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Luca Gironi

Luca Gironi

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EMILIA ROMAGNA: Ok da commissione Economia a Piano faunistico-venatorio 2018-2023

 

Sì dal Pd, astenuti Ln e Misto-Mns, contrario M5s. Approvati 3 emendamenti del relatore Bagnari. Interventi di Gibertoni (M5s), Delmonte (Ln), Facci (Mns), Poli, Molinari, Bagnari e Serri (Pd)

Via libera dalla commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, al Piano faunistico-venatorio 2018-2023, di cui sono relatori, rispettivamente di maggioranza e di minoranza, Mirco Bagnari (Pd) e Massimiliano Pompignoli (Ln). Ha votato a favore il Pd, astenutiLn e Misto-Mns, contrario ilM5s. Approvati anche tre emendamenti presenti dal relatore Bagnari, respinti, invece, i quattro presentati da Giulia Gibertoni (M5s).

In sede di dibattito, Giulia Gibertoni (M5s) ha elencato una serie di criticità a suo avviso ancora presenti nel Piano faunistico-venatorio: la vigilanza territoriale, che dovrebbe essere rafforzata; i ripopolamenti, da bandire, così come gli allevamenti di animali da utilizzare come richiami vivi; il contenimento della volpe attraverso la caccia in tana, che dovrebbe essere vietata; la caccia nei 45 valichi montani non ricompresi nel Piano, che dovrebbe essere vietata. Riguardo alla presenza degli ibridi di lupo, ha ribadito totale contrarietà al ricorso all’eradicazione, cioè all’eliminazione tramite abbattimento, quale misura di contenimento e controllo.

Roberto Poli (Pd) ha ricordato come la presenza di ibridi e di lupi costituisca un problema nelle ampie zone collinari e montane adibite a pascolo, in particolare in Romagna, dove gli allevatori segnalano attacchi in aumento e, di conseguenza, danni crescenti. In queste zone – ha evidenziato il consigliere – si ha l’impressione che la prevenzione sia poco efficace e che l’abbattimento, per quanto cruento, possa risultare l’unica misura efficace. Dunque, urgono interventi equilibrati da parte della Regione.

Anche per Gabriele Delmonte (Ln) il problema degli ibridi va affrontato in modo risoluto, perché la loro diffusione è impensabile possa essere arrestata attraverso la sola cattura e sterilizzazione e i pastori nonché gli allevatori del nostro Appennino sono sempre più in difficoltà. La Regione è chiamata a surplus di responsabilità e determinazione.

Michele Facci (Misto-Mns), nell’evidenziare come il Piano dedichi attenzione significativa alla presenza del lupo e degli ibridi, ha però sollecitato la Regione a insistere a livello nazionale affinché vengano adottate forme di monitoraggio e di contenimento più efficaci, dato che i danni agli allevamenti sono in preoccupante aumento in quasi tutte le regioni. In merito alla gestione del cinghiale, il consigliere ha ribadito come debba essere affrontato con maggiore efficacia il problema dell’elevata concentrazione di questo ungulato nelle aree protette, all’interno delle quali i prelievi selettivi debbono essere meglio calibrati

Per Gian Luigi Molinari (Pd) il Piano ha robuste basi scientifiche e si configura non tanto come un documento di regolazione della caccia, ma come un vero e proprio documento di gestione del territorio. A suo avviso, anche riguardo alla gestione del lupo e degli ibridi il Piano è riuscito in modo responsabile a contemperare i vari interessi in campo, senza derive ideologiche o preferenze aprioristiche.

Il relatore Mirco Bagnari (Pd) ha illustrato i tre emendamenti presentati. Il primo, finalizzato a stabilire che i dati faunistici e gestionali debbano essere raccolti da ogni Atc (Ambito territoriale caccia) per singolo Comune o parti del suo territorio. Il secondo, per fissare in 24,76% la superficie del territorio regionale destinata alla protezione della fauna per tutto il periodo di durata del Piano. Il terzo, infine, teso a introdurre misure puntuali per la salvaguardia dell’identità genetica del lupo e la mitigazione della minaccia rappresentata dall’ibridazione con il cane.

