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GRANDE SUCCESSO PER IL SECONDO WEBINAR ASSOARMIERI

Assoarmieri Logo OnlyImportante risposta degli armieri al secondo seminario dedicato interamente alle nuove convenzioni associative ed ai servizi di qualità esclusivi messi a disposizione degli associati.

Roma, 18 novembre 2020 – Si è tenuto lo scorso 16 novembre il 2° webinar associativo dal titolo "Le nostre convenzioni 2020-2021, il valore aggiunto dei partner scelti da Assoarmieri" che il sindacato degli armieri italiani, dopo il lancio della campagna soci 2021, ha voluto fortemente per illustrare le nuove importanti convenzioni e dare spazio direttamente ai referenti delle aziende partner che offrono i servizi.
Grande affluenza di armieri partecipanti, quasi 60, molti dei quali non associati: dato significativo a conferma che i servizi offerti siano di interesse e vengano incontro alle esigenze del comparto distributivo italiano.
Protagonisti del seminario, oltre ai consiglieri Assoarmieri che hanno portato la loro esperienza in prima persona sulle convenzioni, sono stati i seguenti responsabili delle aziende partner:
Paolo Papini, referente commerciale di Profamily - Gruppo Banco BPM che ha parlato delle possibilità di vendita di armi ed accessori con finanziamento fino ad € 5.000;
Grazia Tommasi, referente commerciale SmallPay, che ha illustrato la convenzione grazie alla quale è possibile offrire ai clienti delle armerie la possibilità di un pagamento rateale tramite carta di credito;
Pierpaolo Ciuoffo e Loredana Volpe, referenti di Finpromoter, che hanno spiegato le possibilità di garanzie bancarie e finanziamenti per le armerie a condizioni agevolate, offerte dalla piattaforma di Confcommercio agli associati.
Fulvio Cenci che ha raccontato il servizio di assistenza telefonica “Pronto Assoarmieri”, dedicato agli associati ed attivo ormai da tempo per fugare dubbi su questioni tecniche, amministrative e burocratiche.
Si è parlato inoltre dell’accordo siglato con Ferrari Group, azienda leader in Europa per le spedizioni di merce di valore, grazie al quale sarà possibile accedere ad un listino prezzi sui trasporti dedicato ai soci Assoarmieri. Ampio spazio è stato poi dato ai servizi in convenzione offerti da DAS Difesa Legale, prima Compagnia specializzata nella tutela legale, punto di riferimento sul territorio nazionale per oltre 300 mila clienti tra imprese, professionisti e famiglie.

“Abbiamo intrapreso una nuova strada – ha dichiarato il presidente Antonio Bana – stiamo lavorando senza sosta per offrire servizi di livello a tutti gli associati, convinti che questo sia il valore aggiunto che una associazione forte può fornire ai suoi associati, anche e soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo attraversando come sistema Paese.”
Ricordiamo ancora che per tutti gli armieri che decidessero di associarsi subito per il 2021 scegliendo la domiciliazione bancaria, questi servizi saranno offerti gratuitamente per gli ultimi mesi del 2020 (novembre -dicembre).
Rinnoviamo pertanto l’invito a coloro che ancora non siano associati di entrare a far parte della famiglia Assoarmieri, per rimanere tutti uniti come comparto – ha concluso Bana – nella convinzione che tutti insieme saremo più forti, più rappresentativi e che, grazie al lavoro incessante della nuova segreteria di Roma e dei consiglieri, potremo rispondere presente alle sfide che ci attendono per il prossimo futuro.

