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Luca Gironi

Luca Gironi

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Pistoia: Tanta gente alle fiere venatorie

 

Nello scorso fine settimana tanta gente ha affollato fiere degli uccelli che hanno rallegrato la Valdinievole. Sabato a Pieve a Nievole e domenica in Via Nova, tanti appassionati e gente comune hanno potuto godere dello spettacolo del canto degli uccelli oppure passeggiare tra i banchi alla ricerca dell’ultimo acquisto in vista dell’imminente stagione venatoria. Insomma una bella festa, che ormai da anni viene attesa da tanti affezionati. Eppure, qualcuno ha dovuto trovare un motivo per protestare, per cercare di gettare fango su degli importanti momenti di aggregazione. In concomitanza con le fiere, infatti, è uscita su un quotidiano online del nostro territorio, Valdinievole Oggi, e sulla cronaca di Pistoia del giornale Il Tirreno, una lettera di uno dei tanti gruppuscoli che compongono il mondo animalista. Certamente non abbiamo la pretesa che questi signori condividano le nostre posizioni, ma non possiamo tollerare di essere accusati di maltrattare i nostri ausiliari alati. Le gabbie in cui vengono mantenuti hanno dimensioni stabilite per legge, la loro alimentazione viene curata con attenzione e, ormai, pratiche del passato, come la chiusa stretta, sono praticamente scomparse per l’avvento di nuove tecnologie. Gli animali esposti, provengono da allevamenti e sono nati in cattività. Nessun depauperamento faunistico quindi, ma un’occasione, per i non addetti ai lavori, di vedere questi uccelli da vicino e imparare a distinguerli, cosa non facile per un non cacciatore. Queste fiere, inoltre, rappresentano una vera e propria tradizione nel nostro paese, basti pensare che ven’è una che si svolge ininterrottamente dalla metà del 1200. Rappresentano uno spaccato della tradizione rurale, come la vendemmia o la lavorazione delle carni degli animali domestici. Si può essere contrari, ma sicuramente meritano rispetto.


Le Associazioni Venatorie Pistoiesi ANLC, Arci Caccia, CPE e Federcaccia

Arci Caccia Toscana risponde alla lettera inviata alla Regione dal CPA

  • Pubblicato in Notizie

“Da Chianciano arriva la notizia del risveglio del CPA dormiente per polemizzare sulla rappresentanza negli ATC Toscani.Alcune brevi considerazioni. Non siamo esperti delle varie sigle in circolazione in Toscana, la verità è che l’articolazione di sigle serve a dire che è la FIdC con diversi nomi.L’ARCI Caccia con questi metodi non c’entra nulla. I nostri rappresentanti negli ATC sono sulla base di iscritti certificati al 31 dicembre 2016.Non siamo parte di alcuna maggioranza, tanto è che abbiamo espresso voto contrario o astensione in gran parte degli ATC nell’elezione dei Presidenti, per chiedere un cambiamento rispetto alla gestione precedente di cui erano parte quegli ex dirigenti, oggi in FIdC.Per i futuri numeri di soci possiamo tranquillizzare che gli iscritti li hanno persi l’ARCI Caccia degli “ex” e la FIdC, negli anni passati.Il tesseramento 2017 è in corso e non abbiamo, per quello che registriamo, da temere nulla per “soglie” e riconoscimento di legge, anzi.Non vorremmo che ad alimentare i dubbi del CPA sia un certo rancore perché stavano trattando, un tempo, di farsi accogliere nella FIC (l’accattivante nome che assumeva FIdC per annetterli) e invece hanno scelto l’ARCT a loro. Riprovino e portino copia della scheda elettorale, pare che sia indispensabile.Noi riteniamo che il problema sia altro: far funzionare gli ATC nell’interesse dei cacciatori e degli agricoltori che, ci auguriamo, operino nell’interesse della categoria che rappresentiamo, per evitare le tensioni prodotte dalle precedenti gestioni degli ATC.Ci vorrà un percorso di trasparenza che porti ad eliminare, negli ATC, rappresentanze di finti ambientalisti che hanno gli stessi iscritti delle Associazioni Venatorie e che si superino attività in “conflitto di interesse”, laddove Associazioni Venatorie e proprietari di Società di servizio – tramite gli ATC – possano dare lavoro a se stessi.Più che scrivere al Presidente della Regione, ci auguriamo che il futuro sia migliore e non sia necessario scrivere a Babbo Natale.L’ARCI Caccia svolgerà, senza inciuci, un’azione di controllo, di critica costruttiva, di conoscenza, di chiarezza delle responsabilità nella direzione degli ATC. Oggi, grazie anche all’ARCI Caccia, i cacciatori potranno partecipare alle riunioni degli ATC che sono pubbliche, potranno ascoltare “in diretta” e farsi un’idea se la strada che si percorre è quella giusta”.

