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Luca Gironi

Luca Gironi

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Abruzzo: Anuu, Arcicaccia, Eps, Italcaccia e Liberacaccia ricorrono sul calendario venatorio

La Regione ha deciso di ignorare il ruolo, il contributo e la funzione istituzionale delle Associazioni venatorie, e dunque adesso è giunto il momento di andare fino in fondo nella difesa dei cacciatori abruzzesi.
I Presidenti delle Associazioni Anuu, Arcicaccia, Eps, Italcaccia e Liberacaccia hanno inoltrato, per il tramite del prof. avv. Giacomo Nicolucci, una richiesta di accesso agli atti per verificare la legittimità del procedimento istruttorio e decisionale seguito dalla Regione Abruzzo per l’emanazione, assolutamente tardiva, del Calendario Venatorio 2017-2018.
Ogni anno, riferiscono, si assiste ad un assurdo minuetto, quando basterebbe reiterare con sicurezza previsioni passate, per giunta meno inutilmente complicate a livello burocratico, giacché alcuna sostanziale modificazione faunistica giustifica ogni anno un assetto diverso. Peraltro, è colpa unicamente della inerzia e della scarsa capacità tecnica e politica della Regione se mancano dati e conoscenze o se i sistemi di pianificazione e gestione territoriale sono vetusti, superati ed inadeguati. Vi è, ad oggi, che la Regione Abruzzo ha di fatto soppresso un mese di attività venatoria, nel mentre le altre regioni d’Italia continuano a goderne, e tutto ciò senza alcuna valida ragione di sorta.
Peraltro, si aggiunge, il prelievo in settembre interesserebbe specie migratrici, la cui cacciabilità, anche qualora limitata da condizioni climatiche od ambientali, si riverbera solo a danno dei cacciatori stessi e giammai della fauna; od anche, riguarderebbe specie che vengono reimmesse dagli ATC e per le quali alcun’istanza di tutela faunistica può essere legittimamente dispiegata, se non nell’ottica dell’irrazionalità più assoluta. Tutto ciò aggiungendo una complessità burocratica limitatrice, sparsa ovunque, che, assolutamente, non è in grado di dispiegare gli effetti desiderati, ma che spesso si rivela in tutta la sua negatività. La Consulta regionale a parere della Regione avrebbe manifestato un mero “avviso”, di cui nessuno ha tenuto conto, nel mentre essa esprime ai sensi di legge un vero e proprio parere obbligatorio, pari a quello dell’Ispra, da cui si distingue unicamente per la natura politica e non tecnica dei contenuti. Ma del parere della Consulta nessuno ne ha tenuto conto.
Si aggiunge che l’Ufficio programmazione faunistico-venatoria sembra del tutto succube di un altro Ufficio regionale (CCR-VIA) che, per il profilo curriculare dei suoi membri, alcuna valutazione di merito di carattere venatorio può esprimere, eppure si prodiga in prescrizioni e limitazioni, sovente provocate da persone esterne che spacciano severe competenze senza nemmeno essere in possesso di un diploma di laurea. Questa situazione è diventata inaccettabile e sarà vagliata ai fini di un eventuale esercizio di plurime azioni giudiziarie, nel caso anche ai fini del risarcimento del danno per lesione di interesse legittimo, in favore di ciascun cacciatore iscritto alle associazioni ricorrenti.


ANUU, ARCICACCIA, EPS, ITALCACCIA e LIBERACACCIA

ANUU: IL CALDO È PASSATO

È avvenuto il cambiamento meteo tanto atteso non solo dagli agricoltori, ma anche dai cittadini, dopo un agosto con assenza di precipitazioni, salvo qualche rovinoso temporale con vento forte che più che benessere ha portato solo danni. E finalmente il vecchio detto “tanto tuonò che piovve” ha portato abbondanti precipitazioni su tutta la penisola nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 settembre. In questo contesto meteo con temperature al di sopra della norma stagionale nei mesi di luglio e agosto, con sei punte di calore veramente eccezionali e con livelli di siccità preoccupanti (gli ultimi nove mesi sono stati i più secchi dal 1800 con un deficit di pioggia del 40%), la migrazione è arretrata di molto con numeri di catture inferiori al totale mensile degli scorsi anni nel periodo monitorato dall’Osservatorio Ornitologico FEIN di Arosio presso il quale vengono settimanalmente tratti questi dati. A questo proposito vi è da osservare che nell’ultima settimana di agosto abbiamo avuto un leggero movimento migratorio di Balie nere il 25 e il 30 e di Prispoloni il 31, mentre tutte le altre specie estatine sono apparse regolarmente seppure in numero meno consistente che nel passato (quali Luì grosso, Beccafico, Codirosso, Pigliamosche, Torcicollo, Cincia bigia). Il passaggio del tanto desiderato, ma modesto, cambiamento meteorologico, che è avvenuto nella serata di venerdì 1 settembre e nella giornata di sabato 2, ci ha consentito di constatare un buon movimento migratorio di Prispoloni lunedì 4, mentre nella successiva giornata del 5 hanno avuto un buon passaggio le Balie nere, anche se in numero minore rispetto agli scorsi anni. E poi sabato 9 e domenica 10 le cateratte del cielo, come abbiamo ricordato sopra, si sono aperte sopra di noi. E per gli estatini non è ancora conclusa la stagione.

Mobilità: Arci Caccia Lazio sollecita l’adozione dei protocolli di reciprocità

 

All’attenzione del Dott. Carlo Hausmann Assessore Agricoltura Caccia e Pesca della Regione Lazio

L’ARCI CACCIA sollecita la necessità che la Regione Lazio così come hanno fatto Toscana e Umbria sottoscriva il Protocollo di reciprocità per la mobilità interregionale dei cacciatori per consentire l’invio delle lettere di autorizzazione ai cacciatori in tempi utili.

