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Luca Gironi

Luca Gironi

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VENETO: AMMESSO L’USO DI RICHIAMI VIVI - ASSESSORE PAN, “LA REGIONE VENETO RISPETTA PROTOCOLLO DI BIOSICUREZZA E TRACCIABILITÀ”

Nella stagione venatoria 2018-2019 i cacciatori in Veneto potranno tornare ad utilizzare i richiami vivi appartenenti agli Ordini Anseriformi e Caradriformi, noti anche come anatidi. La favorevole situazione epidemiologica relativa all’influenza aviaria ha indotto la Commissione Europea ed il Ministero della Salute ad autorizzarne l’utilizzo a supporto dell’attività venatoria, nel pieno rispetto di norme e prescrizioni di un rigoroso protocollo operativo adottato, sulla base delle indicazioni comunitarie, dall’autorità nazionale competente, il Ministero della Salute.
E’ appunto lo stesso Ministero ad attestare l’avvenuto e positivo superamento di una fase critica dell’epidemia di influenza aviaria in ambito nazionale e, su questa base, ad avviare una nuova fase gestionale, orientata a una autorizzazione all’utilizzo di questi richiami vivi. E ciò anche tenendo in considerazione il fatto che proprio tale utilizzo assume il ruolo di elemento di puntuale monitoraggio della situazione epidemiologica sul territorio regionale.
In questo quadro complessivo si inserisce quindi la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Caccia, Giuseppe Pan, di concerto con l’assessore alla sanità, Luca Coletto.
“L’utilizzo di richiami vivi dovrà pertanto rispettare idonee misure di biosicurezza, per poter individuare in maniera precoce l’eventuale diffondersi del virus dell’aviaria – avverte Pan – che, come noto, viene trasmesso e circola nelle popolazioni di volatili, selvatici, domestici e in allevamento. La Regione Veneto conferma pertanto il regime autorizzativo che aveva già adottato dieci anni fa, assicurando così il rispetto delle disposizioni procedurali e gestionali individuate dal Ministero della Salute”.
I detentori di richiami vivi devono, pertanto, garantire una specifica anagrafica dei capi, fondata su anelli con codici numerici; sono tenuti a registrare tutti i dati necessari nell’apposita banca dati nazionale dei ‘richiami vivi’; devono rispettare le misure prescritte di separazione e compartimentazione tra le diverse categorie di uccelli in allevamento e le misure di sanificazione dei ricoveri e dei mezzi di trasporto, e le indicazioni in materia sanitaria e di controllo, secondo quanto previsto dal Centro di riferimento nazionale per l’influenza aviaria che ha sede presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

