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Luca Gironi

Luca Gironi

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Consiglio Nazionale ARCI Caccia: Importanti decisioni unanimi

Roma, 20 dicembre 2016

 

Si è svolto a Roma, il 20 dicembre, l’ultimo dei Consigli Nazionali dell’anno 2016.
Due si erano tenuti prima di quello di Fiuggi del 10 settembre, che ha insediato i nuovi gruppi dirigenti previsti dallo Statuto rinnovato e validato dal Ministero vigilante sulle attività delle Associazioni venatorie nazionali riconosciute.
Le riunioni dei Consigli dei Presidenti Regionali, degli Uffici di Presidenza hanno completato la vivace e ricca possibilità di confronto negli organismi dirigenti nazionali.
I lavori del 20 dicembre presso la sede dell’Associazione, sono stati introdotti da un’articolata relazione del Presidente nazionale, Sergio Sorrentino, sulla quale si è sviluppato un dibattito ricco di molti interventi schietti anche talvolta aspri, ma sempre nel solco della ricerca di soluzioni che rafforzino l’identità e l’organizzazione dell’Associazione. La riunione sarà rendicontata con la sintesi di tutti gli interventi e inviata, dopo l’approvazione insieme ai documenti scritti e le comunicazioni inviate dagli assenti, anche alle strutture dell’Associazione.
Presenti 27 Consiglieri con alcune assenze giustificate per motivi di salute ed impegni non rinviabili.
La relazione e le conclusioni del Presidente sono state accolte con voto unanime dai Consiglieri presenti.
Hanno partecipato, invitati alla riunione per l’importanza dell’ordine del giorno, il Presidente regionale dell’ARCI Caccia della Toscana, Fabio Lupi e della Basilicata, Alfonso D’Amato.
Dalle conclusioni è emerso con chiarezza che è molto il lavoro che attende l’Associazione in preparazione del prossimo Consiglio Nazionale, che sarà un momento importante di verifica. La proposta è di svolgerlo a Vicenza in occasione dell’Hunting Show (11/13 febbraio 2017), in una sessione che dirimerà le tematiche affidate all’istruttoria e all’approfondimento degli organismi preposti.
I temi della gestione faunistica, del ruolo, dello stato giuridico degli ATC e dei CA dopo il Referendum, e alla luce degli assetti istituzionali che si configureranno saranno all’attenzione della Conferenza Programmatica di primavera
Attenzione nella discussione è stata dedicata agli argomenti presentati nella relazione - e ripresi dalle conclusioni - del Presidente. Ribaditi, se ancora ce ne fosse stato bisogno, i punti fermi della vita dell’ARCI Caccia che non offrono elementi equivoci e non danno sponda ad alcuna interpretazione: unità interna disciplinata dallo Statuto approvato a Fiuggi, in tutto il territorio; rapporti unitari con le altre Associazioni venatorie italiane, attraverso la FENAVERI o altre forme confederali di secondo livello, come la CCT.
Temi ribaditi e recepiti nell’Assemblea Nazionale della FIdC del 17 dicembre 2016 ove è intervenuto il Presidente Sorrentino, portando il convinto ed affettuoso saluto dell’ARCI Caccia: potenziamento dei servizi unitari a partire dall’Assicurazione, lavoro nella FENAVERI e percorsi aperti per costruirla, nelle Regioni. Tavolo per la Fauna Selvatica, partecipazione nella Fondazione UNA, sono i riferimenti unitari condivisi con la FIdC su cui si lavora.
La strategia è chiara a tutti, salvo per chi volesse ancora rifiutare pregiudizialmente e anacronisticamente di vedere la realtà dei rapporti, presentata alla platea della FIdC e raccolta nell’intervento conclusivo del Presidente Dall’Olio.
Parte significativa del dibattito, è stata dedicata al rapporto con la Direzione Toscana, , per l’importanza che ha questo Comitato e per arrivare rapidamente a chiarezza e ritrovarsi tutti ad operare unitariamente con i riferimenti dello statuto.
Agli organismi dirigenti regionali dell’ARCI Caccia Toscana sono stati richiesti elementi per una analisi da condividere sul Tesseramento, sul rapporto con la CCT, nonché è stata espressa l’esigenza di mettere a conoscenza la struttura associativa regionale degli investimenti conseguenti all’adesione dei soci alla CCT.
Il Consiglio Nazionale ha impegnato la Presidenza ad assicurare una discussione sui contenuti e sui rappresentanti dell’ARCI Caccia che saranno proposti a rappresentarla negli ATC, compito previsto dalla legge per le Associazioni nazionali riconosciute e, ancora di più oggi, per l’ARCI Caccia in forza dello statuto, che impegna a presentarsi con l’identità, il logo dell’ARCI Caccia nazionale per il livello organizzativo regionale e territoriale.
Nel prossimo Consiglio, all’ordine del giorno, saranno i documenti relativi all’apertura della campagna congressuale regionale che dovrà concludersi entro il 10 settembre 2017.
La discussione sarà aperta, nelle prossime settimane, con la convocazione del Consiglio dei Presidenti Regionali e dell’Ufficio di Presidenza Nazionale sui regolamenti amministrativi e del personale e sulla proposta di statuto regionale.
In breve sintesi si elencano le deliberazioni votate all’unanimità, salvo il bilancio di previsione 2017, confortato dalla Relazione dei Revisori che ha visto un voto contrario.
Odg conclusivi Consiglio Nazionale.
Il Consiglio Nazionale approva e assume le conclusioni e la relazione introduttiva del Presidente nazionale Sergio Sorrentino. Il Consiglio Nazionale assume la discussione generale e approva che l’organizzazione della cinofilia in Toscana e Nazionale, sia seguita e organizzata dall’Ufficio di Presidenza Nazionale.
Varie ed eventuali: Conferenza Programmatica. Il Consiglio Nazionale delibera lo svolgimento della Conferenza Programmatica entro marzo/aprile 2017.
Svolgimento dei Congressi Regionali. Il Consiglio Nazionale, in applicazione allo statuto e regolamenti congressuali, delibera lo svolgimento dei Congressi regionali da aprile a settembre 2017.
Regolamenti attuativi allo statuto. Il Consiglio Nazionale, da mandato all’Ufficio di Presidenza, di inviare i primi di gennaio al corpo largo dell’Associazione (Consiglieri Nazionali, Presidenti Regionali, Presidenti Provinciali), una bozza di regolamento attuativo dello Statuto (Regolamento Finanziario, Regolamento Elettorale) per proposte e correzioni, in modo tale che si possano votare alla prossima riunione entro febbraio. Il Consiglio Nazionale, da mandato al Presidente nazionale di convocare, entro gennaio, il Consiglio dei Presidenti Regionali per costruire una bozza definitiva dei Regolamenti da votare a febbraio, sentite e considerate le osservazioni dei territori.

