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Luca Gironi

Luca Gironi

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FIDC PIEMONTE: NON CI RESTA…CHE RIDERE!

Continua il maldestro tentativo della politica d’affossare caccia e cacciatori piemontesi.
Non paghi d’aver costretta Regione Piemonte a schiantarsi contro il muro della legalità, facendole perdere quattro ricorsi su quattro al TAR (ed altri due ormai…in dirittura d’arrivo!), da un po’ di tempo assessore e consiglieri se ne inventano una nuova ogni giorno pur di penalizzarci. Quest’ultima poi è davvero clamorosa, una vera e propria furbata certo degna d’un pessimo modo di far politica, ma stavolta capace pure di coprire di ridicolo l’intero, ed incolpevole, Consiglio Regionale.
Veniamo dunque ai fatti, ed al loro principale protagonista che, come vedremo, è una nostra vecchia conoscenza.
In questi giorni sono in fase di rinnovo i comitati di gestione di A.T.C. (Ambiti Territoriali di Caccia) e C.A. (Comprensori Alpini) piemontesi che, nell’occasione, hanno subita una profonda riforma da parte dell’attuale amministrazione, con la decisione di accorparli ed inserire nuovi criteri per le nomine dei loro membri.
Le nuove assurde regole sembrano costruite appositamente per penalizzare il mondo venatorio, ed in particolar modo Federcaccia Piemonte, vista ormai dall’assessore, e probabilmente anche da qualche suo incauto ed impreparato suggeritore, come il principale nemico dell’amministrazione di Corso Stati Uniti.
In ogni caso sulla vicenda Federcaccia ha già presentato ricorso, che lo stesso TAR ha ritenuto meritevole d’approfondimento fissandone la discussione per il prossimo 11 luglio, tempo relativamente breve vista la consueta lungaggine di tali procedimenti.
Grande sorpresa ha però destato leggere tra i nomi dei membri designati anche quello di un consigliere regionale, candidato come esponente degli enti locali una delle quattro categorie che provvedono alle nomine (le altre sono ovviamente le associazioni venatorie, quelle agricole ed ambientaliste). Non è finita qui, perché pare pure che quest’ultimo abbia l’ambizione di diventarne il presidente, tanto da essersi impegnato a tessere improbabili alleanze per rastrellare i voti necessari all’elezione.
E così i cacciatori dell’accorpando CATO2 e CATO3 (Alta e Bassa Val Susa + Val Sangone) potrebbero trovarsi l’ineffabile Alfredo Monaco, consigliere di Scelta Civica (a proposito: ma…esiste ancora?) nel loro comitato di gestione a disquisire di quote di partecipazione, lanci di selvaggina, calendari venatori, censimenti, piani d’abbattimento, danni agricoli, controllo dei nocivi, bilanci, insomma tutto il gran numero di attività che pesano su chi gestisce ambiti e comparti.
Sulla legittimità della sua nomina pesano fortissimi dubbi, tanto che Federcaccia ha già incaricato il suo legale di opporsi, chiedendone l’annullamento non essendo la regione ente locale e mancando quindi il titolo necessario a designarlo; ma ciò che fa letteralmente…accapponar la pelle, è il gravissimo conflitto d’interessi che incombe sulla sconcertante e tristissima vicenda.
Alfredo Monaco è consigliere regionale e dunque, se confermata la sua nomina lui si troverebbe nell’insostenibile ruolo contemporaneo di controllato e controllore, essendo l’attività di A.T.C. e C.A. subordinata alle verifiche della regione; ma in più giova rammentare le iniziative, sempre tutte decisamente avverse al mondo venatorio, di quest’esuberante politico, capace, beato lui che ci riesce, di saltare con estrema disinvoltura dal centrodestra al centrosinistra in pochi anni.
Dopo qualche iniziale incertezza sulla posizione da mantenere sulla caccia, e il flop della pubblicazione del suo “Il Sovrapposto”, lettera informativa ai cacciatori, quasi dovesse contrapporsi a “La Doppietta”, l’analoga iniziativa d’un collega d’altra parte politica, Alfredo Monaco ha inanellato una sconcertante serie di azioni contro caccia e cacciatori piemontesi. Ricordiamole tutte.
Giugno 2016: interrogazione urgente ed indifferibile per accertare se alla grande e pacifica manifestazione del 10 giugno i cacciatori viaggiarono con mezzi propri o su altri pagati da A.T.C. e C.A. (il consigliere ignora come A.T.C. e C.A. con i soldi dei cacciatori, che sono la gran parte di quelli in cassa, possano fare quello che vogliono, compresi i ricorsi contro la regione!).
Luglio 2016: Alfredo Monaco è uno dei firmatari del “vendicativo” emendamento per la chiusura della caccia a gallo forcello e coturnice, poi ritirato dalla maggioranza (e lui adesso…vorrebbe gestire proprio un comprensorio alpino?).
Febbraio 2017: forse la più bella di tutte, una perla che meriterebbe essere conosciuta da tutti, quando Alfredo Monaco nella sua consueta newsletter s’è fatto bello per la sua attività nel settore caccia, rivendicando alla maggioranza, e dunque anche a sé, i meriti per la chiusura della caccia a tredici specie di volatili (http://alfredomonaco.blogspot.it/…/caccia-tredici-specie-di… ), oltre a presentarsi come relatore di una proposta legge sulla caccia (pdl n.182). Sarà davvero così?
Insomma, non si può proprio dire che Alfredo Monaco e la caccia siano compatibili l’un con l’altro, ma nemmeno indifferenti, oltre a far nascere dubbi sull’insopprimibile suo desiderio d’aiutare i cacciatori ad esercitare la loro legittima (e legale!) passione.
Speriamo ora che altri non seguano la sua strada, anche perché in quel caso potremmo rischiare di vedere l’assessore Ferrero candidato all’interno dell’ A.T.C. astigiano, o il presidente Chiamparino in uno dei comprensori alpini della provincia di Torino.
Sarebbe davvero troppo per noi, e certo anche un’altra terribile botta per l’idea che abbiamo della democrazia.
Verrebbe davvero da piangere, non fosse che stavolta…è molto meglio ridere!
Torino, 17 febbraio 2017

