Un cenno è stato dedicato alla lettera del ministero dell’Ambiente che invita le Regioni a non concedere la pre apertura alla tortora; una vicenda dettagliatamente spiegata dal dottor Sorrenti nel suo intervento a margine dell’assemblea, che il presidente ha ripreso per sottolineare l’immediata attivazione di Federcaccia e, trattandosi di una questione di respiro europeo, l’importanza di un sempre maggior ruolo presso Face Europa e attraverso questa presso la Commissione ambiente.

Sul fronte interno il presidente ha annunciato l’entrata in funzione prevista per la fine di questo anno di un nuovo sistema informatico federale che andrà a sostituire quello attualmente in uso, ormai non più al passo con i tempi, per rendere sempre più veloce ed efficiente – e con minor costo – la gestione di tutti i dati necessari al buon funzionamento della macchina federale.

Nel corso dell’assemblea si è sviluppato un primo dibattito attorno alle future linee programmatiche che accompagneranno Federcaccia fino all’elezione della prossima Presidenza, prevista fra poco meno di un anno.

Puntuale, nuovamente, l’invito di Dall’Olio ai dirigenti periferici ad affrontare e dare vita a una discussione partecipata utile a portare contributi in questa direzione.

Il presidente nazionale ha chiuso il suo intervento con un forte e sentito richiamo a non perdere di vista il tema dell’unità della rappresentanza del mondo venatorio, necessità prioritaria e per lui irrinunciabile per Federcaccia e per la caccia italiana e che ha guidato molte delle iniziative soprattutto della seconda parte del suo mandato. “Oltre a questo la Federazione si dovrà occupare professionalmente di caccia, una guida che ha accompagnato il lavoro di questi due cicli e che dovrà accompagnare necessariamente anche i prossimi”.

“Abbiamo ascoltato questa mattina una pluralità di idee e di proposte – ha concluso il presidente dell’assemblea Antognoni dichiarando chiusi i lavori – Sono certo che come sempre Federcaccia sarà capace percorrere al meglio la strada della sintesi e della condivisione, per confermarsi ancora una volta quella grande associazione al servizio della caccia e del Paese che è da oltre 100 anni”.

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