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Cervi d’Abruzzo: il Tar decide di non decidere

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A seguito dell'udienza del 14 maggio il Tar Abruzzo ha dichiarato cessata la materia del contendere tra la Regione Abruzzo e le associazioni di tutela animale. Le sigle animaliste avevano presentato ricorso contro la delibera di Giunta 509 dell'8 agosto 2024.
I giudici amministrativi hanno preso atto "della mancanza di interesse alla pronuncia nel merito, atteso che l'atto impugnato aveva cessato i suoi effetti", infatti il calendario venatorio ha terminato la sua validità lo scorso marzo.
Brevemente la storia
Per contenere la popolazione di ungulati, giudicata un problema a causa dei danni provocati all’all’agricoltura e per la sicurezza pubblica, la giunta regionale, dopo aver avuto parere favorevole da parte dell’Ispra. ad agosto 2024 aveva approvato una delibera che consentiva l’abbattimento di 469 cervi, al di fuori delle aree protette.

La delibera era motivata dalla valutazione dei danni subiti dall'agricoltura (nel periodo 2019-2023 registrati 6.954 impatti del cervo al comparto agricolo, con un notevole incremento negli ultimi due anni) e la sicurezza stradale (nel medesimo periodo, si sono registrate 806 collisioni tra veicoli e cervidi). Non ultimo il considerevole aumento della densità della specie per chilometro quadrato, avrebbe determinato un conflitto con la conservazione del camoscio appenninico.

Il prelievo conservativo autorizzato rappresentava il 10% della consistenza minima accertata mediante l'ultimo censimento effettuato in aree non protette.

Le associazioni animaliste avevano inizialmente fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale (TAR), settembre 2024 che aveva respinto il ricorso e a quel punto le associazioni si erano appellate al Consiglio di Stato.

I giudici di secondo grado hanno ribaltato l'iniziale ordinanza del Tar Abruzzo che aveva rigettato il ricorso delle associazioni contrarie all'abbattimento richiedendo una nuova pronuncia allo stesso Tar.

Di fatto la medesima questione è prevedibile si ripeterà nuovamente per la prossima stagione venatoria con tutte le polemiche correlate.

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