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Luca Gironi

Luca Gironi

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La Provincia di Verona dichiara guerra alle nutrie

 

Sono circa 240000 le nutrie stimate nei sei ambiti di caccia del veronese, ad esse si opporranno circa 800 cacciatori abilitati iscritti agli ambiti. Gli animali per adesso sono tenute sotto controllo solo dalla polizia provinciale, ma a giorni entreranno in azione anche i cacciatori e volontari armati di trappole che opereranno nelle zone vicine a strade ed abitazioni.

 

http://www.larena.it/territori/ottocento-doppiette-pronte-a-dare-la-caccia-alle-nutrie-1.5335422

 

NO! I CACCIATORI HANNO FATTO LA LORO PARTE


Con uno straordinario impegno sociale e democratico, i cacciatori hanno contribuito a cancellare
l’incubo dei nuovi referendum abrogativi che sarebbero stati validi con un quorum ridicolo e con
“maggioranze” da avanspettacolo.
Ora, però, dopo aver annullato quel grave pericolo che si nascondeva in maniera subdola fra le
pieghe di una cosiddetta modifica costituzionale, nessuno nel mondo della caccia può abbassare
la guardia.
Infatti, nelle prossime consultazioni elettorali che, prima o poi, dovranno ridisegnare la classe
dirigente di questo nostro Paese, si cela un altro rischio, altrettanto grave e mortale: la sciagurata
affermazione del Movimento 5 stelle che nel suo programma politico pone ai primi posti
l’abolizione immediata della caccia.
Tutti i cacciatori, le loro famiglie, gli amici e i simpatizzanti di questa nostra millenaria passione
saranno chiamati ad impedire, con la forza della democrazia vera e non con i giochetti delle
firme false o delle consultazioni telematiche, che i nemici dichiarati dell’attività venatoria
possano arrivare a governare l’Italia.
Viva la Caccia, viva la Libera Caccia
Roma 5 dicembre 2016
Il presidente
Paolo Sparvoli

TOSCANA: LICENZIATA LEGGE SU AMBITI TERRITORIALI

 

È stata licenziata oggi, martedì 6 dicembre, la nuova legge toscana sugli Ambiti territoriali di caccia (Atc). In commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Gianni Anselmi (Pd), la proposta ha riscosso il voto favorevole del Partito democratico, quello contrario della Lega e l’astensione del Movimento 5 stelle. Il testo passa adesso all’esame del Consiglio regionale convocato martedì 13 e mercoledì 14 dicembre.
La nuova riforma, nelle sue linee essenziali, prevede quindici ambiti territoriali di caccia al posto dei precedenti diciannove e dei nove individuati dalla riforma dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. Quindici ambiti i cui comitati di gestione rimarranno in carica per cinque anni ed i cui organi direttivi verranno nominati entro il prossimo 31 dicembre.
La commissione ha invece respinto la proposta di legge presentata dalla Lega per l’elezione dei componenti dei comitati di gestione degli Atc in rappresentanza del mondo agricolo e venatorio. Tra le finalità del testo, primo firmatario il consigliere Roberto Salvini, quella di consentire ai portatori d’interesse del mondo agricolo e venatorio di eleggere in modo democratico le proprie rappresentanze all’interno dei comitati di gestione degli Ambiti.

(www.ladeadellacaccia.it)

ATC PESCARA: PRESENTATO IL PIANO PER IL PROLUNGAMENTO DELLA CACCIA AL FAGIANO NEI MESI DI DICEMBRE E GENNAIO

 

Come previsto dal Calendario Venatorio 2016/17 della Regione Abruzzo la caccia al fagiano si chiude il 30 Novembre 2016.

E’ possibile prolungarla, fino alla data del 19 gennaio 2017, solo se redige un adeguato Piano di Prelievo che ottenga parere favorevole da parte di ISPRA.

L’ATC Pescara (unico in Abruzzo), avendo già organizzato ed eseguito il censimento di fagiano con cane da ferma nei mesi di agosto-settembre 2016, in tutto il territorio libero e anche nelle ZRC e ZRV, ha elaborato e sottoposto all’ISPRA tale Piano, che è in fase di approvazione.

Come previsto dal Piano, però, è necessario per l’ATC raccogliere i dati reali sugli abbattimenti di fagiano effettuati fino al 30 novembre 2016, divisi per sesso.

Fino al 6 dicembre a mezzogiorno tutti i cacciatori potranno comunicare tali dati all’ATC, tramite mail o telefono. Ci interessa solo il nominativo del cacciatore e il numero di maschi e femmine di fagiano da lui abbattuti (luogo e data non importa). La comunicazione potrà essere fatta anche da altri cacciatori. Diffondete la notizia a tutti i cacciatori e datevi da fare per far pervenire i dati all’ATC. Se non arrivano sufficienti dati entro il 6 dicembre non si potrà procedere.

Ovviamente, in attesa del parere da parte di ISPRA, la caccia al fagiano è da considerarsi “momentaneamente sospesa”, e riprenderà solo a condizione che detto parere sia favorevole!!!
(www.ladeadellacaccia.it)

ANUU: CESENE, CONCRETE AVVISAGLIE

Gli ultimi giorni di novembre, col ritorno del bel tempo e con le temperature notevolmente abbassate rispetto alle precedenti settimane, hanno visto ancora protagonisti i Tordi sasselli e, in alcune zone, le Cesene che si sono presentate in buon numero facendo ben sperare di poterle vedere ancora nei prossimi mesi in maniera più costante. A tal proposito, per quest’ultima specie, va ricordata l’interessante ricerca in atto di Federcaccia Lombardia con la disposizione di geo-localizzatori su alcuni soggetti catturati e successivamente rilasciati al fine di studiarne i movimenti migratori. Si raccomanda, quindi, a tutti i cacciatori di evitare, se possibile, soprattutto nella caccia di appostamento, l’abbattimento degli individui con lo strumento applicato, che risulta ben visibile e, qualora avvenisse il contrario, di segnalare tempestivamente la notizia dell’abbattimento all’ANUUMigratoristi (Ufficio coordinamento tutela ambientale, ricerca ornitologica, inanellamento). Oltre ai due turdidi sopracitati, nella settimana appena trascorsa si sono notati ancora degli sporadici Tordi bottacci, mentre in montagna il Fringuello è stato notato in modo modestamente più numeroso rispetto alle scorse settimane. Sempre assenti, però, i Frosoni, le Peppole e i Lucherini, questi ultimi osservati in modo ancora modesto e frammentato nei territori di media e bassa collina. Buona le presenza dello Storno e del Merlo, come della Passera scopaiola. La Capinera, dopo una breve pausa novembrina, è ricomparsa in modo più che soddisfacente. A conferma delle nostre note informative si apprende dalle stazioni di inanellamento situate in Trentino al Passo del Brocon, in Val di Ledro, ad un’altitudine di 1.600 m. s/l/m., che i fringillidi, nelle specie sopra citate, non si sono notati nello scorso mese di ottobre insieme alle Cince in generale. Mentre la Beccaccia si è presentata a latitudini più basse e si è mantenuto il buon numero di esemplari di Alzavola, ora tutto si attende per le prossime classiche date tradizionali che hanno sempre visto la buona presenza degli svernanti i quali, dal mese di dicembre alla fine di gennaio, solcheranno i nostri cieli alla ricerca del loro cibo preferito e di condizioni favorevoli per trascorrere questo periodo nei nostri territori.

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