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Luca Gironi

Luca Gironi

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Anlc Pistoia cresce anche quest'anno

  • Pubblicato in Notizie

Grande soddisfazione del Presidente Provinciale Libera Caccia di Pistoia Luca Gentili per l' apertura di 3 nuovi circoli comunali. L’impegno profuso dall’Associazione Nazionale Libera Caccia a Pistoia, in particolare da tutto il gruppo dirigente provinciale, ha portato ad una crescita di nuovi iscritti e all' apertura di nuovi circoli.
La scelta di aprire nuove sedi nel comprensorio territoriale pistoiese non è per nulla casuale ma mirata ad avere un rapporto diretto ed immediato con il territorio esposto all’attività venatoria, per una migliore tutela dei nostri iscritti e dei cacciatori in generale.
Auguri di buon lavoro quindi al Presidente ANLC di Massa e Cozzile, Marco Lombardi, al presidente ANLC Di Larciano/Lamporecchio, Simone Zari, al presidente ANLC di Sambuca Pistoiese, Marco Zacchei e a tutti i consiglieri neoeletti.

ANUU: LUCIFERO E IL CALDO ECCEZIONALE

Riprendiamo le note settimanali sul passo, che seguiremo fino al mese di dicembre, cavalcando le varie fasi della migrazione post-nuziale di questa estate che ha avuto temperature al di sopra della norma fin dal mese di maggio, dopo una primavera altalenante e, talvolta, con picchi di temperature invernali, come avvenuto a fine aprile. A nord del Paleartico Occidentale, grande bacino per la nidificazione dei nostri amici alati, le condizioni meteo sono state molto più favorevoli. In generale, quindi, abbiamo avuto, dopo un’incerta prima deposizione di fine aprile, una eccezionale ripresa che fa ben sperare. Comunque, all’Osservatorio Ornitologico di Arosio si sono riavviate le attività alla ormai tradizionale data del 4 agosto, come avviene ogni anno in forma continua e standardizza dal 1977 e come è sempre avvenuto, giorno più giorno meno, dal 1710 nel mese di agosto, come risulta dall’archivio “teresiano” dei luoghi della Brianza di quegli anni. Il primo uccello catturato alle ore 6.40 di venerdì 4 agosto 2017 è stata una Capinera femmina adulta con anello INFS LX39392, che risulterebbe, salvo verifiche, inanellata proprio all’Osservatorio di Arosio. La temperatura è da parecchi giorni oltre la norma, tale da non indurre alcun movimento migratorio per i primi “transahariani”, quelli che si preparano per un lungo viaggio quali eterni viandanti del cielo! Si tratta, invero, di temperature degne di nota sia per la durata, come prospettato dai meteorologi, sia per l’intensità. Ogni anno, nella sua attività di studio, la FEIN raccoglie tramite l’Ufficio coordinamento tutela ambientale, ricerca ornitologica, inanellamento dell’ANUUMigratoristi queste note settimanali da sempre in collaborazione con gli Osservatori Ornitologici d’oltralpe e con i corrispondenti che forniscono queste interessanti notizie in modo volontario.

Lombardia: Le associazioni venatorie presentano un documento unitario

 

Preg.mo Sig. Presidente Roberto Maroni,

Preg.mo Sig. Assessore Gianni Fava,

il presente documento unitario vuole sottolineare l’importanza del Prelievo in Deroga e degli Impianti di Cattura, che trovano giustificazioni nella storia, nelle tradizioni e nell’economia del territorio della Regione.

Che la Lombardia sia ricca di storia e tradizioni venatorie legate alla caccia alla migratoria minuta è un dato di fatto. Per non dire dell’indotto da essa generato: dall’Industria, al Commercio all’Artigianato, alla Ristorazione. Intere famiglie che si sostentano, grazie alla passione venatoria, così fortemente radicata, ed in particolare nelle Valli bresciane e bergamasche ma anche in altre Province lombarde.

La politica lo sa, o dovrebbe saperlo, e dovrebbe tenerne conto ogni qualvolta affronti le tematiche venatorie legate a questo tipo e forma di caccia tradizionale, patrimonio della cultura rurale e del territorio.

