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Luca Gironi

Luca Gironi

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FIDC: PRE APERTURA, UNA TRADIZIONE SOSTENIBILE

Le pre aperture hanno ancora una volta evidenziato la distanza esistente fra lo Stato e i suoi organi periferici. Sulla gestione della fauna è necessario far parlare non l’ideologia ma dati concreti e oggettivi. Su questi Federcaccia invita il Ministro Costa a un confronto costruttivo

Roma, 10 settembre 2018 - Anche quest’anno la concessione delle pre aperture da parte di molte Regioni (16 su 20, tra cui Lombardia e Piemonte solo in alcune province) è stata accompagnata da polemiche, ricorsi e allarmistici comunicati, ripresi in gran parte senza contradditorio e senza verifica alcuna dai media, da parte delle solite sigle anticaccia, che denunciano ipotetiche stragi e violazioni delle leggi.
In realtà, di stragi non ne avvengono: le specie consentite sono un numero minimo, ben identificate e dal punto di vista delle popolazioni perfettamente in grado di sostenere un prelievo, limitato a pochi capi e per poche ore. Per quanto riguarda la legge poi, la concessione delle pre aperture da parte delle Regioni è espressamente prevista dalla normativa in materia.
Quest’anno però a luglio, quando molti calendari regionali erano già stati emanati e alcuni dovevano ancora essere deliberati, abbiamo assistito all’intervento del Ministero dell’Ambiente, che in una lettera indirizzata alle Regioni e Province Autonome le invitava a non autorizzare giornate di prelievo prima dell’apertura generale per la tortora.
A parte l’incongruenza, messa subito in evidenza da Federcaccia, del Ministero che da una parte invitava a non concedere quanto nella stessa lettera veniva presentato come sostenibile, vale la pena rimarcare come l’invito del Governo centrale non sia stato fortunatamente raccolto dalle Regioni. Ancora una volta si è allargato il solco che divide i diversi livelli dello Stato, e questo non può che preoccupare.
Anche se condotto in maniera più dolce, il “consiglio” del Ministro Costa - a sua volta consigliato da chi? - ci fa tornare alla memoria quanto avvenuto col precedente Ministro e lo scontro istituzionale consumatosi fra Governo e Regioni sui tempi di prelievi di beccaccia e turdidi a gennaio.
Non vorremmo - a pensar male, diceva un noto politico, si fa peccato ma si ha quasi sempre ragione - che quella del Ministro fosse stata una sorta di prova, per vedere se e quante Regioni erano pronte a seguire le sue indicazioni, contrarie ai dati scientifici e agli orientamenti della stessa Ispra, anch’essa per altro messa in condizioni di doversi rimangiare quanto già dichiarato.
Ci auguriamo che il Ministro Costa voglia confrontarsi sui temi venatori anche con le Associazioni venatorie, per trovare insieme soluzioni possibilmente aggiornate, certe e soprattutto non improntate all’ideologia alle questioni che riguardano ambiente, fauna e territorio del Paese.
Di certezze e chiarezza di indirizzi ha bisogno la fauna per essere gestita e tutelata.
Federcaccia, che in condivisione con la Cabina di Regia delle AAVV, aveva prontamente inviato alle Regioni un documento tecnico sulla tortora che dimostrava la sostenibilità della pre apertura è pronta come sempre ha fatto a un confronto fondato su dati tecnici, leale e aperto con le Istituzioni. Aspettiamo l’indicazione che il Ministero condivida questa posizione.
Adesso che le pre aperture sono state archiviate l’interesse di tutti i cacciatori è rivolto alla prossima domenica, per l’apertura generale della stagione venatoria.
Ne approfittiamo per rivolgere a tutti i cacciatori un forse scontato ma sincero augurio per questo appuntamento.
La raccomandazione principale è come sempre per la sicurezza. Attenzione sempre altissima perché questa giornata di svago e di immersione nella natura, così come quelle che seguiranno, non vengano funestati da incidenti.
Ricordiamo di tenere sempre un comportamento responsabile e corretto, ligio alle regole di legge e a quelle etiche che devono contraddistinguere un cacciatore. Facciamolo per rispetto degli altri e soprattutto nostro. Una immagine positiva, fatta anche di piccole cose, di piccoli gesti, può solo giovare ai nostri rapporti con gli altri membri della società, che non sempre ci accetta e spesso non ci comprende.
A tutti i cacciatori italiani dunque, un forte e sincero “In bocca al lupo!”

Federazione Italiana della Caccia

 

LUPO - AFFOLLATA ASSEMBLEA PUBBLICA A GALLIO (VI) LO SCORSO 6 SETTEMBRE 2018

Oltre cinquecento persone hanno affollato lo scorso giovedì 6 settembre il Palazzetto dello Sport di Gallio (VI), per assistere all’incontro organizzato in collaborazione con i Comprensori Alpini della provincia di Vicenza per discutere della ormai incontrollata presenza del lupo sul nostro territorio.

Tra gli ospiti della serata anche Sergio Berlato, Consigliere regionale e Presidente della Terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto, che nel corso dell’incontro, trasmesso anche in diretta da Rete Veneta e moderato dal bravo Direttore Luigi Bacialli, con una precisa e articolata relazione ha avuto modo di spiegare che l’obiettivo principale della serata era garantire una corretta informazione al pubblico sul ritorno di questo grande carnivoro sulle nostre montagne, dare voce al territorio e al contempo illustrare le possibilità offerte dal quadro normativo vigente per trovare adeguate soluzioni ai problemi degli allevatori, del territorio e di chi la montagna la vive quotidianamente.

“E’ il momento di agire – ha spiegato Sergio Berlato – la presenza incontrollata del lupo sta mettendo in ginocchio i nostri allevatori e creando danni irreparabili al territorio. Occorre dire con forza che non è più possibile tollerare lo sperpero di milioni di euro di risorse pubbliche per creare un problema a chi quotidianamente si impegna per mantenere patrimonio inestimabile dal punto di vista faunistico, ambientale, economico, sociale e culturale”

“Non si chiede nulla di impossibile – ha avuto modo di ribadire Sergio Berlato nel corso del suo intervento, accompagnato da una presentazione ricca di documenti - basta solo la volontà politica da parte del Governo di attuare un piano di gestione del lupo che preveda innanzitutto il monitoraggio ed il censimento delle popolazioni, la definizione a livello scientifico del limite massimo di tollerabilità tra le popolazioni esistenti e le attività antropiche e, se necessario, l’attuazione di interventi di contenimento con prelievi selettivi fatti da personale appositamente autorizzato dalle istituzioni”

“L’approvazione del piano nazionale di gestione del lupo – ha ribadito Sergio Berlato – non è più procrastinabile. Occorre al più presto ripristinare l’equilibrio tra le specie di fauna selvatica e garantire la compatibilità tra la presenza delle specie animali con le attività antropiche. Ne più ne meno di quello che è già possibile fare, così come viene fatto in tutta Europa, applicando le Direttive comunitarie vigenti”

 

Venezia, lì 7 settembre 2018

Ufficio stampa Sergio Berlato
Presidente della Terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto

 

ARCI Caccia al GAME FAIR: Quest’anno è la Festa dell’"Apertura":

Dichiarazione di Sergio Sorrentino, Presidente Nazionale ARCI Caccia:

“Game Fair è una occasione importante per ritrovarci insieme. La caccia, i cacciatori hanno bisogno di fare cose insieme per tutelare i loro interessi per parlare alla Società di giovani, alle famiglie italiane.

Purtroppo ci sono Associazioni che ancora si attardano a cercare “l’identità perduta” guardando al passato, utilizzando la moda in voga di sigle, codici, nomi, parole vuote per rappresentare sempre se stessi autoreferenzialmente.

Finito il tempo delle “case” degli “annessi”ora sarebbe tempo di fare le cose.

Non esiste percorso unitario forte e democratico (le annessioni camuffate e gli annunci mai realizzati sono un “bluff”) ora è il momento di una nuova discussione non ipocrita per unire le Associazioni ove possono incidere di più: nelle Regioni, nei territori affrontando le problematiche ivi esistenti con un confronto serrato che coinvolga i cacciatori per farli partecipi e contare nella ricerca di sintesi e priorità di iniziative comuni tra le Associazioni interessate. I Generali senza eserciti ricordano Brancaleone alle Crociate! Scendono in campo le Legioni delle Regioni!

La sfida è competere sui contenuti, sui valori della caccia da difendere. Ci vogliono nuovi modelli associativi unitari, fallita e bocciata dalla storia e dagli eventi l’Associazione unica.

Le critiche dei cacciatori alle Associazioni vanno e chi ha avuto più numeri, responsabilità, è ovvio. Chi, a torto o a ragione è percepito come il maggiore responsabile, ha il dovere, d’intesa con gli altri, di aprirsi alla ricerca del nuovo sistema associativo alternativo a loro stessi e al passato con saggezza e umiltà.

La Cabina di Regia può offrirci il Tavolo per il “fischio d’inizio” della discussione. Partecipare alla Fondazione UNA può essere un luogo dove costruire il futuro diverso e migliore per la caccia, per parlare ai giovani per fare cose utili e leggibili nella stagione della ricostruzione della cultura venatoria.

Intanto è “Apertura”. Noi ci saremo. Venite in tanti. Chi è ancora dubbioso si convinca, la caccia è felicità al naturale”

Emilia Romagna: presentato alle Associazioni il nuovo Piano Faunistico Venatorio

Comincia a prendere la sua forma definitiva il Piano Faunistico Venatorio dell'Emilia Romagna. Soddisfazione da parte del mondo venatorio per come si sta sviluppando la stesura definitiva. Nodi fondamentali la gestione della selvaggina stanziale, le modalità di accesso alla caccia e la gestione del cinghiale.

http://www.lugonotizie.it/articoli/2018/09/05/caccia.-piano-venatorio-associazioni-chiedono-pi-controlli-e-risarcimenti-adeguati-a-agricoltori.html

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