La presidente Serri, nel ringraziare i tecnici della Regione per il lavoro svolto, ha ricordato come il Piano sia frutto del coinvolgimento e dell’ascolto di tutti i soggetti portatori d’interessi, le cui osservazioni e proposte sono state in gran parte recepite.

Ha concluso il dibattito l’assessore Simona Caselli, la quale ha sottolineato come, a norme vigenti, gli ibridi, così come il lupo, non si possano abbattere e quindi l’eradicazione sia una misura non consentita dalla legge, che, al contrario, prescrive solo interventi di prevenzione. In attesa che venga approvato il Piano nazionale per la gestione del lupo – ha evidenziato l’assessore – il messaggio che tutti gli amministratori devono diffondere in Emilia-Romagna è che occorre utilizzare appieno gli strumenti esistenti (prevenzione, controllo, risarcimenti) unitamente a una serie di efficaci cautele. Infine, in merito alla concentrazione di cinghiali nelle aree protette, ha ricordato come la gestione avvenga attraverso i piani di controllo, che, se ben eseguiti, risultano efficaci. Dunque, il problema non sono le aree in sé, ma come vengono gestite.

(Luca Govoni)

RUBIU (FDI) BOCCIA LA PROPOSTA DI LEGGE SARDA SULLA CACCIA: “UN PASSO INDIETRO. SI VOGLIONO ESCLUDERE LE ASSOCIAZIONI VENATORIE”

“Si vuole stravolgere la legge sulla caccia, per sottrarre potere all’universo venatorio>>. Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu disapprova il progetto di legge presentato davanti alla Commissione Attività produttive. Un provvedimento che, a parole, è destinato alla semplificazione. “In realtà contiene al suo interno un disegno incomprensibile – spiega il rappresentante del partito della Meloni – che mira all’eliminazione delle fasi di concertazione per l’elaborazione del calendario venatorio”. Secondo le previsioni, il compito per predisporre le date della stagione passerà direttamente alla giunta: “L’accentramento del potere deliberativo nelle mani della Giunta rischia di svuotare di poteri il Comitato faunistico – aggiunge Rubiu – Una scelta illogica ed assurda. Saranno così escluse dalle decisioni le associazioni venatorie, estromettendo così i cacciatori dai processi decisionali riguardanti il settore. Un passo indietro, una decisione poco democratica che rischia di acuire i contrasti tra cacciatori e Regione”

CCT: LA CACCIA E’ ANCORA SOTTO ATTACCO … VIETATO ABBASSARE LA GUARDIA!