FIDC: UN CONFRONTO RISPETTOSO MA SENZA CEDIMENTI

federcaccia
Responsabilità e rispetto istituzionale non siano scambiate per acquiescenza. Federcaccia prosegue sulla strada di un confronto con il Governo per il riconoscimento delle proprie peculiarità e competenze. Anche al servizio del Paese
Roma, 17 novembre 2020 - Anche prendendo le distanze da atteggiamenti negazionisti o esclusivamente autoreferenziali, è indubbio che si fatica a comprendere il senso delle prescrizioni che colpiscono il mondo venatorio, soprattutto alla luce di un ben diverso metro di misura per altre attività afferenti alla sfera del tempo libero praticate nelle zone arancio e rosse.
Ricordiamo ancora una volta che la caccia si pratica in ampi spazi aperti, lontano da aree abitate e antropizzate, la maggior parte delle volte in forma singola o con un numero di persone tale da poter mantenere, proprio perché all’aperto, una distanza interpersonale largamente superiore a quella che viene consigliata da tutti i protocolli. Una attività a contatto della natura, che permette anche di mantenere in chi la pratica quell’equilibrio psico-fisico così importante in questi momenti di tensione e pressione emotiva causati dalla privazione di tante altre abitudini. Un malessere diffuso di cui giustamente lo stesso Governo si preoccupa per tutti i cittadini. O meglio, per quasi tutti.
Non è quindi accettabile che la risposta governativa alla richiesta di chiarimenti, sollecitata da noi e da altri, in merito ai dubbi sollevati dall’ultimo Dpcm in tema di attività venatoria e spostamenti si sia limitata a un laconico “è permessa” o “è vietata”.
Riteniamo nostro diritto di cittadini – e lo abbiamo chiesto con una lettera inviata al Presidente del Consiglio, ai Ministri competenti e al Presidente della Conferenza Stato Regioni – sapere se la risposta fornita è frutto di motivazioni tecnico scientifiche, che vorremmo allora conoscere. Se invece nasce dal fatto che, preso in tante diverse e tutte importanti incombenze, il Governo non ha avuto il tempo di approfondire la questione, riteniamo doveroso essere ascoltati. O, infine, se è figlia di un preconcetto nei confronti della caccia, è doppiamente inaccettabile e di questo ci ricorderemo.
Già alla fine di ottobre e di nuovo all’indomani dell’emanazione del Dpcm del 3 novembre, Federcaccia aveva chiesto un confronto con le Istituzioni. Su questo punto non intende recedere e ha rinnovato ancora l’istanza di un incontro con un rappresentante del Governo e dei Ministeri interessati, cui esporre non solo le nostre osservazioni e riflessioni, ma anche portare una proposta di buon senso che risolverebbe ogni difficoltà legata all’attuale Dpcm.
Proseguono poi i contatti e i confronti con il mondo parlamentare, ancora più fitti e costanti del solito in questi ultimi mesi, affinché si mantenga alta l’attenzione della Camera e del Senato su

questo delicato tema. Analogamente, dal 4 novembre continuiamo a sollecitare una presa di posizione in sede di Conferenza Stato-Regioni, che ha il compito di adottare i Decreti sui territori e che conoscendoli può farlo in modo da rispondere alle esigenze e alle necessità dei cittadini e delle attività produttive. Meglio del Governo, le Regioni conoscono il ruolo assolutamente insostituibile dei cacciatori nella gestione della fauna, in particolare per il contenimento e la prevenzione dei danni all’agricoltura e sulle strade causati dalle specie problematiche, e quello di unico presidio nei confronti delle zoonosi come la peste suina, in grado di arrecare danni irreparabili alla nostra economia.
Un compito “sociale” al quale i cacciatori si sono sempre prestati con grande spirito di collaborazione e senso civico, ma che – è bene chiarirlo nettamente – non è possibile aspettarsi in un quadro generale che vede invece la categoria assolutamente non presa in considerazione nelle sue richieste basilari.
Nulla di quanto nelle nostre possibilità sarà lasciato intentato per dare alla caccia il riconoscimento e le attenzioni che merita, non chiedendo niente di impossibile, ma rigettando con forza l’approccio evidentemente punitivo con cui il tema venatorio è stato affrontato anche in questa occasione almeno da una parte ben nota della compagine governativa.


Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia

Consiglio Regionale Veneto, i Consiglieri Zottis e Montanariello contro la nuova proroga del PFVR

Caccia – Zottis e Montanariello (PD): “Il Piano faunistico-venatorio è fondamentale per una gestione equilibrata e rispettosa del territorio e va aggiornato. L’ennesima proroga è un’occasione persa”

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17 novembre 2020
(Arv) Venezia 17 nov. 2020 – “Questa sarà l’ultima proroga che voteremo: i tempi sono abbondantemente scaduti e non è più rinviabile un nuovo Piano faunistico venatorio che sia frutto di una fotografia reale del Veneto. È uno strumento importante per una gestione equilibrata e rispettosa del territorio, per mantenere e tutelare la fauna selvatica e monitorare in maniera corretta quelle specie che possono essere problematiche per l’agricoltura”. A sollecitare un aggiornamento del Piano faunistico-venatorio, scaduto nel 2012, sono i due Consiglieri regionali del Partito Democratico presenti in Terza commissione, Francesca Zottis e Jonatan Montanariello, dopo che oggi l’assessore Corazzari ha proposto un’ulteriore proroga, fino ad agosto 2021.

