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Luca Gironi

Luca Gironi

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Aiuto concreto alle popolazioni terremotate

Come già in passato, in occasione di gravi calamità naturali che hanno sconvolto la vita di migliaia e migliaia di persone, l’Associazione Nazionale Libera Caccia, dopo aver espresso il proprio cordoglio per le vittime, vuole ora intervenire in maniera concreta per cercare di alleviare, almeno in parte, i disagi e le sofferenze di chi ha perso tutto.
A tale proposito, proprio per garantire la massima trasparenza e tracciabilità dei fondi versati, ha aperto un c/c riservato e mirato presso la Banca Popolare di Sondrio sul quale la sede centrale ha già provveduto a versare un consistente importo iniziale. 
Tutti i soci che volessero contribuire a questa importante iniziativa di solidarietà possono versare il loro contributo sul seguente IBAN: IT64G0569603200000018000X65

Grazie a tutti. Roma, 25 agosto 2016


Il presidente
Paolo Sparvoli

L’ARCI CACCIA Nazionale e Umbra ringraziano il nostro socio Antonio Scungio

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Siamo impegnati, come associazione venatoria a promuovere ogni atto di solidarietà utile alle famiglie delle vittime e alle popolazioni colpite dal terremoto. Per questo sia la dirigenza nazionale che quella Umbra, oltre all'associazione tutta, vuole dare testimonianza della sensibilità dimostrata da un nostro socio: Antonio Scungio accorso sul luogo della tragedia e che per la sua professione ha avuto modo di accedere da subito alla “Zona Rossa”. In una situazione drammatica per la popolazione opera in qualità di veterinario, ma anche di appassionato di caccia, attività indispensabile alla gestione della fauna selvatica e domestica. Si è sentito orgoglioso di essere stato chiamato e di essere utile, vivaddio nessuno gli ha chiesto pregiudizialmente se avesse il “virus” della caccia. Ha curato i cani impegnati nelle operazioni di ricerca di quanti ancora erano e sono sepolti sotto le macerie. Ogni cane curato alimentava in lui la speranza di salvare vite umane e non solo. Infatti il sisma colpito anche tanti animali domestici e selvatici, e in barba agli atteggiamenti offensivi e razzisti degli animalisti estremisti anche i cacciatori contribuiscono alla loro cura. I cani individuati nelle zone terremotate sono stati ricoverati presso strutture idonee e quelli delle persone drammaticamente decedute se si è riusciti ad individuare i familiari gli sono stati immediatamente affidati.
Raccontiamo una esperienza accaduta in un contesto drammatico che auspichiamo aiuti in futuro ad avere il senso della misura nell’uso delle parole. Sempre e comunque occorre che il filo dell’umanità non si interrompa e invitiamo tutti, senza diffidenze ideologiche e prevaricazioni, a fare ancora di più per queste famiglie. Ci sono circoli che raccolgono risorse, abiti, medicinali, alimenti, sangue. Diamoci da fare il più possibile. La fratellanza è una forza e i pregiudizi una bestemmia.
L'Arci caccia anziché avviare una propria iniziativa benefica da il proprio appoggio a quella dell'Arci. Per chi volesse contribuire le donazioni vanno versate sul conto corrente, intestato ad Arci presso Banca Popolare Etica, IBAN IT 36 A 0501803200 000000000041, indicando nella causale: “Terremoto Centro Italia”.
http://www.arci.it/blog/ambiente/archivio/ambiente/emergenza-terremoto-centro-italia/

Cinghiale: Ad Imperia al via gli abbattimenti

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Visto il susseguirsi di avvistamenti di cinghiali nei pressi e all'interno dei centri abitati, con tutto il loro corredo di danni alle coltivazioni e di problematiche per la circolazione stradale, il Sindaco di Imperia ha emesso un'ordinanza che prevede la cattura o l'abbattimento dei cinghiali sul territorio cittadino. L'ordinanza che verrà eseguita dagli agenti della polizia provinciale, sarà valida fino al 30 settembre. 

La Regione Toscana delibera le giornate di preapertura

FIRENZE - La Giunta regionale ha deliberato la apertura anticipata della caccia per giovedì 1 settembre dalle ore 6 alle ore 19. Sarà possibile cacciare lo storno, la tortora (Streptopelia turtur), il colombaccio, il merlo, la gazza, la ghiandaia e la cornacchia grigia su tutto il territorio a caccia programmata e nelle Aziende Faunistico Venatorie della Regione Toscana, ad esclusione delle aree boscate. In queste ultime aree l'attività venatoria potrà essere effettuata solo da appostamento fisso.

Sempre il 1 settembre e con lo stesso orario si potrà cacciare l'alzavola, il germano reale e la marzaiola da appostamento fisso solo nei laghi artificiali e nelle superfici allagate artificialmente presenti sul territorio a caccia programmata della Regione Toscana e nelle Aziende Faunistico Venatorie.

La preapertura della caccia, con le stesse modalità, luoghi e tempi previsti per il 1° settembre, sarà consentita anche domenica 4 settembre alle sole specie: gazza, ghiandaia, cornacchia grigia e storno.

