Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Luca Gironi

Luca Gironi

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

IL MONDO VENATORIO UNITO SCRIVE ALLA RAI

Non si placano gli strascichi polemici alla trasmissione "Indovina chi viene dopo cena". Il mondo venatorio unito scrive ai vertici della Rai per chiedere interventi e provvedimenti nei confronti dei giornalisti e il doveroso diritto di replica. La risposta è affidata ad una lettera indirizzata ai vertici della TV pubblica e firmata dai presidenti delle sette associazioni venatorie riconosciute e dal presidente del CNCN.

ORSO MARSICANO: ANCORA UN “PROTOCOLLO”! Ovvero, l’inefficienza al potere!

 

Ce lo ha insegnato la politica: quando non sai cosa fare, cambia nome al problema, indici una conferenza, pubblica un libro o crea una struttura nuova la quale dovrà a sua volta, cambiare nome a qualche problema e magari crea una sottostruttura, indici qualche conferenza, dà alle stampe un rapporto, sottoscrivi un protocollo d’intesa!

L’Orso marsicano ha notoriamente fame. E’ alla disperata ricerca di cibo in tutti i luoghi abitati dall’uomo (perché da generazioni ha imparato che dove c’è l’uomo c’è cibo), ha quindi praticamente lasciato tutte le sue montagne e foreste che furono protette con un Parco Nazionale per salvaguardarlo per scendere nei paesi e fuori dall’area protetta; hanno istituito altri Parchi Nazionali un poco in tutto l’Abruzzo, ed ora si accingono ad ampliarli ed a collegarli l’un l’altro con “corridoi” vari, fino a fare della Regione Abruzzo non una Regione dei Parchi come dice uno slogan turistico attuale, ma un Abruzzo Parco Nazionale!

E la cosa grave è che si crede con ciò di salvare l’orso dall’estinzione, estinzione che avanza passo a passo sempre più veloce. E’ stato proposto di riportare l’agricoltura e la pastorizia ovina là dove le pratiche sono scemate. Non si può fare, hanno risposto, perché l’ambiente naturale è ricco di cibo naturale (scoperta dell’acqua calda costata milioni di euro in ricerche!). Anzi, hanno controproposto di relegare dietro cortine elettrificate ogni potenziale luogo di risorse trofiche di origine antropica,… pur di non pagare i danni! Perché i soldi servono per le sempre più inutili ricerche. E’ stato proposto di creare grandi aree di quiete riservate all’animale, ed hanno invece aperto nuovi rifugi turistici (veri e propri alberghi/ristoranti!) a ridosso delle loro tane! E’ stato proposto di ridurre il numero dei cinghiali e dei cervi, anche per offrire all’orso proteine carnee che non trovano più con l’abbandono della pastorizia. Hanno risposto che gli orsi devono aspettare che siano i lupi a provvedervi con la loro predazione naturale (e invece i lupi, che fessi non sono, continuano a predare armenti domestici ben più facili da catturare!). E’ stato proposto di creare una banca del seme per salvare l’Orso marsicano prima che sia troppo tardi. E invece stanno già parlando di immissioni dalla Croazia o Albania di animali per rinsanguare la popolazione.

E, in ultimo, che hanno fatto? Hanno creato un altro “PATOM” per continuare a “monitorare” gli orsi (leggasi contare i vivi dai quali depennare i morti!). Sicuramente vi saranno stanziamenti anche per questo, mentre i soldi mancano sempre per dare soddisfazione alla fame degli orsi! Semplicemente si incentiverà la caccia ai supposti “bracconieri”, che poi altro non sono che i proprietari di animali da cortile (a questo si è ridotto l’orso marsicano, un tempo simbolo di natura selvaggia!) che cercano di difendere i loro interessi, e per evitare di essere loro a continuare a pagare quei rimborsi che raramente ricevono dalle autorità, e quasi mai completi! A questo servirà l’ultimo Protocollo stilato nei giorni scorsi tra l’ex Corpo Forestale (oggi Carabinieri-Forestali) ed i Parchi Nazionali di Abruzzo e Majella; come se in passato questa collaborazione non ci fosse mai stata: ecco, appunto, hanno cambiato nome alle cose e dicono di aver creato una nuova struttura in difesa dell’Orso marsicano! Così va l’Italia dei Parchi in mano alla politica, ed a tecnici la cui competenza è quanto meno discutibile!

 

Murialdo, 20 Gennaio 2018 Franco Zunino
Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness

ANUU: 365 GIORNI DI… CULTURA!

 

Il 2018 è l’Anno europeo del patrimonio culturale e questo è il suo motto: “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”. Inaugurato lo scorso 7 e 8 dicembre a Milano durante l’European Cultural Forum, l’anno appena iniziato sarà dedicato a celebrare in tutta Europa il nostro ricco patrimonio a livello europeo, nazionale, regionale e locale. Gli appuntamenti in Italia saranno pubblicati sul portale nazionale dell’Anno europeo del patrimonio culturale (www.beniculturali.it). La Delegazione italiana della FACE, unitamente all’ANUUMigratoristi, all’AECT e al CIC Italia avevano già richiamato l’attenzione sulle tradizioni e costumanze degli Stati membri durante il Convegno di Sacile del 19/08/2017 con un importante documento tempestivamente trasmesso anche al Parlamento Europeo e alla Commissione UE.

FIDC BRESCIA: VERSO LE ELEZIONI, DIALOGO CON LA POLITICA

  • Pubblicato in Notizie

Ci siamo; non è assolutamente presto per pensare alle prossime elezioni del 4 marzo 2018, che ci interessano sia a livello nazionale che regionale, come cittadini e come cacciatori. Perché se non vogliamo che le questioni che ci importano passino sotto silenzio è il momento di tessere qualche accordo con le forze politiche, almeno quelle che non hanno nel loro programma l’abolizione della caccia, per una nostra legittima difesa. Perché di questo si tratta: chiedere che il rispetto delle leggi non sia solo a senso unico, per noi, ma anche per coloro che ci vedono come l’unico problema alla salvaguardia dell’ambiente. Come se tutto ciò che accade nelle nostre campagne, quelle che rimangono dopo l’assalto urbanistico, non sia da imputare quantomeno anche a cause più grandi e ben più incidenti di noi cacciatori. Non pensiamo che qualche prospettiva la si possa ottenere nè con il solito “sono tutti uguali” e nemmeno con uno sdegnoso silenzio o con polemiche da bar; c’è bisogno di tanto rispetto reciproco e di reciproca legittimazione, poiché la nostra categoria non ha niente da farsi perdonare.

Vorremmo che il nostro impegno di tutti i giorni nella salvaguardia e nella valorizzazione ambientale, uniti agli attori del mondo rurale ed agricolo e nel rispetto di quei valori, possa continuare ad essere valore aggiunto per mantenere vivo il tessuto sociale di questo paese, dei borghi e delle campagne che lo caratterizzano. Consapevoli di un ruolo che non si può evocare soltanto quando ci sono problemi da risolvere, dalle nutrie ai cinghiali, ma che va considerato e rispettato tutto l’anno, anche a caccia.

C’è da chiedere alle forze politiche impegni precisi e non vaghe promesse subito dimenticabili, magari sotto la pressione dei fanatici ambientalisti e animalisti già presenti nelle loro coalizioni.

Solo così si potrà pensare a contenere una sfiducia crescente, palpabile in ogni nostra assemblea, e a rappresentare un ruolo politico di tutto rispetto. Oggi i politici che sono disposti ad ascoltare le nostre ragioni non sono più di una decina a livello regionale e ancora meno a livello nazionale; vediamo se siamo capaci, assieme a tutte le associazioni venatorie, di mettere a fuoco pochi punti precisi e su quelli dare conto e pretendere consenso. Solo cosi ci si riporterà ad attenzione e fiducia; e, per cortesia: suggerisco a tutti i politici di evitare le missive dell’ultima settimana con il fatidico “caro cacciatore” perché quelle sono lettere che non fanno onore nemmeno a chi le scrive, se non sono suffragate da un recente passato di reale disponibilità e di seria credibilità.

Benelli Ethos 20

  • Pubblicato in Le Armi

L’Ethos ha un piacevole design caratterizzato da linee asciutte, snelle e slanciate, che danno un’impressione anche visiva della leggerezza del fucile, della sua estrema maneggevolezza. Questo si evince ancora meglio nel 20, particolarmente elegante grazie alle sue linee ancora più filanti, viste le minori dimensioni. Anche se come ogni buon semiautomatico è spendibile in tutte le caccie, è particolarmente adatto ad una fascia di utenza che privilegia armi più svelte, sportive e raffinate ed è ben consapevole di come nei fucili la bellezza sia legata alla leggerezza, come pure del fatto che minor peso significa minor fatica, ma anche più maneggevolezza e minore inerzia ovvero superiore rendimento del cacciatore.
Con la canna da cm 66 l’ultimo nato di casa Benelli si attesta intorno ai 2.570 grammi, peso davvero ridotto per un semiautomatico camerato 20 magnum che resta in grado di sparare qualsiasi tipo di munizione a norma CIP con un’energia cinetica a un metro dalla volata non inferiore a kgm 190 e di tollerare una dieta esclusivamente a base delle magnum più prestanti che si possano trovare sul mercato senza fare una piega.
Come ogni buon semiautomatico da caccia di casa Benelli può avere solo la chiusura geometrica a svincolo inerziale, ma il gruppo di otturazione dell’Ethos 20, come quello del suo fratello maggiore calibro 12 ha una marcia in più rispetto alla concorrenza. Infatti il sistema di chiusura innovativo già presente su Raffaello ed Ethos calibro 12 consente di accompagnare manualmente e silenziosamente il gruppo di otturazione.
L’otturatore “senza rumore” fa parte ormai del Benelli Inertial System, che come noto comprende anche gruppo di scatto a geometria variabile, grazie al quale è possibile coniugare sicurezza con caratteristiche e prevedibilità dello scatto. E il Benelli System dei nuovi Raffello/Ethos oggi comprende anche il dente di ritegno delle cartucce nel tubo serbatoio che rende più agevole il caricamento e favorisce lo scaricamento del fucile senza necessità di far passare le cartucce dalla camera. Unite il tutto a un tubo serbatoio senza la minima asperità interna e ad una molla “giusta” ed avrete anche per l’Ethos 20 la “ricetta” del fucile che si carica e scarica con grande facilità.
Ma andiamo a dare un’occhiata da vicino a questo piccolo gioiellino. Partiamo dalle canne, che su un fucile di questo pregio non potevano che essere Crio con bindella in fibra di carbonio e strozzatori Criochoke steel rated.
Le tre canne disponibili per l’Ethos 20 di cm 61, 66, 71 incorporano accorgimenti che impediscono anche il minimo spostamento dell’asse della canna, sia durante lo sparo che in seguito allo smontaggio. Le canne dell’Ethos 20 sono corredate da un nuovo mirino ad alta visibilità in fibra ottica, facilmente sostituibile e fornito in tre colori diversi (rosso, giallo e verde) compresi nel corredo del fucile. Interessante è anche il particolare disegno della guardia paragrilletto che non ostacola il dito e non crea fastidio sotto rinculo neppure con le munizioni più prestanti.
I legni sono realizzati con un bel noce europeo con trattamento woodfix che esalta le naturali venature del legnoe con pannelli zigrinati con passo di mm 1,5 che troviamo sull’asta, particolarmente snella e maneggevole e sulla pistola del calcio, concepita per far assumere alla mano una posizione naturale e confortevole per il polso e nel contempo porta il dito sul grilletto istintivamente e velocemente ma nella stessa posizione, facilitando il tiro di imbracciata.
Completa la pala del calcio, come sui fratelli di maggior calibro, il nasello intercambiabile in poliuretano speciale “stile Comfortech” che rende molto più “soffice” il contatto tra calcio e guancia e riducendo urti e vibrazioni aumenta il sollievo dell’apparato uditivo.
Proprio questa aggiunta, inusuale per un modello con calciatura in legno, abbinata al calciolo e agli altri accorgimenti del sistema Progressive Comfort, risulta essere un’importante novità che, già testata nei modelli maggiori, è stata riprogettata per l’Ethos 20 ed ottimizzata per attenuare il rinculo di qualsiasi cartuccia che ha superiore efficienza per quei caricamenti che saranno di maggiore impiego nel nuovo fucile.

 

SCHEDA TECNICA BENELLI ETHOS 20/76

Tipo fucile semiautomatico con chiusura geometrica a svincolo inerziale, otturatore rotante

Calibro 20/76, può sparare tutte le cartucce del 20 standard e magnum a norma CIP che abbiano un’energia cinetica a m 1 dalla volata non inferiore a kgm 190

Scatto pacchetto estraibile, carico compreso tra 22 e 28 N, sicura manuale a traversino reversibile,
sicura automatica contro lo sparo a raffica, sicura automatica contro lo sparo a otturatore non in completa chiusura, leva discesa cartucce che finge da avviso di cane armato

Calciatura noce europeo con trattamento woodfix; passo zigrini mm 1,5; kit variazione piega e
vantaggio; distanza calcio grilletto mm 365; sistema di riduzione del rinculo Progressive Comfort ® con calciolo in poliuretano Microcell. Disponibili come accessori kit calcio tiraggio mm 350 e kit calciolo alto con tiraggio mm 380

Peso kg 2,57 +/- 100 grammi (dipende dai legni) con canna da cm 66

Lunghezza cm 120 con canna da cm 66

Serbatoio tubolare da 4 colpi 20/70 o 3 colpi 20/76; 2 colpi standard o magnum con riduttore

Canne PowerBore Crio cm 61, 66, 71; bindella ventilata in fibra di carbonio; mirino intercambiabile in fibra ottica (rosso montato, verde e giallo nel corredo del fucile); strozzatori Criochoke steel rated (tutti) da *, **, ***, ****, *****
Confezione valigetta in polimero internamente rivestita, kit variazione pieghe, strozzatori, garanzia, libretto istruzioni

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura