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Luca Gironi

Luca Gironi

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PIEMONTE: IL PRESIDENTE DALL’OLIO RINGRAZIA LA MINISTRA STEFANI

Con una lettera inviata il 9 agosto, all’indomani del Consiglio dei Ministri che ha visto impugnare la Legge regionale del Piemonte sulla caccia, il presidente nazionale di Federcaccia Gian Luca Dall’Olio ha voluto ringraziare la Ministra per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani per il suo interessamento alla vicenda.

“Desidero esprimerLe i miei più sentiti e profondi ringraziamenti a nome mio personale e dei cacciatori piemontesi e italiani tutti – scrive Dall’Olio – per la sensibilità e la disponibilità da Lei dimostrate nei confronti delle istanze presentateLe in merito alle questioni venatorie del Piemonte durante l’incontro da Lei avuto con il nostro presidente regionale Bruno Morena”.

“Ho trovato il suo interessamento fondamentale – conclude il presidente FIdC – per ricondurre gli atti del Consiglio Regionale del Piemonte nell’alveo del rispetto dei principi costituzionali a garanzia e tutela di tutti i cittadini e non solo della categoria che pro tempore rappresento”.

LOMBARDIA: PREAPERTURA CACCIA PER TORTORA E CORVIDI

Con Decreto dell’8 agosto, anche la Regione Lombardia ha autorizzato l’anticipo dell’apertura della caccia per le specie cornacchia grigia, nera e tortora ai sensi dell’articolo 1, comma 4, della legge regionale 17/2004.

La caccia, da appostamento fisso e temporaneo, sarà consentita alle specie Cornacchia grigia e Cornacchia nera nei giorni 2, 6, 9 e 13 settembre 2018 fino alle ore 13.00, anticipando la chiusura del periodo di prelievo al 18 gennaio 2019 compreso; alla specie Tortora (Streptopelia turtur) nei giorni 2 e 6 settembre 2018 fino alle ore 13.00, anticipando la chiusura del periodo di prelievo al 17 novembre 2018 (ultimo giorno consentito).

Sono inoltre stati disposti limiti di carniere giornaliero e stagionale per la specie Tortora rispettivamente a 5 e 20 capi per cacciatore.

Lupi: linea comune tra Toscana, Trento e Bolzano

Lupi: linea comune tra Toscana, Trento e Bolzano
(Regioni.it 3437 - 08/08/2018) Un fronte comune per la gestione delle popolazioni di lupo: un accordo tra Regione Toscana e le Province autonome di Trento e di Bolzano per sollecitare i ministri italiani all'agricoltura e all'ambiente e la Commissione Agricoltura dell'UE affinché concedano ai territori dove la presenza del lupo sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle attività agricole di montagna la facoltà di gestire in autonomia tale presenza, prevedendo la possibilità di prelievi selettivi. La linea condivisa nei confronti del governo e di Bruxelles è il risultato dell'incontro avvenuto al Passo Pordoi tra gli assessori all'agricoltura Marco Remaschi (Regione Toscana), Michele Dallapiccola (Provincia autonoma di Trento) e Arnold Schuler (Provincia autonoma di Bolzano).
L'incontro tra i tre assessori, al quale ha partecipato anche il sindaco di Canazei Silvano Parmesani, ha consentito all'assessore Remaschi di illustrare la situazione toscana a Dallapiccola e Shuler: una presenza di circa 110 branchi per un numero presunto complessivo di circa un migliaio di lupi. Circa 500 all'anno sono le predazioni, per indennizzare le quali la Regione Toscana spende oltre 1 milione di euro. Senza apprezzabili risultati si è rivelato il tentativo di ridurre tale pesante impatto attraverso la cattura di circa una ventina di esemplari, operazione - ha spiegato l'assessore Remaschi ai colleghi Dallapiccola e Shuler - insostenibile sia per il costo che per le difficoltà pratiche di attuazione.
La linea d'azione concordata dai tre assessori prenderà forma fin dai prossimi giorni attraverso una lettera comune indirizzata alla Commissione Politiche agricole affinché convochi un incontro con il governo, al fine di sollecitare una rapida approvazione dell'atteso Piano Lupo. L'assessore Remaschi ha annunciato ai colleghi trentino e altoatesino che la Regione Toscana procederà all'approvazione di una propria legge simile a quelle recentemente approvate da Trentino e Alto Adige, una normativa che le tre realtà territoriali chiederanno di poter applicare rivolgendo una apposita istanza al ministro per l'ambiente Costa.
La pressione di Trentino, Alto Adige e Toscana per arrivare al più presto ad una soluzione del problema, interesserà però, come si è detto, anche l'Unione Europea. Il prossimo 4 settembre gli assessori Dallapiccola e Shuler saranno infatti a Bruxelles per incontrare la Commissione Agricoltura, alla quale chiederanno una specifica deroga alla Direttiva Habitat da potersi applicare su base regionale.