Bernardino Ragni: E' la fauna selvatica l'"Oro Rosso" dell'Appennino

  • Pubblicato in Notizie

La fauna selvatica può essere il volano che serve all'economia delle aree appenniniche della penisola. Questo è quanto emerge dal bell'articolo a firma del Prof. Bernardino Ragni, professore di Zoologia all'Università di Perugia e grande conoscitore della fauna appenninica, apparso sul quotidiano Il Messaggero del 10 Dicembre scorso. La bellezza delle campagne, unita alla bontà della carne, "naturalmente biologica" della selvaggina potrebbero, se ben armonizzati da una regia illuminata, creare ricchezza, sviluppo, occupazione e produrre una buona gestione del territorio mettendo d'accordo cacciatori, ambientalisti e agricoltori.

Le Associazioni Venatorie della Provincia di Terni unite all'insegna della cinofilia

L’8 dicembre 2016 le Associazioni venatorie ternane con i loro rappresentanti: Federcaccia con Giulio Piccioni, ARCI Caccia con Giampiero Amici, Libera Caccia con Sauro Zara, ANUU con Ottavio Angelici e CPA con Angelo Liurni, hanno dato vita ad una festa sportiva finalizzata all’amicizia e alla cordialità.

Manifestazione in una giornata bellissima, con un sole splendido che illuminava tutta la valle di Borgo San Faustino, valle in cui è posta la Riserva il Principe, Azienda Faunistico Venatoria tra le più interessanti del Centro Italia.

Gestita con grande gentilezza e competenza da Roberto Niciarelli, coadiuvato da un cinofilo di prestigio, come Marco Antonini, impegnato nel mondo cinofilo segugistico che gli ha regalato diversi campionati italiani e organizzato manifestazioni e campionati impeccabili.

Palestre venatorie, con ambienti da far innamorare olfatto e vista dei nostri amici cani, hanno accolto le tre batterie inglesi, continentali e cani da cerca, formate dai concorrenti delle cinque Associazioni. Con molta sportività i partecipanti hanno cercato di primeggiare.

