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Arci Caccia Piemonte in difesa dei cacciatori contro gli attacchi di Coldiretti in Regione

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Ed eccoci di nuovo!
Per l’ennesima volta, veniamo attaccati beceramente, senza nessuna motivazione concreta, se non quella di individuare a prescindere il solito colpevole: IL CACCIATORE.
Adesso basta!
Ci riferiamo alle affermazioni fatte dall’associazione Coldiretti nella persona del presidente provinciale di Torino, riportate dai giornali e ribadite anche da alcuni passaggi in televisione, e che descrivono in modo alquanto confuso la possibilità di iniziare la caccia al cinghiale il 1° di settembre, vendendola come la più “succulenta” delle opportunità.
Il tutto, se mai fosse vera questa “fantomatica” opportunità, attaccando la nostra categoria, come d’altronde hanno sempre fatto.
E allora mettiamo un po’ d’ordine, entrando però nel dettaglio delle cose, anche giuridicamente.
Premesso che i cacciatori, i quali, pagano tanti soldi (gli unici che pagano davvero tutto) per praticare l’attività venatoria, lo fanno come e quando vogliono loro, attenendosi comunque scrupolosamente alle normative; anche se dobbiamo qui ricordare A TUTTI che tale attività è una nostra passione e non siamo i dipendenti (per giunta a gratis) di nessuno.
In merito poi alle polemiche scaturite dalla possibilità di aprire il 1°di settembre, facciamo alcune precisazioni:
l’ordinanza n°4 del commissario straordinario, pur dando questa possibilità (preciso…NON È UN OBBLIGO), riserva tale indicazione ESCLUSIVAMENTE in area Buffer (taglio pari a 20km dalla zona di restrizione1).
Di conseguenza, si evince immediatamente, che tutti gli enti gestori, visti soprattutto i tempi estremamente ristretti, non avrebbero avuto il tempo per modificare e produrre eventuali regolamenti che tutelassero gli utenti cacciatori.
Tale normativa, inoltre, OBBLIGA l’osservazione di alcune regole fondamentali (specifichiamo per chi non avesse letto o capito l’ordinanza):
1) Oltre al controllo sanitario sulla trichinella, protocollo già consolidato da anni, si ha l’obbligo di campionare la milza per le verifiche relative alla P.S.A. (ripeto…richiesta soltanto in area Buffer).
2) La gestione delle carcasse deve avvenire attraverso specifiche indicazioni e procedure che esulano dalla normale e consueta attività.
3) In questa situazione sanitaria (tutte le possibili inadempienze potrebbero scaturire in procedimenti penali), bisogna avere una particolare attenzione a tutte le procedure richieste.
4) Da cosa ci è dato sapere gli ATC di riferimento, in modo assolutamente trasparente, dopo aver ascoltato il parere di tutte le squadre da cinghiale autorizzate sul territorio, hanno preso una decisione in sede di comitato di gestione, aprendo la regolare attività venatoria il 1° di ottobre.
Tali decisioni, sono scaturite analizzando le molteplici situazioni del nostro territorio:
Raccolti pendenti…per questa ragione, in funzione del fatto che è assolutamente vietata l’attività venatoria sui terreni interessati dalle colture i cacciatori di cinghiali hanno chiesto di poter iniziare l’attività 15 gg dopo, come d’altronde recita, in qualità di possibile variazione, il calendario venatorio Regionale.
Questo li aiuterebbe sul fatto che molti di questi appezzamenti sarebbero già liberi da tale incombenza.
Ma invece di capire tale situazione gli stessi vengono tacciati come coloro che non vogliono applicarsi alla tutela dei danni.
Domanda: per caso ci stanno chiedendo di commettere degli illeciti?
Un’altra ragione di importanza rilevante è la scarsa visibilità dovuta alla vegetazione ancora molto fitta, che dà pochissima visuale e, per ovvie ragioni di sicurezza, più cade la foglia e più si caccia in tranquillità.
Si tenga anche conto del fatto che, normalmente, le prime 2 settimane di caccia nel mese di settembre sono il periodo con meno abbattimenti di tutta la stagione.
Statisticamente, in modo incontestabile, è meglio allungare il prelievo per tutto il mese di gennaio che aprire prima a settembre.
L’ordinanza sopracitata, una volta adottata, obbliga, per ovvie ragioni, a due aperture differenziate, e che avrebbe vincolato gli enti a chiudere la caccia, così come da calendario regionale al 21 di gennaio, dovendo, comunque, produrre due regolamenti e protocolli differenti (figli e figliastri?).
Chiediamo: ma non è stato meglio decidere di andare a caccia tutto il mese di gennaio?
In sede di comitato, tutti gli ATC e CA, decidono in maniera trasparente e palese, per alzata di mano, qualsiasi provvedimento.
Tutti i soggetti delle varie categorie rappresentate, se presenti, sono tenuti ad esprimere il proprio parere e far valere le loro rimostranze.
Se, come ci è stato riportato, i comitati di gestione hanno deciso “a maggioranza” e con votazione democratica di prendere tali decisioni, queste decisioni, a nostro parere, non sono contestabili, né tantomeno criticabili, visto e considerato, che vengono votate in modo congruo e trasparente.
Soltanto in sede di comitato si possono cambiare tali decisioni, in maniera democratica, costruttiva e propositiva, e non pubblicando semplici slogan scagliati su una pagina di giornale gettando fumo negli occhi di chi legge, o di chi, purtroppo, non sa come realmente la situazione sia complicata, confusa e macchinosa!
LA STRUMENTALIZZAZIONE non costituisce nulla di buono, crea solamente svantaggi a tutti i soggetti interessati e dà solamente spazio ad “avvoltoi” che sono solamente in cerca di “numeri” per infiltrarsi in un sistema che, pieno di debolezze burocratiche, soccomberebbe definitivamente, ed ovviamente…A SVANTAGGIO DI TUTTI!
Questa è la responsabilità?
Queste sono le alternative?
Questo è il fine che ci si propone di raggiungere?
Ecco, se il buongiorno si vede dal mattino, riteniamo che la giornata sarà purtroppo lunga e uggiosa, l’aria irrespirabile.
Ciò posto, il tempo sarà galantuomo e noi cacciatori staremo sempre attenti che tutto ciò non avvenga, contrastando ogni forma di accuse e rimproveri ingiusti; SEMPRE, soprattutto quando questi avvengono attraverso gli organi di stampa senza un confronto serio, responsabile e coscienzioso.
Restiamo comunque sempre disponibili ad ogni confronto, in qualunque sede, per il bene delle categorie interessate e di tutta la collettività.
NON È MAI TROPPO TARDI!

Torino li 10-09-2025.

Il Presidente Regionale
Remo CALCAGNO

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