HIT SHOW, UNA FIERA DELLA CACCIA PER L’AMBIENTE? CONVINTAMENTE SÌ!

Spente le luci sulla tre giorni della Fiera di Vicenza, si riprende fiato e si può cominciare a riflettere su quello che ha rappresentato questo appuntamento dedicato alle armi sportive, all’abbigliamento country, alla cinofilia, all’“ottica” per guardare la natura e a tanto Made in Italy che ci qualifica per produzioni molto apprezzate in tutto il mondo e che tanto lavoro danno a donne e uomini di questo nostro Bel Paese, con le sue grandi industrie, ma anche con gli artigiani e i tanti artisti che trasformano il legno, il corno, l’acciaio facendone dei veri e propri gioielli.
Nei padiglioni della fiera che hanno ospitato Hit Show risuonavano le note del nostro inno nazionale e scorrevano un po’ ovunque le immagini di atlete e atleti che hanno portato onori e prestigio all’Italia.
Ma tanto anche lo spazio e le occasioni dedicate a esprimere attenzione e impegno alla tutela dell’ambiente e al nostro territorio. Diversi, infatti, i punti dedicati alla raccolta delle firme per la petizione “People4Soil” cui anche i cacciatori hanno dato la loro adesione.
Nell’accogliente stand di FIdC, ARCI Caccia e ANUUMigratoristi, laddove i maestri della Falconeria presentavano questa cultura antica che guarda al futuro, recentemente riconosciuta dall’Unesco, si raccoglievano le firme per sostenere la richiesta di una legislazione europea per fermare l’improprio consumo del suolo. I “banchetti per l’ambiente” non erano solo lì, ma anche presso lo Stand della Fondazione UNA Onlus, della Beretta, della Benelli, della Baschieri & Pellagri e della Fiocchi, che approfittiamo per ringraziare per la disponibilità.
Sono state raccolte migliaia di firme e distribuiti manifesti, volantini e buste “green” tutti insieme, perché la campagna di raccolta firme che vede le nostre associazioni insieme ad altre centinaia di sigle a livello nazionale ed europeo abbia successo nell’obbiettivo che la cementificazione senza regole non sottragga suolo vitale alle future generazioni.
Vicenza è stata la tappa di partenza per il nostro mondo, il primo passo di un cammino che ci troverà impegnati nei prossimi mesi in tutte le più importanti manifestazioni fieristiche del settore per sensibilizzare e raccogliere le adesioni del grande popolo dei cacciatori.
Perché senza ambiente non c’è natura e senza una natura sana e tutelata non ci può essere caccia.