Alleghiamo la lettera inviata dal CPA alla Regione Toscana:

http://www.centritalianews.it/chiancianocaccia-lettera-barbetti-presidente-cpa-a-governatore-enrico-rossinon-ci-sembra-corretto-che-fidc-ricopra-due-ruoli-e-arcicaccia-uno-nel-comitato-di-gest/

 

SABATINI (FIDC LAZIO): QUANDO AL BENE DI MOLTI SI SOSTITUISCE L’INTERESSE DI POCHI

Il consigliere regionale strumentalizza la nuova norma sull’addestramento dei cani per colpire Federcaccia e mandare incontro a multe salate migliaia di cacciatori. A chi giova tutto ciò?

Abbiamo letto, peraltro senza troppo stupore, le esternazioni bizzarre del consigliere regionale Sabatini, non nuovo a strumentalizzazioni del genere che vanno a deporre in favore di precise bandiere senza curarsi minimamente del danno che arrecano alla totalità del popolo venante. Sabatini sostiene che la nuova norma approvata dal consiglio regionale del Lazio inerente l’addestramento dei cani da caccia, che prevede l’inizio di questa importante attività a partire dalla terza domenica di agosto, debba entrare in vigore già dalla stagione attuale, senza dunque la necessità di una modifica al calendario venatorio 2017-18. Quest’ultimo, come tutti i cacciatori sanno bene, prevede l’avvio dell’addestramento dei cani sabato 26 agosto. Ed è proprio il calendario venatorio regionale, come previsto dalla legge nazionale 157/92, il vademecum del cacciatore di ogni singola regione in quanto a tempi e modi per l’esercizio dell’attività venatoria e atteggiamenti di caccia, come è appunto l’addestramento cinofilo sul terreno libero. Sostenere altro equivale a prendersi gioco dei cacciatori, seminando ignoranza e favorendo l’elevazione di salate multe nei confronti di coloro che decidono di anticipare l’addestramento sulla base della norma approvata dal consiglio regionale dieci giorni fa. Tale norma, che giudichiamo positiva e che accogliamo con favore, entrerà di fatto in vigore a partire dalla stagione 2018-19, quando – in sede di emanazione del nuovo calendario venatorio – l’esecutivo in carica dovrà per forza di cose tenerne conto.

E’ chiaro che a tutti noi farebbe piacere poter cominciare l’addestramento dei propri cani da caccia con sei giorni di anticipo rispetto a quanto assurdamente previsto dall’attuale calendario venatorio. Tuttavia ciò potrà accadere non prima della prossima estate. Il resto sono chiacchiere, buone forse per ottenere qualche tessera “di pancia” in più, ma anche per consegnare nelle mani degli ufficiali preposti al controllo delle facili prede per i loro verbali sanzionatori. E che i malcapitati spieghino, agli agenti forestali, di essere stati autorizzati dal consigliere regionale Sabatini a condurre in anticipo i cani sul terreno… Forse sarà lo stesso consigliere a pagare gli importi delle ammende? Sarebbe senza dubbio un bel gesto nei confronti di chi non percepisce le laute prebende derivanti dall’attività politico-istituzionale.

Per quanto ci riguarda, Federcaccia non ha alcun interesse a prendere le difese di questa o di quella giunta regionale né di altro rappresentante politico. Sono i cittadini a giudicare gli schieramenti politici con il proprio voto: a noi preme difendere i diritti di una determinata categoria di cittadini, appunto i cacciatori, evitando loro brutte sorprese e guidandoli nel difficile dedalo burocratico che oggi costituisce l’impianto legislativo in materia di caccia in Italia. I nostri, caro consigliere Sabatini, sono appassionati soci da tutelare, non elettori da convincere ad ogni costo. (www.ladeadellacaccia.it)

Appello da Siena: Salviamo la ZRC La Trove

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Trequanda 19/08/17

Alla cortese attenzione della vostra redazione.

Volevo informarvi che lunedì 21/08/17 si sono insediati i nuovi comitati di gestione degli ATC Siena Nord e Sud.

Il primo atto del presunto futuro presidente dell’ATC Sud, è stato l’annuncio dell’attuazione del piano Faunistico venatorio della Regione, un atto ormai scaduto, e che non tiene conto dei cambiamenti ambientali avvenuti.

Vengo al sunto, sono il coordinatore della Zona di ripopolamento e cattura “La Trove”, sita fra i comuni di Trequanda e Pienza, una delle zone più belle della nostra provincia, in cui tutto è rimasto a misura d’uomo, con culture biologiche, dove è possibile fare passeggiate fra piccoli paesi, chiese, monasteri. Nel 2011 il famigerato ATC 19, minacciò di togliere la riserva o di trasformarla perché non produttiva. Al momento ci rassegnammo ad accettare il restringimento. Passò il tempo e noi cacciatori, aiutati anche da proprietari e cittadini, abbiamo riportato in questa struttura la popolazione di piccola selvaggina ad un buon livello, contenendo i cinghiali tanto da non avere danni alle culture. Il tempo passava e il piano faunistico venatorio non veniva applicato per questa struttura in pieno sviluppo, tanto che, per avere un decollo più rapido, la regione Toscana ci assegnò, dietro richiesta del vecchio ATC duecento fagiani. Ormai tranquilli sulla sorte di questa struttura abbiamo continuato nei miglioramenti.

