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Luca Gironi

Luca Gironi

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Molise: Caccia di selezione, l'Ispra esprime parere favorevole e autorizza il programma dei corsi abilitativi.

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L’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale con nota del 22/06/2017 ha ufficialmente autorizzato in Molise i corsi per il prelievo selettivo degli ungulati esprimendo parere favorevole sulle modalità di svolgimento e sugli argomenti che saranno trattati nei rispettivi moduli indicati dagli AA.TT.CC. regionali.
«In merito al programma del corso - precisa il consigliere delegato alla caccia, Cristiano di Pietro – l’Ispra ha ritenuto il percorso didattico proposto dagli ambiti Territoriali di Caccia coerente con le indicazioni precedentemente fornite dallo stesso Istituto, nonché fedele a quanto disposto dal documento “Linee guida per la gestione degli ungulati”».
Con il via libera dell’Ispra, dunque, la Giunta regionale del Molise a breve delibererà per l’attuazione e i corsi per selecacciatori potranno finalmente iniziare.
«Con l’occasione – continua il consigliere di Pietro - rivolgo ai Presidenti degli AA.TT.CC. di Campobasso, Termoli e Isernia un ringraziamento per il lavoro svolto fin ora per l’avvio dei corsi necessari ad abilitare i cacciatori al prelievo selettivo degli ungulati.
Raccogliamo i frutti dell’intenso lavoro svolto per migliorare e riformare il mondo venatorio molisano, con la speranza di contenere e riportare in equilibrio la popolazione di questa specie problematica cresciuta a dismisura negli ultimi anni. Sebbene siamo a conoscenza dei dati non proprio positivi provenienti dalle altre Regioni che ci hanno preceduto circa l’effettiva risoluzione del problema, questo tipo di caccia individuale resta l’unica strada per ottenere un successivo ampliamento del periodo di caccia in braccata», conclude il consigliere Di Pietro.

FEDERCACCIA SARDEGNA RICOSTRUISCE LA “STORIA” DEL TORDO

Federcaccia Sardegna, in considerazione del fatto che la modifica più importante del calendario venatorio regionale corrente consiste nella previsione di caccia al tordo sino alla fine di gennaio, ha ritenuto di chiedere al Dott. Michele Sorrenti dell’Ufficio Avifauna Migratoria Federcaccia, la ricostruzione del dibattito scientifico in materia, che ha certamente portato alla modifica di certe posizioni.

Le altre modifiche (come ad esempio le norme che riguardano l’addestramento dei cani da caccia) sono state sostenute da tutte le Associazioni Venatorie regionali e, in genere, da tutte le componenti del Comitato Venatorio. (Franco Sciarra – Presidente Regionale Federcaccia Sardegna)