“Serve un Piano che tenga conto delle mutate realtà territoriali, del cambiamento nel numero dei praticanti e sappia ridare dignità e certezze a un mondo troppo spesso lasciato ai margini delle nostre discussioni – affermano i due consiglieri dem – il 2007, quando venne votato l’attuale documento, è ormai lontanissimo. Pensiamo ad esempio alla Città metropolitana di Venezia che ha subito profondi cambiamenti in termini di insediamenti produttivi, a partire dal Passante di Mestre: il terreno agro-silvo-pastorale disponibile per l’attività venatoria è poco e infatti ricordiamo come l’allora consiglio provinciale votò all’unanimità un Ordine del giorno che poneva l’esigenza di un allargamento dei confini per l’Atc Venezia 3 (area centrale) o di un accorpamento con ambiti limitrofi. Inoltre c’è un problema che riguarda il rinnovo dei comitati direttivi degli Atc, che non può più essere assoggettato a ulteriori proroghe. Molti di loro sono in carica da ormai un ventennio e sono indispensabili aggiornamenti per inserire nuove figure che possano dare un supporto positivo in termini di energie ed esperienze”.

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  • Pubblicato in Ottiche

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Veneto: Le Associazioni Venatorie scrivono alla Regione sul nuovo sistema informatico ittico venatorio

venetoLe Associazioni Venatorie del Veneto Arci Caccia, ANLC, Enalcaccia, EPS, ANUU, Italcaccia e Confavi hanno scritto all’Assessore Regionale al territorio, cultura, sicurezza, flussi migratori, Caccia e Pesca Avv. Cristiano Corazzari e al Direttore Ufficio agroambiente caccia pesca della Regione del Veneto Dott. Gianluca Fregolent per chiedere un ripensamento sul nuovo sistema.

Con la presente desideriamo innanzitutto ringraziarVi per aver convocato le Associazioni venatorie su un tema assolutamente centrale in materia di gestione faunistico-venatoria del territorio, quale è senza dubbio l’efficientamento della procedura relativa all’iscrizione agli Ambiti territoriali di caccia.
Tutte le associazioni presenti hanno preliminarmente espresso sincera condivisione rispetto ad una strategia regionale che promuova interventi di superamento dei vari sistemi provinciali, razionalizzazione e semplificazione delle procedure. Auspichiamo quindi che il recente incontro rappresenti solo l’inizio di una collaborazione con le rappresentanze associative per concordare nuovi obiettivi e nuove soluzioni per un progressivo ammodernamento del settore.
Ciò premesso, dobbiamo tuttavia ribadire una valutazione non favorevole su quanto è stato prospettato sulla specifica questione oggetto della convocazione, in termini di insostenibilità della tempistica fissata e, prima ancora, di dubbia percorribilità delle “esternalizzazioni” di funzione che si vorrebbe conseguire.
Per quanto riguarda la tempistica, questa ci appare francamente inadeguata. A dire il vero, i termini temporali ci sembrerebbero assai ristretti per gli stessi uffici regionali, pur attrezzati in termini di professionalità, risorse umane e dotazioni strumentali. Figuriamoci per le Associazioni venatorie, che dovrebbero a questo punto ricorrere a supporto esterno affrontando il relativo costo, – che in ogni caso non potrà essere ad esclusivo carico delle scriventi – tenuto conto che il sistema che ci è stato sommariamente presentato non è certamente semplice ed intuitivo.
Ma non convincente ci appare, ancora prima, l’idea del coinvolgimento delle Associazioni su funzioni che dovrebbero continuare ad essere svolte dagli uffici regionali territoriali, tenuto conto anche dei profili di responsabilità e rilievo pubblicistico della procedura. Elementi che inducono a ritenere molto problematica l’attivazione di ambiti di sussidiarietà senza un confronto approfondito e soprattutto senza l’assillo di tempistiche oggettivamente non rapportate con la realtà.
Tutto ciò premesso le scriventi Associazioni venatorie, nel confermare la impercorribilità della scadenza di fine anno per l’avvio della innovativa procedura così come prospettato nel corso della riunione su richiamata, chiedono cortesemente alla SSVV di voler convocare a breve termine un tavolo tecnico che approfondisca le problematiche che abbiamo voluto rappresentare ed individui soluzioni operative che coniughino efficientamento del sistema di iscrizione agli Ambiti e sostenibilità delle incombenze.
In fiduciosa attesa, porgiamo i nostri migliori saluti.
In attesa di un riscontro, si ringrazia per la cortese attenzione.
Cordiali saluti
Presidente A.N.L.C. Veneto                           Presidente Ass. Cacciatori Veneti CONFAVI
Fabio Frigo                                                    Sergio Berlato
Presidente ARCICACCIA Veneto                  Presidente ANUU Migratoristi
Piergiorgio Fassini                                         Persona Giovanni
Presidente E.P.S. Veneto                              Presidente ITALCACCIA Veneto
Giuseppe Ederle                                           Stefano Tecchio
Presidente Enalcaccia Veneto
De Franceschi Tarcisio

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura