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Luca Gironi

Luca Gironi

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SARDEGNA: EMANATO PROVVEDIMENTO PER CONTRASTARE LA PESTE SUINA AFRICANA NELLA PROSSIMA STAGIONE DI CACCIA AL CINGHIALE

Autorizzazioni per lo svolgimento della caccia al cinghiale, scadenze per la presentazione delle domande e formazione obbligatoria per i cacciatori sono i passaggi centrali dell’aggiornamento normativo che regolamenta la prossima stagione venatoria. Il responsabile dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana e direttore generale della Presidenza della Regione, Alessandro De Martini, ha emanato infatti il Quarto provvedimento attuativo del programma di eradicazione della PSA 2015-2017, recante misure di contrasto alla malattia dei maiali nelle popolazioni di cinghiali selvatici e allevati. Tali misure hanno l’obiettivo di garantire la sorveglianza epidemiologica sui cinghiali e la regolamentazione della caccia, sempre del cinghiale, nelle aree di vincolo per la presenza del virus. Gli interventi si integrano, o in qualche parte si sostituiscono, alla normativa già vigente. L’autorità competente all’adozione delle autorizzazioni per le attività venatorie è il rappresentante dell’Azienda per la Tutela della Salute (ATS) in seno all’UdP, pertanto, i servizi di sanità animale, incaricati di ricevere le domande e le comunicazioni, e gli ispettorati del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale (CFVA) dovranno raccordarsi con l’ATS.

Scadenze e autorizzazioni. I termini improrogabili per la presentazione delle istanze da parte dei cacciatori per svolgere le attività venatorie al cinghiale, nella prossima stagione, sono distinti a seconda che si tratti di zone non infette o infette da PSA nel selvatico. Nel primo caso la scadenza è il 30 settembre, mentre per secondo è il 30 luglio. Non saranno consentite ulteriori proroghe per la presentazione delle domande di nuova autorizzazione, di rinnovo o di comunicazioni relative alle zone non infette. Per quanto riguarda l’elenco dei componenti della compagnia, è stata prevista la possibilità di comunicare eventuali modifiche o integrazioni, nelle zone infette, fino al 30 settembre.

I cacciatori possono presentare domanda per il rilascio di una nuova autorizzazione (in deroga). Da questa stagione venatoria inoltre, con l’obiettivo di semplificare le procedure, è consentito anche il rinnovo dell’autorizzazione rilasciata nell’annata precedente, purché non siano mutati i requisiti fondamentali previsti per lo svolgimento delle attività di caccia. Le istruttorie relative all’adozione delle autorizzazioni di rilascio o rinnovo sono eseguite dai Servizi di sanità animale che chiedono al CFVA il parere di competenza.

La formazione. La formazione obbligatoria per i cacciatori sarà assicurata dall’Agenzia Laore e si terrà in un periodo compreso tra il giorno di pubblicazione della determinazione (per l’annualità in corso) o l’1 aprile (per le annualità successive) e il 31 ottobre, fermo restando che l’Agenzia potrà integrare o estendere il periodo, qualora lo ritenga necessario. I soggetti referenti e sostituti che abbiano già ricevuto l’attestato di partecipazione al corso, nell’annualità venatoria precedente, sono esentati dalla formazione.

AATV e ZAC. Il quarto provvedimento prevede inoltre che siano sottoposte a recinzione le sole Aziende turistico-venatorie e le Zone addestramento cani ubicate nei macroareali infetti. Il provvedimento di proroga per adeguare questi siti con le recinzioni necessarie sarà adottato dall’Assessorato dell’Ambiente.

Sanzioni. Il mancato rispetto delle disposizioni, l’inosservanza dell’obbligo di formazione e la mancata corrispondenza tra i dati sul cacciato in possesso del Servizio veterinario e quelli in possesso del CFVA comporta, tra l’altro, la revoca dell’autorizzazione e la sospensione della caccia per 30 giornate consecutive, anche se ricadenti nella successiva stagione venatoria.

È bene ricordare. La normativa vigente vieta, in tutto il territorio regionale, la caccia al cinghiale in forma non censita, consentendola solo ai cacciatori censiti e/o autorizzati. Tali cacciatori, comunque organizzati, individuano e comunicano, entro i termini previsti, ai Servizi veterinari competenti per territorio il nominativo del cacciatore referente e del suo sostituto che devono garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e gestionali. È necessario inoltre comunicare l’indirizzo e la località e, qualora di difficile individuazione attraverso le coordinate GPS, il luogo nel quale vengono raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati, sezionati e stoccati. Questi luoghi non possono essere situati presso aziende suinicole. Le parti di carcassa e visceri devono essere distrutti in tali siti con l’infossamento in loco o con lo smaltimento attraverso ditte autorizzate, sempre previo trattamento teso a scongiurare l’eventuale diffusione dei virus pestosi. L’infossamento deve avvenire secondo le indicazioni dei Servizi veterinari. L’abbandono nelle campagne o lo smaltimento, nei modi diversi da quelli prescritti, di carcasse o visceri di cinghiali abbattuti è vietato.

I cacciatori, il personale del CFVA e tutti coloro che rinvengano cinghiali morti sono tenuti a segnalarne il ritrovamento al Servizio veterinario territorialmente competente, che provvederà all’esecuzione dell’indagine epidemiologica. Lo smaltimento della carcassa avverrà sotto la responsabilità di tali Servizi veterinari che si avvarranno, per le operazioni di recupero e smaltimento, del Comune competente per territorio. I cacciatori saranno inoltre tenuti al prelievo di un campione di diaframma su tutti gli animali abbattuti al fine della ricerca della Trichinella. Per l’esame sierologico sulla PSA, nei macroareali non infetti, i cacciatori devono raccogliere un campione di sangue su almeno 59 cinghiali abbattuti, mentre nei macroareali infetti i campioni vanno raccolti su tutti i cinghiali uccisi. I cacciatori referenti devono prendere contatto con i Servizi veterinari, che consegnano loro il materiale e la documentazione necessaria, dedicando particolare attenzione alla informazione relativa alle modalità di prelievo, compilazione dei moduli, conservazione e conferimento dei campioni. I laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna eseguiranno gli esami su PSA e Trichinella.

Per le informazioni specifiche, riguardanti soprattutto le zone infette, è bene consultare il provvedimento pubblicato sul sito internet della Regione Sardegna.

(www.ladeadellacaccia.it)

FRIULI VENEZIA GIULIA: PRIMO CORSO IL PRELIEVO AGLI UNGULATI CON IL CANE DA SEGUITA ANNO 2017

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Lunedì 12 giugno 2017, presso la prestigiosa sede di Villa Manin di Codroipo (UD) avrà inizio il primo corso regionale per il prelievo agli ungulati con il cane da seguita. Il corso, della durata di circa un mese, prevede che gli aspiranti cacciatori frequentino settimanalmente due lezioni da tre ore ciascuna, implementate da lezioni pratiche, volte al riconoscimento delle classi sociali degli ungulati oggetto di prelievo, per mezzo di immagini e reperti. Il percorso di formazione si concluderà con un esame finale articolato in due prove, una scritta e una orale.

Il corso sarà tenuto dai dipendenti regionali Dario Buscema, del Servizio Caccia Regionale e Roberto Muscari, del Servizio Forestale.

Dopo l’abolizione delle Province, la Regione Friuli Venezia Giulia si è subito attivata per evadere le numerose istanze degli aspiranti cacciatori giacenti negli ex uffici provinciali, in particolare, quelle riferite al territorio udinese. Dall’inizio dell’anno sono già stati effettuati due corsi per l’abilitazione venatoria e due corsi per la caccia di selezione, per un totale di circa 200 cacciatori abilitati. (www.ladeadellacaccia.it)

FIDC ANCONA: UN INCONTRO PER PARLARE DI CACCIA

Sabato 17 giugno alle ore 9.00 presso l’abbazia di Sant’Urbano Apiro a Macerata la sezione provinciale FIdC di Ancona organizza, in memoria di Sergio Natalini, un incontro sul tema “una passione antica in un mondo che cambia” .

Ad aprire i lavori alle 9.15 il Presidente di federcaccia Ancona Ivo Amico e il Presidente FIdC Marche Paolo Antognoni che introdurranno le relazioni dei tecnici previste a partire dalle ore 9.30. Seguirà dibattito per poi concludere con il pranzo in programma alle ore 14.00.

Parteciperanno all’incontro il Presidente nazionale della Federcaccia – Gian Luca Dall’Olio, l’assessore regionale alla caccia – Moreno Pieroni, docente presso l’Università di Urbino “Carlo Bo” – Giacomo Nicolucci, il Presidente Club italiano del colombaccio – Francesco Paci, l’ agronomo – Valerio Ballerini, il tecnico faunistico FIdC – Daniel Tramontana, il naturalista e già direttore del Parco dei Sibillini – Franco Perco, il responsabile della polizia provinciale di Ancona – Pierfrancesco Gambelli.

Dopo pranzo si terrà l’assemblea provinciale di Federcaccia Ancona.

(www.ladeadellacaccia.it)

AIW : CONFERITA ONORIFICENZA PER MERITI AMBIENTALISTICI A FRANCO ZUNINO

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Lunedì 5 giugno scorso Franco Zunino è stato onorato per i suoi meriti in campo ambientalistico (e quindi indirettamente onorata è stata anche l’Associazione Italiana per la Wilderness che egli ha ideato e coordina), con l’inserimento tra i “Soci Benemeriti e Ambasciatori Amici del Creato” della prestigiosa Fondazione “Sorella Natura”, della Basilica di Assisi, ispirata agli insegnamenti di San Francesco.

Il conferimento è avvenuto durante un evento tenutosi all’Università Bocconi di Milano in occasione della Giornata Mondiale per l’Ambiente – L’impegno globale per il pianeta” a 2 anni dall’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco.

Stessa onorificenza è stata conferita in contemporanea anche a Francesca di Maolo Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, a Luciano Fontana Direttore del Corriere della Sera, a Luciana Lamorgese Prefetto di Milano, e a Franco Mollica Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata.

Hanno aperto i lavori, coordinati dal Capo Redattore dell’Avvenire Marco Girardo, il Pro Rettore dell’Università Bocconi Fausto Panunzi e dalla Senatrice e membro della Commissione permanente ai Beni culturali nonché Vicepresidente della Fondazione Sorella Natura Maria Pia Garavaglia. Tra gli interventi si segnala quello di Edoardo Croce Direttore Ricerca IEFE della Bocconi, del Presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, del Prof. Franco Cotana dell’Università di Perugia. I lavori sono poi stati conclusi dal Presidente della Fondazione Sorella Natura Roberto Leoni.

Da sottolineare come tra i precedenti 46 Soci Benemeriti della Fondazione figurino noti personaggi della Chiesa, della politica, della cultura e del giornalismo quali il Cardinale Ruini, gli onorevoli Romano Prodi, Walter Veltroni, Ermete Realacci, Gabriele Albertini, Rita Lorenzetti, professionisti quali Antonio Baldassarre, Anna Maria Tarantola, il maestro Riccardo Muti, il generale Rolando Mosca Moschini, i giornalisti Ferruccio De Bortoli, Paolo Mieli, Giovanni Minoli, Ernesto Galli della Loggia, Sveva Sagramola, Andrea Pamparana, Federico Fazzuoli, tanto per citare quelli forse più conosciuti alla generalità della gente, ma anche giudici ed altri noti professionisti. Ad essi ora si è aggiunto anche Franco Zunino con la seguente motivazione: testimonia con il pensiero e l’azione una cultura ambientale eticamente e scientificamente fondata scevra di pregiudizi ed ideologia.

L’occasione porterà l’AIW ad una sempre più stretta collaborazione tra la Fondazione “Sorella Natura” e l’Associazione Wilderness nei suoi impegni volti alla difesa dei territori selvaggi e dei loro valori spirituali e patrimoni naturalistici nel rispetto dei diritti delle collettività locali.

Arci Caccia Veneto a Congresso

Sabato 10 Giugno a Mareno di Piave, in provincia di Treviso, prenderà il via l’XI Congresso Regionale dell’Arci Caccia. All’assemblea che si svolgerà presso il Centro Culturale, in Piazza Municipio dalle ore 9.00, sono invitati a partecipare tutti i cacciatori, iscritti e non. Vista l’importanza dell’evento, hanno già garantito la loro presenza molti dei principali esponenti politici veneti come l’Assessore Regionale alla Caccia Giuseppe PAN, i Consiglieri Regionali Pigozzo (PD), Berlato (FDI), Possamai (Lega) e il Senatore Dalla Tor Mario (Alfano). Ricca anche la rappresentanza delle associazioni agricole, con la presenza di Manuel Beninca (Coldiretti) e Claudio D’Ascanio (CIA) e dell’associazionismo, con delegazioni di ARCI, UISP e delle Associazioni Venatorie.

Molti i temi da trattare, dalle novità emerse nell’ultimo Congresso Nazionale di Fiuggi, al rapporto con le altre associazioni, teso a rafforzare le prospettive unitarie come già a livello nazionale si sta facendo con la FeNaVeRi. Molto importante anche il passaggio sul ruolo del cacciatore nel terzo millennio, che sottolinea la necessità di una maggiore formazione e di un confronto, anche costruttivo, con il mondo agricolo e ambientalista. Ma oltre alle interessanti questioni di politica venatoria, spazio sarà dato anche a tematiche più strettamente pratiche e gestionali. Il Documento, che sarà proposto all’assemblea congressuale, infatti, cerca di affrontare il nodo del futuro delle province, le problematiche incontrate dalla selvaggina nobile stanziale e tematiche di grande interesse locale come la mobilità venatoria e il futuro del Delta del Po. Per l’area del Delta, infatti, Arci Caccia chiede con forza una legislazione ad hoc, simile a quella in vigore in zona Alpi, al fine di tutelare le forme di caccia tradizionali che vi si praticano. La mobilità venatoria, molto richiesta dai cacciatori della Regione, lo scorso anno ha subito diversi incidenti di natura legislativa, con leggi approvate e subito impugnate. Arci Caccia avanza una proposta che, com’è nel suo DNA, cerca di fornire un servizio ai cacciatori senza andare ad una deregulation che costringa nuovamente il governo ad intervenire. Questa materia, cara soprattutto ai migratoristi, pone il la per l’approfondimento di altre due tematiche molto sentite, come la mancata applicazione delle deroghe e le difficoltà di reperimento dei richiami vivi dopo la chiusura dei roccoli. Quindi una gran varietà di temi che daranno molto da fare e da pensare a chi interverrà a questa bella giornata di caccia e democrazia, in cui verrà riaffermato con forza quello che in questi anni è stato il lite motive dell’associazione: Non c’è caccia, senza Arci Caccia.

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