Dopo un anno la CCT batte un colpo

A distanza di un anno e tre mesi esce un comunicato della CCT che spiega la propria posizione sulla legge regionale denominata “Remaschi” dal cognome dell’Assessore. Partendo dal presupposto che a me piace raggiungere l’obbiettivo senza voler nessun merito, mi piace anche che siano chiari alcuni passaggi. In Toscana nel settembre 2015 si è deciso di creare un gruppo Facebook “Squadre toscane caccia al cinghiale in battuta” e con questa nuova esperienza si è riusciti anche a fare alcune assemblee con le squadre toscane, che ricordo che sono circa 600 con circa 36.000 cacciatori iscritti. La prima assemblea è stata organizzata a Colle Val D’Elsa il 19 marzo 2016 e, al termine della stessa, fu stilato un documento, che si allega, sottoscritto da 255 squadre ed inviato a tutti i consiglieri regionali, a tutte le Associazioni Venatorie ed anche alle organizzazioni agricole. Dopo due giorni venne fuori un comunicato stampa della CCT, che si allega. Il gruppo, poi, si è riunito di nuovo il 18 giugno a Pomarance (PI) e di lì si è deciso definitivamente per la manifestazione del 10 settembre a Firenze, a cui sono state invitate tutte le Associazioni Venatorie a partecipare, alcune si sono rese disponibili altre no. Visto tutto ciò, noi non siamo gli ARRUFFAPOPOLI (documento CCT) siamo solo dei cacciatori che cercano di vedere approvate regole chiare e soluzioni concrete al problema ungulati. Rimarcando che quello che interessa noi è l’obbiettivo finale, siamo contenti del nuovo documento della CCT e speriamo di riuscire a trovare una convergenza per portare avanti una battaglia uniti con tutte le Associazioni Venatorie. Spero solo che tutto ciò, non sia solo alla campagna tesseramento 2017 e che poi nulla succeda come al solito. Noi siamo sempre aperti al dialogo. Vi terremo informati sul proseguo della vicenda e, come già detto a tutte le riunioni ed assemblee, da parte nostra non c’è volontà di creare nessuna nuova associazione come ci è stato accusato di fare. E’ logico che la pazienza è limitata e, pertanto, visti anche gli ultimi avvenimenti in Toscana, se nelle nostre valutazioni ci troveremo ancora davanti ad associazioni che se ne fregano delle nostre richieste, non è detto che poi non si pensi ad organizzarci anche noi. AVANTI TUTTA.

Berto Caroli (Squadre Toscane di caccia al cinghiale in battuta)

ANUU: DALL'EUROPA ALLA LOMBARDIA UN APPELLO ALLA CONCRETEZZA

È questo messaggio che il Tavolo della Caccia, voluto fermamente dalle europarlamentari Lara Comi e Renata Briano, ha lanciato ai vertici della Regione con l’unitaria presenza delle Associazioni venatorie che in Lombardia hanno una radicata presenza sul territorio e i cui dirigenti e soci, durante tutto l’anno, sono impegnati in un articolato programma ben oltre i soli mesi della stagione di caccia, affermandosi invece nella società civile (pulizia di boschi e torrenti, assistenza alle iniziative locali nei vari comuni, formazione e informazione sull’ambiente, attenzione alla gastronomia a base di selvaggina, recupero di sentieri montani, ecc.). In questo contesto si è sviluppato un sereno e costruttivo dibattito, punteggiato da alcune sommesse critiche rivolte a chi attualmente governa la Regione, nell’ambito di una forte burocrazia che mal si concilia con il “fare concreto” che la gente lombarda richiede a gran voce. Lara Comi e Renata Briano hanno, invece, snocciolato il loro lavoro unitario a Bruxelles per il “Sistema CACCIA”, che passa sopra ai partiti e che rappresenta la vera sintesi del loro impegno politico di legame con il territorio e con un laborioso tentativo di far crescere più responsabilità operativa nei confronti delle istituzioni romane e regionali. E sul punto la Regione dovrà pur comprendere le richieste, più che legittime, della base dei suoi cittadini. Questo, in sintesi, il positivo risultato di un incontro che ancor più dovrebbe dimostrare quanto contino unità e coesione interne di un mondo che potrebbe diventare una forza d’urto notevole, come hanno fatto a Bruxelles queste due deputate, Lara Comi e Renata Briano, che hanno ben compreso i problemi di una vasta categoria di cittadini. L’Europa, da Brescia, anche questo chiede alla Lombardia.

ARCI CACCIA VENETO:IL CALENDARIO VENATORIO 2017/2018 PRESENTA LUCI E OMBRE…

Abbiamo aspettato un po’ di tempo prima di dire come la pensiamo e inserire nel nostro sito il calendario venatorio del Veneto per la stagione 2017/2018, non tanto per prudenza, ma perché volevamo vedere se oltre alle reazioni entusiastiche di qualcuno, fossero arrivate le analisi di altre associazioni venatorie: per cercare anche di non essere, in senso dispregiativo, i primi della classe. Visto il vuoto, ora commentiamo come commenteremo nelle nostre assemblee territoriali informative in prospettiva dell’apertura della stagione.
Visto che il Calendario di quest’anno, tranne piccole cose motivate, è pressoché identico all’anno scorso e alcune nostre idee sono contemplate, non muteremo il nostro giudizio complessivamente positivo: aver unificato le regole generali in ogni provincia, era una questione ineludibile e di serietà.
Le modifiche evidenti. Cambiano i tempi di caccia all’allodola: dal 1 ottobre al 31 dicembre, ma si mantiene un carniere di 20 al giorno e 100 anno. Su questo punto, però, dobbiamo dire grazie all’Assessore Pan per aver condiviso anche il nostro ragionamento (non tutte le associazioni venatorie la pensavano a questo modo): se fosse rimasto invariato il tempo di prelievo, avremmo avuto un carniere più basso sia giorno che complessivo annuo e invece prevedendo minor periodo, ma spostandolo sul vero momento di passo….. buon divertimento cacciatore! All’ultima riunione sul calendario apprezziamo poi che, sempre l’Assessorato, abbia condiviso con noi di tenere al 31 Gennaio la caccia al Tordo sassello e Cesena: anticipare la chiusura al 20 come in altri anni, nel momento in cui l’ISPRA sta rivedendo il periodo pre-nuziale di questa specie, aiuta la cacciabilità soprattutto nelle zone di montagna…siamo tutti più contenti.

Quindi solo “luci”? Dove sono le “ombre” annunciate nel titolo di questo “pezzo”?

Le “ombre” si annidano nelle occasioni perse che stanno nelle proposte migliorative che avevamo fatto.

Come ARCI Caccia del Veneto, nel tentativo di mediare le varie posizioni radicalmente opposte delle associazioni, sulle giornate di caccia alla selvaggina stanziale(lepre, fagiano e starna), anche per ridurre la pressione venatoria e prolungare i tempi di presenza nelle campagne senza dover ricorrere troppo spesso alla, per gli ATC, costosa “pronta caccia”, per il solo mese di settembre tre giornate fisse per poi liberarle dal primo di ottobre fino a fine stagione: come si può notare, proposta bocciata! Si sappia che siamo stati gli unici a proporre questa soluzione.

Poi, visto gli esempi degli anni scorsi, avevamo suggerito di provare a sentire le proposte che emergevano dalle varie realtà delle Provincie, non dal singolo ATC: in modo tale, come accadeva a Rovigo per la Lepre confrontandosi con noi “portatori d’interesse”,da considerare idee positive che potevano arrivare utili per aumentare quantità e i tempi di prelievo delle specie cacciabili… anche su questo…. fuffa!

Infine “l’ombra” più pesante su questo calendario è la mancata pre- apertura al Colombaccio. Anche al nostro interno, non tutti sono favorevoli a questo anticipo, ma ne avrebbe beneficiato la maggior parte dei cacciatori veneti: diventa magra la pre-apertura a così poche specie cacciabili…. Anche perchè di Colombacci ce ne sono molti, si dice in ottimo stato di conservazione, e per accontentare una minoranza, si preclude a tutti gli appassionati di godere a pieno dei primi giorni di caccia. I detrattori di questa nostra proposta diranno che l’ISPRA non è poi così favorevole…. ma per questi signori, l’ISPRA non andava chiuso? La coerenza in questo mondo, il mondo venatorio, lo fanno le tessere……. o meglio, quante ne guadagno se dico la cosa che piace ai più sentire? Non importa se è peggio, come si dice in veneto, “el tacon del sbrego”….

Quindi, questo post, non è una critica sterile, ma un appello alla politica affinchè il calendario venatorio del Veneto non diventi un “dogma” immutabile, ma come si dice in gergo informatico…un “work in progress”. Continueremo ad impegnarci in questo senso, per il futuro della caccia.

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