CCT: IL MISTERO DELLE NUOVE AREE VOCATE AL CINGHIALE

  • Pubblicato in Notizie

Dopo oltre una settimana dall’ approvazione da parte del Consiglio Regionale Toscano del provvedimento sulla nuova perimetrazione delle Aree vocate alla caccia al cinghiale in battuta, cresce l’aspettativa da parte dei cacciatori e soprattutto delle squadre per la caccia al cinghiale per conoscere, in dettaglio, le nuove delimitazioni e le relative cartografie. In Commissione e durante i lavori in aula, sono stati presentati e accolti numerosi emendamenti e proposte correttive pervenute dai vari territori, rispetto a quella che risultava essere la proposta “partorita” dalla Giunta Regionale.
Come già evidenziato dalla CCT, il lavoro che conseguentemente dovranno sviluppare gli Ambiti Territoriali Caccia, non è certamente di poco conto; in ballo c’è la nuova riperimetrazione cartografica dei distretti e la conseguente assegnazione del territorio alle squadre per la caccia al cinghiale. Assegnazioni che in taluni territori, potranno anche subire variazioni più o meno rilevanti rispetto al passato, e che costringeranno i comitati degli ATC ad un accelerato iter di approvazione per quanto previsto dal quadro normativo.
I tempi quindi, sono estremamente ridotti se si considera soprattutto il particolare periodo estivo permeato di festività e ferie. In alcuni ATC, come ad esempio quelli Aretini, la caccia al cinghiale inizia con il 1 Ottobre mentre in altre realtà territoriali, come quella fiorentina, degli ATC FI 4 e 5, avrà inizio al 15 Ottobre, per arrivare al 1 Novembre nelle altre provincie toscane.
Nonostante ciò, almeno per quanto ci è dato conoscere ad oggi, né gli Uffici Regionali sul territorio, né gli ATC Toscani sono in possesso degli shape file delle cartografie relative alle aree di competenza.
Pur rimandando il nostro giudizio e le nostre valutazioni sul provvedimento a quando sarà possibile anche da parte nostra valutarne i contenuti nel dettaglio territorio per territorio, auspichiamo che quanto prima le informazioni necessarie vengano messe a disposizione di tutti i soggetti interessati al problema.

FIDC BRESCIA: SULL'ATC COMMISSARIATO, ORA SERVE CHIAREZZA

L’Ambito Territoriale di Caccia di Brescia è ufficialmente commissariato. Con il Decreto numero 90 il Presidente della Regione Attilio Fontana ha nominato un commissario nella figura dell’avvocato Davide Brumana, facente parte dello staff dell’assessore regionale Fabio Rolfi; Brumana oltre alle competenze personali vanta anche molti anni di esperienza come segretario di un importante Comprensorio Alpino bergamasco ed è quindi sensibile alle problematiche venatorie oltre che esserne un profondo conoscitore. Nel decreto della Regione si legge che il commissariamento si è reso necessario poiché “dal mese di maggio 2018 il Comitato di Gestione, a seguito di convocazione da parte del Presidente, non si è più validamente riunito” In sostanza a partire da quella data cinque dei dieci componenti del Comitato non hanno mai partecipato alle riunioni facendo sempre mancare il numero legale. Segnalata la questione da parte del Presidente Oscar Lombardi la Regione ha diffidato il presidente Lombardi ad indire una nuova riunione per il 5 luglio. Anche in questo caso 5 membri non si sono presentati. Di conseguenza, non essendo in grado di garantire le sue funzioni essenziali, l’ATC è stato commissariato. Lascia perplessi leggere i punti all’ordine del giorno del Comitato convocato il 5 luglio: approvazione acquisto fagianotti e starne, piano abbattimento lepri 2018/2019, approvazione acquisto fagiani e stesura date immissioni fagiani. Argomenti fondamentali per l’imminente stagione venatoria: perché cinque persone si permettono di mettere a rischio la stagione venatoria di migliaia di cacciatori bresciani?! Serve chiarezza e andremo fino in fondo alla questione.

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