La premiazione è stata molto bella e ricca di messaggi. Merito a Giorgio Filippucci, a Piero Fabri e Gino Tribulati che hanno reso possibile questo importante evento.

Un grande plauso è andato a tutti i partecipanti che, per essere presenti, hanno rinunciato ad un giorno di caccia.

Tutti i presenti, si sono trovati d’accordo nel sostenere l’esigenza di cercare di costruire insieme il futuro della caccia restando aperti ad accogliere pensieri e prospettive di tutti, alfine di trovare soluzioni univoche che portino a risolvere i problemi del mondo venatorio, in particolare della indispensabile gestione del territorio che non ha bisogno di furbeschi richiami alla nostalgia di un passato che non si può riproporre.

La campagna, i nostri boschi possono essere una risorsa di primaria importanza e, insieme, possiamo renderli più produttivi di tutte le specie selvatiche, assicurando l’equilibrio tra le stesse e incentivando anche la ruralità e l’impegno nelle aree marginali.

Altro punto importantissimo è la volontà di costruire insieme una politica che spinga l’Europa, l’Italia e, in particolare l’Umbria, verso un’agricoltura biologica che favorisca l’arricchimento della biodiversità, per assicurare la conservazione e la ricostruzione dei patrimoni faunistici internazionali per la stanziale e la migratoria. Il patrimonio faunistico è di tutti i cacciatori e i cinofili devono gestirlo e conservarlo per il Paese e le future generazioni.

Merito a Fausto Prosperini, ideatore della manifestazione che si è impegnato a ripeterla nei prossimi anni, auspicando iniziative con questo spirito sportivo, improntate all’unità tra le Associazioni, che vengano fatte in ogni parte d’Italia.

Infine, ultimi ma non in ordine di mportanza, un applauso ai Giudici Ugo Pucciatti, Claudio Mazzoli e Sergio Stufara, le cui relazioni sono state ineccepibili. A seguire le premiazioni di tutti i concorrenti e del podio dei primi tre classificati.

Un bel pranzo e un buon bicchiere di vino hanno chiuso questa bella festa della cinofilia venatoria italiana.

 

GENOVA/LA SPEZIA, FAUNA SELVATICA: NECESSARIO UN TAVOLO TECNICO

Il territorio ligure continua ad essere interessato e martoriato da un incremento di fauna selvatica, senza precedenti, soprattutto nelle aree interne del territorio. Negli ultimi mesi abbiamo riscontrato presenze anomale di branchi di lupi e cinghiali in Val di Vara e Val Petronio. In più circostanze abbiamo ribadito che tali presenze oltre a causare danni enormi sotto il profilo economico alle aziende agricole, sono oggetto di pericoli sanitari. Lo segnalano Coldiretti Genova e Coldiretti La Spezia, con i presidenti Valerio Sala e Sara Baccelli.

“Ci risulta – proseguono i presidenti – da un rapporto del Ministero della Salute che nel territorio Ligure abbiamo avuto casi di contagio da trichinellosi. Come sempre gli imprenditori agricoli assistono impotenti alla distruzione dei raccolti. In più circostanze abbiamo proposto in tutte le sedi Istituzionali della Liguria soluzioni concrete per ridimensionare il diffondersi della fauna selvatica. Più volte abbiamo cercato di creare dei tavoli di concertazione con le autorità preposte per mettere in campo soluzioni concrete. Ma non cambia mai niente. Coldiretti si interroga sulle motivazioni che spingono a non affrontare con determinazione ed intelligenza il problema. Non vogliamo mettere sul banco degli imputati nessuno, vogliamo solo capire le motivazioni che spingono a non prendere delle misure di contenimento efficaci ed efficienti relative alla fauna selvatica. Questo è un appello che lanciamo non solo alle forze politiche che siedono in Consiglio Regionale, ma ai Sindaci, alle Forze di Polizia Provinciale, agli Enti Sanitari, a tutti coloro che su questo aspetto hanno direttamente o indirettamente dei ruoli. E ci rivolgiamo anche alle associazioni dei cacciatori e degli ambientalisti. Vogliamo affrontare una volta per tutte e in modo concreto la questione? Abbiamo la volontà di istituire un tavolo tecnico – scientifico, per definire un piano organico di intervento, coinvolgendo anche le rappresentanze del mondo venatorio e ambientalista? Se non lo facciamo, se non affrontiamo il problema, continueremo a rimpallare le responsabilità dagli uni agli altri. Continueremo a dire ai produttori o a chi ha subito danni o perdite di produzione, che la responsabilità è dell’uno o dell’altro”.

Ancora Sala e Baccelli: “Non è risarcendo i danni che si risolvono i problemi, ma solo con la prevenzione e un piano strategico possiamo mettere in sicurezza il territorio, la salute e chi della propria attività fa una fonte di reddito. Probabilmente questo aspetto non tocca ancora nel profondo della coscienza chi ha in qualche modo voce in capitolo. Non vogliamo essere polemici nei confronti della politica, sarebbe troppo facile: le nostre sono semplici considerazioni che hanno come obiettivo, quello di creare i presupposti politici per un confronto sereno con tutte le parti in causa. Il problema della fauna selvatica non può essere in modo non unitario: tutti quanti dobbiamo collaborare. Non possiamo pensare che un solo politico o una sola parte della politica affronti una criticità di questa portata. Ci vuole ben di più, indipendentemente dalle proprie ideologie politiche, indipendentemente da chi si rappresenta, indipendentemente dai propri pur legittimi interessi. Dobbiamo affrontare la questione con un’attenzione che tenga conto degli interessi comuni”. La richiesta di Coldiretti è “realizzare un tavolo tecnico-scientifico permanente, di indirizzo politico, a supporto dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, che vagli tutte le proposte, tecniche, scientifiche, politiche sinora sottoposte, al fine di promuovere interventi univoci ed efficaci”.

“Non abbiamo più intenzione di aspettare – conclude Domenico Pautasso, direttore Coldiretti La Spezia e Genova – Non possiamo più tacere e indugiare, non possiamo più fare gli ‘Osservatori dell’Onu’ mentre la nostra gente subisce quotidianamente dei danni. Riteniamo che il tempo sia scaduto. Se, in tempi relativamente brevi, ci accorgeremo che le nostre proposte non avranno trovato riscontro, vorrà dire che troveremo altre forme di reazione, sicuramente di carattere giuridico” (Fonte www.ladeadellacaccia.it)

Riflessioni sotto l'albero

L'anno si sta avvicinando al suo epilogo, fra meno di una settimana si concluderà. E' tempo di bilanci e di valutazioni su un'annata che come sempre ha regalato soddisfazioni ed amarezze. Purtroppo, infatti, dopo la sostanziale quiete degli ultimi anni, quest'anno è riesplosa in tutta la sua gravità la stagione dei ricorsi. Liguria, Basilicata, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Piemonte hanno subito gli attacchi degli animalisti e purtroppo sembra emergere dalle sentenze, la volontà dei giudici a prendere come riferimento i pareri dell'ISPRA, anche se come sappiamo sono obbligatori ma non vincolanti. Per corazzarsi contro queste problematiche occorre fornire dati alternativi provenineti da istituzioni di pari dignità, tradotto in soldoni, dalle Università. Purtroppo, non sempre i pareri espressi dall'istituto si basano su dati aggiornati o sono totalmente imparziali, specie se parliamo di migratoria. Diverso è il discorso del Piemonte, dove la giunta regionale agisce senza nessuna obbiettività legale o scientifica, sembra che l'Assessore abbia l'unico scopo di mortificare i cacciatori. Continuo a pensare alla chiusura della caccia alla Pernice Bianca, specie il cui prelievo, contingentato in base a censimenti e approvato dall'ISPRA, rappresenata un modello di come dovrebbe svolgersi la caccia sostenibile a tutte le specie. Intanto siamo quasi all'anno nuovo e nelle regioni, come la mia Toscana, dove grazie alla collaborazione con le Università si è riusciti a reperire dati che consentono di mantenere la data di chiusura a Tordo Bottaccio, Cesena e Beccaccia al 31 gennaio, si cerca di capire se anche quest'anno il Ministero dell'Ambiente sprecherà soldi e tempo dei contribuenti per usare il potere sostitutivo. Visto che in queste ore dovrebbe essere ancora in giro babbo natale, avrei ancora un desiderio da esprimere. Vorrei trovare sotto l'albero la conferma di quegli ultimi dieci giorni di caccia, sembrano una cosa da niente, ma di questi tempi, l'erosione di ogni piccolo diritto va contrastata con ogni mezzo.

Luca Gironi

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