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Luca Gironi

Luca Gironi

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Emergenza Cinghiali: Arci Caccia Marche scrive alla Regione

 

Gentilissimi, l’aumento esponenziale, nella nostra Regione e non solo, della specie Cinghiale (Sus scrofa), oltre a rappresentare una seria minaccia per la salvaguardia della biodiversità, è sempre più motivo di conflitto tra il mondo agricolo e venatorio.

L’assenza di strategie gestionali nelle Aree Protette, piani di gestione della caccia al cinghiale inefficaci nelle aree cacciabili e la scarsa vigilanza da parte degli organi gestori sul conseguimento dei piani di abbattimento, l’attività venatoria sul cinghiale improntata sul “peso” dei carnieri e, in alcuni casi, la scarsa collaborazione degli agricoltori nell’attuare misure di protezione atte a limitare il danno alle produzioni agricole, sono state determinanti per il raggiungimento della situazione attuale.

Il problema deve esser risolto e per questo, l’Associazione Venatoria scrivente, si rende da subito disponibile ad un confronto per rapportarsi sulla difficile e delicata questione, cercando di delineare e proporre alla Regione Marche e agli Ambiti Territoriali di Caccia una linea gestionale condivisa ed efficace, capace di ridurre la specie con l’obbiettivo di mitigare le controversie tra i vari stakeholder, nell’interesse dell’intera comunità.

Si resta a completa disposizione e si porgono distinti saluti.

Pesaro, lì 23 ottobre 2017

Gabriele Sperandio

Toscana: la Regione chiarisce i criteri di partecipazione ad una battuta al cinghiale

Oggetto: D.P.G.R. 48/R del 2017, Art. 73 comma 5. Numero minimo di cacciatori per poter svolgere
la caccia al cinghiale in braccata.

Con riferimento al numero minimo di cacciatori per poter svolgere la caccia al cinghiale in braccata
si specifica quanto segue:
Il comma 5 dell’articolo 73 del DPGR 48/R/2017 consente alle squadre iscritte ad un ATC di unirsi
e svolgere la braccata congiuntamente. In tal caso, ai fini del raggiungimento del numero minimo di
cacciatori necessari per poter svolgere la caccia al cinghiale in braccata, si specifica che tutti i
cacciatori iscritti alle squadre che decidono di svolgere la braccata congiuntamente sono considerati
iscritti a quella determinata azione di caccia e quindi non rientrano nelle limitazioni numeriche
previste per gli ospiti.
Le braccate possono essere effettuate con la presenza di almeno 18 cacciatori tra ospiti ed iscritti
alla squadra. Tale numero può raggiungersi anche con la somma di cacciatori afferenti a due o più
squadre che svolgono insieme la braccata. Il numero di cacciatori ospiti deve essere comunque
inferiore alla metà dei cacciatori presenti alla braccata.
La l.r. 10/2016 articolo 6 comma 8 prevede che “al fine di facilitare la realizzazione dei piani di
prelievo negli interventi in braccata effettuati alle squadre di ciascun distretto, fermo restando fisso
il numero di squadre attivo sul territorio regionale, il numero di partecipanti minimo per tali azioni
di caccia è fissato in diciotto cacciatori iscritti.”
Pertanto ai fini del raggiungimento del numero minimo richiesto dalla l.r. 10/2016 è comunque
necessario che partecipino alla braccata 18 cacciatori “iscritti”. La ratio di tale disposizione è di
facilitare la realizzazione dei piani di prelievo e quindi lo svolgimento delle braccate tramite
personale adeguatamente preparato. A tal fine, con la stessa l.r. 10/2016 è stato introdotto nella l.r.
3/1994 il registro dei cacciatori abilitati alla caccia agli ungulati. Gli “iscritti” di cui all’articolo 6,
comma 8 della l.r. 10/2016, sono i cacciatori iscritti nei registri di cui all’articolo 28 quater della l.r.
3/1994.
Quindi, concorrono al raggiungimento del numero minimo di 18 partecipanti alla braccata:
- i cacciatori iscritti alla squadra ospitante
- cacciatori iscritti alla squadra, facente parte del medesimo ATC, che svolge congiuntamente la
braccata.
- ulteriori cacciatori ospiti iscritti all’ATC e in possesso dei requisiti individuati all’articolo 28
quater della l.r. 3/1994, in misura inferiore alla metà dei cacciatori presenti alla braccata.
Fermo restando quanto sopra indicato per il raggiungimento del numero minimo dei partecipanti,
per quanto riguarda gli ospiti si richiama quanto previsto al comma 6 dell’articolo 73, ovvero che
“alle braccate al cinghiale possono partecipare in qualità di ospiti anche cacciatori iscritti all’ATC
non in possesso dei requisiti di cui all’articolo 72 e non iscritti alla squadra, e cacciatori in
mobilità.”
Il responsabile della squadra ( nel caso di braccata congiunta il responsabile della squadra ospitante)
compila regolarmente la scheda di presenza della giornata di caccia riportando l'elenco dei
cacciatori iscritti alla propria squadra, partecipanti alla battuta.
Nella scheda di presenza giornaliera deve essere anche specificato l'eventuale presenza della
squadra che svolge congiuntamente la braccata con l'elenco dei relativi partecipanti.
Nella medesima scheda di presenza giornaliera deve essere riportato anche l'elenco dei cacciatori
ospiti.
Tali procedure sono sostituite da quelle di trasmissione dati via telefonica o web se disponibili.
Il responsabile della squadra ospitante si accerta del possesso dei requisiti di ciascun partecipante.
Distinti saluti.
Il Dirigente
Paolo Banti