LA CACCIA DI SELEZIONE IN TOSCANA: PROBLEMI E SFIDE PER IL FUTURO

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L'imminente apertura generale ha visto un'ulteriore occasione d'incontro organizzata dalla CCT pisana; giovedì 6 settembre, a Ponsacco, il Professor Marco Apollonio è stato il protagonista di un'iniziativa tutta incentrata sulla caccia di selezione. Questa tipologia di caccia, che negli ultimi anni ha incontrato un interesse via via crescente da parte di tanti nuovi appassionati, ha compiuto vent'anni di attività in provincia di Pisa; fu proprio allora che il Prof. Apollonio, insieme a un gruppo di valorosi "pionieri", avviarono l'organizzazione dei primi distretti della caccia di selezione. Montecatini V.C. e Castelnuovo V.C. - ricordate a più riprese dai relatori e dagli intervenuti - originarono la gestione territoriale degli ungulati e la relativa organizzazione del prelievo. Da quel momento, in modo progressivo ma continuo, l'intero territorio della provincia di Pisa è stato suddiviso in tanti distretti di caccia di selezione nelle aree vocate alle specie di riferimento. L'incontro del 6 settembre è stato dunque l'occasione per tracciare una sorta di bilancio della ventennale esperienza di questo prelievo venatorio; come in tutte le vicende complesse, la caccia di selezione, a Pisa, come da altre parti, evidenzia aspetti altamente positivi ad altri più problematici. Volendo indicare - per macro temi e in modo sommario - gli uni e gli altri, potremmo affermare che la caccia di selezione ha - senza dubbio - contributo a far crescere la cultura della sostenibilità del prelievo dei cacciatori, la consapevolezza sul ruolo ecologico e di salvaguardia del capitale faunistico da loro gestito e una maggiore facilità di entrare in sintonia con le sensibilità di conservazione presenti nella società. Di contro si nota una conflittualità - talvolta esplicita e talora latente - con altre tipologie di caccia che aumentano la concorrenzialità tra cacciatori, che invece avrebbero bisogno di coesione e di unità d'intenti. A far da contorno a queste problematicità si sono aggiunte, nell'ultimo periodo, la vicenda della Legge Obiettivo sugli ungulati voluta dalla Regione Toscana e la sospensione del prelievo delle femmine di capriolo decisa dal TAR a seguito del ricorso presentato dall'URCA. Di tutto questo ha parlato il Prof. Apollonio, il titolo della relazione era, “La caccia di selezione in Toscana: successi, problemi e sfide per il futuro”. Lo sviluppo e l’affermazione della caccia di selezione in Toscana rappresenta uno dei più grandi successi della gestione venatoria nel nostro Paese. Infatti, a partire da una situazione dove una importante risorsa faunistica era relativamente poco abbondante e non utilizzata, si è arrivati a sviluppare una gestione conservativa ad alto contenuto tecnico che ha permesso, pur in presenza di un continuo prelievo venatorio, un forte sviluppo delle popolazioni degli ungulati. Il livello della gestione attualmente in atto pone la Toscana ai vertici del panorama venatorio europeo per quanto concerne la caccia agli ungulati. A livello culturale nella nostra regione si è affermato il principio per cui svolgere i censimenti e rilevare i dati biometrici con diligenza è più importante di ostentare aspetti formali o rituali dietro ai quali spesso manca la sostanza tecnica

