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Cacciando

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Libera Caccia querela RAI 3

L'Associazione Nazionale Libera Caccia ha presentato querela contro RAI 3 e la giornalista Sabrina Giannina a seguito della trasmissione televisiva "Indovina di chi viene a cena" del giorno 18 agosto 2018.

La querela, per diffamazione a mezzo stampa, è stata depositata a Roma dallo Studio Lemme, che tutela Libera Caccia.

anlc

Toscana: Incendio Monti Pisani, divieto di caccia su mille ettari attorno ai boschi bruciati

cartina incendio


PISA - Non si potrà sparare nei boschi percorsi dal fuoco sui Monti Pisani, ma i fucili non si potranno imbracciare neppure – ed è la prima volta che accade– in quelli vicini che il fuoco ha risparmiato. Lì dove probabilmente, tra gli alberi e i cespugli del sottobosco, avranno cercato e trovato riparo gli animali sfuggiti al rogo. "Ci sembrava doveroso salvaguardare la fauna e ci siamo assunti questa responsabilità" commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi.

Così la giunta regionale toscana ha deciso, già ieri sera, il divieto di caccia fino al 31 gennaio, ovvero la fine della stagione venatoria, per mille ettari oltre i quasi mille e quattrocento bruciati dal fuoco. Il perimetro della ‘fascia di rispetto', suscettibile di piccoli eventuali aggiustamenti, in alcune zone corre quasi prossimo al bosco colpito dall'incendio, in altri casi si muove molto più lontano. Una sola deroga è stata prevista: la possibilità di continuare a cacciare gli ungulati, che in questa zona di Toscana significa per lo più cinghiali. Non nei boschi bruciati chiaramente, ma in quelli della fascia protetta.

A Pisa, nella sede della Provincia e della protezione civile in via Nenni, è l'assessore all'agricoltura e alle foreste della Toscana Marco Remaschi a illustrare nei dettagli il provvedimento. Con lui c'è anche la presidente della Provincia di Pisa Giulia Deidda e ci sono alcuni sindaci e assessori dei territori interessati. Ci sono anche i rappresentanti delle associazione venatorie e qualche cittadino. Il fuoco, dopo tre giorni e mezzo, finalmente è sotto controllo: certo rimane il rischio di riprese e per questo ancora oggi cinquanta squadre di operai forestali e volontari erano all'opera e due canadair, un elicottero S64 e la flotta degli elicotteri regionali a disposizione. Il territorio più colpito è Calci, quindi Vicopisano e in misura minore Buti e Cascina. C'è anche Vecchiano, anche se si tratta di un incendio diverso sia pur scoppiato negli stessi giorni.

"La legge regionale - ricorda Remaschi - già prevede il divieto di caccia, per cinque anni, nelle aree percorse del fuoco. L'incendio in questo caso è stato così grosso che ci siamo posti il problema dell'esigenza di un'ulteriore salvaguardia per l'area contigua".

Due numeri aiutano a capire la portata dell'evento: l'anno scorso in tutta la Toscana sono bruciati 2200 ettari di bosco, il rogo di questi giorni da solo ha interessato un'area, rilevata con i sistemi satellitari, di 1388.

Si tratta di un impatto straordinariamente importante – annota ancora l'assessore -. Per ritrovare incendi di tali dimensioni occorre andare molto indietro nel tempo. Per questo ci è sembrato necessario adottare un provvedimento straordinario: con una sola eccezione appunto, quella della caccia agli ungulati, che muovendosi su terreni già smossi dal caldo delle fiamme rischiano di provocare ulteriori situazioni di pericolo, oltre ai danni nei campi coltivati".

La delibera è già in vigore e nell'area dove è vietato cacciare saranno probabilmente affissi cartelli, in modo che l'informazione sia chiara.

"Naturalmente - sottolinea Remaschi – le priorità sono altre. La prima riguarda gli interventi sul rischio idrogeologico che saranno individuati dai tecnici già pronti ai primi sopralluoghi. La Regione pronta ad anticipare le risorse necessarie, sperando di riaverle dal Governo sperando che venga accolta la richiesta di stato di emergenza e calamità nazionale. Per bonificare un ettaro mediamente si spendono cinquemila euro. Ci sono poi le messe in sicurezza da fare, rimuovendo alberi, detriti e massi che con l'arrivo delle piogge, se violente, rischiano di scivolare a valle. Si dovrà poi pensare alla riforestazione, ma anche ai rimborsi per chi ha subito danni e per le aziende colpite, da far ripartire assieme a tutta l'economia che vi gira attorno".

"Dobbiamo una risposta immediata a chi abita in quelle zone - conclude – ed è quello che stiamo facendo fin dalla prima notte, quattro giorni fa, in cui è scoppiato l'incendio: un rogo su cui aspettiamo l'esito delle indagini in corso ma che sembra purtroppo doloso e che il vento e le condizioni climatiche hanno aiutato".

Scritto da Walter Fortini

FIDC Brescia: segnali positivi dalla regione

La Regione Lombardia sta cercando di dare alcune risposte al mondo venatorio per mezzo di alcuni importanti provvedimenti. Cominciamo dai due progetti di legge promossi dal Consigliere Floriano Massardi, eletto nelle fila della Lega a Brescia, che riguardano il prelievo in deroga alla piccola migratoria e quello per la cattura dei richiami vivi nei roccoli. Dopo aver superato le votazioni in Commissione ora è il turno dell’aula consiliare. Inizialmente previste il 9 ottobre, le votazioni sono state anticipate al 2 ottobre. Ovviamente siamo fiduciosi di un voto favorevole dell’aula anche qualora si andasse al voto segreto. La maggioranza è forte e la determinazione della Lega nel voler dare risposte ci sembra ogni giorno più convinta. Il consigliere Massardi è stato il regista di questi Pdl, appoggiato anche da altri consiglieri bresciani tra cui Viviana Beccalossi. Se da un lato appoggiamo in pieno questi sforzi e questa determinazione dall’altro vorremmo che però fossero perseguite strategie più solide nel loro fondamento giuridico e più lontane dai periodi dell’attività venatoria per non illudere i cacciatori all’inizio della stagione venatoria. Siamo comunque al fianco dei consiglieri regionali che si stanno impegnando per noi ed il nostro Presidente Marco Bruni sarà in aula al Pirellone per seguire i lavori del consiglio con altri dirigenti di Fidc Brescia. Continua poi in modo encomiabile l’attività dell’assessore regionale alla caccia Fabio Rolfi: è notizia dell’ultima ora che vuole autorizzare le due giornate integrative da appostamento fisso per i mesi di ottobre e novembre discostandosi dal parere ISPRA. Un atto di forza più che ragionevole quello dell’assessore che da un lato non vuole penalizzare i migratoristi e dall’altro accoglie le osservazioni di Federcaccia Brescia che sottolinea da tempi a fronte di un oggettivo calo dei cacciatori non si può continuare a autorizzare una sola giornata integrativa dicendo che siamo troppi. Siamo sereni e confortati da queste azioni della Regione Lombardia che con i fatti ci testimonia l’attenzione per i problemi che sono “risolvibili”.

ANLC: Manca un destinatario

  • Pubblicato in Notizie

Apprendiamo che ANUU Migratoristi, Arci Caccia, Federcaccia e Enalcaccia hanno scritto una “vibrata” lettera alla regione chiedendo un “confronto finalizzato alla soluzione di varie problematiche concernenti l’attività venatoria e la gestione del territorio ...”
Nulla da eccepire alla lodevole iniziativa degli amici della Fenaveri – peraltro la settimana scorsa noi della Libera Caccia abbiamo già fatto altrettanto – ma ci sembra che la lettera avrebbe dovuto essere inviata (anche se con toni molto diversi) a Legambiente, la loro preziosa alleata, prima firmataria del ricorso che ha gettato nello sconforto più totale i cacciatori siciliani.
Non vogliamo fare la parte dei sapientoni e dei primi della classe (forse però lo siamo!), ma crediamo che la tristissima esperienza siciliana dimostri ancora una volta che la “Santa Alleanza” con Legambiente era e rimane un vero e proprio suicidio per i cacciatori italiani!
Un accordo che le nostre consorelle trovano sempre più difficile da spiegare e da far comprendere ai loro soci che, giustamente, si sentono delusi e traditi da chi, invece di difenderli dalle incessanti e spietate bordate di Legambiente, ha scelto di stipulare con il nemico un patto d’acciaio.
Ora, che il prezioso alleato ha dimostrato di considerare l’accordo come un pezzo di carta straccia, e che i buoi sono scappati dalla stalla, le nostre consorelle cercano di correre tardivamente e inutilmente ai ripari.

Roma, 24 settembre 2018

Il Presidente
Paolo Sparvoli

Buon viaggio Lallo, sarai sempre nei nostri cuori!

Il 26 agosto 2018 verrà ricordato come una delle domeniche più tristi di tutta la Maremma Laziale e in particolare dell’Alta Tuscia Viterbese, perché è stato il giorno in cui Gio Pietro Pieri ci ha lasciato. Lallo, come lo conoscevano tutti, è stato un grandissimo cacciatore, un imprenditore di successo ma soprattutto un amico vero, come ce se sono pochi al mondo. Lallo 1Se n’è andato come ha sempre vissuto, semplicemente da grande signore! Il suo cuore ha smesso di battere senza disturbare nessuno, senza coinvolgere familiari, amici e parenti, in un triste declino fisico che non sarebbe stato da Lui, sempre forte, allegro, sicuro di sé, con un sorriso perenne sulle labbra schietto e contagioso. Gio Pietro Pieri mancherà così tanto a tutte le persone che hanno avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo, di stargli vicino, di condividere con lui tanti magici momenti perché possedeva tutte le doti che contraddistinguono gli uomini eccezionali, come un’ innata generosità e un’ immensa tenacia che hanno contraddistinto tutta la sua esistenza. Lallo non amava “arrivare secondo” mai! In ogni cosa avesse deciso di cimentarsi, riusciva sempre ad eccellere, come nel lavoro, nei campi da tiro al volo e ovviamente nella caccia! E’ stato il Direttore e gestore “Storico” della prestigiosa riserva Le Macchie Alte di Canino per oltre mezzo secolo e fino a pochissimo tempo fa è stato un instancabile organizzatore di eventi mondano – venatori spesso riportati sulla nostra Rivista e sui canali digitali di Caccia e pesca. Era sempre elegantissimo, sia che dovesse uscire di casa per fare una commissione sia che dovesse partecipare ad una impegnativa battuta al cinghiale. Guardarlo girare per le vie di Canino (VT), la sua città natale dove ha vissuto per oltre ottant’anni, era una gioia per gli occhi e per il cuore perché tutti, nessuno escluso, lo salutavano con rispetto e ammirazione. Come diceva il grande Totò: “Signori si nasce. Non lo si diventa!”. Ecco, Lallo era nato signore ed ha continuato ad esserlo per sempre, sicuramente anche grazie alla moglie Mirella e alle sue belle figlie Bruna e Stefania che gli sono sempre state vicine come soltanto le mogli e le figlie di grandi uomini sanno fare! Lallo ha lasciato a tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo un vuoto incolmabile e proprio per tenere sempre vivo il suo ricordo sono sicuro che in futuro non mancheremo di dedicargli numerosi Memorial. Per me Lallo è stato molto più di un amico, molto più di un parente stretto, oserei dire quasi un secondo padre!. Sfogliando il mio album dei ricordi, in ogni fotografia è sempre vicino a me, sempre con una o spesso con entrambe le sue mani sulle mie spalle, come a volermi proteggere!. Dio, quanti mi mancherai Lallo e quanto mancherai a tutti quelli che ti hanno voluto bene e che sempre te ne vorranno. Mi sembra impossibile che tu ci abbia lasciato così, senza nessun preavviso. Ai tuoi funerali hanno partecipato talmente tante persone, che molte non sono neanche riuscite da darti un degno saluto. Io, come Gianni, Carlo, Luciano, Alessio e tutti i tuoi più intimi amici non abbiamo voluto accompagnarti nell’ultimo, breve viaggio verso il campo santo perché al solo pensiero che tu riposi in una tomba, anche se in pace, non ci sembra vero, non può essere reale. Voglio far finta che tu sia partito per un lungo viaggio, che abbia deciso di prenderti quella famosa vacanza che dicevi sempre di voler fare. Quindi il nostro augurio è questo: Buon viaggio Lallo e ricorda che sarai sempre nei nostri cuori. Sempre!

Con immensa stima e profonda amicizia Tuo Marco

Lallo 2

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