Domenica 6 agosto ’17, mentre facevamo opere di mantenimento, alcuni dei volontari comunicano di aver sentito che nel futuro ATC sud avrebbe tolto più di un terzo di questa struttura.

Siamo andati agli uffici della Regione Toscana in via Massetana Romana, dove ci hanno comunicato che il futuro Presidente ATC Sud intendeva attuare il piano faunistico venatorio scaduto, mandando al macello circa una cinquantina di lepri ormai selvaggina rara e non dico quanti fagiani.

Premessa, io come cacciatore mi sento indignato dalla prospettiva di aprire una parte di riserva alle porte dell’apertura della stagione venatoria. Ci sono cose che mi lasciano un po’ perplesso e dubbioso, il futuro presidente ha fatto parte del famoso ATC 19, che voleva a tutti i costi, per l’appunto, un restringimento di suddetta struttura.

Abbiamo fatto una raccolta di firme fra la popolazione riscontrando una buona risposta.

La pagina Facebook di cui allego il link: https://www.facebook.com/ZRC-La-TROVE-1835423606715685/ sta ottenendo consensi.

Vi chiedo cortesemente di far conoscere la nostra storia in modo che qualcuno ci aiuti a salvare il salvabile

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti e approfondimenti.

Distinti saluti

Il coordinatore Marcello Boscagli

Siccità: Appello degli animal-ambientalisti per sospendere la stagione venatoria


Quest’anno la siccità ha messo a dura prova uomini e animali, ma annate come questa ciclicamente si succedono senza grossi sconvolgimenti. Eppure, la presidente nazionale di Legambiente prende la palla al balzo per chiedere un rinvio dell’apertura della caccia addirittura al 1 di Ottobre. Successivamente sono arrivati appelli anche di tutte le altre sigle del mondo nimal-ambientalista che non perdono occasione per proporre soluzioni che solitamente hanno come panacea di tutti i mali la sospensione o la chiusura dell'attività venatoria. Da più parti arrivano risposte e prese di posizione delle Associazioni Venatorie:

«Quella di Legambiente – commenta Giuliano Ezzelini Storti Vice Presidente Nazionale Arci Caccia– è solo propaganda strumentale, non supportata da alcuna attestazione scientifica. Dalle associazioni ambientaliste ci aspetteremmo meno propaganda e più concretezza. Per quanto ci riguarda le giornate di caccia, non si toccano e faremo di tutto per difendere il calendario già concordato».

«Il tema della fauna ci sta molto a cuore- dichiara Perricioli di Federcaccia - senza animali noi non potremmo coltivare la nostra passione. Sfido a trovare persone più ambientaliste dei cacciatori. Ma trovo assurdo chiedere il rinvio pochi giorni prima dell’apertura. Per esempio: non sappiamo come può evolversi la situazione meteo nel breve periodo, tra qualche giorno potrebbe piovere. E poi non si può estendere il rinvio a tutto il territorio nazionale. La siccità ha colpito in modo diverso la Toscana rispetto alla Lombardia o alla Sardegna. Il rispetto della fauna e della biodiversità va affrontato con scienza e conoscenza. Ma in termini culturali dico a Legambiente che non siamo distanti dal loro pensiero».

Legambiente è da sempre contro la caccia - dichiara Umberto Venturini di Confavi - e non perde occasione per chiederne la chiusura. Se non piove, perché c’è la siccità. Se piove, perché c’è troppa acqua. Qualsiasi scusa va bene per ostacolarci. Se gli animali morissero a causa della siccità, noi non potremmo neanche cacciarli.

Levata di scudi anche dal mondo venatorio campano, che in due comunicati distinti, da noi già pubblicati, respinge le ipotesi di chiusura.

 

http://www.ilgiornaledivicenza.it/territori/vicenza/incendi-e-siccit%C3%A0-caccia-da-rinviare-scoppia-la-polemica-1.5913971?refresh_ce

http://www.corriere.it/cronache/17_agosto_23/legambiente-rinviare-caccia-causa-caldo-siccita-appello-prenmier-gentioni-associazioni-ambientaliste-5294318e-880b-11e7-a960-ee4515521d95.shtml

http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/08/25/stop-a-cacca-appello-lav-dopo-incendi_bde9be24-2bf6-454e-b73a-064d70866c40.html

 

 

 

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