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Luca Gironi

Luca Gironi

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FAVA: “ABOLIZIONE DELLA CACCIA? NO, RESTA SIMBOLO DI TRADIZIONE E PRESIDIO DEL TERRITORIO”

 

“La caccia è territorio, storia e tradizione. In una regione come la nostra questi restano capisaldi, in questi anni in cui ho ricoperto la delega di assessore all’Agricoltura i cacciatori hanno garantito presidio e sorveglianza sul territorio e, in questa fase, ci stanno aiutando seriamente sul tema del contenimento delle specie alloctone, si pensi alle nutrie, ai cinghiali e agli altri ungulati che arrecano danni all’agricoltura”.

Lo ha detto Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltura, commentando la proposta di stop alla caccia di Michela Vittoria Brambilla.

AFFERMAZIONI BRAMBILLA SCONVENIENTI – “Un’uscita sconveniente per una serie di motivi – ha proseguito Fava, in merito alle affermazioni di Brambilla -. Innanzitutto non si capisce come possa prendersi impegni di coalizione e asserire come un’eventuale coalizione di centrodestra sarebbe pronta a presentarsi con un programma elettorale con cui si abolisce definitivamente la caccia”. “Mi chiedo – ha osservato Fava – come pensi la signora Brambilla di sostituire queste figure, ed eventualmente con quali risorse pensa si possa far fronte a una corretta gestione e controllo del territorio in assenza di un numero così elevato di soggetti che – gratuitamente, come volontari – si sono sostituiti all’ente pubblico quando questo non è riuscito a garantire analoga tempestività e presenza sul territorio”.

ESTREMIZZAZIONE NON GIOVA A LAVORO FATTO IN QUESTI ANNI – “Il rapporto con i cacciatori in Lombardia è molto delicato e spesso fatichiamo a far comprendere quali siano le regioni per cui si debbano applicare norme che non sono ben accettate da una parte degli stessi – ha rilevato Fava -. Credo che l’estremizzazione dei concetti usati dalla signora Brambilla non faccia bene né al contesto in cui viviamo né al dialogo che faticosamente siamo riusciti a mantenere in questi anni”.

ATTIVITÀ IN SINTONIA CON CONTESTO AMBIENTALE – “Il percorso di emancipazione culturale del mondo venatorio lombardo – ha detto Fava, in conclusione – mi dà ampie garanzie sul fatto che, a prescindere da qualcuno che non ha compreso le modalità moderne della propria attività, ma che rappresenta di fatto una minoranza, l’attività venatoria, per qualità e serietà dei cacciatori, possa continuare in questa regione, nei prossimi anni, a essere non solo un esercizio di pratica sportiva, ma anche un modo come un altro per vivere il nostro ambiente e contribuire a governarlo”.

(www.ladeadellacaccia.it)

Dalle Aziende: Only for Leica Hunters. Dedicato agli appassionati delle ottiche da caccia migliori al mondo.

  • Pubblicato in Ottiche

 

Leica offre un’occasione unica per acquistare un nuovo cannocchiale o binotelemetro.

Un grande regalo da Leica dedicato ai cacciatori appassionati del mitico bollino rosso.
Leica Camera AG produce gli strumenti ottici da caccia di alta qualità più innovativi, affidabili, precisi e performanti al mondo.
Insieme, i binotelemetri e i cannocchiali Leica costituiscono senza dubbio la coppia più precisa ed efficace che ogni cacciatore possa desiderare, anche per la qualità dell’immagine dalla nitidezza e dai contrasti ec-cezionali.
Leica ha deciso di offrire un regalo ai tanti cacciatori che desiderano acquistare un nuovo binotelemetro o cannocchiale da puntamento Leica.
Dal 1°Dicembre 2017, gli appassionati delle ottiche Leica potranno acquistare un cannocchiale da punta-mento LRS 6.5-26x56, Visus 3-12x50 con torretta BDC e i cannocchiali della linea Magnus i, oppure un bi-notelemetro della linea Geovid HD-B o HD-R con uno sconto dal prezzo di listino tra i 200 e i 300 euro a seconda dei modelli.
L’offerta è valida solo presso i Rivenditori Autorizzati Leica Sport Optics che saranno a disposizione dei clienti per tutte le informazioni in merito a questa promozione che terminerà il 28 Febbraio 2018.
Leica invita i cacciatori ad entrare nella esclusiva community di Leica Hunters per sfruttare questa grande occasione. Per far parte della community è necessario registrarsi su www.leicahunter.it
Essere un Leica Hunter regala occasioni esclusive.