Ai primi posti, vi sono la Caccia o Prelievo in regime di Deroga alla selvaggina migratoria minuta e i “Roccoli”, già da decenni limitati alla funzione di Impianti di cattura per l’approvvigionamento di richiami vivi: i Roccoli, veri monumenti di architettura botanica e tratto caratteristico del paesaggio collinare e montano lombardo da ben più di 500 anni, sono la massima e più alta espressione dell’aucupio, ovvero l’arte della cattura con le reti degli uccelli silvani. Le realizzazione, il mantenimento e la condotta in esercizio di questi impianti è stata tramandata di generazione in generazione sino ai giorni nostri. Sono indubbiamente un patrimonio storico-culturale, simbolo peraltro di un’antica economia rurale sopravvissuta comunque come attività economica sino agli anni 70, anni in cui è stata convertita in “servizio pubblico” per la cattura dei richiami da distribuire ai capannisti: come tali vanno salvaguardati e tutelati, nonché fatti operare per quello che son stati creati, adeguandoli alle necessità attuali, visto che l’allevamento non è in grado di sopperire al fabbisogno di richiami vivi da utilizzare per la Caccia da appostamento.

Tutto ciò premesso, come Associazioni Venatorie della Lombardia siamo a richiedere una Delibera di Giunta, un Atto Amministrativo che consenta il Prelievo in Deroga, nelle modalità e nei tempi già previsti da Regione Lombardia, alle specie fringuello e peppola ed il riavvio dell’operatività degli Impianti di cattura.

Il parere ISPRA, obbligatorio ma non vincolante, e peraltro espresso senza esser entrato nel merito della proposta formulata dalla Lombardia tramite gli Uffici preposti, non dovrebbe essere ritenuto un ostacolo così come l’approvazione di una Delibera al riguardo, nonostante ISPRA, in modo irrituale e non di sua competenza, abbia posto l’accento su presunte conseguenze e sanzioni e su valutazioni non certo tecniche, ma politiche, che dovrebbero essere appannaggio della Giunta e del Consiglio.

Detta Delibera assumerebbe una particolare valenza e significato per i 70 mila cacciatori lombardi: sarebbe un sicuro segnale di vicinanza alle esigenze del mondo venatorio lombardo, che ad oggi si sente un po’ dimenticato anche per le semplici questioni di ordinaria amministrazione venatoria: dalla mancata adozione a tutt’oggi del calendario venatorio al sistema scelto per la distribuzione dei tesserini venatori, alla segnatura dei capi sul tesserino alla nomina delle commissioni per gli esami venatori (addirittura ancor oggi le commissioni per gli esami di abilitazione per la caccia di selezione agli ungulati non sono state formate), i cacciatori lombardi sentono una considerazione ridotta ai minimi storici.

Confidiamo che le richieste del mondo venatorio saranno invece tenute nella massima considerazione.

Milano, li 21 luglio 2017

Documento letto, approvato e sottoscritto dalle Associazioni Venatorie della Lombardia

1. CPA
2. ACL
3. FIDC
4. EnalCaccia
5. Libera Caccia
6. Italcaccia

Ufficio stampa ACL Lombardia

Arci Caccia Lombardia: ancora un niente di fatto per le deroghe



Lunedì 31/7/ 17, in Regione Lombardia, si è svolto un incontro sul tema “Applicazione del prelievo in deroga”. Presenti i parlamentari europei Comi e Sernagiotto, il Presidente della Regione, gli Assessori Fava, Beccalossi e Parolini e i rappresentanti delle Associazioni Venatorie, si è cercato di trovare una via che consentisse di riaprire il capitolo deroghe. Aprono le danze Comi e Sernagiotto, dichiarando la chiusura delle problematiche con la Commissione Europea e rimandando la palla nel campo nazionale. Secondo Comi, infatti, è solo una questione di accordi tra Stato e Regioni. Fava (Assessore alla caccia) non sembra essere dello stesso parere e, leggendo la risposta dell’ISPRA alle sue richieste, dichiara la sua indisposizione a far correre il rischio ai dirigenti del settore di finire alla Corte dei conti. Interviene Beccalossi (Assessore al territorio) ricordando appunto che durante il suo assessorato, magari per pochi giorni, ma i fringuelli si cacciavano. Parolini (Assessore allo sviluppo economico) sembra supportare le tesi di Fava mettendo in risalto il parere ISPRA in si parla di interventi alternativi prima di arrivare al prelievo venatorio in deroga per danni.

Intervengono i rappresentanti di alcune associazioni presenti, tra cui ANUU, ACL e Enalcaccia. Successivamente prende la parola Ivano Moretti di Arci Caccia: “Premesso che per l’Arcicaccia, a distanza di 25 anni dalla promulgazione della 157/92 e della 26/93, parlare ancora di “caccie in deroga” appare un’ assurdità, non avendo messo in atto né lo Stato né le Regioni attraverso l’ Istituto preposto a tale fine, quelle procedure tese a monitorare la consistenza della fauna selvatica (nel nostro caso dell’avifauna migratoria) al fine di poter stabilire, nel rispetto del comma 2 dell’art. 1 della 157/92 quali specie possano essere reinserite nell’elenco di quelle cacciabili. Ed eventualmente quali vanno tolte o ne va ridotto il prelievo.

