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Arci Caccia Toscana fa il punto sulla Peste Suina Africana

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Negli scorsi giorni i quadri dirigenti di Arci Caccia Toscana hanno partecipato ad un evento formativo sulla Peste Suina Africana. Grazie alla disponibilità dei tecnici della Regione siamo stati aggiornati sull’evolversi dell’epidemia e sugli aggiornamenti normativi all’attività venatoria portati dall’Ordinanza n° 7 del Commissario Filippini. Purtroppo, la malattia si è spostata e le zone a restrizione sono avanzate, andando a inglobare l’intera provincia di Massa Carrara, gran parte d quella di Lucca ed un comune della provincia di Pistoia. Nell’area più interna al fronte della malattia, la cosiddetta Zona II, quella dove si trovano i casi di cinghiali infetti, e nell’area limitrofa, ovvero le Zone I, la caccia al cinghiale è chiusa e il prelievo si svolge in controllo nelle varie forme previste dalla normativa. Sul bordo della Zona II insite la Zona di Contenimento Espansione Virale, una fascia di territorio con regole più stringenti. Al di fuori delle zone a restrizione è individuata una zona di depopolamento che interesserà le aree non a restrizione della provincia di Lucca, alcuni comuni di quella di Pisa e gran parte di quella di Pistoia. Qui la caccia continua, in modo potenziato e monitorando per Trichinella e PSA tutti i capi abbattuti.

Facciamo nostra una raccomandazione espressa dalla Regione e la giriamo a tutti i praticanti la caccia al cinghiale. Per partecipare alle operazioni di prelievo in Zona I e in Zona II i cacciatori devono essere abilitati ai sensi dell’art 37 ed aver seguito un corso per la biosicurezza online reperibile a questo link: https://formazione.izsum.it/eventi/2249 . Inoltre, i conduttori devono essere abilitati per i cani limieri, così come i cani.

Ringraziamo lo staff della Regione: il Dott. Ferretti, il Dott. Lenuzza, il Dott. Capecci e la Dott.ssa Muzzi per la disponibilità dimostrata e la chiarezza delle informazioni fornite. Arci Caccia resta a disposizione per collaborare con la Regione e le altre istituzioni per cercare di contenere il procedere di questa malattia ed aiutare i cacciatori ad affrontare al meglio i disagi portati da questa nuova emergenza.

Alleghiamo un prospetto riepilogativo: 

 

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