Relativamente al territorio a caccia programmata, la Giunta ha deliberato che la caccia sia comunque consentita nel solo sottoambito di residenza venatoria.

Relativamente allo storno, la caccia è limitata ad una distanza non superiore a 100 metri da vigneti o oliveti aventi frutto pendente. Per tale specie è fatto divieto di vendita degli uccelli cacciati e sussiste il divieto di utilizzo dei richiami appartenenti alla specie storno.

Ai sensi della recente modifica dell'art. 12 della L. 157/92, tutti i capi debbono essere annotati nelle apposite sezioni del tesserino venatorio subito dopo l'abbattimento.

Le giornate di apertura anticipata della caccia non sono consentite all'interno delle Zone di protezione speciale (ZPS).

www.toscananotizie.it

DA FENAVERI E CNCN UN “IN BOCCA AL LUPO!” PER LA PREAPERTURA

La gestione della fauna selvatica trova nei calendari venatori uno strumento emblematico per l’indirizzo scientifico della caccia. Basandosi su questo principio fra poco, nelle regioni ove sono previste, si riproporrà il rito della cosiddetta preapertura.
Sarà un assaggio in attesa della terza domenica di settembre e della apertura generale della stagione, che comunque per moltissimi cacciatori è quella “vera”, quella attesa per tutto l’anno.
Nel frattempo si torna in campagna, per scegliere il luogo migliore dove preparare l’appostamento o per allenare i nostri fedeli compagni di caccia a quattro zampe; si controlla l’attrezzatura; si passano ore in armeria e nelle sezioni, nei circoli, nei bar a discutere con gli amici e il calore di sempre delle speranze, delle emozioni, della cultura e delle tradizioni venatorie, e perché no delle “padelle”, per i mesi che verranno.
Nostalgia del passato, consapevolezza del presente e voglia di futuro per la caccia. Nostra e delle nuove generazioni.
Lo schema organizzativo e i tempi non sono più quelli di una volta: non c’è solo l’amore per la caccia. Oggi siamo utili, necessari nel controllo della fauna selvatica al servizio degli agricoltori e della collettività tutta. Per la tutela delle colture agricole serve l’uomo-cacciatore, il cinghialaio e il controllore, i loro fucili, i recinti di protezione del lavoro agricolo che lui sa come e quando mettere; i cani preparati e indispensabili e gli interventi con la vigilanza venatoria... Sono politiche di controllo e contenimento che il cacciatore fa tutto l’anno quando richiesto e a tutte le ore. Un cacciatore full time.
Sì, parliamo di quei volontari dell’ambiente, quelli del fare.
La consapevolezza di questo ruolo ci consente la serenità di dire alla società che siamo depositari di tradizioni e valori millenari, antichi, ma sempre attuali e presenti ovunque. Perché con la passione e la ragione abbiamo saputo farli maturare e rimanere in sintonia con un mondo che cambia per mantenere la caccia una attività non solo sostenibile, ma in grado di fare molto per ambiente, territorio, fauna.
E per la società tutta. Quella rurale in particolare, con i cui altrettanto forti valori i nostri sono strettamente intrecciati, e dovranno esserlo sempre di più; ma anche per quella metropolitana e urbana, che se ne è allontanata ignorando, in modo purtroppo crescente, i meccanismi che regolano la natura e i rapporti tra i suoi “abitanti”. Uomini compresi.
Sta a noi mostrare alla società il vero volto della caccia, fatto di rispetto per il territorio che ci ospita e per i selvatici con i quali ci confrontiamo. Un rispetto fatto di conoscenza, che cerchiamo di approfondire sempre più; di correttezza nell’applicare le regole e nel fare in modo che tutti facciano altrettanto; di senso della misura a guidare il nostro equilibrato prelievo; di impegno e di lavoro volontario posto al servizio della difesa e della gestione dell’ambiente a favore di tutte le specie, cacciabili e no, al fianco degli agricoltori, grande e talvolta trascurata risorsa del Paese anche per le migliori e qualificate tradizioni alimentari.
È forti di questi valori e di questa etica che, prima ancora delle leggi, guidano le azioni di ogni cacciatore, che ci prepariamo a iniziare una nuova stagione, pronti come sempre a fare ancora di più e più motivati che mai a trasmettere alle nuove generazioni che amare la caccia e la natura è un binomio inscindibile.
Da quest’anno Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia e ANUUMigratoristi hanno riunito le loro forze sotto la bandiera comune della Fenaveri - la Federazione Nazionale delle Associazioni Venatorie Riconosciute - per poter trasmettere alla società, anche insieme al Comitato Nazionale Caccia e Natura, un unico, importante messaggio: amare e gestire la caccia per contribuire a un Paese che offra un ambiente migliore per tutti gli italiani.
A tutti quelli che condividono questa grande passione, un forte, sincero “In bocca in lupo!”.

Roma, 30 agosto 2016
Fenaveri (Federcaccia - Enalcaccia - Arci caccia - ANUUMigratoristi) e CNCN - Comitato Nazionale Caccia e Natura

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