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Luca Gironi

Luca Gironi

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In Edicola Diana 23-2017

  • Pubblicato in Riviste

Ancora un'ampia scelta di argomenti sul numero 23 della nostra rivista, in edicola dal 13 Dicembre. Vi faremo visitare il Caccia&Country di Forlì, vi porteremo a caccia di colombacci, cornacchie e beccaccini. Inseguiremo le lepri nell'Alto Appennino e cacceremo i tordi negli sconfinati oliveti di Canino. Spazio anche alla tecnica, con la prova delle munizioni metalliche di casa Brenneke e i veicoli Gator di John Deere. Vi aspettiamo in edicola!!

ANLC: I cacciatori chiedono solo due piccoli regali

Visti gli ultimi avvenimenti sulla scena venatoria (e politica) italiana, per queste festività natalizie vorremmo solo due piccoli regali sotto l’albero.

Il primo, lo chiediamo a tutti gli amici dell’associazionismo venatorio che hanno stipulato un patto di ferro (?) con Legambiente, pensando che da questa specie di Santa Alleanza la caccia italiana avrebbe ricevuto concreti vantaggi.
Il regalo consisterebbe in un semplicissimo comunicato, di sole tre righe, in grado di raccontarci cosa ci potremmo aspettare dalla ex presidente di Legambiente, Rossella Muroni, una volta che fosse eletta nelle fila della Cosa Rossa di Pietro Grasso, Liberi e Uguali, insieme ai verdi di Bonelli, agli ecologisti ultraortodossi di Sel e, soprattutto, insieme a quel “signore” di Stefano Apuzzo che ha avuto il buon gusto di commentare così la morte di un suo avversario politico: "L’ex ministro dell’Ambiente Altero Matteoli? Un uomo di merda mort e bbuon! Un ignorante di rara fattura".
Il secondo regalo lo chiediamo, invece, proprio agli amici di Federcaccia e Arcicaccia che, sempre in tre righe, ci dovrebbero spiegare che fine ha fatto la tanto sbandierata “vicinanza” del PD dopo che lo stesso ha pensato bene di ritirare i due emendamenti che modificavano l’art.12 e l’art. 19 della legge 157/92 in merito alla gestione faunistica. Una decisione che, manco a dirlo, è stata accolta con grande soddisfazione da tutto lo schieramento anticaccia.
Chiedere è lecito ma siccome a Babbo Natale non ci crediamo più da un pezzo, è certo che sotto l’albero non ci saranno i due pacchetti per noi.

Roma, 22 dicembre 2017

Il presidente
Paolo Sparvoli

Arci Caccia firma una convenzione con l’Arma dei Carabinieri

  • Pubblicato in Notizie

Il Presidente Nazionale Sergio Sorrentino ha firmato un protocollo di collaborazione con il Comando dei Carabinieri Forestali, protocollo che richiederà all’associazione e ai suoi agenti di vigilanza una stretta collaborazione con i forestali.. La protezione della natura, degli animali e del patrimonio culturale è al centro di una serie di accordi che l’Arma dei Carabinieri sta stringendo con il mondo dell’associazionismo e con altri Enti pubblici. Il variegato universo delle associazioni e del volontariato rappresenta per l’Arma un fondamentale alleato nella mission di tutela ambientale, oltre che un’occasione di confronto. Le associazioni hanno un importante ruolo di “sentinella” in grado di segnalare situazioni di minaccia al territorio, di maltrattamenti di animali e di reati commessi in danno del patrimonio comune.

Si è svolta oggi a Roma presso la Caserma Salvo D’Acquisto”, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, la presentazione del piano operativo delle convenzioni 2018 organizzata dal Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare Carabinieri (CUTFAA). Il piano definisce le attività da sviluppare congiuntamente e la durata delle iniziative concordate nell’ambito delle convenzioni stipulate con le associazioni rappresentative della cultura ecologista e più in generale della società civile.

Il Comandante UTFAA, Gen. CA Antonio Ricciardi, in rappresentanza dell’Arma, ha proceduto anche alla firma di nuovi protocolli d’intesa con venti associazioni, di varia estrazione, unica Associazione Venatoria l’Arci Caccia Nazionale. Queste le associazioni firmatarie del protocollo: Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici, Associazione “Forum Ambientalista”, “Società Italiana di Geologia Ambientale” (SIGEA), ASSOCIAZIONE “CENTRO PER I DIRITTI DEI CITTADINI” (CODICI) E ASSOCIAZIONE “CODICIAMBIENTE”, ASSOCIAZIONE “ACCADEMIA KRONOS”, ASSOCIAZIONE “MAREVIVO”, ASSOCIAZIONE “EARTH”, ASSOCIAZIONE “GUARDIE AMBIENTALI D’ITALIA”, ASSOCIAZIONE “ANIMALISTI ITALIANI”, ASSOCIAZIONE PER LA RICERCA, LA DIVULGAZIONE E L’EDUCAZIONE AMBIENTALE (ARDEA), FEDERAZIONE ITALIANA DOTTORI IN AGRARIA E FORESTALI (FIDAF), ASSOCIAZIONE “GUARDIA RURALE AUSILIARIA”, ASSOCIAZIONE “HORTUS HERNICUS”, ASSOCIAZIONE VENATORIA NAZIONALE “ARCI CACCIA”, PAESAGGIO CULTURALE ITALIANO S.R.L. PER “I PARCHI LETTERARI ITALIANI”, ASSOCIAZIONE “AGRIAMBIENTE”, FEDERAZIONE APICOLTORI ITALIANI (FAI), ASSOCIAZIONE “EKOCLUB”, ASSOCIAZIONE “COMMITTEE AGAINST BIRD SLAUGHTER” (CABS), ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLE BIOPLASTICHE E DEI MATERIALI BIODEGRADABILI E COMPOSTABILI (ASSOBIOPLASTICHE).

L’incontro di oggi segue gli “Stati Generali” delle associazioni convenzionate con l’Arma dei Carabinieri che si è svolto lo scorso novembre e rientra un’intensa attività di relazioni e confronto con la società civile. A questo scopo presso il CUTFAA è stato istituito il Centro per lo Sviluppo delle Convenzioni proprio per seguire e incrementare questo tipo di collaborazione.

RITIRO DEGLI EMENDAMENTI ALLA 157/92: ANCHE IL CNCN PRENDE POSIZIONE

 

La gestione della fauna selvatica continua ad essere oggetto di conflitti dannosi alimentati da pregiudizi ideologici di stampo animalista. L’ultimo esempio di tale strategia cieca e controproducente, a cui abbiamo assistito con rammarico in queste ore, riguarda il ritiro di due emendamenti, peraltro già ritenuti ammissibili, alla legge di bilancio attualmente in discussione in Parlamento.

Tali emendamenti miravano alla modifica degli articoli 12 e 19 della legge 157/92 al fine di trovare delle soluzioni concertate ai conflitti esistenti in merito alla gestione della fauna selvatica e del territorio nonché a contenere gli ingenti danni all’agricoltura (economici, igienici e di sicurezza), più volte denunciati dal mondo agricolo e che recentemente sono stati quantificati con un importo superiore ai 100 milioni di euro annui.

A nostro avviso, il metodo che si voleva fare passare era quello corretto. Esso, infatti, consiste in una gestione territoriale ad opera degli enti preposti, nella quale i cacciatori rappresentano una risorsa che gratuitamente può essere chiamata a svolgere un ruolo significativo per ridurre i conflitti sociali e trasformarli in soluzioni concrete ai problemi che affliggono molti territori italiani, in particolare per il contenimento dei danni all’agricoltura. Tra questi è doveroso citare l’incessante crescita degli ungulati e di altre specie selvatiche che sempre più frequentemente abbandonano i boschi per avvicinarsi, alla continua ricerca di cibo, a strade e città, causando problemi sempre maggiori in termini di sicurezza.

È inoltre significativo sottolineare come gli emendamenti ritirati proponessero una soluzione già applicata in altri stati europei e in alcune zone del nostro territorio (es. Province Autonome di Trento e Bolzano), dove i cacciatori sono considerati un esempio di eccellenza nella gestione della biodiversità, al costante e gratuito servizio delle istituzioni.

Quello a cui abbiamo assistito rappresenta, purtroppo, uno svilimento di importanti proposte di modifica sulla gestione faunistica, fatta in modo razionale e scientifico ed in linea con le migliori esperienze europee, a tutto vantaggio, invece, di un approccio ideologico, in questo momento asservito anche a logiche elettorali. Tutto questo livore non fa che continuare ad alimentare quel conflitto sociale che la proposta di modifica voleva contribuire a superare.

Ci auguriamo, quindi, che la deriva animalista non porti l’Italia a privarsi di corrette norme sulla gestione faunistica, oramai non più procrastinabili.

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