Siena: Cinghiali, caprioli e lupi sotto casa: sfida per una buona gestione

  • Pubblicato in Notizie



CINGHIALI, CAPRIOLI E LUPI SOTTO CASA

Sfida per una buona gestione

Conferenza di Sandro Lovari e Francesco Ferretti dell’Università di Siena

Accademia dei Fisiocritici

27 ottobre 2017 – ore 17

“Cinghiali, caprioli e lupi sotto casa: sfida per una buona gestione” è l’argomento di grande attualità della conferenza in programma venerdì 27 ottobre alle ore 17 all’Accademia dei Fisiocritici. Ne parlano in modo divulgativo due studiosi del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Siena: l’etologo Sandro Lovari che introdurrà il tema e il ricercatore Francesco Ferretti che illustrerà i metodi di stime numeriche della fauna selvatica. Ampio spazio sarà dato agli interventi del pubblico. La locandina è scaricabile all’indirizzo: http://www.fisiocritici.it/images/eventi/LCCCL2017.pdf

_______________________________________

Accademia dei Fisiocritici onlus

Piazzetta Silvio Gigli, 2 – 53100 SIENA

0577 235800 – 47002 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.fisiocritici.it

BERGAMO: ANIMALISTI VANDALIZZANO CAPANNI DI CACCIA

 Il mondodegli animalisti, sconsiderati personaggi che si proclamano vicini a certi partiti che inneggiano alla difesa degli animali, sta compiendo atti di un’inimmaginabile inciviltà, vandalizzando gravemente capanni di caccia e terreni circostanti, curati in modo impeccabile, vere infrastrutture del nostro paesaggio verde. E’ purtroppo avvenuto nella zona di Fara Gera d’Adda (BG) dove alcuni appostamenti sono stati quasi completamente distrutti. Tuttavia, sembrerebbe possibile risalire a questa banda di vandali teppisti perché quella notte (tra venerdì 20 e sabato 21 ottobre), sembra che un cittadino abbia rilevato la targa di un automezzo (anche se dovevano essere più d’uno) che, verso mezzanotte, avrebbe trasportato i responsabili di questi gravi fatti, peraltro prontamente denunciati ai locali Carabinieri. Ogni più utile informativa, cui garantiamo l’anonimato, sarà importante, ma il livello d’attenzione deve rimanere alto e confidiamo nell’azione delle Forze dell’ordine perché la tranquillità torni a regnare nelle nostre campagne. Le persone interessate si costituiranno parte civile per la richiesta di rifusione dei danni materiali, morali e delle infrastrutture verdi da anni attentamente curate nell’ambiente circostante.

 (ANUU Migratoristi)

Lupo, la Regione scrive a Galletti: "In campo tutti gli strumenti per superare l'emergenza predatori"

 

 

 

FIRENZE – Prevenzione, sostegno alle imprese, prelievo; questi i punti principali del cosiddetto ‘Piano lupo' ancora bloccato a livello nazionale, ma che la Regione Toscana - con una nuova lettera indirizzata al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - richiede formalmente di poter attuare sul proprio territorio.

"Sono oltre 1.500 gli attacchi denunciati dagli allevatori solo nell'ultimo triennio. Si tratta di numeri da capogiro, che purtroppo non riescono ad esprimere la frustrazione dei molti che hanno persino smesso di segnalare le predazioni subite, ma che danno però l'idea della gravità del problema che stiamo vivendo. La Regione ha cercato di fronteggiare questa situazione investendo somme ingenti in opere di prevenzione (come ad esempio recinzioni e cani da guardia), supportando gli allevatori danneggiati mediante il rimborso dei danni subiti, provvedendo a finanziare piani di cattura dei cani vaganti nelle aree critiche e persino alla cattura di alcuni esemplari di ibridi, con un impegno complessivo negli ultimi 3 anni di oltre 3 milioni di euro".

Così l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi facendo il punto sulle azioni decise dalla Regione a difesa del settore primario e in particolare di tutti quegli agricoltori i cui capi ovini e bovini sono stati colpiti dagli attacchi dei predatori.

Ma questo insieme di azioni, ha sottolineato Remaschi, non è più sufficiente: "In questi ultimi mesi le problematiche si sono aggravate, come dimostra l'aumento delle predazioni e delle aziende costrette a cessare la propria attività. Per questo abbiamo deciso di chiedere al ministro dell'Ambiente l'autorizzazione al prelievo in deroga di un numero di capi pari al 5% del totale dei lupi presenti nel nostro territorio. Nel frattempo, confermo l'impegno ad individuare nel bilancio regionale 500mila euro utili ad assicurare le risorse necessarie a coprire tutte le richieste di indennizzo per danni del 2016, la cui graduatoria è stata approvata pochi giorni fa".

"Portare nuovamente l'attenzione del Ministero su un tema così rilevante per il nostro territorio è, a mio avviso, indispensabile – commenta Leonardo Marras, capogruppo PD in Consiglio Regionale –, gli agricoltori toscani non riescono più a sopportare le conseguenze dei continui attacchi dei lupi, le segnalazioni che riceviamo sono ormai quotidiane, e si aspettano da noi una risposta concreta e immediata. Intanto, la notizia positiva è l'autorizzazione da parte della Commissione europea a superare il limite finanziario dei 15.000 euro in tre anni, ovvero il tanto auspicato superamento del regime de minimis che ci permetterà di indennizzare integralmente le aziende colpite da attacchi ai predatori".

La Regione Toscana intende muoversi su tutti i fronti, tra cui di particolare rilevanza quello di assicurare un rimborso dei danni più congruo per le azioni dei predatori: "Abbiamo dimostrato alla Ue – aggiunge Remaschi - la necessità, vista la gravità della situazione per le aziende, di superare il vincolo fissato per il cosiddetto regime degli aiuti di Stato: in questo modo gli agricoltori potranno ricevere per intero quanto necessario rispetto ai danni subiti". Questa novità sarà applicabile quindi sin dal prossimo bando.

"In commissione abbiamo portato avanti un'indagine conoscitiva sulla prolificazione del lupo – spiega Gianni Anselmi, presidente della commissione Sviluppo rurale del Consiglio regionale –; questa ha permesso di tracciare un quadro chiaro e aggiornato della situazione, rispecchiando gli allarmi lanciati da allevatori e agricoltori e rilevando come il fenomeno delle predazioni non sia più localizzabile solo nelle aree marginali della maremma e del senese ma sia ormai diffuso su tutto il territorio. Dalla conclusione dell'indagine era emerso un approccio toscano coerente con le prescrizioni e l'ampiezza degli strumenti previsti dal Piano lupo, strumenti che la Regione ha messo in campo e che prevedono il prelievo come strumento ultimo e straordinario a fronte di una situazione non ordinaria".

L'assessore Remaschi ha anche ricordato il pericoloso diffondersi di fenomeni di bracconaggio nei confronti dei lupi: "Si sta diffondendo negli abitanti di diverse zone della collina e della montagna toscana l'idea di essere lasciati soli di fronte ad un fenomeno che non da segnali di affievolimento, ma anzi, giorno dopo giorno sembra crescere senza avere risposte, ingenerando l'indebita idea di doversi "difendere" da soli".

"Riteniamo – proseguono Remaschi e Marras - che non ci siano le condizioni per poter attendere oltre l'approvazione del Piano Nazionale, ma c'è la necessità oggettiva, almeno per il territorio toscano, di mettere in atto quanto indicato nel documento applicando le previsioni delle direttive comunitarie e dalla normativa vigente e che sia necessario utilizzare tutte le possibilità offerte dalla direttiva Habitat, così come avviene nella altre nazioni europee che si trovano ad affrontare questo fenomeno, compresa la deroga al prelievo.

Da qui la richiesta formale al Ministero di autorizzare il progetto di prelievo in Toscana, in deroga alle disposizioni di cui agli art. 8 e 11 del DPR 357/97.

Il numero richiesto è pari, come detto, al 5% della popolazione dei lupi in Toscana. Il prelievo deve indirizzarsi su quei soggetti che focalizzano la loro attività predatoria su greggi di ovini e bovini.

 

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura