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Luca Gironi

Luca Gironi

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In Edicola Diana 24-2017

  • Pubblicato in Riviste

Il numero 24, in edicola dal 29 Dicembre, chiude l'annata 2017 di Diana. Scorrendo le nostre pagine, caccerete le beccacce in Brianza, insidierete i colombacci sulle colline umbre insieme al nostro Federico Frigeri e percorrete gli acquitrini romagnoli in cerca di beccaccini insieme a Roberto Aguzzoni. Antonio Becchi vi porterà sull'Appennino ad insidiare l'orecchiona e con Alessandro Bassignana caccerete il Cervo sulle Alpi piemontesi. Uno sguardo anche ad armi e munizioni, per scegliere le munizioni per la regina del bosco e provare sul campo l'Argo E Compact Black di Benelli

FIOCCHI PRESENTA LA LINEA PERFECTA DRAGON MADE IN CINA

 

La collaborazione tra Fiocchi Munizioni e un grosso produttore cinese da vita a PerFecta Dragon, la nuova linea munizioni composta da due tipi di calibro .22 long rifle: Entry Level Dragon Maxac e Dragon Match. La linea, verrà prodotta in Cina e sarà distribuita sui mercati nazionali e internazionali direttamente da Fiocchi Munizioni a partire da aprile 2018.

Una nuova linea dedicata ad appassionati, amatori e neofiti, che non interferirà con le tradizionali linee Fiocchi già esistenti che continueranno ad essere prodotte in Italia, ma che potenzierà la capacità distributiva dell’azienda grazie alla sua accessibilità nei mercati.

È questo l’accordo industriale e commerciale presentato ieri nella sede di Fiocchi Munizioni, frutto di un percorso di collaborazione tra l’azienda di Lecco e il Gruppo cinese, già produttore di munizioni.

Una sinergia siglata tra i vertici del colosso cinese, con in testa il manager Ran Song, e quelli di Fiocchi Munizioni, guidati dal Presidente Stefano Fiocchi, dal direttore Marketing e Commerciale Marzio Maccacaro, affiancati per l’occasione da Daniel Olley e Riccardo Cassin, che negli ultimi 3 anni hanno curato lo sviluppo tecnico della nuova linea.

“Siamo molto soddisfatti di aver stretto questa collaborazione, che permetterà a Fiocchi di espandere la sua permeabilità nei mercati, rivolgendosi ad una nuova platea costituita da appassionati amatoriali e persone che si affacciano per la prima volta al nostro mondo – ha affermato Marzio Maccacaro a margine dell’accordo – La nuova linea Perfecta Dragon non sostituirà in alcun modo le linee Fiocchi già presenti sul mercato e molto apprezzate dai nostri appassionati, ma le affiancherà ampliando lo spettro della loro scelta e delle loro possibilità di acquisto e utilizzo”.

 

Puglia: E' emergenza lupi e cinghiali

  • Pubblicato in Notizie

 

“Lupi e cinghiali sono in massiccio aumento ed è una presenza sempre più pericolosa, anche perché non è stata controllata. Sta diventando insostenibile per tutti, non soltanto per il mondo agricolo o per gli allevatori, perché entrano nelle città, nei paesi, e un cinghiale non va sottovalutato, specie quando è affamato”. È il presidente regionale Cia Puglia, Raffaele Carrabba, a lanciare l’allarme e a suonare la sveglia alle istituzioni.

Solo qualche giorno fa, tra Apricena e San Nicandro Garganico, i cinghiali hanno quasi completamente distrutto un campo di diciassette ettari coltivato ad avena. In un mese, delle trenta domande di indennizzo pervenute all’ATC-Ambito Territoriale di Caccia di Foggia, ventisette sono relative ai danni da cinghiali.

“Anche con le altre organizzazioni agricole, a livello regionale, abbiamo formulato una serie di proposte finora inascoltate -continua il presidente regionale Carrabba-. A pagarne le conseguenze sono gli agricoltori e gli allevatori: è un problema di sicurezza e di ordine economico, perché oltre al pericolo non vengono adeguatamente ristorati. Continuano a subire, eppure, non dimentichiamolo, sono i custodi del territorio e i primi ambientalisti”.

Il fenomeno non riguarda soltanto la provincia di Foggia, ma tutta la Puglia e il resto del Paese. I danni provocati dagli attacchi di lupi, ungulati ma anche stormi possono arrivare a mettere in ginocchio un’azienda.

Cia Puglia ha scelto Monte Sant’Angelo, sul Gargano, per un primo focus dedicato alle proposte dell’organizzazione agricola per modificare le normative vigenti, a livello regionale e nazionale. Nella sede dell’Arif si è tenuto un partecipato incontro sul tema “Agricoltura e territorio, tutela e convivenza: lupi e cinghiali, le proposte della Cia Puglia” con la partecipazione del vicepresidente vicario Cinzia Pagni. A fare gli onori di casa, l’assessore all’Agricoltura Generoso Rignanese. Dalla riunione sono emersi interessanti spunti e contributi alla redazione di un documento da inoltrare al Consiglio regionale della Puglia per fornire indicazioni utili alla modifica della proposta di legge Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico.

“Servono regole certe -spiega il presidente provinciale Cia Foggia, Michele Ferrandino, illustrando le proposte della Confederazione-. Noi chiediamo prima di tutto non un indennizzo ma un risarcimento danni, che deve essere congruo e immediato, e un controllo della fauna selvatica”.