Il Presidente Regionale

Giuseppe Pilli

Lombardia: La Regione riduce i carnieri

La Regione Lombardia, vista la nota inviatale da ISPRA, ha ritenuto opportuno procedere ad una riduzione dei carnieri giornalieri e stagionali previsti nel calendario venatorio per alcune specie. Ecco le nuove disposizioni appena approvate:

1. di prevedere, per la stagione venatoria 2017-2018, una riduzione del prelievo per le specie Allodola (Alauda arvensis), Combattente (Philomachus pugnax), Moretta (Aythya fuligula), Moriglione (Aythya ferina), Pavoncella (Vanellus vanellus), Pernice bianca (Lagopus muta helvetica) e Quaglia (Coturnix coturnix) come segue:


- Allodola (Alauda arvensis):
• prelievo venatorio consentito dal 1° ottobre 2017 al 31 dicembre 2017;
• carniere giornaliero e stagionale per cacciatore non superiore a 10 e 50 capi;
- Combattente (Philomachus pugnax):
• sospensione del prelievo venatorio;
- Moretta (Aythya fuligula):
• carniere stagionale per cacciatore non superiore a 40 capi;
- Moriglione (Aythya ferina):
• prelievo venatorio consentito dal 1 ottobre 2017 al 20 gennaio 2018;
•carniere giornaliero e stagionale per cacciatore non superiore a 5 e 25 capi;
- Pavoncella (Vanellus vanellus):
• carniere giornaliero e stagionale per cacciatore non superiore a 5 e 25 capi;
- Pernice Bianca (Lagopus muta helvetica):
• non saranno oggetto di prelievo le subpopolazioni in cui l’indice riproduttivo, calcolato in base ai censimenti estivi, risulti inferiore a 1,25 giovani/adulto;
• il prelievo verrà fermato alla realizzazione dell’80% del piano;
• eventuali ulteriori limitazioni potranno essere disposte, entro il 20 settembre 2017, dal Dirigente dell’Ufficio Territoriale interessato o della Provincia di Sondrio, in base alla gestione operativa ed ai risultati dei censimenti effettuati;
- Quaglia (Coturnix coturnix):
• carniere giornaliero e stagionale per cacciatore non superiore a 10 e 50 capi;

ARCI CACCIA. “Grillini” in Campania. Ancora una brutta pagina della politica. Dichiarazione congiunta del Presidente Nazionale Sergio Sorrentino e del Presidente Regionale Enrico Rosiello.

“Della vecchia politica i Grillini sembrano i migliori interpreti.

Di calamità e problemi dei cittadini si alimentano, così come di qualsiasi cosa possa fare notizia. Sono “cacciatori di voti” irriguardosi delle difficoltà, dei sentimenti delle persone.

Con l’”Apertura” della stagione venatoria “mangiano pane e caccia” strumentalizzando la siccità, inviano messaggi privi di alcun supporto scientifico e razionale.

Gli italiani e i campani nel caso specifico sono stanchi di politici che leggono i “fondi del caffè” per autocelebrarsi interpreti dei pensieri umani e animali.

Mentre drammaticamente i cittadini pagano, anche con la propria vita, la mala gestione del territorio e il dissesto idrogeologico, ci sono i grillini così arroganti da ergersi a giudici delle politiche ambientali e del rapporto politica/creato.

La difesa del Creato “non è cosa loro”. Di questo patrimonio rispondono tutti i cittadini del mondo compresi i cacciatori, universalmente presenti perché la caccia controllata, è necessaria alla salvaguardia dell’equilibrio tra le specie. Non esistono “encicliche” anticaccia di alcun Papa.

Noi continueremo a difendere con argomenti e ragioni, l’attività venatoria indispensabile all’economia rurale.

Anche l’approccio di qualche intellettuale al tema riportato dalla stampa in queste ore è talmente in “overdose” di faziosità e di scarsa conoscenza scientifica da non essere credibile. Si parla di problematiche non ben conosciute, di specie di avifauna selvatica che forse non sanno transitano e lasciano l’Italia indipendentemente dalla siccità, per loro sono stanziali. Nei luoghi incendiati, non si caccia con il pieno assenso dei cacciatori e loro lo ignorano. La presenza di cinghiali secondo l’ISPRA specie autoctone è in forte presenza anche perché parchi e aree protette concorrono alla riproduzione.

Pur di colpire la caccia qualche ambientalista forse vorrebbe chiudere i parchi a vantaggio della speculazione edilizia? Il dubbio è lecito.

La caccia è parte della cultura positiva e produttiva di ambiente e fauna selvatica del territorio.

“Becchi” di fagiani tagliati, e pratiche di stregoneria pronta caccia forse si praticano nelle riserve di caccia che conosce la dottoressa Tamaro. Il Cacciatore Italiano grazie ad una legge scritta anche da una grande ambientalista, Laura Conti produce vita grazie ad agricoltori e cacciatori che investono in gestione faunistica, tutela dell’ambiente, vigilanza, presidio del territorio. Altro che mistificazioni raccontate sull’accesso a fondi agricoli e sulle distanze delle strade o dalle case che per andare a caccia sono rigorose e da rispettare.

Ma questo agli integralisti della cultura “disneyana” e anti-rurale, ai fondamentalisti, non fa comodo raccontarlo, perché non fa Avanspettacolo della natura”.

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