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Luca Gironi

Luca Gironi

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Fondazione UNA e Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise firmano protocollo per la tutela dell’orso marsicano

 

Nell’accordo, valido fino al 2018, la realizzazione di iniziative di salvaguardia della specie anche attraverso la riduzione dell’impatto dell’attività venatoria. Nel protocollo anche l’istituzione di una borsa di studio annuale a favore di un biologo e l’acquisto di radiocollari per gli orsi

Pescasseroli (AQ), 27 luglio 2017 - È stato sottoscritto questa mattina, a Pescasseroli, presso la sede del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise un protocollo d’intesa tra la Fondazione UNA Onlus (Uomo, Natura, Ambiente) e il PNALM, dedicato alla tutela dell’orso marsicano e valido fino al 2018.

L’accordo, firmato da Nicola Perrotti, Presidente della Fondazione UNA Onlus, e da Antonio Carrara, Presidente del Parco, è finalizzato a realizzare iniziative per la tutela dell’orso bruno marsicano, in attuazione del Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso bruno marsicano (PATOM), attraverso la riduzione dell’impatto dell’attività venatoria sulla specie.

L’accordo odierno è stipulato in continuità con il Protocollo sottoscritto il 29 maggio 2014 dal Ministero dell’Ambiente, le Associazioni venatorie e ISPRA, e con il medesimo orientamento programmatico di quello sottoscritto dalla Fondazione UNA Onlus e dallo stesso Ministero dell’Ambiente il 18 ottobre scorso.

Nel concreto UNA si impegna a finanziare una borsa di studio annuale, dell’importo di 30.000 euro, destinata ad un biologo che effettuerà un lavoro di ricerca finalizzato a conoscere e verificare l’impatto dell’attività venatoria nelle aree utilizzate dall’orso, anche attraverso l’uso dei dati pregressi. Lo studio sarà realizzato attraverso il monitoraggio dell’orso bruno marsicano con particolare riferimento alle Zona di Protezione Esterna. I risultati del lavoro potranno essere utilizzati come un utile strumento gestionale per coniugare l’attività venatoria alla presenza dell’orso.

I radiocollari satellitari e dei cannocchiali 20-60x completi di treppiedi da osservazione e materiale radiotelemetrico saranno acquistati dalla Fondazione UNA e forniti ai professionisti che realizzeranno lo studio.

All’interno del protocollo è inoltre sancito il coinvolgimento delle associazioni venatorie nella rete di monitoraggio sull’orso bruno marsicano attraverso specifici incontri di formazione sulle tecniche di prelievo venatorio a minor impatto sulla specie orso, iniziative di sensibilizzazione e informazione sul contrasto al bracconaggio e all’uso di esche e bocconi avvelenati. A tal proposito sarà realizzato dall’Ente Parco e dalla Fondazione UNA un manuale informativo sull’orso marsicano destinato ai soci delle associazioni venatorie.

“L’accordo sottoscritto dimostra come possano e debbano compartecipare alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità tutti gli attori del panorama ambientale, compreso il mondo venatorio – ha spiegato Nicola Perrotti – I cacciatori infatti conoscendo bene il territorio boschivo e rispettandone le caratteristiche, possono erigersi a baluardo contro il bracconaggio contribuendo attivamente alla salvaguardia di una specie tanto importante quanto a rischio, come quella dell’orso bruno marsicano. L’auspicio di UNA – conclude Perrotti – è che nel futuro ci possa essere sempre maggiore sinergia tra i nostri progetti e l’Ente Parco per una tutela della natura proficua e condivisa”.

“L’accordo sottoscritto oggi a Pescasseroli - afferma Antonio Carrara - rappresenta un passo avanti nel coinvolgimento del mondo venatorio per la tutela dell’Orso marsicano. Abbiamo fissato con la fondazione UNA, all’interno della quale ci sono i principali esponenti nazionali delle associazioni di cacciatori, alcuni impegni che dovremo concretizzare con la partecipazione degli attori locali rilanciando un dialogo con il mondo venatorio che il Parco ha già sperimentato in una stagione felice della sua storia che portò alla costituzione delle aziende faunistiche venatorie.