Leonardo Santucci, rappresentante Allevatori Cia Zone Montane, da anni si batte a livello regionale per la modifica della normativa relativa ai danni da fauna selvatica. Due anni fa la sua azienda ha subito un attacco da lupi: “Per 25 capi abbattuti di cui 14 adulti -racconta- ho ricevuto, dopo circa ottanta giorni, un indennizzo di 210 euro. Per molti allevatori non conviene neanche preparare la documentazione”. Ha attentamente studiato la nuova bozza della proposta di legge ed elenca le perplessità: “Ci dicono che dovremmo avere un indennizzo pari ai prezzi della Camera di Commercio ma non basta, perché il valore del capo di bestiame o di una coltura è di gran lunga superiore e il danno non si riduce al costo in sé. Nelle altre regioni l’indennizzo per un capo di pecore si aggira intorno ai 200-250 euro, per un vitello siamo intorno ai 700 euro. Sono cifre che in regione Puglia ci sogniamo. Sempre nella bozza che sta circolando ci dicono di fare delle recinzioni con rete elettrosaldata: può andare per i piccoli appezzamenti, ma un’azienda zootecnica del Gargano di 100-200 ettari quanti soldi dovrebbe investire? E se pure li prendessimo dal Psr, quanti dovrebbero mai metterne a disposizione?”

Il problema degli ungulati, dei lupi e degli stormi è sotto la lente della Cia-Agricoltori Italiani a tutti i livelli ormai da anni. Presto saranno formalizzate le proposte da inoltrare al Consiglio regionale. “Siamo soddisfatti dell’esito della riunione -commenta il direttore provinciale Cia Foggia, Nicola Cantatore- abbiamo già acquisito la disponibilità dell’Amministrazione comunale di Monte e anche la disponibilità di alcuni Comuni limitrofi. La materia è complessa, sicuramente ci aspetta un lavoro duro, non facile, ma ce la metteremo tutta per difendere il reddito delle imprese, il valore di questo territorio, il valore della Puglia in definitiva”.

Le conclusioni, dopo un vivace dibattito animato dai tanti agricoltori e allevatori presenti nella sala consiliare, sono state affidate alla vicepresidente Pagni. A livello nazionale, Cia-Agricoltori Italiani lavora alla modifica di una legge ormai anacronistica in diversi passaggi. “Questa è una priorità politica della Confederazione, perché è più di un’emergenza nazionale. Già quattro anni fa avevamo lanciato l’appello alla politica e oggi la situazione è peggiorata. Le aziende non ce la fanno più, si sentono sole e abbandonate e non ci sono sistemi politici per arginare questa devastazione nei nostri campi e allevamenti e noi chiediamo di agire. Le azioni poggiano su alcune priorità: intervenire sulla legge nazionale, in cui non ci deve essere soltanto una tutela della fauna selvatica ma ci deve essere soprattutto una gestione, visto che è patrimonio indisponibile dello Stato, e poi le Regioni devono fare la loro parte legiferando -chiosa Pagni- a difesa degli agricoltori, soprattutto di quanti si trovano nelle aree interne e marginali, già svantaggiate”.

 

 

Buon compleanno Franchi

 

Fondata nella seconda metà del XIX secolo e dedita alla lavorazione e al commercio del ferro, già nei primissimi anni del ‘900 la “Luigi Franchi” è una società che commercializza armi da caccia e da difesa. Franchi è oggi parte del prestigioso Gruppo Beretta e rappresenta una solida realtà in costante sviluppo.
L’Azienda fondata nel 1868, si ingrandisce progressivamente e passa senza danni attraverso le vicende belliche. A partire dal secondo dopoguerra entra di diritto nell’élite delle industrie italiane a livello internazionale, divenendo pietra miliare dell’industria armiera Italiana.
L’operazione di rebranding del 2011, rivoluziona il marchio e porta al successo un ”nuovo Brand”, che oggi torna per i suoi 150 anni, a celebrare il passato mirando al futuro per esaltare il mondo venatorio.

FRIULI: LA FEDERCACCIA IMPUGNA IL DECRETO DI CHIUSURA ANTICIPATA PRELIEVO BECCACCIA.

 

La Federcaccia Friuli Venezia Giulia trasmette il provvedimento di chiusura anticipata alla specie Beccaccia al 20 gennaio assunto alla Regione FVG.

A commento, il presidente regionale Paolo Viezzi dichiara: “Ritengo che il documento sia illegittimo per una molteplicità di ragioni, non ultimo il ricorso ad una decretazione d’urgenza che si fonda su situazioni eccezionali quindi da valutare anno per anno mentre è stato acquisito il parere (necessario) del Comitato Faunistico Regionale dell’anno 2015/16.

Questo al di là del merito della questione già ampiamente risolta a favore del mondo venatorio da parte di molti TAR.

Da stigmatizzare, inoltre, il contenuto della comunicazione inviata ai Distretti e da questi trasmessa alle Riserve nella quale si indica come “obbligatoria” (”tenuti”) l’attività divulgativa del citato decreto senza indicare le norme (inesistenti) dalle quali deriverebbe tale imposizione e considerato che l’efficacia del provvedimento deriva esclusivamente dalla sua pubblicazione sul BUR.

Spesso la forma ed il modo sono importanti quanto la sostanza e se l’Amministrazione pubblica non rispetta i principi della leale collaborazione non può pretendere dalle istituzioni che svolgono volontariato nulla di più che non sia il rispetto pedissequo della legge.

E’ intenzione della Federcaccia Regionale del FVG – conclude il presidente – impugnare il citato decreto”.

Avv.Paolo Viezzi
Federazione Italiana della Caccia FVG

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