ANLC: SIAMO TUTTI ELISA PERRONE
- Scritto da Luca Gironi
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Elisa Perrone, una tranquilla e integerrima ragazza piemontese si trova, suo malgrado, al centro di una vicenda davvero inquietante e profondamente triste; una vicenda che in un paese civile dovrebbe essere condannata con una unanimità plebiscitaria e che, invece, viene tollerata con un colpevole disinteresse dalle autorità e dai grandi mezzi di comunicazione. Questa ragazza, che ha il solo torto di non bere, di non fare uso di droghe; di condurre una vita irreprensibile sotto tutti i punti di vista, ha una colpa gravissima agli occhi di qualche fanatico talebano delle frange più intolleranti ed estremiste dell’animalismo italico: è una cacciatrice.
La sua licenza di caccia è considerata dai nazianimalisti di oggi come un documento ebreo era considerato dai nazisti di 80 anni fa: la prova inconfutabile di essere una criminale sovversiva, pericolosa per la razza e quindi da combattere, da isolare e da estirpare come un cancro.
Altri commenti sono superflui ma è necessario sottolineare che l’atteggiamento odierno di questi individui è il frutto di anni di tolleranza nei confronti delle loro violenze e degli innumerevoli atti di vandalismo commessi contro i privati (allevamenti, negozi ecc.) e contro le istituzioni (laboratori di
ricerca e ospedali).
La Libera Caccia, nel confermare ad Elisa la sua vicinanza morale e il sostegno di tutti i suoi associati, si dichiara fin da ora pronta – da sola o in totale sinergia con le consorelle associazioni – a sostenere in toto le spese di giudizio e tutte le eventuali azioni che Elisa riterrà di intraprendere a
tutela della sua dignità e della sua persona.
Roma, 18 ottobre 2018
Il Presidente
Paolo Sparvoli