 

 

 

 

 

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Contatto: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. |Tel 045 8778772
Forest Italia Srl

Liguria: Anche i cacciatori "fuggono" oltre confine

La caccia in Italia è strangolata da costi ed eccessiva burocrazia? Per i cacciatori della provincia di Imperia esiste una soluzione. La vicina Francia, infatti, accoglie i seguaci di Diana a braccia aperte, con un porto d'armi decisamente più semplice da ottenere, costi simili e un calendario venatorio decisamente più soddisfaciente. Per questo molti cacciatori valicano il confine per poter praticare, in modo se non altro più libero, la loro passione, in un paese dove non si perde tempo a criminalizzarli.

http://www.lastampa.it/2017/12/05/edizioni/imperia/cacciatori-tra-burocrazia-e-spese-ora-c-lesodo-verso-la-francia-axJDj3LbzX29Ea58KmmGDN/pagina.html

 

FIDC MILANO: VANDALISMI CONTRO AUTO CACCIATORI

 Tagliati i pneumatici ad alcune auto, disturbata la messa in onore di Sant’Uberto nell’Abbazia di Morimondo. Con una lettera al Prefetto di Milano, al Questore ed all’Assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava il Presidente provinciale della Federazione Italiana della Caccia ( a Milano conta oltre settemila iscritti dei circa 10 mila cacciatori, in Lombardia più di 40 mila) giornalista Rodolfo Grassi, lancia un grave allarme sicurezza. Segnala infatti che nelle campagne e significativamente alla periferia di Pioltello e nell’Abbiatense, sono avvenuti gravi episodi di intolleranza con taglio delle gomme delle auto di cacciatori. A quanto accaduto si aggiunge l’intervento di alcune persone che domenica, in occasione della ricorrenza di Sant’Uberto, patrono dei cacciatori, sono entrate nell’Abbazia di Morimondo ed hanno disturbato con grida e insulti ai cacciatori la funzione religiosa. L’episodio è stato denunciato ai Carabinieri di Abbiategrasso giunti tempestivamente sul posto ed a cui è stato consegnato un video per rintracciare i responsabili. Rodolfo Grassi ha anche indirizzato una lettera a tutti i cacciatori invitandoli “a non reagire ad insulti o atti vandalici ma chiedere immediatamente l’interevento che fa capo al 112 o 113 ed il cui personale si sempre è dimostrato efficace e sollecito”. Il presidente della Federcaccia ha inoltre convocato d’urgenza il Consiglio provinciale. Infine ha deciso di vagliare con il Consiglio l’opportunità di sospendere ogni servizio notturno delle guardie volontarie stesse ed indirizzare un’ennesima lettera al responsabile del servizio di vigilanza della Città metropolitana di Milano affinché provveda ad istituire la Commissione per l’abilitazione di nuove guardie volontarie venatorie. E’ da tempo infatti che tale richiesta non viene presa in considerazione.

(www.ladeadellacaccia.it)

“INDOVINA CHI VIENE DOPO CENA”. UNA FERMA REPLICA DELLA CACCIA

 

Mondo venatorio unito per contrastare un monologo della RAI palesemente fazioso e diffamatorio. La politica e gli organi competenti chiamati a dare una risposta

In merito alla trasmissione “Indovina chi viene dopo cena” andata in onda lunedì 4 dicembre su Rai 3 e dedicata al tema lupo, gestione ambientale e caccia, FENAVERI (Federazione Italiana della Caccia, Enalcaccia, ANUUMigratoristi), Arcicaccia, Liberacaccia, Italcaccia e CNCN - Comitato Nazionale Caccia e Natura, sottolineano negativamente l’approccio assolutamente “partigiano”, da campagna elettorale a supporto delle posizioni animaliste e fondamentaliste (dal giornalismo d’inchiesta si passa a quello “a richiesta”) che ha caratterizzato il programma, dando vita a una trasmissione monocolore, ricca di inesattezze tecniche - quando non vere e proprie falsità - sostenute con argomentazioni prive di riscontri oggettivi.
Che l’informazione si spenda per eleggere animalisti è sintomatico dei limiti di una comunicazione che dovrebbe essere libera, atteggiamento già non comprensibile.
Che lo faccia la RAI, che è l’“informazione pubblica”, è grave.
L’unico tendenzioso obiettivo, neppure velatamente mascherato, è attaccare ancora una volta la caccia e i suoi praticanti.
Per questi motivi il mondo venatorio compatto e il CNCN hanno deciso di rivolgersi senza indugi, con i mezzi e nei modi ritenuti più idonei, alla direzione Rai, ai Partiti e ai Gruppi Parlamentari perché la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi faccia chiarezza e garantisca la par condicio e le rappresentanze del pluralismo delle idee, oltre a segnalare il caso all’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Parallelamente è stato dato mandato ai propri legali di valutare gli estremi per intentare un procedimento legale per diffamazione nei confronti della conduttrice e della Rete.
Auspichiamo che di fronte alla criminalizzazione dell’attività venatoria, facendo di “tutta l’erba un fascio” (come dire che gli automobilisti sono tutti pirati della strada) sia data la possibilità di replica immediata.
Infine, si chiede che la magistratura, alla luce delle denunce di illeciti formulate nel corso della trasmissione, indaghi e colpisca i responsabili (nome e cognome) di reati di cui è venuto a conoscenza il giornalista.

Roma, 6 dicembre 2017 – FENAVERI, ARCICACCIA, ANLC, ITALCACCIA, CNCN

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