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Luca Gironi

Luca Gironi

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ANUU: QUANTO VIVONO GLI UCCELLI? L’EURING DÀ UNA RISPOSTA

L’Euring, organo europeo che coordina l’attività di inanellamento scientifico, incrociando i dati su scala europea, ha stilato una lista dei dati estremi di longevità per tutte le specie per le quali vi siano dati superiori ai cinque anni. Cosa molto interessante, se non altro come curiosità, i dati riguardano la maggior parte, ovviamente, di specie non-passeriformi, come una Berta maggiore (Colonectris diomedea) di oltre 50 anni, ma si trovano anche quelli di un Rampichino comune (Certhia brachydactyla) di 8 anni o di una Capinera (Sylvia atricapilla) di 13, che sono notevoli. Questi e molti altri ancora sono inseriti in un elenco delle longevità da tempo già compilato da W. Rydzewski e pubblicato più volte nella rivista “The Ring”. Questa lista è stata poi aggiornata e pubblicata da Roland Staav nelle Newsletter Euring nel 1998 e nel 2001. L’elenco è stato successivamente aggiornato negli ultimi anni, ma si presume che siano ancora molti i recuperi di vecchi dati che verranno effettuati e che riguardano uccelli inanellati ma che si trovano ancora nascosti negli archivi o non comunicati. L’elenco dei dati che riguarda gli uccelli adulti valuta un’età minima di recupero dell’animale dalla data del primo inanellamento corrispondente a cinque anni, mentre l’elenco degli individui col numero di anello e i suoi dettagli sono pubblicati in un Atlante apposito. L’Euring invita i collaboratori a supportare gli aggiornamenti di questo elenco. I nuovi record di longevità (vecchi o secondi più vecchi) devono essere inviati al Museo Svedese di Storia Naturale di Stoccolma attraverso gli appositi contatti. Per saperne di più: http://www.euring.org/data-and-codes/longevity-list?page=5

ANUU: L’INSOLITA PRIMAVERA, UNA STRANA RISALITA MIGRATORIA E IL CALDO AFRICANO

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Il passaggio migratorio ha risentito delle condizioni meteorologiche di una primavera poco determinante ed è stato a volte altalenante e a volte veloce a causa delle temperature inusitate per il mese di marzo ed esagerate per il mese di aprile, più vicino all’inverno che ai tepori di una bella stagione, con i venti che l’hanno fatta da padroni creando non poche differenze rispetto alla normalità. Il meteo, infatti, ci ha riservato giornate fortemente negative verso la metà di aprile, con pioggia e neve in montagna, e ritornando al bel tempo verso la seconda decade di maggio con temperature alte soprattutto al nord dove l’alta pressione è stata presente in maniera persistente, come avvenuto anche in tutta Europa. Tra le specie oggetto di rilevamento il Tordo bottaccio ha avuto una migrazione non eccezionale, ma nel complesso interessante, rispettando le regole della sua tempistica migratoria. Invero, se da un lato le Cesene hanno regalato all’inizio di stagione buone osservazioni, al contrario del Tordo sassello si sono perse le tracce. I transahariani sono stati presenti a macchia di leopardo con contingenti frettolosi che hanno evidenziato ancora una volta quali siano state le zone prescelte per la loro sosta temporanea durante il viaggio verso i lidi di nidificazione. In questo spazio di tempo Balia nera, Prispolone, Averla piccola, Culbianco e Stiaccino si sono notati comunque in buon numero. In questo periodo, inoltre, nelle zone pianeggianti e collinari, ha avuto inizio la nidificazione di alcune specie più sedentarie come il Merlo, il Colombaccio e il Fringuello che hanno lievemente risentito di questi sbalzi di temperature ma, fortunatamente, senza subire notevoli perdite di nidiacei, anche se la colonnina del meteo in alcuni casi è scesa sotto la norma sorprendendo, ma non spiazzando, la fauna montana con alcune nevicate fuori tempo. La successiva ondata di caldo africano, iniziata con la fine del mese di maggio, che ha imperversato per giorni su parte dell’Europa e sull’Italia, dopo aver toccato picchi di alta quota con la colonnina della temperatura a 32° registrati all’Osservatorio Ornitologico di Arosio tra mercoledì 21 e venerdì 23, con l’arrivo dei forti temporali tra la notte di sabato 24 e la domenica mattina, sembra attenuarsi e farci dimenticare i 49° della temperatura percepita a Ferrara nell’ultimo sabato del mese, con medie veramente al di sopra della norma, avvicinandosi al ricordo della torrida estate del 2003. All’inizio dell’ultima settimana di giugno l’Italia sembra spaccata in due, con un sud dalle temperature veramente esagerate. Nel nostro Paese la nidificazione si preannuncia positiva e, purtroppo, sui nostri nidi la fanno da padrone Cornacchie grigie, Gazze e Ghiandaie a tutto danno dei piccoli nati, in barba agli ambientalisti che nulla sanno dell’eterno “dare e avere” della Natura che è molto dura con i suoi abitanti.

Toscana: Arci Caccia Firenze scrive all'Assessore Remaschi

Paolo Malquori, presidente provinciale fiorentino di Arci Caccia ha chiesto, in una lettera inviata all'assessore Remaschi, una modifica alla Legge Regionale, che sulla scia del provvedimento stilato dalla regione Liguria, la possibilità di poter segnare i capi abbattuti solo una volta accertato l'abbattimento. Vista la concomitanza dell'esame dei Regolamenti da parte del Consiglio Regionale, si augurano da Arci Caccia, basterà solo inserire la parola "accertato" prima di "abbattimento" e verranno risolte le ambiguità che hanno creato tanti problemi ai cacciatori migratoristi.

Arci Caccia Pistoia in Festa

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Arci Caccia Pistoia, come ogni anno, a partire da Sabato 22 inaugura la tradizionale Festa del Cacciatore. Un fitto calendario di appuntamenti che attraverserà la stagione estiva fino al 15 Agosto, fatto di prove cinofile per cani da penna e cani da cinghiale ed iniziative gastronomiche. Teatro delle iniziative il Centro Sportivo i Lagoni e Domenica 13 Agosto, la Zac Bagnolo di Larciano per la tradizionale Fiera degli Uccelli.

Si ringraziano gli sponsor dell'iniziativa:

 Smarty dog, Cinomania e Bs Planet

 

SERGIO BERLATO (FDI-AN-MCR): RIFORMULEREMO LA MOBILITA’ VENATORIA NEL NUOVO PIANO FAUNISTICO VENATORIO REGIONALE

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Con sentenza n. 174 del 20 giugno 2017 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime dal punto di vista costituzionale le modifiche alla legge regionale 50/93 che hanno permesso a tutti i cacciatori del Veneto di usufruire, nella passata stagione venatoria, della mobilità per la caccia alla selvaggina migratoria su tutti gli Ambiti territoriali di caccia del Veneto, ad esclusione della zona faunistica delle Alpi e della zona lagunare valliva.
“Prendiamo atto del pronunciamento della Corte Costituzionale e provvederemo ad inserire la mobilità per la caccia alla selvaggina migratoria, con una nuova formulazione, nel nuovo Piano faunistico venatorio regionale che stiamo predisponendo assieme alla Giunta regionale del Veneto, perché non abbiamo nessuna intenzione di privare i cacciatori del Veneto di questo diritto” così Sergio Berlato, Presidente della Terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto.
Ufficio stampa Sergio Berlato
Presidente della terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto
Venezia, lì 14 luglio 2017

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