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Cacciando

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Ricaricare per il Cinghiale

Ci scrive il Sig. Luca Gualtieri:

Buongiorno. Dovrei ricaricare per la caccia al cinghiale palle ballistic tip e rws ks entrambe da 165gr. Usando polveri vihtavuori n140 e norma 202. Sapreste indicarmi qualche ricetta? Un saluto e grazie

nosler ballistic tip

Secondo la mia personale esperienza, per ricaricare le palle da Lei scelte (di gran lunga preferisco le Nosler alle RWS!) le polveri N 140 e Norma 202 sono un pochino troppo vivaci per quelle granature. L'ideale sarebbe di dargli 59 grani di N 160 oppure, 55 di N 550 o 56 di Norma 204.

RWS ks

La N 140 e la Norma 202 sono eccellenti fino a 150 grani di peso. Inneschi CCI 200 o Federal 210. Bossoli di produzione USA, più capienti, duttili ed economici!
OAL lunghezza totale della munizione finita 82 mm.

Per qualsiasi cosa siamo sempre qua
In bocca al lupo per l'imminente stagione venatoria

Marco Benecchi

Arci Caccia: sul Monte Serra per scacciare i piromani ci vogliono i cacciatori

Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo: i cacciatori sono i primi custodi del territorio, sentinelle del rispetto dell’ambiente e prima linea di difesa contro piromani, scarichi, sversamenti e abusi edilizi. La nostra associazione, forte di un accordo nazionale di collaborazione con i Carabinieri Forestali, da sempre presta un’attenzione particolare a questi temi, impegnando i propri agenti di vigilanza e tutta la struttura a difesa dell’ambiente. L’incendio del Monte Serra ha distrutto più di mille ettari di territorio cacciabile e troviamo giustissimo che, come prescrive la legge, l’attività venatoria vi sia interdetta. Ci risulta incomprensibile, invece, che la Regione, con un provvedimento arbitrario e incomprensibile ci privi di altri mille. Oltretutto, vietando la caccia a tutte le specie tranne gli ungulati. Perchè, cinghiali e caprioli sono a prova di fuoco? No di sicuro, anzi, forse la meno colpita dalla catastrofe è stata l’avifauna, per ovvi motivi di capacità di spostamento. Ma si sa, ormai il capro espiatorio è il cinghiale brutto e cattivo, che deve essere sterminato con qualunque mezzo, mentre gli appassionati di altre cacce possono essere vessati a piacimento. Ebbene, per Arci Caccia non ci sono animali di serie A e di Serie B, come non ci sono cacciatori “eletti” ed altri figli di un Dio minore. Per questo, invitiamo la Regione a trovare soluzioni per i titolari di appostamento fisso che hanno avuto il capanno distrutto oltre che per la ricollocazione di coloro che cacciavano il cinghiale nell’area che risulterà interdetta. Questi cittadini vogliono risposte riguardo all’esercizio di un diritto per cui hanno pagato fior di quattrini. Quindi, la politica non perda tempo a rincorrere i voti degli animalisti, che non arriveranno mai, e si occupi di trovare soluzioni. Arci Caccia vigilerà che questo accada e invita tutti i cacciatori all’Assemblea che organizzerà il giorno 11 alle ore 21 al Circolo 2 Vie di Cascine di Buti  per fare il punto della situazione, portarvi le risposte degli uffici competenti e raccogliere le vostre segnalazioni.

Le deroghe lombarde: una speranza per i cacciatori ed un'occasione per la politica

  • Pubblicato in Notizie

Martedì prossimo 2 ottobre in Consiglio Regionale saranno discussi due progetti di legge: uno relativo al prelievo in deroga di Fringuello e Peppola, l’altro relativo alla cattura dei richiami vivi con la riattivazione dei roccoli.

Un appuntamento attesissimo da parte di tutti i cacciatori bergamaschi, e che è stato fortunatamente anticipato a inizio mese.

Federcaccia Bergamo vuole ringraziare tutti i Consiglieri regionali che da mesi lavorano con tenacia per la difesa delle nostre tradizioni venatorie, dimostrando peraltro la volontà politica di voler portare a casa il risultato ad ogni costo, e in particolare Floriano Massardi, Giovanni Malanchini, Barbara Mazzali e Paolo Franco che in VIII Commissione hanno sostenuto con forza i provvedimenti.

E di volerlo fare mettendo l’ambìto risultato al riparo, decidendo di usare lo strumento della legge regionale per l’approvazione. Un segnale forte e importante per il mondo venatorio. Una forzatura necessaria, rispetto al ricorso a un atto amministrativo, che dimostra due cose.

Innanzitutto che l’attuale Governo regionale è davvero legato al territorio e alle radici delle genti lombarde.

