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Alessandro Bassignana

Alessandro Bassignana

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WEIDMANNSHEIL n.4/2016

  • Pubblicato in Riviste
 
 
SOMMARIO
 
 
News
Cecima 2016 - Prova su traccia e Limiere
Memorial Sandro Stefanutti. Cani da traccia: una realtà
Considerazioni sul recupero: mettiamo insieme le informazioni
Il “differenziale” montagna
Un angolo di paradiso in terra magiara
Cinghiale
Cinghiale: il caso del D. V. n.7 “Collio”
La Chronic Wasting Disease (CWD): che cos’è e dove si trova
Swarovski Z8i
Le prestazioni e i costi del binocolo con telemetro integrato
Sauer Mod. 404 XTC Carbon
Strasser RS14
Remington 700 SPS SS
Batti Gai, il cacciatore fotografo
Caprioli alla cerca
 

ANNOTAZIONI SUL TESSERINO: LA PAROLA AL GIUDICE MORI

Ad intervenire sul problema delle annotazioni sul tesserino venatorio è il noto giudice Edoardo Mori, uno dei massimi esperti di tutta la legislazione venatoria: 
"E' stata pubblicata sulla G.U 158/2016 dell'8-7-2016", scrive il Dr. Mori " la nuova norma della legge sulla caccia con cui si stabilisce che l'annotazione sul tesserino venatorio dei capi abbattuti deve essere fatta subito  dopo l'abbattimento. Quindi è principio inderogabile e da applicare anche se le leggi regionali o i calendari venatori  si esprimono diversamente. Si ritiene che l'annotazione vada fatta subito dopo il recupero dell'animale abbattuto; fino a quel momento spesso non è ancora certo il tipo di animale abbattuto oppure ci si può trovare nel corso di una azione venatoria che non è possibile interrompere. La sanzione è quella amministrativa stabilita dall'art. 31 lett. i della legge sulla caccia (da € 77 a €464)."                                                             
Il problema è destinato a sollevare dubbi e polemiche, ma certo un parere tanto autorevole lascerà il segno.

 

CINGHIALI SULLE SPIAGGE: ARRIVANO I CACCIATORI

I cinghiali sono troppi, arrivano sulle spiagge e debbono essere abbattuti,
Lo scrive il "Giornale del Cilento", raccontandoci come il presidente del Parco, Tommaso Pellegrino, sia passato al contrattacco per arginare il fenomeno della proliferazione dei suidi selvatici.
Abbattimento dei capi in eccesso e controllo della qualità della carne, le priorità.
"E’ una delle cose che ho piazzate in cima alla lista degli impegni del Parco - dichiara il presidente, "E’ una cosa seria che spero venga risolta al più presto grazie al piano straordinario messo in campo dall’ente Parco che prevede, da un parte l’abbattimento controllato grazie alla formazione dei sele-controllori, che tra l’altro è quasi terminata, mentre dall’altra parte l’istituzione di alcuni centri di cattura proprio nelle zone dove i cinghiali sono più concentrati e quindi dove vengono riscontrate maggiori difficoltà». 
 
"Bisogna sottolineare che il Parco non è solo impegnate ad abbattere i capi in eccesso - continua Pellegrino "noi avremo pieno controllo sulla situazione e soprattutto a disposizione degli esperti incaricati ci saranno dati aggiornati quotidianamente sul numero di specie presenti e sulla loro condizione. Uno dei nostri obiettivi principali è quello di effettuare controlli sanitari in collaborazione con l’Asl su ogni capo abbattuto. Dobbiamo sapere cosa arriva sulle tavole dei cilentani, non possiamo permetterci di portare a casa delle famiglie del posto capi malati. Il progetto parte da lontano e con il Parco collaborano, oltre ai sele-controllori, anche il corpo Forestale dello Stato, la Coldiretti, l’Asl, logicamente, e l’Università degli Studi di Salerno».
La caccia all’interno dell’area del Parco nazionale resta chiusa. Verrà riaperta il 2 ottobre, ma solo nelle aree contigue al Parco.
E' partito un progetto per la formazione di sele-controllori, circa 400 hanno iniziato e ne sono rimasti la metà.
I cacciatori autorizzati dal Parco potranno abbattere gli esemplari tutti i giorni dall’alba al tramonto. Il limite di capi da abbattere non è stato ancora noto., ma è certo che bisognerà comunicare al Parco uscite ed orari.
Gli esemplari abbattuti saranno portati al controllo e solo allora la carne potrà essere consumata.Il Parco sta lavorando alla creazione di una filiera per l’importazione della carne in collaborazione con la Coldiretti di Salerno.

INCENDIO IN UN CAPANNO. MUOIONO 5 CANI DA CACCIA

E' successo a Vaccareccia di Cavriglia, provincia di Arezzo, dove un uomo si getta nel fuoco per salvare i cani dell'amico: muoiono 5 animali, esemplari delle migliori razze, e tutti cani da caccia Le fiamme si sono sprigionate in assenza del proprietario che era in vacanza. 
C'erano in tutto otto cani ma l'uomo è riuscito a liberarne solo tre: gli altri cinque sono morti soffocati dal fumo e bruciati vivi; un breton, un setter e tre springer spaniel.
E' scattata la denuncia contro ignoti alla procura: si indaga per incendio doloso.
 

CHEDDITE INSERITA TRA LE FINALISTE DEL PREMIO “IMPRESE PER LA SICUREZZA” ISTITUITO DA CONFINDUSTRIA E INAIL

  • Pubblicato in Eventi
COMUNICATO STAMPA
 
Roma, 20 luglio 2016 – Si è tenuto oggi in viale dell’Astronomia a Roma il convegno conclusivo del Premio “Imprese per la sicurezza” istituito da Confindustria e INAIL, con la collaborazione tecnica di APQI e Accredia. Un momento di grande visibilità e soddisfazione per l’industria armiera e munizionistica sportiva e civile, con l’inserimento della società Cheddite nelle 14 finaliste e che ha ricevuto una speciale “menzione”, risultando essere una delle imprese a livello nazionale che più e meglio si è impegnata in tema di gestione della sicurezza.
Presenti all’evento oltre ai Presidenti Confindustria e INAIL, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, e i Presidenti della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, Cesare Damiano, e del Senato, Maurizio Sacconi. In rappresentanza della Società Cheddite era presente il Direttore di stabilimento Emilio Mariella e, in rappresentanza dell’ANPAM (Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili), il direttore Mauro Silvis.
Il dottor Emilio Mariella ha ritirato l’ambito riconoscimento con visibile soddisfazione, evidenziando in particolare il rispetto scrupoloso che l’azienda da sempre pone in essere verso tutte le prescrizioni di legge, impegnandosi correttamente e al massimo verso i temi della sicurezza anche in virtù della classificazione di azienda “esplosivistica”.
Tale sfida è stata avviata grazie alla lungimiranza della proprietà, che negli ultimi anni si è proposta di raggiungere tali elevati standard anche sotto il profilo della “safety”.
“Al di là del ruolo fondamentale degli opportuni investimenti – ha dichiarato il dottor Mariella - l’obiettivo non sarebbe mai stato raggiungibile senza la fattiva collaborazione e convinzione di tutti i colleghi che hanno interiorizzato la cultura della sicurezza facendola diventare di fatto un eccellenza aziendale”.
Stefano Fiocchi, Presidente ANPAM, l’associazione di categoria confederale di cui Cheddite è uno dei soci storici, ha voluto manifestare la propria soddisfazione per l’ulteriore conferma fornita dall’azienda al comparto.
“La totalità delle associate ANPAM – ha confermato Fiocchi - pone in essere continui sforzi anche in tale direzione in quanto il Made in Italy, in modo particolare nella produzione delle armi e delle munizioni sportive e civili, a differenza dei competitor, deve essere considerato anche sinonimo di ‘sicurezza sul lavoro’, oltre che dell’insieme di elementi già noti al mondo come qualità, design, ricerca, sviluppo, affidabilità dei clienti e prestigio”.
 
Nella foto il dr. Emilio Mariella ed il dr. Mauro Silvis
 
 

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