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Luca Gironi

Luca Gironi

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ANUU: LE PRIME CINQUE SPECIE ALL’OSSERVATORIO DI AROSIO

La struttura dell’Osservatorio Ornitologico di Arosio della FEIN è presente sul territorio sin dal 1700. Molto importante sotto il profilo faunistico-ornitologico, nell’area naturale si osservano molte specie appartenenti all’avifauna del Paleartico occidentale. Dal 1977 l’attività d’inanellamento scientifico è condotta in forma continua e standardizzata con progetti mirati al rilevamento delle specie in migrazione pre-nuziale, nidificazione, migrazione post-nuziale e svernamento. Grazie a questi progetti sono ben 127 le specie appartenenti a 38 famiglie diverse censite tra quelle inanellate e/o solamente osservate compreso un ibrido tra i Fringillidi. Va ricordato che se esistono specie incappate solamente una volta nelle reti disposte nell’impianto, ve ne sono cinque che dal 1977 al 2016 si contendono il primato per numero di soggetti inanellati. Sono: il Tordo bottaccio con 27.332 soggetti, il Fringuello con 26.220, la Balia nera con 22.160, il Pettirosso con 21.224 e la Capinera con 20.182 soggetti. Sono numeri interessanti che, aggiunti al totale dei soggetti inanellati alla fine del 2016, pari a 5.316, sottolineano come presso la stazione comasca l’impegno profuso per la ricerca continui a raccogliere dati importanti per acquisire nuove informazioni sul fenomeno migratorio che coinvolge le specie alate, sia nel contesto nazionale che in quello europeo. (Walter Sassi )

Toscana: ultimo giro per gli aggiornamenti alla legge sulla caccia

Mentre scorrono veloci le settimane che ci dividono dall’apertura della nuova stagione venatoria, siamo al passaggio finale in Regione per il testo che domani troverà definizione in Consiglio Regionale. Dopo il dibattito nelle commissioni congiunte agricoltura e ambiente, il testo domani andrà in Consiglio col sostegno unanime della maggioranza. Leonardo Marras, inoltre, ha convocato il gruppo PD per concordare le posizioni che saranno unitariamente portate in Consiglio. L’obbiettivo prioritario, auspichiamo, sarà far finalmente decollare i nuovi ATC e con essi i nuovi organismi. Sarà così che le innovazioni previste negli aggiornamenti di legge, potranno operare con la prossima apertura. Ci sembra positivo, che contrariamente ad alcune voci, vi sia la ricerca della massima omogeneità tra il lavoro del Consiglio e quello della Giunta per far convergere tutte le energie a migliorare la gestione della caccia e per affrontare meglio il tema dei danni che alcune specie producono agli imprenditori agricoli. Ci sarà, subito dopo, la nomina negli ATC dei rappresentanti degli enti locali. Già da quest’anno si potranno, anche grazie ad un più organico controllo pubblico sulla gestione, superare alcuni limiti del passato. L’Arci Caccia crede fortemente che, anche grazie alle nuove norme, la Toscana, possa riprendere un ruolo guida anche nel confronto con le esperienze di altre Regioni. Nel contempo speriamo che, forte della futura sperimentazione, da questa possano venire quelle verifiche che consentano di portare a piena valorizzazione il sistema di gestione sociale, l’unico che può vincere la scommessa della caccia compatibile, con l’impegno per la tutela e l’arricchimento della biodiversità. Oltretutto, sarà importante il pieno impegno di tutti i tecnici regionali nel lavoro di supporto e controllo sui progetti degli ATC. La scommessa si vince con la piena partecipazione delle rappresentanze plurali di tutte le categorie interessate, nel rispetto della loro presenza territoriale così come previsto dalle normative. In particolare la posta in palio si raggiungerà se le associazioni agricole, venatorie e ambientaliste saranno tutte nelle condizioni di assolvere al loro ruolo. E’ dal confronto che queste traggono legittimazione e funzione. Questa è la via anche per il rilancio delle associazioni venatorie più numerose, per recuperare quel consenso che, in parte, perdono per il calo dei cacciatori ma anche perché, negli anni scorsi, i nembrotti sono andati verso altre esperienze, esprimendo critiche alle maggioritarie. Non ci sono scorciatoie derivanti da sistemi di nomina per nessuno dei portatori d’interessi. Nemmeno con meccanismi che purtroppo consentono di essere rappresentati oggi, anche attraverso associazioni parallele. La sola tessera non è in sé per sé sinonimo di rappresentanza territoriale organizzata. La Toscana, anche rispetto ad altre istituzioni, ha avuto sempre grande attenzione ad assicurare la più ampia partecipazione, anche in materia di gestione faunistica. Siamo certi, e per questo apprezziamo, che l’approccio democratico e partecipato, che distingue questa regione, rispetto ad altre esperienze purtroppo portate, attraverso tecnicismi, a ridurre il pluralismo, sarà un modello che potrà essere utile all’intero paese.

Teramo: Arci Caccia, Enalcaccia, Liberacaccia e Urca chiedono le dimissioni di Porrini e Sabini

“Continuando così non andiamo da nessuna parte”questo è il commento delle AA.VV. di Teramo ArciCaccia, Enalcaccia, Liberacaccia e Urca. “La presidenza di Porrini e Sabini, è stata deleteria per il mondo venatorio Teramano, portando divisioni tra i cacciatori, le Istituzioni e il mondo agricolo. Le continue polemiche ci hanno resi ridicoli e poco credibili agli occhi della società civile, come ridicole sono le continue assemblee pubbliche indette per giustificarsi, autoincensarsi o creare visibilità all’amico politico di turno.

Per concludere, per ricostruire un clima positivo intorno al mondo venatorio, chiediamo le dimissioni dei presidenti Porrini e Sabini o ci vedremo costretti a ritirare i nostri rappresentanti all’interno del COGES.

Arci Caccia Toscana: Indovina indovinello a chi serve l’emendamento Marras?

Nomina rappresentanti ATC Toscana. Tempo di piaceri…

Vogliono modificare la legge sulla caccia anche nella parte relativa al calcolo delle rappresentanze delle associazioni venatorie negli ATC.

Da una sommaria valutazione dei numeri che derivano dalla delibera in applicazione della legge (ancora in vigore) ma che manca sempre di qualcosa per essere operativa, la FIDC con il 56% degli iscritti prende oggi il 60% dei posti. (Cosa si vuole un bonus ulteriore del 10%?)

L’ANLC con il 10% dei cacciatori oggi ha il 6% della rappresentanza. Va diminuita?

A quale politica giova una alterazione di una rappresentanza che oggi è più vicina alla realtà dei numeri? Chi indovina?

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