Roma, 17 Febbraio 2017 – Federcaccia - Arci Caccia - ANUUMigratoristi

Il Prossimo 7 Marzo a Bruxelles si parla di Direttive Naturalistiche

Finalmente a Bruxelles si parlerà di Direttive Naturalistiche. Introduce l'Onorevole Renata Briano, da sempre vicina al nostro mondo, ecco il programma:

7th March 2017, 17.30-19.30
European Parliament, Brussels
ROOM JAN-2Q2
Interpretation EN DE FR IT

CONFERENCE
THE FUTURE OF THE NATURE DIRECTIVES:
WHERE ARE WE GOING?

PROVISIONAL AGENDA
Welcome by Karl-Heinz FLORENZ MEP
Introduction by Renata BRIANO MEP, Chair of the meeting
PANEL
Nicola NOTARO
Head of Unit of "Nature protection", European Commission, DG Environment
“The Fitness Check of the Nature Directives: Perspectives from the European Commission”

Volker BÖHNING
Vice-President of “Deutscher Jagdverband”, German Hunters’ Federation
“Challenges in managing the conflicts caused by protected species:
the cormorant, the beaver and the wolf”

Erica VON ESSEN
Research Scientist, Swedish University of Agricultural Sciences
“Illegal killing of large carnivores as a crime of dissent"

Gian Luca DALL’OLIO
President of “Federazione Italiana della Caccia”, Italian Hunting Federation
“Improving the implementation of environmental policies
by adopting better scientific data gathering processes at EU level”

Jacques TROUVILLIEZ
Executive Secretary, UNEP/AEWA
“The European Goose Management Platform”

DISCUSSION
CONCLUSIONS
CLOSING REMARKS

ACMA: SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI SUL PROGETTO ANASAT

Anche quest’anno il progetto Anasat è proseguito con la marcatura di 8 soggetti di cui 5 al nord e 3 in Puglia. Un’ulteriore marcatura programmata in Friuli è slittata al prossimo anno causa il prolungato gelo che ha impedito la cattura in Gennaio. E’ stata poi catturata e marcata anche una Canapiglia, il primo passo dell’evoluzione del progetto nel prossimo anno. E’ inoltre in corso di completamento un articolo scientifico riguardante i primi 3 anni del progetto che ne “certificherà” i risultati permettendoci di utilizzarli per la difesa dei calendari venatori, come già avvenuto con i risultati preliminari in Liguria e Lombardia. Vi invitiamo tutti a seguire i movimenti dei soggetti marcati sul sito www.progettoanatidisatellitare.com

(www.ladeadellacaccia.it)

TOSCANA: TESSERINI VENATORI, NON È PIÙ TASSATIVO IL TERMINE DI RICONSEGNA DEL 20 MARZO DI OGNI ANNO

  • Pubblicato in Notizie

Tesserini venatori, si cambia. Ecco quali sono le novità sulle modalità di riconsegna dei tesserini venatori, introdotte con la recente Legge Regionale Toscana del 1 marzo 2016 n. 20, che ha modificato le leggi inerenti il prelievo venatorio (L.R. 3/94) e il calendario venatorio toscano (L.R. 20/2002).

In particolare è stato modificato l’articolo 6 comma 4 della L.R. 20/2002, con il quale il termine tassativo della riconsegna fissata per il 20 marzo di ogni anno decade.

Con questa modifica normativa non è più inderogabile il termine del 20 di marzo di ogni anno per la restituzione del tesserino venatorio regionale cartaceo al Comune di residenza, che ogni cacciatore deve avere con se durante l’attività venatoria, come mezzo di controllo sulla sua attività.

Il tesserino venatorio viene quindi riconsegnato al Comune di residenza al momento del ritiro del tesserino per la nuova stagione di caccia. Non ci sarà la sanzione amministrativa per la mancata riconsegna dello stesso entro il 20 di marzo di ogni anno. In caso di cambio di residenza il tesserino va riconsegnato al Comune che lo ha rilasciato.

In futuro il tesserino venatorio cartaceo potrà essere sostituito con un tesserino digitale su supporto informatizzato secondo disposizioni tecniche che verranno definite dalla Giunta Regionale della Toscana. (www.ladeadellacaccia.it)

Normative

Ambiente

Enogastronomia

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