La recente ordinanza del TAR Toscano che ha rigettato la richiesta di sospensiva del calendario venatorio regionale 2018-2019 sul ricorso presentato dalle Associazioni animal-ambientaliste ha segnato un importante vittoria della Regione Toscana e di chi come Federcaccia e CCT si è battuta con le istituzioni, per difendere la legittimità di un provvedimento equilibrato e rispettoso delle indicazioni scientifiche. Ciò non toglie che vinta una battaglia sia vinta la guerra. Infatti la guerra nei nostri confronti si presenta ancora lunga ed insidiosa per i diritti dei cacciatori. Per tale motivo, nonostante il buon esito scaturito dal TAR, noi non possiamo concederci “brindisi” né cullarci sugli allori. Sono i fatti ad impedircelo, ma soprattutto il senso di responsabilità. E’ di oggi infatti la notizia che le Associazioni animaliste, ricorreranno al Consiglio di Stato per ripresentare la richiesta di sospensiva sul calendario venatorio. Come delle “fiere ferite” le Associazioni proponenti il ricorso si appelleranno alle decisioni del Consiglio di Stato, mantenendo, anche se con tempistiche probabilmente non brevi, una nuova minaccia all’orizzonte; un arma spuntata visto il precedente del TAR, ma che evidenzia come la perseveranza viscerale contro la caccia porti certe associazioni a non abbandonare mai il terreno dello scontro e dei tribunali. Inoltre altre iniziative si stanno concretizzando per determinare limitazioni di tempi e specie cacciabili; non ultima la vicenda della imminente revisione dei Key Concepts richiesta dall’Europa e che vede tra gli attori principali il Ministero dell’ Ambiente e l’ Ispra. La Commissione Europea aveva infatti invitato alcuni mesi fa gli Stati Membri a costituire dei gruppi di lavoro nazionali, con tutti i portatori d’interesse cacciatori inclusi, al fine di tenere in considerazione le varie proposte ed i vari studi scientifici. A seguito di ciò, in questi giorni, si stanno discutendo nei tavoli del Ministero dell’ Ambiente, le modalità e gli obiettivi per la revisione delle Linee guida per il prelievo di numerose specie migratrici di interesse venatorio. Dalle decisioni che scaturiranno dal confronto in atto e che vede la partecipazione mondo venatorio, dipenderanno le scelte sui futuri calendari venatori delle Regioni ed i tempi di caccia su alcune specie di largo interesse venatorio come Turdidi, Acquatici, Scolopacidi etc. Già da ora è possibile osservare come il “metodo”intrapreso dal Ministero per affrontare questa discussione sia stato fortemente incentrato sul ruolo dell’ Ispra e sulle valutazioni che l’Istituto ha predisposto sull’argomento. Nella riunione di questa mattina sono state presentate le valutazioni tecnico-scientifiche del mondo venatorio. Purtroppo sembra che nonostante le corpose argomentazioni presentate nel confronto, supportate dagli studi tecnico-scientifici, permanga da parte di Ispra una posizione rigida e non incline a prendere in esame le tematiche espresse dal mondo venatorio. Più che tecnica pertanto la questione diventa politica! Un importante contributo potrà essere apportato dalle Regioni nel prossimo tavolo già previsto per il prossimo fine mese. Dobbiamo prendere sempre più coscienza che la caccia ed il mondo venatorio sono vittime di un attacco insidioso e senza precedenti, che si sviluppa su vari fronti tutti figli di una unica regia animal-ambientalista, che sta condizionando la Politica e le Istituzioni. Un motivo in più per fare fronte comune, abbandonare litigi, concorrenze e frizioni interne; occorre bruciare le tappe, unirsi su obiettivi seri, mettere al servizio della caccia competenze, risorse e passione, per passare all’attacco e non morire in difesa!

ARCI CACCIA MARCHE: PRECISAZIONI IN MERITO ALL’UTILIZZO DEGLI APPARATI RADIO

Alcuni cacciatori fanno uso, durante l’attività venatoria, di apparati radio (LPD – PMR – CB) per comunicare tra loro. L’ utilizzo di alcuni apparati (PMR – CB) è soggetto al pagamento del contributo annuale di € 12,00 contestualmente alla presentazione della dichiarazione di possesso di cui all art. 145 del D.Lgs 259/2003 da presentare al Ministero dello Sviluppo Economico – Ispettorato territoriale Marche (Piazza XXI V Maggio, 2 – 60124 Ancona –AN-). La dichiarazione di possesso va presentata con raccomandata A/R da inviare al Ministero su indicato, corredata di attestazione di versamento della quota annuale di € 12,00 da versare sul c.c. postale n. 145607 intestato a: Tesoreria Prov. le dello Stato – Sezione di Ancona – Causale: Contributo CB – Radioamatori – cap. 2569/06 capo XVIII. Tale pagamento può essere effettuato anche tramite bonifico bancario con stessa intestazione e causale sul conto IBAN: IT97 R076 0102 6000 0000 0145 607. La dichiarazione prescritta dall’art. 145, comma 3, del Codice delle comunicazioni elettroniche (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/liberuso_rev5.pdf), corredata dai prescritti allegati indicati nella domanda stessa, va spedita un’unica volta e conservata in copia corredata dalla ricevuta della raccomandata di spedizione e del pagamento di €12,00 e potrà essere presentata in qualsiasi momento dell’anno. Per gli anni successivi al primo, il proseguimento dell’autorizzazione, avrà effetto con il semplice pagamento del contributo di € 12,00 entro il 31 gennaio di ogni anno (per pagamenti oltre il 31 gennaio, la quota dovrà essere maggiorata dello 0,50% per ogni mese o frazione di mese di ritardo e, trascorso il 31 dicembre senza aver effettuato il pagamento, la comunicazione decade). Si precisa che gli apparati LPD (frequenza 433.070/433.550 MHz) come per esempio l’ALAN 507, non richiedono alcuna comunicazione per il loro utilizzo. Gli apparati PMR (frequenza 446 MHz) come per esempio Midland G7 e G9, e gli apparati CB, per il loro utilizzo, richiedono la presentazione della dichiarazione da presentare nelle modalità sopra indicate. Si precisa, altresì, che per l’utilizzo di apparati VHF e UHF si dovrà essere in possesso di autorizzazione generale di cui all’art. 104 c1 lett. c del D.Lgs 259/2003 e di patentino di radioamatore.
SANZIONI: – Per l’utilizzo degli apparati PMR e CB senza la prescritta comunicazione, non è prevista sanzione, ma solamente segnalazione al Ministero dello Sviluppo Economico – Ispettorato territoriale Marche per mancato pagamento del contributo annuale. – Per il possesso e/o utilizzo degli apparati VHF e UHF senza la prescritta autorizzazione e/o patentino di radioamatore, è prevista la sanzione di cui all’art. 102 c. 2 del D.Lgs 259/2003 (sanzione pecuniaria da € 300,00 a € 3.000,00). Sperando di esserVi stato utile, porgo un saluto cordiale e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Pesaro, 18 settembre 2018

Il Presidente ARCI CACCIA MARCHE Gabriele Sperandio

Le proposte di Cheddite per l'annata 2018/19

La Casa del drago, da sempre ci propone un catalogo notevole, in grado di rispondere a tutte le esigenze. Abbiamo chiesto quali siano le munizioni di punta l’anno che verrà e la proposta dell'azienda ha formato un quartetto decisamente interessante. Si comincia con la Tordo cal 12, una cartuccia da destinarsi a selvaggina di piccolo e medio taglio, molto apprezzata nei climi caldi anche per la caccia migratoria pregiata come tordi e cesene. Si continua con un’altra grande munizione dedicata alla migratoria la Freeshots cal 12. Una cartuccia, che grazie alla speciale tecnologia della borra Freeshot favorisce una rosata più generosa per tiri a breve e media distanza. Ottima sia per tiri sotto ferma, come le quaglie, sia che per tiri a piccoli volatili come storni, allodole e selvaggina migratoria pregiata tordi, cesene.
Salendo di grammatura troviamo la CH6, munizione caricata con la innovativa polvere omonima, un brevetto della casa livornese dalle altissime prestazioni indipendentemente dalle varie condizioni climatiche. Qui viene proposta la calibro 20 con una carica di 28 gr è ideale per la selvaggina pregiata. Per il calibro 12, la linea di corazzate di punta di Cheddite è la Elite. Vi proponiamo la Feltro, una cartuccia caricata abbinando l’antica tradizione di una borra feltro, con la moderna tecnologia del bossolo in plastica, risulta ideale per ottenere rosate omogenee a breve e media distanza, sotto ferma del cane o nel bosco garantisce un’ottima affidabilità.

TordoCal12 1

Calibro 12
Altezza fondello (mm.) 8
Altezza bossolo (mm.) 70
Innesco CX2000
Borra Aquila
Piombo (gr.) 32
Pallini disponibili 7-8-9-10-11
Chiusura Stellare
FreeShotCal12 1

0001 24

Calibro 20
Altezza fondello (mm.) 16
Altezza bossolo (mm.) 70
Innesco CX1000
Borra Contenitore
Piombo (gr.) 28
Pallini disponibili 5-6-7-8-9-10-11-12
Chiusura Stellare

0001 25

Calibro 12
Altezza fondello (mm.) 16
Altezza bossolo (mm.) 70
Innesco
Borra Feltro/Fibre
Piombo (gr.) 35
Pallini disponibili 5-6-7-8-9-10
Chiusura stellare

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Chedditeitaly  
Via Del Giaggiolo, 189
57124 LIVORNO

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Tel 0586 85 4295
Fax 0586 85 4393

www.chedditeitaly.com

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