Toscana: approvato il Calendario Venatorio



Direttamente dal Calendario Venatorio della Regione Toscana 2017 – 2018, pubblicato già su bollettino ufficiale, estrapoliamo i principali tempi di caccia per la prossima stagione.

Dal 17 settembre al 31 dicembre 2017 la caccia è consentita alle specie: coniglio selvatico, merlo e fagiano. Nelle Aziende faunistico venatorie, nella Aziende agrituristico-venatorie è autorizzato il prelievo del fagiano anche nel mese di gennaio 2018 in presenza di specifici piani di prelievo.

Dal 17 settembre al 30 novembre 2017 si cacciano starna e pernice rossa. Per le due specie ci sono specifiche limitazioni (Allegato A) ed è previsto il prelievo fino a gennaio 2018 in presenza di specifici piani di prelievo nelle aziende faunistico venatorie. L‘allodola sarà cacciabile dal 1 ottobre al 31 dicembre 2017, dal 17 settembre al 7 dicembre 2017 la caccia è consentita alla specie lepre comune; dal 17 settembre al 31 ottobre 2017 la alla specie combattente, alla quaglia ed alla tortora; per la specie quaglia nelle Aree addestramento cani autorizzate, il prelievo su capi immessi è consentito anche nel periodo successivo al 31 ottobre.

Dal 1 ottobre 2017 al 31 gennaio 2018 la caccia è consentita a beccaccia, cesena e tordo sassello. La caccia alla beccaccia (ai sensi dell’ art. 3 comma 7 bis della L.R.20/2002) esclusivamente in forma vagante e con l’ausilio del cane da ferma o da cerca. Dal 1° gennaio 2018 la caccia alla beccaccia solo nelle aree vocate al cinghiale e, nelle restanti aree, solo all’interno delle aree boscate secondo la classificazione della legge regionale n. 39/2000.

Dal 1 novembre 2017 al 31 gennaio 2018 si caccerà la specie moretta; dal 17 settembre 2017 al 31 gennaio 2018 saranno prelevabili tordo bottaccio, alzavola, beccaccino, canapiglia, codone, colombaccio, cornacchia grigia, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, gazza, germano reale, ghiandaia, marzaiola, mestolone, moriglione, pavoncella, porciglione, volpe e silvilago.

La caccia alla volpe nel mese di gennaio 2018 può essere esercitata da squadre individuate dagli ATC nella forma della braccata con cane da seguita. Gli appartenenti alla squadra di caccia alla volpe devono essere inseriti in un elenco giornaliero a disposizione degli organi di vigilanza. In tale periodo la caccia è comunque consentita da appostamento. Per il silvilago (minilepre) non vi sono limitazioni al carniere giornaliero per cacciatore (parere espresso dalla Regione Toscana il 23 ottobre 2008 protocollo n° 279225/U.90) né è conseguentemente dovuta la trascrizione dei prelievi sul tesserino venatorio. La minilepre può essere cacciata nel mese di gennaio 2018, da appostamento in tutto il territorio cacciabile della Regione o, con l’uso del cane da cerca o da ferma, nelle aree specificate e nelle Aziende Faunistico Venatorie.

La caccia al cinghiale è autorizzata secondo le seguenti specifiche: il prelievo in braccata è consentito nelle aree vocate dal 1° ottobre 2017 al 31 gennaio 2018, nel rispetto dell’arco temporale di tre mesi consecutivi previsto dall’art.18 della legge 157/1992, secondo i periodi indicati per ciascun Comprensorio nell’Allegato B); nelle aree vocate di cui all’art. 3 della L.R. 10/2016 poste in territorio a caccia programmata, ferme restando le tre giornate di caccia settimanali e le giornate di silenzio venatorio, per una migliore organizzazione del prelievo gli ATC possono variare i giorni destinati alla caccia in braccata al cinghiale; il prelievo selettivo nelle aree non vocatesulla specie cinghiale, ai sensi di quanto previsto dall’art. 4 della L.R. 10/2016, è consentito nei tempi previsti dalla Delibera della Giunta Regionale n. 546 del 7.06.2016, e dalla Delibera della Giunta Regionale n. 27 del 17.01.2017, dal 1° di gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Gli ATC possono sospendere il prelievo selettivo sulla specie in zone delimitate ricadenti nelle aree non vocate incluse nel territorio a caccia programmata durante il periodo della caccia in braccata. Durante il periodo della caccia in braccata è consentito porre le poste in area non vocata sino a metri 100 oltre il limite dell’area vocata; nelle aree non vocate, la caccia in forma singola e con il metodo della girata è autorizzata dal 1 ottobre al 31 dicembre 2017.

(www.arcicaccianazionale.it)

Abruzzo: Bufera tra i beccacciai di Fidc

Federcaccia Abruzzo, per bocca di Francesco Petrella, delegato di Amici di Scolopax, attacca la Federcaccia di Chieti

per un convegno con ospite Paolo Pennacchini (Beccacciai d'Italia):

Apprendiamo solo oggi che la Federazione Italiana della Caccia sez. provinciale di Chieti, organizza per i
giorni 29 e 30 luglio la festa del cacciatore con ospiti il signor Pennacchini e diversi tecnici faunistici.
Il sottoscritto in qualità di delegato regionale della Federazione Italiana della caccia sulla specie scolopax
rusticola, visto che il signor Pennacchini, anche nelle posizioni da lui stesso ricoperte, ha sempre espresso
posizioni contrarie all’indirizzo gestionale di codesta federazione, resta allibito e meravigliato di tale
iniziativa. Ricordo che, anche le note dell’ufficio Avifauna Migratoria di codesta Federazione, hanno ribadito
che l’unica collaborazione con i club specialistici che si occupano della specie scolopax rusticola è quella con
l’associazione Amici di Scolopax ONLUS. Pertanto in qualità di delegato regionale della Federazione Italiana
della Caccia stigmatizzo fortemente il comportamento di tale federazione provinciale, della sua presidenza
e dell’intero consiglio direttivo, e chiedo immediatamente delucidazioni alla Presidenza Regionale della
Federcaccia Abruzzo ed all’intero consiglio direttivo Abruzzese. Invito tutte le Federazioni Provinciali a
considerare come ufficiale questo comunicato, sia nelle persone dei loro presidenti che dei loro consiglieri,
così come a tutti i federcacciatori abruzzesi e a considerare tale iniziativa contraria agli indirizzi gestionali
della Federcaccia Abruzzo. Il sottoscrittto anche in qualità di vicepresidente nazionale dell’associazione
Amici di Scolopax ONLUS, in virtù degli ottimi rapporti di collaborazione tra le due realtà resta in attesa
degli opportuni chiarimenti. E’ tempo di fare chiarezza, ora.


L’Aquila, 25/07/2017 Dott. Francesco Petrella

Umbria: Esplode la rabbia degli agricoltori

Alcune centinaia di agricoltori sono scesi in piazza a Perugia, assediando la sede della giunta regionale. Il nodo come sempre i danni da ungulati, in particolare il cinghiale. In una nota, Coldiretti dichiara: "L’invasione degli ungulati provoca in Umbria milioni di euro di danni all’anno, senza contare quelli indiretti e non denunciati. Dal 2005 il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato, passando da 600.000 esemplari a oltre un milione nel 2015, anno in cui i danni alle produzioni hanno raggiunto complessivamente i 100 milioni di euro. In Umbria il numero di cinghiali negli ultimi 10 anni è passato da circa 25/30.000 a 75/80.000“

 

http://www.perugiatoday.it/economia/coldiretti-agricolutura-umbria-cinghiali-danni-protesta-piazza-italia.html

 

In Edicola Diana 13 -2017

  • Pubblicato in Riviste

In questo numero della rivista Diana, che ci accompagnerà alla fine di Luglio potremo leggere un' intervista a Maria Cristina Caretta, presidente nazionale di Confavi. Numero ricco anche dal punto di vista cinofilo, con i nostri autori che ci porteranno a confrontarci con quaglie e beccaccini, e in alta montagna sulle tracce delle diffidentissime orecchione d'altura.

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