Per entrare nel merito:

In attesa che lo storno venga reinserito fra le specie cacciabili come avviene nel resto d’ Europa, prendiamo atto dello sforzo fatto dalla regione nella scorsa annata venatoria e riproposta quest’anno, seppure in modo estremamente limitato, di reintrodurre la caccia allo storno giustificata dal danno arrecato da questa specie alle coltivazioni. Tale limite deriva soprattutto dalle poche denunce, pur in presenza dei danni, che gli agricoltori fanno. Tutto dipende dalle procedure e dal tetto minimo fissato per i rimborsi. Dai costi delle perizie, ecc. Non vogliamo entrare nel merito delle compatibilità economiche che la regione si è data per il rimborso dei danni, ma dobbiamo trovare un metodo più snello per poter censire i danni meno consistenti, ma diffusi, che messi assieme potrebbero portare ad un più ampio intervento venatorio.

E veniamo alla mancanza di dati sulle altre specie (fringillidi per primi). Il rimpallo di responsabilità su a chi compete stabilire la consistenza di una specie migratoria ( ISPRA, Ministero, Regioni, Unione Europea….) è qualcosa di kafkiano.

Se tra Associazioni Venatorie non prendiamo assieme le redini di questa faccenda, utilizzando lo stesso metodo con cui si è costruita la Banca Dati Ungulati, fra qualche anno saremo ancora qui a raccontarcela.

L’ ISPRA da sola, anche se fosse motivata per farlo, non sarebbe in grado di raccogliere dei dati per avere i quali occorrerebbe avere una rete di osservatori disposti lungo l’arco prealpino, che va dalla Liguria al Friuli e V. G.

Il percorso non è così semplice. Mettere in rete centri di inanellamento, roccoli, osservatori di birdwatching presenti nei parchi e nelle oasi, che in determinati periodi dell’anno (durante il passo ed il ripasso) nello stesso momento (come si fa per gli acquatici) “contano” i volatili oggetto della ricerca, coinvolgere le facoltà di biologia con i loro ricercatori e studenti (ai quali magari concedere crediti formativi), i cacciatori, ecc. e trovare i finanziamenti necessari, non è una robetta. Ma se ci fermiamo ai soli fringuello e peppola, qualsiasi politico di turno che deve investire per avere questi dati si chiederebbe se veramente lo sforzo vale la candela.”

Infine, tirate le somme dell'incontro, queste le conclusioni: Riunione in Regione Lombardia per affrontare il problema delle cacce in deroga (fringuelli e peppole).

Un Governatore, tre Assessori, due Parlamentari europei, Dirigenti del settore faunistico e dell’Avvocatura regionale, alcuni volenterosi rappresentanti delle associazioni venatorie nazionali e regionali. Un’ora di discussione. Risultato: facciamo una lettera.

Direttiva armi: il comparto italiano consolida il coordinamento in vista del recepimento del testo a livello nazionale.

 

Roma, 26 luglio 2017 – I rappresentanti di Anpam, Anpp, Assoarmieri, Comitato D-477, Conarmi, Fenaveri, Fidasc, Fitav, Fitds e UITS si sono riuniti ieri presso il Palazzo delle Federazioni del Coni, a seguito della riunione di insediamento dello scorso 9 marzo, con l’obiettivo di consolidare un coordinamento di comparto in vista del recepimento nazionale della Direttiva Armi ed affrontare diverse questioni di carattere trasversale ai vari settori di interesse.
Nel corso dell’incontro, in particolare, è stato analizzato un documento avente per oggetto le recenti modifiche della Direttiva Armi con le novità normative che dovrebbero essere oggetto di implementazione a livello nazionale, a seguito del recente inserimento, da parte del Senato, della delega governativa per il recepimento della direttiva 2017/853 all'interno della legge di delegazione europea (AS 2834).
I rappresentanti delle Associazioni e Federazioni del settore armiero, sportivo e venatorio nazionale, così come già affermato in passato, proseguono nello sviluppo di un efficace sistema di informazione condivisa sul recepimento de

lla direttiva e sugli altri argomenti di comune interesse, per continuare a garantire il corretto esercizio delle attività produttive, del commercio nonché i diritti degli utilizzatori finali.

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