IL GAME FAIR 2018 CHIUDE I BATTENTI TRA GLI APPLAUSI

Sono le ore 18.20 di domenica 9 settembre. Il sole basso crea una luce traversa dai toni rossastri che rende magica l’atmosfera accompagnata da un lieve vento di maestrale. La Manifestazione è già chiusa dalle diciotto, eppure attorno al ring spettacoli è ancora concentrata una folla di centinaia di persone che, in un silenzio composto, osserva l’ingresso in campo del soprano Francesca Magdalena Giorgi impegnata sulle note di Kiss me goodnight. Mentre la straordinaria melodia della cantante si diffonde, attorno a lei uno splendido cavallo montato da Messer Olivieri esegue figure danzando attorno alla cantante, un falco vola a pochi metri sopra le loro teste. Il pezzo termina tra gli applausi, gli artisti salutano ma il pubblico non se ne vuole andare.
E’ questa forse l’immagine più emblematica della 28° edizione del Game Fair. Un “ritorno alle origini”, come recitava lo slogan della manifestazione, Il pubblico è tornato numeroso, gli appassionati sono aumentati, la gente è rimasta all’interno della Manifestazione l’intera giornata e se ne è andata con ancora la voglia di restare.
La formula della più grande kermesse Italiana di fiera outdoor ha confermato la sua magica atmosfera.
Le scelte fatte sotto il profilo strategico: la data di settembre, il disegno di un villaggio più raccolto, la divisione in aree tematiche più rigorosa, la maggiore distribuzione delle aree interattive, la creazione di aree relax, i laghetti con la vegetazione lacustre, la realizzazione di un ampio parcheggio interno, la navetta gratuita dalla stazione, la riduzione del costo dei biglietti, l’omaggio alle donne per la prima giornata della fiera e l’ingresso gratuito per i ragazzi, sono sicuramente scelte che hanno determinato, il successo di questa edizione. Un successo che lungi dall’essere punto di arrivo, rappresenta un interessante stimolo sul quale costruire il futuro della Manifestazione. Un futuro che avrà il suo inizio da subito con la realizzazione d un primo progetto esecutivo già dalle prossime settimane.
La macchina organizzativa è già all’opera e, mentre si definiscono i bilanci di questa edizione si sta già progettando il 2019.
I dati consuntivi dell’edizione 2018 sono quelli già annunciati nelle ultime settimane: Oltre 100 espositori, 12 aree interattive prese letteralmente d’assalto dal pubblico, 3 aree spettacolo con oltre 100 spettacoli nella tre giorni, 4 spazi eventi, sono alcuni dei dati che hanno caratterizzato questa edizione e che hanno disegnato la mappatura di un’area di oltre 30 ettari sui quali il pubblico ha potuto godere appieno di queste realtà. Area che è anche supportata da parcheggi per oltre 4000 posti.
Tutto questo è stato premiato non solo dal popolo dei 25.000 che hanno visitato la kermesse grossetana, ma anche dalla qualità di questo popolo fatta di molti appassionati delle diverse discipline accompagnati da una straordinaria moltitudine di donne e bambini che ha caratterizzato e colorato ogni minuto dell’evento. Una moltitudine che è stata affascinata anche dalle numerose novità che hanno affiancato le tradizionali attività della manifestazione. Citiamo al solo scopo indicativo, lo straordinario successo dei pappagalli in volo e con una mostra affascinante, il Paint Ball e, quella che è destinata a diventare uno degli elementi di sviluppo: la pesca.
“La Maremma ha accolto il Game Fair “ commenta il Presidente di Grossetofiere Andrea Masini “ in tutto il suo splendore settembrino ed il primo ringraziamento va fatto al nostro meraviglioso territorio che ci regala l’opportunità di organizzare al meglio il Game Fair, manifestazione che si svolge interamente all’aperto. Sarebbe troppo lungo ringraziare tutte le anime che hanno lavorato con noi in questi giorni, voglio comunque che sappiano che senza il loro apporto non sarebbe stato possibile ottenere i risultati raggiunti”.
“Un duro lavoro” conclude il Direttore di Grossetofiere Carlo Pacini “ che ci ha visto impegnati sin dal mese di dicembre quando la società ha acquistato il marchio Game Fair. Analizzeremo i dati in tutta tranquillità, nella certezza di aver arricchito il nostro palinsesto fieristico con una nuova manifestazione che porterà grandi risultati nel breve/medio periodo”

Umbria: muore colpito da un colpo del proprio fucile

fiocco nero a lutto

Una tragedia ha funestato la domenica di preapertura in Umbria. Un uomo di 63 anni, Eriberto Pagliari, è rimasto ucciso nelle campagne di Massa Martana. Mentre si accingeva a raccogliere una preda, il suo fucile è rimasto impigliato in un filo di ferro lasciando partire accidentalmente un colpo che l'ha raggiunto al corpo. Allertati dalla famiglia, allarmata dal ritardo dell'uomo, i soccorsi l'hanno trovato quando ormai non c'era più niente da fare.

 

https://www.lanazione.it/umbria/cronaca/cacciatore-muore-1.4158825

 

Piemonte: ANLC attacca il Commissario del CA VCO 2 sull'acquisto di un fuoristrada

  • Pubblicato in Notizie

ANLC attacca Fausto Braito, commissario del Comprensorio Alpino Verbano Cusio Ossola 2. Il Commissario ha acquistato, con i soldi dei cacciatori, un fuoristrada da mettere a disposizione della Polizia Provinciale. Secondo ANLC questo non rientrerebbe tra le sue prerogative come commissario e, comunque, non era il caso di usare i soldi dei cacciatori per questo tipo di operazione.

 

http://www.ossolanews.it/prima-pagina/lassociazione-nazionale-libera-caccia-replica-al-sindaco-braito-15764.html

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