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Riforma della 157/92: tanta confusione ed idee poco chiare

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Ormai da due settimane l’argomento del giorno è sempre lo stesso: il progetto di modifica della ln157/92. Annunciata dal Ministro dell’Agricoltura in una fiera di settore, ancora non se ne conoscono i contenuti nel dettaglio. Ci sono solo rumors e indiscrezioni che continuano ad apparire sui giornali, assieme ai commenti dei tifosi delle squadre “procaccia” o “anti caccia”. Noi di Arci Caccia attendiamo che sia un testo reale su cui confrontarsi prima di esprimerci. La nostra trentennale difesa della 157/92 ci pone al di sopra di ogni sospetto. In attesa di conoscere il contenuto della proposta di riforma di una legge che ha bisogno, certamente, di un aggiornamento che la adegui ai tempi, ma non di essere stravolta nei principi e nelle finalità, siamo costretti a assistere ad un teatrino di pro e contro che spesso sconfinano nell’assurdo. La nostra posizione è sempre stata quella della necessità di una riforma organica, che passi per prima cosa da una relazione sullo stato di attuazione della legge, evitando modifiche spot a spizzichi e bocconi che in questi anni hanno portato più problemi che soluzioni. Abbiamo letto i commenti a favore e contro di esponenti della maggioranza, quello del PD che contesta il metodo di riforma ma non il merito in attesa di leggere il testo. Siamo rimasti perplessi da quello uscito ieri a firma dell’On. Zanella, che, da una parte richiama ad una condivisibile difesa della 157/92, per poi proporre l’abolizione dell’art. 842 del codice civile in accordo con gli agricoltori. All’onorevole Zanella vogliamo dire che l’art.842 è quello che ha permesso in Italia il mantenimento di un’attività venatoria pubblica e popolare. Questa impostazione della caccia non è una parte della legge 157, ne è il cardine fondamentale. Senza la caccia pubblica questa legge non può esistere. Suggeriamo, quindi, se lo scopo è davvero quello di difendere la ln 157/92, di far documentare molto meglio i propri consulenti prima di prendere certe posizioni.

 

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