In secondo luogo che l’applicazione delle deroghe in Italia secondo le procedure fissate dalla Legge italiana è divenuta possibile solo sulla carta: l’uso dell’atto amministrativo, di fronte a pareri ISPRA che si occupano del merito delle scelte politiche e sempre meno degli aspetti tecnici, è ormai un tentativo inutile.

Così da avere convinto alcuni, agguerriti, consiglieri regionali che fosse ormai necessario provare a percorrere la strada politica della Legge Regionale.

Federcaccia, pur consapevole delle problematiche giuridiche, si augura che entrambe le leggi, il cui contenuto di merito è peraltro perfettamente rispettoso della Direttiva, vengano approvate: si tratta ormai dell’unico modo per portare sui tavoli ministeriali ed europei con la dovuta considerazione la problematica della mancata applicazione della direttiva uccelli (e della direttiva Habitat) in Italia in punto deroghe. L’unico modo ormai per rivendicare, più di fronte a ISPRA che alla stessa commissione, il diritto di tener vive tradizioni secolari, condannate a morte non dalla Direttiva Uccelli, ma dalla burocrazia.

Il mondo politico, su questo tema, ha l’occasione di rivendicare il proprio ruolo, e speriamo lo rivendichi compatto, non affossandolo con lo scaricabarile del voto segreto.

Il Presidente Provinciale FIDC Bergamo

Avv. Lorenzo Bertacchi

Marche: ancora ricorsi contro il calendario venatorio regionale

Dopo la vittoria davanti al Tar che ha rigettato il ricorso contro il calendario venatorio della Regione Marche ancora la vicenda non trova una conclusione.

Il WWF e la LAC hanno infatti deciso di ricorrere in appello avverso l’ordinanza del Tar Marche mentre l’Associazione Vittime della Caccia ha presentato richiesta di annullamento della delibera di Giunta che ha approvato il Calendario limitatamente all’allegato A per quanto concerne l’omissione del carniere stagionale per beccaccia, mestolone e beccaccino.

In entrambi i casi Federazione Italiana della Caccia e Federcaccia Marche si costituiranno in giudizio al fianco della Regione.

Incendi Pisa: al danno del fuoco Remaschi aggiunge la beffa per i cacciatori pisani.

Per Libera Caccia chiunque abbia appiccato l'incendio nei monti Pisani meriterebbe di essere richiuso in cella gettando via la chiave, per noi che amiamo la natura e l'ambiente è un reato gravissimo, che colpisce non solo gli habitat di tutte le specie animali ma anche le comunità che ne fanno parte. Detto questo non è pensabile che al danno del fuoco si unisca la beffa di zone chiuse alla caccia laddove il fuoco non è arrivato. E' la prima volta che viene adottato un provvedimento simile, segno evidente che si vuol colpire la caccia ed i cacciatori.

La legge nazionale è chiara, automaticamente c'è un divieto di 5 anni per l'attività venatoria nei terreni incendiati. La Regione, con il Presidente Rossi e l'assessore alla agricoltura Remaschi, stanno preparando un atto di Giunta per chiudere la caccia ben oltre il territorio andato in fumo, causando così grave danno ai titolari di appostamento fisso nell'area coinvolta dalla decisione del Governo regionale. Cittadini che hanno pagato specifiche tasse per svolgere la loro attività, che si impegnano a tenere in ordine le loro zone durante tutto l'anno e che proprio alla vigilia del passo si vedono togliere un loro diritto senza che questo sia previsto da alcuna norma.
Ma ci sono aminali di serie A e animali di Serie B per la Regione, gli ungulati (cinghiali caprioli, daini ect ect) potranno essere abbattuti nelle aree limitrofi ai terreni bruciati, mentre gli uccelli (che come dice la parola Volano! e migrano!) non potranno essere oggetto di prelievo, quando tutti sanno che tra pochi giorni comincia la fase migratoria delle specie oggetto di caccia che quindi non hanno interesse a farmarsi per molto tempo nello stesso luogo. Remachi parla di salvaguardia degli animali, ma lo hanno informato che i cacciatori non possono sparare a tutte le specie viventi???? Quelle oggetto di caccia non risentono dei danni del fuoco.
La Regione, invece che impegnarsi a trovare casa e lavoro per i cittadini italiani (e non per i Rom amici di Rossi e del PD) perde il suo tempo per vessare ancora i cacciatori rischiando una valanga di ricorsi.
Neanche le amministrazioni comunali hanno sollevato l'esigenza di estendere il provvedimento di chiusura della caccia oltre i terreni bruciati, e conoscono bene il loro territorio, al contrario dei politici della Regione.
Ormai il PD, in stato confusionale, marca ancora una volta la sua distanza dalla vita reale e dai cittadini, per questo Libera Caccia metterà in atto ogni iniziativa possibile per bloccare il provvedimento infondato della Regione.

Sisto Dati vice presidente vicario Libera Caccia

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